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Capitolo trentuno

Mi chiudo la porta della sua camera alle spalle, ancora profondamente sconvolta da quello che ho scoperto poco tempo fa.
Osservo la figura alta e rassicurante di fronte a me.
Guardando il ragazzo davanti a me, sento le lacrime risalirmi agli occhi.

"Ehi" Sussurra con voce dolce, accarezzandomi la guancia. "Piccola, ti prego, non piangere."
Singhiozzo leggermente, cercando con tutta me stessa di non fare troppo rumore.
É sera tardi, ma i genitori di Cameron e Kate non sono a casa.
Da quel che so, sono partiti per il week end proprio questa mattina.
Io dovrei giá essere a casa, ma non me la sento di affrontare i miei genitori. Sempre se posso considerarli come tali.

Cameron mi stringe teneramente a sé, mentre la sua mano percorre lentamente la mia schiena.
Sussurra parole rassicuranti al mio orecchio, nell'intento di calmarmi, e ci riesce alla perfezione.
"Stai meglio ora?" Domanda, passando il pollice sul mio labbro inferiore.
Non ho la forza di rispondergli, cosí semplicemente annuisco.

"So che sei sconvolta, e che non vuoi sentire le ragioni di nessuno, ma non chiuderti in te stessa. Kevin tiene a te, Audrey. Lo so, me l'ha detto." Mi sorride leggermente, giocherellando distrattamente con una ciocca dei miei capelli.
"Okay" Mormoro, prima di schiarirmi la voce. "Peró non voglio parlarne, ora."
Cameron annuisce. "Non parliamo, allora."

Si avvicina lentamente a me, quasi come se avesse paura di rompermi in mille pezzi.
Le nostre labbra si scontrano, e iniziano una danza tutta loro.
Si sfiorano, si allontanano, per poi incontrarsi di nuovo.

"Mi manchi." Sussurra sulle mie labbra, mentre lentamente ci avviciniamo al letto, situato in mezzo alla stanza.
Quello che sto per fare cambierá ogni cosa.
Da questo momento in poi, nulla sará piú come prima.

Il cuore mi martella nel petto quando gli sfioro il collo con le labbra, assaporando la sua pelle con un bacio tenero, lento. Lui abbassa sorpreso lo sguardo e si addolcisce capendo cosa voglio.
Si china con estrema lentezza verso di me e preme le labbra sulle mie con una delicatezza quasi struggente. Percepisco il calore di questo bacio fin dentro le ossa. Come se non avessi bisogno d'altro, come se la sua sola presenza ricucisse tutte le ferite sul mio cuore.

Cameron sospira, continuando a sfiorare le mie labbra con le sue.
Ora che abbiamo fatti il primo passo, non ho intenzione di fermarmi.
Schiudo le labbra, lasciando che la sua lingua trovi la mia. "Ti voglio." Sussurro contro le sue labbra morbide.
Continuiamo a sorriderci, a sfiorarci la pelle, a rimanere in contatto come se fosse l'unico mezzo per respirare.

Improvvisamente il bacio si fa piú lento, e Cameron si allontana da me.
Avvolgo il suo collo con le mie braccia tremanti, mentre i nostri occhi si incontrano ancora.
"Ferma" Sospira, tentando di separare i nostri corpi. Quello che non sa, é che sono i nostri cuori ad essersi fusi l'uno con quello dell'altra, e loro sono stati i primi a fare l'amore. "Non ti ho portata qui per questo."

Annuisco leggermente, mentre sulle mie labbra nasce un sorriso spontaneo. "Lo so. Ma é quello che voglio, Cameron."
Leggo nei suoi occhi che sta fremendo. "Sei sicura?"
"Sono sicura."

Cameron mi guarda con i suoi occhi dolci, e vedo ogni sua certezza svanire.
Ogni singolo pezzo di stoffa che ci separa, lentamente svanisce, e rimaniamo soltando noi due, con i cuori che battono all'unisono, mentre ci perdiamo completamente l'uno nell'altra.

***

Qualcosa di morbido si posa sulla pelle esposta della mia spalla, e prosegue lentamente un breve tragitto fino ad arrivare al mio collo.
Mugugno qualcosa di incomprensibile.
Con lentezza apro gli occhi, e sbatto qualche volta le palpebre per riuscire ad abituarmi alla luce del mattino.

Ricordi della sera precedente mi occupano la mente, e mi ritrovo a sorridere. Uno di quei sorrisi spontanei, che nascono quando sei veramente felice.

"Buongiorno, amore." La voce vellutata di Cameron scivola sulla mia pelle, e il suo respiro caldo mi causa i brividi.
"Ciao." Gli lascio un leggero bacio a fior di labbra.
"Pronta per affrontare questa giornata?" Dice, accoccolandosi contro di me.
Scuoto la testa, terrorizzata all'idea di scontrarmi con Kevin o Sophie. Non credo di essere pronta.

"Non preoccuparti, andrá tutto bene." Mi sorride rassicurante, posando con dolcezza la sua mano sul mio ventre.
Traccia dei cerchi immaginari, facendomi ridere e dimenare, mentre piacevoli brividi scorrono sulla pelle del mio corpo.
"Come lo sai?" Domando, tornando seria.
Cameron si allunga verso di me, prima di baciarmi con trasporto. "Perché ci sono io con te."

Dopo una nutriente colazione, costituita da pankekas e un ottimo cappuccino preparato da Cameron esclusivamente per me, parole sue, usciamo di casa.
Sblocco il mio telefono, notando con grande piacere le 47 chiamate perse da mia madre e gli 11 messaggi da parte di mia sorella Leslie.

