XXI.
Buon Nataleeeee!! Spero abbiate passato delle buone vacanze, come avete passato la Vigilia, e come passerete la giornata di oggi? Vi auguro di divertirvi per questo breve tempo senza scuola, così non avremo per un po' questo peso sulle spalle! Un bacione e ancora buone feste (un augurone a Louis per i suoi venticinque anni) ad ognuna di voi.
Spero possiate godervi l'ultimo capitolo di questa storia (manca solo l'Epilogo a questo punto!)
Auguri,
Charly
---
«L-Lou?» il fiato gli morì in gola quando vide una figura stesa ed inerme proprio vicino alla porta che era riuscito a rompere. «Lou?»
«Non voglio farti del male, Harry. Per favore, non muoverti.» Edward lo guardò stringersi le braccia al petto e incominciare a dirigersi verso il corpo. Aveva uno sguardo vacuo e inespressivo, e se non fosse per le lacrime che stavano scorrendo disperatamente sul volto scavato dall'angoscia, non avrebbe detto che stesse provando dolore.
«Lo hai fatto davvero.» balbettò incredulo Zayn, che ancora era immobile vicino alla libreria piena di videocassette. «Sei un figlio di puttana!» urlò all'uomo.
Gli corse in contro e gli tirò un pugno sul naso. L'uomo gemette di dolore e di sorpresa e cercò di ripararsi con le braccia. Vide che provava a sparare dalla pistola ancora in suo pugno per cercare di fermarlo. Si allontanò impaurito cercando intorno qualcosa per colpirlo.
«Stai. Fermo.» scandì quelle parole, dicendole una staccata dall'altra e in modo autoritario.
Ci fu del silenzio per interi minuti, con la tensione che si poteva tagliare con un coltello e il cuore di Zayn che sembrava volesse uscirgli dal petto.
«Ecco come prendere due piccioni con una fava.» continuò. «Non volevo che finisse così Zayn. Avevamo un accordo, tu dovevi togliere di torno Louis e io potevo finalmente avere un figlio normale. Ti avevo pagato, quindi avevi già avuto la tua ricompensa, ma hai dovuto comunque rovinare tutto con le tue stronzate.»
Tuttavia nessuno poteva togliere di mezzo il sorriso malizioso di Zayn, per questo, quando lo fece, Edward si irrigidì immediatamente sul posto.
«Veramente,» iniziò, «All'inizio poteva sembrare così, davvero. Poi le cose sono cambiate. Inconsapevolmente eri tu quello ad essere manipolato. L'accordo era cambiato; io avrei tolto Louis di mezzo per avere Harry tutto per me. Poi, come è successo secondo i piani, avrei rubato la tua preziosa cassetta e ti avrei minacciato.» finì il suo discorso con ancora il sorriso sulle labbra.
«Ma adesso ho io il coltello nella parte del manico, non trovi?» Edward si riprese dopo attimi di silenzio. «Sei tu quello che sta per morire.»
Sorrise e premette il grilletto. Zayn chiuse immediatamente gli occhi, ma ciò che sentì fu un suono metallico. «Merda.» l'uomo esclamò sottovoce.
Zayn lo sentì lo stesso e gli sorrise «Avevi un solo proiettile, stronzo!» per poi avvicinarsi e ricominciare a tirargli un'altra decina di pugni e stenderlo a terra. Quando furono sul pavimento, Zayn si mise in ginocchio sul suo grembo e incominciò a riempirlo di pugni sul viso. Edward non cercava nemmeno di fermarlo da quanto era rintontito e se Zayn non avesse smesso di tirargli pugni sarebbe sicuramente morto. Solo quando se ne rese conto gli urlò un «Devi marcire in carcere dove sono i figli di puttana come te!» per poi alzarsi e tirargli un calcio nell'addome.
I pugni stretti lungo il corpo e le vene sporgenti del collo facevano intendere che avrebbe voluto ammazzarlo, ma quando si girò verso Harry e il corpo di Louis il suo stomaco prese a contorcersi.
Harry si era inginocchiato al fianco di Louis e aveva alzato una mano alzata come per toccargli il viso, solo che questa era sollevata ed era tremante come una foglia. Sembrava quasi avesse paura di toccarlo per paura di vederlo sgretolare da un momento all'altro come fosse polvere. L'altra mano invece stava stringendo il proprio stomaco con forza, probabilmente cercando di reprimere un istinto di vomito. Il volto era completamente bianco, le lacrime che rigavano il suo volto e il labbro tra i denti. Poteva benissimo vedere l'angoscia che stava attraversando i suoi occhi come un fulmine e quanta tristezza stesse provando. Sapeva, in un certo modo, come il suo cuore si stesse sgretolando piano piano.
Solo quando «Lou? Potresti svegliarti?» singhiozzò Harry, decise di andare vicino dal ragazzo. Si incamminò lento, avendo tremendamente paura di una possibile reazione negativa da parte dell'altro. «Per favore?» vide che ritirò la mano che teneva sollevata e se la mise sulla bocca per trattenere un singhiozzo.
Si inginocchiò accanto a lui, guardandolo e provando dolore a vederlo così debole ed esposto. Incominciarono a pizzicargli gli occhi quando vide tutto l'amore che Harry provava per quell'uomo che adesso era steso a terra, inerme e col volto pallido. Vide tutto il dolore, i sentimenti che provava per lui e, no, non aveva mai visto un amore così profondo. Così puro, così magico.
