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Capitolo 2

-Brooke Pov-

L'essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi

la caviglia non è reale. Lo so.

E so anche che se sto bene attento a tenere

i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai

ad afferrarmi la caviglia.

\\Stephen King

Cazzo.

Corri Brooke, corri

Sono in ritardo il primo giorno di scuola, merda.

Shade sarebbe dovuto venire a prendermi mezz'ora fa maledizione, dove diavolo è finito.

Accendo il cellulare e leggo l'ora nella schermata.

8:07

Cazzo le lezioni iniziano alle otto e mezza.

I ciottoli mi entrano nelle scarpe, solleticandomi le dita dei piedi.

Il vento mi sta scompigliando tutti i capelli, ma continuo a correre per la via principale, svolto prima a destra poi a sinistra.

Riesco a tenere un buon ritmo, le lezioni di quella strega della Tonks sono servite a qualcosa, a parte una visita dall'otorino per le sue eccessive urla.

Vedo il ponte in lontananza,dio mio sono quasi arrivata.

Sento vibrarmi la tasca, estraggo il cellulare, senza smettere di correre.

Leggo il nome sullo schermo.

Kathleen.

"Dimmi Lynn" dico con evidente affanno nella voce.

Il ponte. Santo cielo che sollievo, lo attraverso mantenendo la stessa andatura

"Dove diavolo stai Brooke! Le lezioni sono già iniziate da un pezzo! Sposta subito il tuo culo qui"

sono costretta ad allontanare il cellulare dall'orecchio per quanto urla, sbuffo e le chiudo il telefono in faccia, non è decisamente il momento dei momenti schizofrenici di Kath.

Alzo la testa e noto il profilo familiare della scuola.

Quasi svengo di sollievo, non so se avrei potuto reggere un minuto in più di corsa.

Entro nei grandi cancelli verdi e mi faccio strada nel cortile.

Arrivata sul ciglio della porta della mia classe, mi apoggio agli stipiti e prendo fiato.

Quando entrerò in quella stanza la Tonks mi mangerà viva, letteralmente.

Prendo un respiro profondo e apro la porta.

Ci sono tutti in classe manco solo io. Grandioso.

"Signorina Shields presumo" ma a parlare non è la Tonks è un uomo sulla quarantina.

Ha capelli neri arruffati in cima alla testa, a giudicare dal suo aspetto porta un completo firmato immagino. Occhi marroni e una sottile barbetta incolta.

Devo ammettere che è un bell'uomo. Mi chiedo se abbia un figlio della mia età magari è bello come lui. È nuovo non l'ho mai visto in giro.

"Si professore, mi scusi per il ritardo ma doveva venirmi a prendere da casa un mio amico ma ha dato buca"

Shade è in fondo all'aula e fa finta di fischiettare allegramente.

Stronzo dopo me la pagherà.

"Questo non è un buon motivo per un ritardo signorina Chase tra l'altro il primo giorno di scuola. E non posso giustificarla in nessun modo" si acciglia il professore.

"Si lo so ma" tento di continuare la frase ma vengo interrotta.

"Ma" continua il docente, come se io non avessi aperto bocca "oggi mi sento particolarmente magnanimo perciò chiuderò un occhio su questa faccenda purchè sia la prima e ultima volta. Vada a sedersi"

Ringrazio il professore e raggiungo il posto fra Shade e Kathleen in ultimo banco. Mi levo velocemente la giacca e mi siedo attenta a non fare alcun rumore.

"Scusa per oggi Brooke ma si è rotta la macchina e sono dovuto andare a scuola a piedi"

i capelli marroni gli ricadono in un ciuffo disordinato sulla fronte.

Shade è fortunato vive a cento metri dalla scuola ma ogni mattina per qualche strana ragione si ostina a venirmi a prendere per poi tornare indietro.

Nemmeno con la forza del pensiero sarei riuscita ad arrabbiarmi seriamente con lui.