Alzo gli occhi al cielo, suscitando una risata da parte del mio ragazzo.
"Sai che diventerai strabica per tutte le volte che alzi gli occhi al cielo?"
In risposta, ripeto l'azione di qualche secondo fa, nascondendo un sorriso.

Saliamo in macchina di Cameron, e nel mentre andiamo a scuola apro qualche messaggio di Leslie.
Mentre leggo i suoi, ne ricevo uno da parte di Kevin.
Mi tremano le mani mentre lo leggo.

Forse non ne vuoi sapere nulla di me, né di quello che ho passato. Ma sei mia sorella, per me lo sei sempre stata. Nel mio cuore sei sempre rimasta viva, col tuo sorriso e la tua innocenza. Con quella tua splendida voglia di vivere.
Dammi una possibilitá, Audrey. Una sola. Solo una possibilitá.
Mi spiace che la situazione sia degenerata...io rivolevo solo indietro la mia sorellina.

Mi lascio sfuggire qualche lacrima.
Detesto essere cosí emotiva, ma non posso farne a meno.
Sono sempre andata d'accordo con Kevin, e ora che ho scoperto il legame di sangue che ci lega...ho paura.
Paura di rovinare ogni cosa, e che il nostro rapporto non vada come in realtá vorrei.

Forse, peró, é un rischio che devo correre.

"Perché piangi?" Chiede Cameron, stringendomi una mano.
"Kevin mi ha scritto un messaggio."
"Oh...ed é una cosa brutta?"
Scuoto la testa. "Mi ha scritto delle cose bellissime, Cam, ma io ho paura. Non sono pronta a ricominciare da capo la mia vita. Non posso cancellare diciassette anni della mia esistenza."
Cameron sospira, inclinando leggermente la testa, mentre parcheggia davanti a scuola.

"Secondo me dovresti parlarci. É ovvio che non potete ricominciare dal nulla, ma potete discuterne. Fare piccoli passi, insomma." Mi consiglia Cameron, gesticolando ogni tanto.
"Tu dici?" Arriccio il naso, giá pronta con il cellulare in mano per rispondere al messaggio di Kevin.
"Credo in te, piccola. So che ce la farai."
Sorrido. "Ti amo. Lo sai questo, vero?"
"Sí che lo so. Ti amo." Si sporge verso di me lasciandomi un dolcissimo bacio sul naso.
Gli afferro le guance, facendo combaciare le nostre labbra in un casto bacio a stampo, che nonostante duri solo pochi secondi, mi fa tremare il cuore nel petto.

Dopo ieri notte, mi sento indissolubilmente legata a lui.
É come se fossimo diventati una cosa sola, un'unica anima e un unico cuore.
Gli ho dato tutto di me, e non me ne pento.

Possiamo vederci prima delle lezioni?

La risposta di Kevin non tarda ad arrivare.

Sí. Vediamoci al campetto tra cinque minuti.

Scendo velocemente dalla macchina, lasciando Cameron leggermente indietro rispetto a me.
"Ehi! Dove fuggi?" Finge di fare l'offeso.
Scoppio a ridere. "Scusami, Lumachina, voglio solo mettere al posto giusto l'ultimo tassello del mio cuore."

Corro velocemente verso il campetto dietro l'edificio della scuola, urtando qualche persona ed ignorando chi si lamenta o chi semplicemente mi saluta.
Corro piú veloce che posso, e anche se ho il fiatone non mi fermo.
Non mi fermo perché ora so cosa voglio. É la mia vita, e voglio che Kevin ne faccia parte.

Quando arrivo nel cortile della scuola, mi fermo per riprendere fiato, sentendo i polmoni bruciare come carta nel fuoco.
Da lontano, scorgo la figura alta di Kevin.
Mi lascio sfuggire un sorriso.
Ricomincio a correre, e piú mi avvicino a lui, piú mi sento esplodere il cuore di felicitá.

Kevin deve aver sentito i miei passi, infatti si gira.
Appena i nostri sguardi si incrociano, scoppio in lacrime, fiondandomi fra le sue braccia, consapevole che questo é l'abbraccio che aspettavo da tutta la vita.
L'abbraccio di mio fratello, che nonostante tutto c'é sempre stato per me, anche solo con il pensiero.
Mi ha sempre voluto bene. Indipendentemente da tutto il resto. Anche consapevole che io non mi ricordassi affatto della sua esistenza. Ma lui non si é mai arreso.

Kevin mi stringe a sé, sollevandomi in aria. Sospiro leggermente, cercando di fermare le lacrime.
Quando i miei piedi toccano di nuovo terra, Kevin mi asciuga le guance, regalandomi un bellissimo sorriso.
Anche i suoi occhi sono lucidi.
"Se mi dai una possibilitá, sappi che non ti lasceró andare mai piú."
Annuisco sorridendo, mentrd una leggera risata mi scuote il petto.
Ritorno seria quasi all'istante. "Me lo prometti?"
"Promesso, sorellina."

Spazio Autrice

Mi piange il cuore.
Non voglio finire questa storia, mi sono troppo affezionata ai personaggi, ma soprattutto a tutti voi.
Potete peró continuare a seguirmi leggendo la mia nuova storia, "Sotto le Stelle". Vi prego, passate a leggerla, tengo alla vostra opinione!
Comunque, non ho idee precise per l'epilogo, so solo che non dovrete aspettare molto.
Questo era l'ultimo capitolo della storia, e scrivendolo mi veniva da piangere.
Come vi é sembrato?
Pubblicheró l'epilogo al piú presto💕🐨

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