Never tell
La mia preferita per sempre resterai
Però mia amica
Non lo saresti mai.
(J-Ax - O ti amo o ti ammazzo)
È iniziato il periodo del " non riesco a dormire dal caldo".
È iniziato il periodo del non riesco a restare a casa e le quattro mura dove sono cresciuta mi sembrano troppo le sbarre di una prigione.
È iniziato il periodo delle lamentele da parte di mia madre che non dimentica mai di ripetere la solita tarantella "Questa casa ormai è diventata un albergo".
Ma chi non scrive come riesce a buttare via il dolore? Io diversamente non riesco perché non riesco nemmeno ad espellere via da questo corpo, le mie di emozioni.
Sono così fredda a volte che un piccolo gesto è da considerarsi trofeo.
Cristina. Un mix letale di lunaticità assoluta. Un carattere prevalentemente bipolare che "Sono la figlia che ti dice ti amo", ma che te lo dimostra con piccole attenzioni in momenti straordinari, sono la figlia che non abbraccia perchè è così difficile farlo per me.
ho letto da qualche parte che abbracciando una persona per un tot di minuti ci rilassiamo, non so quale ormone viene stimolato. Insomma si è più felici.
Forse è per questo che la mia cella buia nascosta dietro al cervelletto è sempre infelice.
Io non abbraccio ma, allo stesso tempo, prediligo e adoro gli abbracci.
Mi piacciono da morire quelli degli addii perchè sai che quel gesto sarà l'ultima cosa che ricorderanno di te e quindi ti conviene farlo forte,mettere un bel profumo e lasciargli magari anche un piccolo bacio sulla guancia. Mai indossare le lacrime negli addii, si finirebbe col restare impalati con un fazzolettino alla mano e a tirare continuamente sù col naso.
Mi piacciono da morire gli abbracci del perdono in quel gesto non ci sono parole buone a sostituirlo. Ci pensano le braccia, il calore emanato dai due corpi, e gli affanni lenti.
Mi piacciono poi quelli di chi ti vuole veramente bene perchè quelli non li trovi all'ordine del giorno ma sempre al momento giusto. Basta una battuta, uno sguardo complice e parte sparato così com'è, così come dev'essere.
E quanto ne vorrei uno. Uno che parli di me e che parli per me stessa, per te, per noi. Uno che mi faccia battere forte il cuore e tremare le mani. Uno che dopo mi lasci qualche stupido singhiozzo salire per la gola e faccia scendere qualche piccola lacrima silenziosa. Mi piacerebbe così tanto abbracciarti per dirti che la persona che eri è lì ancora da qualche parte si è solo persa tra quei labirinti fitti della mente ed è pronta a tornare perchè due pesone che come noi,fanno diversamente. Due persone come noi litigano,si fanno la guerra,sbagliano,dicono parolacce e scappano di casa.
Due persone come noi si dedicano così tanto l'una a l'altra che quasi ci dimentichiamo di noi stesse, quasi ci annulliamo, spariamo dalla nostra stessa immagine per prendere le smebianze dell'altra.
Due come noi non esistono più, perché erano, perché son già state.
Non ritornano.
Me lo sono promessa, non ritorno.
E odio, odio il fatto che in due settimane abbia dovuto incontrarti ovunque e odio dover mentire agli altri dicendo di star bene.
Perché non sto bene.
Come ieri, doveva essere il concerto più bello, quello che aspettavo da tempo e invece no, non lo è stato perché non eravamo insieme.
E poi ci siamo viste, tre gradini di distanza. Tre gradini, cavolo. Quant'era la distanza? Tre metri?
Ci guardiamo e quasi sorridiamo, ma tu non sai quello che è passato nella mia di testa, non lo sai quanto mi è costato girarmi dal lato opposto e farti di no con la testa.
Non lo sai quanto ad ogni canzone ti cercassi, ti pensassi e ho pianto più per questo che per l'emozione.
Ti avrei stretta forte a quella canzone perché solo io so per te quanto e cosa significhi, solo io so quanto quelle parole ti tocchino il cuore, solo io so quante unghie mi hai conficcato durante quella melodia suonata a pianoforte. L'hai detto anche a qualcun'altra?
Perché tu eri in compagnia, io no.
Avrei detto a chiunque di no, perché quello era il nostro momento e adesso che non ci sei più tu, è solamente mio.
Così vicine ma così lontane, io di te non voglio scrivere più!
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