Capitolo otto: Potter ed Evans
Il cognome: è forse la prima cosa che ci riconduce ai nostri genitori, un marchio di appartenenza, insomma. Tutti ne hanno uno e può essere gradevole o meno. Nella mia breve vita di quindicenne ho avuto l'opportunità di ascoltare e leggere i cognomi più strani al mondo.
Il mio cognome, Evans, è originario del Galles e a quanto ne so è un cognome poco noto. Ma ci sono affezionata perchè in un mondo composto da sola magia il mio cognome è l'unica cosa riconducibile alle mie origini Babbane.
Per questo odio quando qualcuno fa commenti poco discreti sul mio cognome e, di conseguenza, odio James Potter.
-Sai, il tuo cognome fa abbastanza schifo. Ma non nel vero senso della parola, intendo dire che stona con il tuo nome, non credi?- mi dice Potter, seduto affianco a me sul morbido divano della Sala Comune di Grifondoro.
Grugnisco palesemente infastidita, abbandonando la mia piacevole lettura. -No, ti sbagli, il mio cognome è perfetto.- ribatto io, a testa alta. Lui si passa una mano tra i capelli, alzando le gambe e posandole mollemente sul mio grembo.
Che diamine sta facendo?
Spingo con le mani sulle sue gambe, tentando di allontanarlo il più possibile da me, ma lui non vuole sentir ragioni, per questo si imputa facendo diventare le sue gambe impossibili da muovere.
-Io trovo che il tuo nome starebbe meglio con un altro, di cognome. Tipo "Potter", ti donerebbe tantissimo.- ammicca nella mia direzione, facendomi venire il voltastomaco.
Lily Potter.
Assolutamente orribile e raccapricciante.
-Beh, Potter, il tuo cognome ha significati non esattamente piacevoli. Lo sapevi che in Italiano significa "gingillare"? Ti si addice benissimo.- rimbecco io, mentre lo vedo sbuffare rumorosamente.
La cosa divertente di Potter è che mi lascia insultarlo e offenderlo come se la cosa non gli desse fastidio, e la cosa strana di tutto questo è che lo lascia fare solo a me, per questo non ci penso due volte a ferirlo nell'orgoglio.
-Ah-ha molto divertente, Evans.- Potter si decide finalmente a levare le gambe dal mio grembo, ed io sospiro di sollievo. Ma tutto ciò dura poco visto la voglia di tormentarmi di Potter. Quest'ultimo si gira, dandomi le spalle e allungando le gambe oltre il bracciolo del divano, per poi poggiare la nuca sul mio grembo.
-Togliti. Subito.- gli sibilo io, dandogli dei piccoli schiaffi sulla fronte e sulle guance. Non trovo il coraggio di spingerlo a terra perchè Potter sembra esattamente il ritratto di un bambino in cerca di affetto.
Lui ride, portando le braccia al petto e fissandomi. Quindi decido di fare la cosa più facile: ignorarlo. Riafferro il mio libro poggiandolo sulla faccia di Potter per poi continuare a leggere. Se non fosse per i suoi insopportabili sbuffi sarebbe tutto perfetto.
Il bello è che non si sta lamentando, come se gli andasse veramente bene.
-Godric, Ramoso sei diventato una specie di comodino portatile?- riconosco la voce fastidiosa di Black e capisco che il mio momento di relax è definitivamente finito.
Potter si alza di scatto, facendo cadere maldestramente il mio libro a terra. Arriccio il naso, scioccata. Se è la guerra che vuole, allora la guerra avrà.
Afferro Potter la camicia, muovendomi sotto di lui e buttandolo giù dal divanetto. Dolce vendetta. Sogghigno tra me e me, sdraiandomi completamente sul divanetto per non permettere a nessuno di sedersi.
-Capisco che vai dietro alla Evans ma ti prego Ramoso, riacquista un po di dignità.- lo sbeffeggia ancora Black, facendomi sorridere. -Io non vado dietro alla Evans!- urla Potter, sotto shock.
Remus rotea gli occhi come se non credesse ad una parola di ciò che dice Potter e ciò mi infastidisce. Diamine, Potter non mi viene dietro se non come stalker.
Invito Remus a sedersi affianco a me e lui accetta calorosamente, regalandomi uno dei suoi taciturni sorrisi. -Sai, ti dona questo tagli di capelli.- balbetta lui, anche se credo voglia fare solo conversazione.
Faccio per ringraziarlo quando il mio sguardo viene catturato da alcuni lividi all'altezza del busto. Lui si affretta ad abbottonarsi meglio la camicia, celandomi i vari lividi e graffi. -Remus, so che non siamo esattamente amici,- inizio io, grattandomi la nuca, -ma se ti va di parlarmi di questi io ci sono. So mantenere un segreto.-
Lui mi osserva come se fosse in preda ad una seria decisione, poi annuisce, senza più guardarmi negli occhi. E' sospetto.
