XVII.
Double update, because, why not?
In realtà, la colpa è tutta sua -StyleSmile- e delle sue minacce. Ma, con questo capitolo riuscirete a capire un sacco di cose!
Preparate i forconi, mi raccomando, vi serviranno.
E, per la scuola? Chi è pronto, e chi no? Io domattina avrò sicuramente un trauma, nel risentire la sveglia (quella maledetta compagna di sventure.)
Buona fortuna a chi inizia domani, chi ha iniziato Lunedì e per chi ha già finito (per un buon futuro!)
Enjoy, Charly xx
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Niall si passò una mano tra i capelli, completamente preoccupato e frustrato. Alysha era testarda, voleva sempre fare di testa sua e ora che si era impuntata su quel pensiero, niente sarebbe riuscita a smontarla. Persino Werther o Annabeth non erano riusciti a persuaderla dal farlo, e Niall, adesso, non sa più che fare. All'inizio sembrava andare tutto bene, Alysha non sembrava turbata da quel mondo nuovo in cui era entrata, e loro due erano diventati una coppia in luna di miele: nessuno a disturbarli, solo loro due mentre, sotto le stelle o durante il giorno, si scambiavano coccole dentro la grotta di Niall. Alysha non era ancora pronta per il passo successivo e, seppur da una parte la rispettava, non riusciva a capire il terrore che le si dipingeva in volto ogni volta che Niall posava una mano in una zona troppo intima. Si erano dichiarati amore dopo poco tempo che stavano insieme, e, anche se Niall riusciva a sentire la mancanza dei suoi migliori amici, Alysha, con i suoi sorrisi, riusciva a riempire quel vuoto. O almeno, lo faceva. Logan, il suo presunto fratello vivo, era venuta a trovare la sua tomba meno volte rispetto a prima, e le volte in cui veniva, subito si scusava con la tomba della sorellina per non essere venuto, ma il lavoro occupava maggiormente le due giornate ora che avevano derubato la piscina più importante di Holmes Chapel. Si vedeva che era frustrato e che quel lavoro, anche se lo amava, riusciva a sfinirlo fino alle ossa. E lo vedeva anche Alysha che era sempre più preoccupata. Aveva deciso di dirglielo. Di dirgli tutto. Sarebbe andata lì, un giorno, e avrebbe picchiettato dolcemente la sua spalla con le sue piccole dita. Logan si sarebbe girato e l'avrebbe vista; il volto sporco, il vestito bianco lercio, i capelli unti e, anche se non visibile, avrebbe scoperto anche della gamba che pelle non ne aveva più. Ciò che spaventava Niall, non era il fatto che un'altro cittadino di Holmes Chapel sarebbe venuto a sapere il loro segreto, aveva paura di una possibile reazione del fratello. Sarebbe scappato via urlando? Avrebbe detto tutto a tutti? O non avrebbe fatto niente di tutto ciò, e sarebbe scoppiato in lacrime alle vista della sua sorellina? Non potevano saperlo, non potevano rischiare. Avrebbe dovuto fermare la ragazza prima che fosse troppo tardi.
«Zayn.» il tono duro dell'uomo sembrava sicuro e non ammetteva repliche o giochetti che, sapeva, Zayn era disposto a fare. Il telefono che teneva in mano stava quasi per rompersi dalla forte presa che aveva su di esso, ma certamente non gli importava. «Non è stato divertente.»
Sentì la risatina soffocata proveniente dall'altra parte della cornetta, e l'uomo, se fosse stato possibile, sembrò arrabbiarsi ancora di più.
«Oh, andiamo, Boss.» lo derise. Non poteva vederlo, ma sapeva che quella testa di cazzo aveva stampato su il solito sorriso malizioso. «Lo è stato eccome.» questa volta non si trattenne, scoppiò in una grossa e grassa risata, rumorosa e fastidiosa quanto l'unghia trascinata sopra la lavagna. Poi continuò: «Sei stato tu a volerlo. Mi hai minacciato, Boss, e non dovevi farlo. Ora sono io che ho la situazione in pugno, ho io le prove. La videocassetta è mia, e lo sarà anche Harry.»
L'uomo strabuzzò gli occhi e ringhiò contro. «Non è così che doveva andare, tu devi stare alle mie regole! Io ti ho pagato!»
Zayn rise ancora. Gli piace la piega che stava prendendo la situazione. L'uomo, di cui aveva visto solo una volta il volto, era ormai alle strette, con le spalle al muro, completamente bloccato e inerme in quella situazione. Zayn era stato pagato un'abbondante somma per riuscire a togliere di mezzo Louis, per spaventarlo e mandarlo via. Ma, ovviamente, quello non era il piano che aveva progettato lui: avrebbe aspettato, avrebbe fatto quello che gli era stato chiesto, avrebbe tolto Louis di mezzo, con le buone o con le cattive l'avrebbe fatto. Ma. Ma l'uomo voleva togliere di mezzo Louis perché non che voleva il figliastro fosse gay, e che non continuasse quella relazione con un mezzo morto. Zayn, invece, voleva togliere Louis di mezzo per avere Harry tutto per sé. E quale situazione migliore di quella?
Era stato tutto progettato fin dall'inizio. E quella fiducia che si era instaurata con Edward lo aveva fatto arrivare alle chiavi della piscina, al codice, e poi alle videocassette.
«Non più, Boss. Ora si fa a modo mio.» ghignò.
«Dirò tutto alla polizia! Dirò che sei stato tu! Io far-» lo interruppe.
«Con quali cazzo di prove?!» urlò, incazzato. «Non hai niente! Niente!» continuò ad urlare. Quell'uomo doveva capire chi comandava, adesso.
Ci furono solo pochi minuti di silenzio, dove Zayn continuava a rigirarsi tra le mani la videocassetta e Edward si passava le mani sul viso.
«Harry sarà mio. E non potrai impedirmelo, o ne pagherai le conseguenze.» Il tono adesso era tornato calmo, tranquillo, di uno che sapeva perfettamente ciò che faceva. E prima che Edward riuscisse a parlare, Zayn lo precedette. «Non so se hai notato, ma ho preso anche l'altra videocassetta.»
Zayn sentì il fiato dell'uomo bloccarsi all'istante, e subito dopo un sedia che veniva buttata a terra, un quadro cadere, una scatola aprirsi e «Merda» l'esclamazione sussurrata dell'uomo.
«Non mi importa se sei omofobo, uno stronzo in cerca di sesso, o un approfittatore. Ho te e Louis in pugno, adesso. Harry sarà solo la prossima mossa.» chiuse la chiamata con la voce che trasportava soddisfazione.
La ragazzina di sedici anni che aveva stuprato e registrato l'uomo era in un videocassetta che, proprio adesso, teneva tra le mani. Aveva guardato il filmato, e solo a metà dell'opera si era deciso a toglierla dal registratore e smetterla di guardarla; sapeva di essere un ragazzo senza cuore, che lui e Liam avevano fatto le peggio cose, ma spingersi così tanto in fondo? Che essere di persona era? Quell'uomo, Louis, e persino Harry, che mai si era accorto di quell'amore silenzioso che riservava per lui, che non si era accorto dei gesti, delle parole, di niente, dovevano pagare.
Si rigirò ancora un paio di volte la videocassetta della ragazza tra le mani, ancora stupefatto. Quella ragazza era morta, a causa sua. A causa dell'uomo senza cuore, con solo il cazzo funzionante e la mente bucata.
Quella ragazzina che, come la videocassetta aveva impresso, portava il nome di Alysha Thompson.
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Manca poco alla fine! Chi piange insieme a me? (-4 + Epilogo)
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