«P-per favore...?» mugolò. «Non sarebbe dovuta finire così.» vide Harry scuotere la testa. «Avremmo dovuto passare il Natale insieme, e avremmo fatto l'albero.» singhiozzò. «Dovevamo amarci, Lou. Avevi promesso saresti ritornato a casa, di non abbandonarmi mai. E che tutto sarebbe andato bene» lo vide abbassare gli occhi, e poggiare la mani sul suo petto, accasciandosi a terra. Poggiò la testa vicino al suo collo, annusandoli i vestiti. «Per favore.»
Zayn distolse lo sguardo da Harry distrutto e lo rivolse a Louis. Gli osservò il viso bianco, gli occhi chiusi e le guance non più rosee come una volta. Provò vergogna verso se stesso e volle davvero andarsene, perché non meritava di piangere e non meritava l'amore di Harry, non meritava tutto quello che avrebbe dovuto, perché Louis lo meritava più di qualunque altro.
Passò ad osservargli il petto coperto da una giacca fin troppo grassa per lui che gli arrivava alle cosce.
Lo guardò meglio e corrugò immediatamente le sopracciglia.
«Lui,» si fermò. Era impossibile, come poteva...? Harry si girò lentamente verso di lui e lo fissò. «Lui non sanguina.» balbettò. «Non sta sanguinando.»
Harry voltò il viso e incominciò a singhiozzare più forte e a piangere mille volte di più. «Louis?» lo chiamò, prendendolo dalle spalle e scuotendolo piano.
Ci furono pochi attimi di silenzio che bastarono a far singhiozzare Harry ancora due volte, e poi videro Louis prendere un grosso ed enorme respiro, inspirando dalla bocca e tossendo subito dopo. «Porca puttana.» imprecò, portandosi una mano al petto, proprio dove il proiettile lo aveva colpito.
Aprì la bocca per prendere altra aria e probabilmente per dire qualcosa, ma non fece in tempo a spiccare parola che Harry si era buttato su di lui, stritolandolo e stringendolo al suo corpo, singhiozzando contro la sua maglia e annusandolo tra i capelli per imprimersene l'odore nella mente. Louis lo lasciò fare, seppur Zayn vide che fece una smorfia quando Harry lo strinse maggiormente.
«I-io credevo... Tu-» balbettò togliendosi dalla sua presa e prendendo il viso di Louis tra le mani. Aveva la fronte leggermente sudata, ma il sorriso che impregnava le sue labbra fece soltanto fare una capriola al cuore di Harry per farlo scoppiare a piangere più forte.
«Sono qui.» gli posò una mano sulle sue che gli stavano accarezzando le guance. «Ti amo, okay?»
Harry annuì singhiozzando e lo baciò intensamente sulle labbra.
Gli sorrise, ancora stretto a lui e «Non piangere» gli disse per poi staccarlo dolcemente da se.
Si aprì la giacca troppo grande per lui e Zayn spalancò la bocca quando vide il giubbotto anti-proiettile nero che aveva indosso.
«Co... Come-» balbettò il moro, ma venne immediatamente interrotto da Louis che stava premendo contemporaneamente due pulsanti su una scatola nera posta sul fianco del giubbotto: «Potete entrare.», disse.
Immediatamente una ventina di uomini vestiti di nero e muniti di pistola entrarono nella stanza. Alcuni andarono ad occuparsi di Edward steso ancora a terra mugolante, ed alcuni andarono verso di loro.
«L-Logan?» Harry strabuzzò gli occhi quando lo vide arrivare.
«Agente Logan.» sottolineò ridacchiando. Con una mano indicò il distintivo e gli fece un sorriso di rassicurazione. Il ragazzo gli fece l'occhiolino e poi si chinò, dando una pacca sulla spalla di Louis e sussurrandogli un «Bel lavoro, amico.»
«Hey! Aspettate!» Alcuni uomini presero per le spalle Zayn e lo alzarono, cercando di tenerlo fermo mentre si dimenava sotto la loro presa. «Fermi!»
«L-lui,» balbettò Harry, ancora tramortito e stretto nella presa di Louis.
«Lo porteremo via insieme all'altro bastardo. Abbiamo registrato tutto grazie a Louis, e ora sappiamo cosa fare.» gli spiegò l'agente Logan.
«Ma lui mi ha difeso, lui non-» lo interruppe di nuovo.
«Abbiamo sentito tutto, Harry. Stai tranquillo. Il giudice saprà cosa fare.»
Quando Logan lasciò soli Harry e Louis, il riccio non perse tempo a baciarlo di nuovo.
«Mi devi delle spiegazioni.» Harry lo minacciò con lo sguardo non appena si staccarono, rimanendo comunque vicini con i volti. Louis ridacchiò e annuì, tremendamente felice di poter finalmente dire tutto al suo ragazzo, smettendo di mentirgli ogni giorno. Non vedeva l'ora di potergli spiegare come aveva fatto a capire ogni cosa e anche grazie all'aiuto di Wornie e Logan erano riusciti a progettare un piano per poter incastrare Edward, e, sopratutto, voleva dirgli di come la faccia di Logan era stata assolutamente epica quando aveva visto sua sorella. Ma, per ora, voleva godersi quegli attimi di intimità con il suo ragazzo, mentre una decina di uomini erano intorno a loro a svolgere il loro lavoro.
«Ti amo.» gli disse Harry, stritolandolo a se. Louis fece lo stesso.
Sarebbe andato tutto bene. Finalmente.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro