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Capitolo tredici

Al solito, snervante e fastidioso suono della campanella sbuffo, chiudendo il mio armadietto producendo un suono secco.

Alcuni si voltano verso di me, ma oggi sono troppo felice per dar peso a questi spocchiosi figli di papà.

"E poi? Insomma, cos'avete fatto?" La voce curiosa di Valerie mi riporta nella pura realtà, che oggi non mi sembra nemmeno tanto crudele.

Grazie a lui, ogni giornata sembra più semplice da vivere.

Mi volto verso Valerie facendole un sorriso.
"Nulla di quello a cui tu stai pensando!" Esclamo, intuendo all'istante i suoi pensieri.

Valerie è una piccola pervertita, ma adoro il fatto che sia venuta a parlarmi, questa mattina.

Se non l'avesse fatto lei, sarei comunque andata io a cercarla.

Ci tengo che il nostro rapporto torni esattamente com'era prima, e sono troppo affezionata a lei per non tornare a fidarmene.

Abbiamo costruito una splendida amicizia negli ultimi quattro anni, e non voglio rinunciarci.

Sono pronta ad andare avanti.

Sono pronta ad alzarmi, raccogliere i pezzi di me e rincollarli ad uno ad uno.

Ora so con certezza di non essere sola.

Ho i miei amici, questi splendidi ragazzi che mi sono sempre stati vicini. E poi ho Cameron.

Qualunque cosa accada, so per certo che lui ci sarà sempre per me.

È vero, mi hanno tradita, rotta in mille pezzi. Mi hanno illusa, delusa, e portato a non fidarmi più di nessuno.

Ma io non riesco a rinunciare a loro.

È qualcosa di più grande di me, specie con Cameron.

E se perdono lui, che è quello che mi ha causato maggior dolore, allora devo perdonare anche gli altri.

"Be' da quello che mi dici siete stati molto passionali!" Sorride maliziosa, alludendo a qualcosa che non mi era nemmeno mai passato nell'anticamera del cervello.

"Non sono andata a letto con lui, Val." Scuoto la testa, alzando gli occhi al cielo per farle capire che le sue supposizioni sono del tutto fuori luogo.

"Non ho detto che avete fatto sesso, ma solo che vi siete divertiti un po'." Scoppia a ridere, mentre io, con le guance in fiamme, comincio a camminare verso la mia classe.

È già la quarta ora, e ho filosofia
Spero solo che finisca velocemente, almeno potrò andare a pranzo.

Ieri sera non ho mangiato molto, ero troppo su di giri.

La mamma mi guardava in modo strano, come se fossi un lemure che sputa fuoco, ma non ho comunque fatto caso alle sue continue, snervanti domande.

Sono felice. Fin troppo per lasciare che qualcuno mi butti giù.

"Non abbiamo fatto nulla di tutto ciò, santo cielo! Ma per chi mi hai presa?" Scatto, fingendomi offesa.

Valerie rimane seria.
"Per un essere umano" Si lascia sfuggire un piccolo sorriso, mentre entrambe entiamo nella classe. "Audrey, non c'è niente di male. Insomma, tu e Cameron vi conoscete da tantissimo tempo. E poi..."

La blocco all'istante, mentre entrambe prendiamo posto negli ultimi banchi della fila.

"Non voglio parlarne. Insomma, non stiamo nemmeno insieme! Affronteremo l'argomento quando succederà." Taglio corto, facendo un sorriso per rendere il tutto meno duro.

Il professore entra in classe zittendoci, e io lancio un'ultima occhiata a Valerie che ha una strana espressione sul volto.

*

"Ecco a te." Jenna, la donna che sta dietro al banco della mensa per servire il pranzo, mi sorride.

"Grazie tante!" Cinguetto, prima di afferrare il mio vassoio.

Mentre cammino nella grande mensa, un braccio si poggia sulle mie spalle.

"Hei" Cameron mi bacia sull'angolo della bocca, facendomi sorridere. "Com'è andata fin'ora?" Domanda fissandomi con quei splendidi occhi scuri.

"Noioso" Scrollo le spalle, facendogli un sorriso. "Ma per fortuna l'ultima ora ce l'abbiamo insieme!" Sussurro, avvicinando la mia bocca al suo orecchio.

Alcuni brividi compiaiono sulla pelle del suo collo.

"Mi farai morire." Sussurra a sua volta, prima di far scontrare le nostre labbra.

Già mi mancavano.

Ricominciamo a camminare, per arrivare al tavolo dove tutti ci aspettano -ci lanciano occhiate strane- ma Matt entra all'istante nel mio campo visivo.

"Oh, ma guarda te chi si vede!" Dice ironicamente, guardandomi male.

Il suo sguardo va al braccio di Cameron intorno alle mie spalle, e io mi sento leggermente imbarazzata.

Ieri alla fine gli ho dato buca, e la cosa peggiore è che l'ho fatto senza avvertirlo.
Ma fra un bacio e un altro con Cameron, è stato difficile concentrarsi su qualunque altra cosa che non fosse lui.

"Matt, hei." Forzo un piccolo sorriso, stringendo la presa sul vassoio di plastica.

Ho le gambe molli, e il terrore di cadere da un momento all'altro non mi abbandona.

Mi sento veramente in colpa.

"Quindi sei viva? Pensavo ti fosse successo qualcosa" Ride amaramente, mentre alcuni si voltano verso di noi. Faccio per spiegargli tutto, ma lui mi precede. "Spero almeno che la giornata sia stata piacevole." Mi guarda con disprezzo, prima di rivolgere una brutta occhiata a Cameron.

Matt si volta e va via, mentre io mi sento un vero e proprio schifo.

Sono una persona orribile. Una stupida, pessima amica.

Sbuffo affranta, mentre sento il respiro caldo di Cameron sul mio collo.

"Sono una stronza." Esordisco guardandolo.

Cameron fa un mezzo sorriso.
"No invece. Sei solo un po' sbadata." Si stringe nelle spalle, prima di baciarmi una guancia.

Siamo ancora fermi in mezzo alla mensa, e Jack continua a mandarci segnali.

"Su, andiamo, altrimenti ci mangiano vivi." Scherza, strappandomi un sorriso.

Ci avviamo verso il tavolo in fondo alla mensa, dove Valerie, Malody, Jack, Kevin, Sophie, Travor, Nash e Carter ci stanno aspettando.

Mi siedo salutandoli con un sorriso, e incomincio a parlare.

Non prima di aver lanciato un'ultima occhiata a Matt.

Si è seduto al tavolo di Katleen.

Matt's pov

Butto il vassoio sopra al tavolo, sbuffando.

Wendy Morgan, la capo cheerleder, mi fa un sorriso, ma io la ignoro.

Sono incazzato.

Audrey mi aveva promesso che avremmo parlato, ma per l'ennesima volta mi ha dato buca per quel mezzo frocetto di Dallas.

Un giorno o l'altro lo prendo a pugni, quel coglione.

Quando io e Audrey litighiamo è sempre per colpa sua, e sono stufo di questa situazione.

"È tutto okay?" Katleen mi sorride accigliata, notando la mia espressione. "Sembri preoccupato."

"Va tutto bene. Solo un piccolo incidente di percorso." Le sorrido rassicurante, prima di mettere il braccio intorno alle spalle di Jenny.

Lei mi sorride, baciandomi un angolo della bocca.

Questa ragazza è maledettamente sexy.

Cerco di distrarmi mettendole una mano sul ginocchio.
Jenny mi sorride maliziosamente, prima di mordere il suo panino.

In effetti non dovrei prendermela più di tanto.

Audrey non è più un mio problema, adesso devo solo preoccuparmi che le cose vadano come previsto.

Fa male a fidarsi delle persone, quella povera illusa.

"Mi raccomando, Matt. Tutto deve andare secondo i piani" Katleen abbassa di poco la voce, per non farsi sentire dalla squadra di football. "Audrey deve pagare per ciò che ha fatto. E io ho bisogno del tuo aiuto." Dice stizzita.

"Lo so. Ma non preoccuparti! Andrà tutto come previsto." La rassicuro, prima di incominciare a mangiare.

Spazio Autrice

Dedico questo capitolo a quell'amore di _Silence_kills_me_ che mi ha scritto praticamente un papiro facendomi piangere dalla gioia.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Aggiornerò la prossima settimana.

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