-Lunastorta, cosa stai facendo?-
-Lunastorta?- borbotto io, ripetendo il soprannome di Remus, quest'ultimo sembra voler uccidere con lo sguardo Black, come se avesse appena detto qualcosa di orribile. Assottiglio le palpebre, fissando il mio sguardo su Black.
-Cosa significa quel soprannome?-
-Niente, assolutamente niente.- dalla sua espressione ferrea capisco che non mi dirà niente, quindi guardo Potter e mi sporgo verso di lui, ripetendogli la stessa domanda.
Lui balbetta qualcosa, evidentemente perchè riesco ad influenzarlo di più rispetto a Black. Peccato che quest'ultimo gli abbia tappato la bocca, trascinandolo indietro.
-Remus cosa...- mi volto verso di lui, peccato che sia sparito insieme a Black e Potter.
Strano, davvero strano.
**
-Sei silenzioso in questi ultimi tempi, perchè?- domando insistentemente a Severus, seduta comodamente sul prato del giardino di Hogwarts.
Lui alza gli occhi neri su di me, fissandomi solo per pochi secondi. Non mi risponde, si limita ad abbassare lo sguardo, colpevole.
Odio quando non mi rispondono, quando le persone decidono deliberatamente di lasciarti fuori dalla propria vita. Perchè io voglio esserci, nella sua vita, ma lui mi sta tagliando fuori.
-Voglio una risposta, non uno dei tuoi sguardi, non mi bastano più Sev.- il mio tono di voce si fa più agitato, più esigente. -Non sono cose che ti riguardano.- mi sento ferita mentre lo guardo chiudere il suo libro di pozioni, spazientendosi. Vorrei dirgli che non ha il diritto di farlo, che io non uscirò dalla sua vita solo perchè me lo dice lui.
Ma resto zitta e lo assecondo in quello che ormai è il suo allontanamento da me.
-Lily, allora sei qui! Ti ho cercata ovunque, Sirius mi ha detto che non lo sapeva e che stava preparando i bagagli insieme a Remus per partire per la Spagna.- Luke mi si presenta davanti con un sorriso di circostanza in volto mentre guarda Severus.
Lo sguardo del biondo sembra volermi dire che è okay se me ne vado con lui, che è qui per me. Quindi mi alzo, ancora frustrata per la risposta di Severus.
-So cosa stai facendo Sev, e non ne vale la pena.- gli dico io, sotto lo sguardo confuso di Luke. Severus non mi risponde, ma sembra che non appoggi la mia idea.
Luke mi prende sotto braccio, trascinandomi letteralmente via. -Lils?- strabuzzo gli occhi a quel nuovo nomignolo, guardandolo di traverso. -Ti piace come soprannome? Alice ed io ci abbiamo pensato tutta la mattina. Ha detto che dovevo trovarti un soprannome che potessi usare solo io, lei dice che molto spesso vi chiamate a vicenda con epiteti poco cordiali.- mi racconta lui con un gran sorriso in volto.
Sorrido al ricordo di me e di Alice, stringendo anche io il braccio di Luke. -Già. Ma come ti è venuto in mente "Lils"?-
Lui si stringe nelle spalle, sorridendo sornione. -E' un abbreviativo americano della parola "piccolo" (in inglese è quindi Little, lil è una storpiatura americana di quella parola.) E tu sei piccola quindi ho pensato andasse bene, poi ho aggiunto la "s" perchè secondo me ammorbidiva il tutto.-
Mi spiega lui, lasciandomi di stucco. Non solo perchè ha appena insinuato che sono piccola ma per il fatto che non mi sarei mai immaginata una spiegazione del genere da parte di Luke.
Lo stesso Luke che ha paura del buio, che mi sveglia alle due di notte perchè vuole un abbraccio. Lo stesso Luke che impiega minuti per capire che la sua bacchetta è al contrario.
-E' geniale Lukey.- lui sorride al suo nuovo soprannome, battendo le mani entusiasta.
-Lils?-
-Mhm.-
-Ora me lo dai un abbraccio?
Angolo Me:
Eccomi qui, con un nuovo capitolo. Confesso che mi ci è voluto un po per dare un significato al soprannome "Lils", ma alla fine mi sento soddisfatta. Comunque: io amo i soprannomi e, pensandoci bene, credo che mi abbiano affibbiato almeno una decina di soprannomi.
Alcuni miei amici mi chiamano "pulce".
Voi avete dei soprannomi? Fatemi sapere quali!
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