"Hanno inventato i cellulari sai" gli faccio notare.

" Si è rotto anche quello, andiamo Brooky perdonami"

adoro quando mi chiama Brooky, è il mio soprannome da quando eravamo piccoli. Da bambina lo odiavo, ma negli ultimi anni ho imparato ad amarlo.

"Giornataccia"

"Già"

Il professore continua a parlare dei suo metodi di insegnamento, e del materiale e cose del genere. Sono distratta non lo ascolto, poi copierò dagli appunti di KathLeen.

Guardo fuori dalla finestra, oggi sarà brutto tempo. Il cielo è coperto da nuvoloni grigi. Dio amo il temporale, da piccola io e Lynn stavamo sotto le tende vestite da indiane per ascoltare il suono della pioggia, lei aveva paura dei fulmini, io no.

"Hei Brooke" sento la voce familiare di Lynn che mi chiama. Mi sta porgendo un bigliettino, mi stendo sul banco e furtiva con una mano apro il bigliettino.

Leggo la grafia ordinata di

Kyle Gibson mi ha invitata a uscire.... :)

Dio mio, Kathy sbava per lui dal primo anno. Finalmente l'ha invitata ad uscire così non dovrò più sorbirmi le sue fantasticherie, ma in cuor mio sono davvero felicissima. Kathy se lo merita è un ragazza dolcissima e bellissima.

Sono contentissima per te. Complimenti

le passo il bigliettino e sorrido fra me e me.

Kath sta ancora scrivendo sul bigliettino. Ha un sorriso stampato in faccia. Mi chiedo cosa altro abbia da dire.

Non ti incazzare ok? Lui ha detto che avrebbe portato un amico e perciò anche io ho detto così ti prego non uccidermi. È importante per me! Ti prego vieni

Cosa. Ma che diavolo. Non può strascinarmi ad un appuntamento con qualche stupido giocatore di football senza cervello.

Assolutamente NO.

Ti prego se non vieni tu nemmeno Kyle viene. E io rimarrò sola per tutta la vita, e Emma Gibson non nascerà mai!

Oh mio dio, ha dato il nome alla loro figlia. È completamente pazza.

Sbuffo ma mi arrendo, e rispondo al bigliettino di Katy.

Va bene ma solo per una sera.

Grazie ti amo. Ti ho mai detto che sei la migliore amica migliore del mondo?

Ridacchio e mi appoggio col gomito sul banco.

"é solo una sera, solo una sera dovrò sorbirmi un coglione con il cervello grande quanto una nocciolina"

Il tempo passa in fretta e la lezione finisce. Esco dalla stanza seguendo Shade e Katy, che parlottano. Probabilmente lei gli sta raccontando del nostro "appuntamento" a quattro. Sbuffo ma continuo a seguirli. Fortunatamente oggi c'è la giornata corta, essendo il primo giorno.

Giro la testa e noto Lucy Gibson, la ragazza più troia della scuola, che tenta di attirare l'attenzione di un ragazzo alto, appoggiato all'armadietto. Quanto diavolo è frivola. Mi ha rovinato il primo anno delle superiori mettendo un giro una voce secondo il quale io sarei andata al letto con Charlie Kovitz, un ragazzo pieno di pustole e verrucche su tutto il corpo.

Shade si piazza accanto a me e mi dice:

" Ma tu vuoi realmente andare a quell'appuntamento?"

"Secondo te?" gli scappa una risatina "Ovvio che non voglio andare a quel cazzo di appuntamento ma devo farlo, per Lynn, è importante.

" Dopo vieni da me, voglio distruggerti a Call of Duty." dice ridendo.

"Oh si e vuoi anche che un asino voli sopra il tetto della scuola e che poi cada e uccida la Tonks? Hai fin troppa fantasia tesoro"

Continuiamo a ridere fino all'armadietto, dove lo saluto e raggiungo Kathleen per andarmene.

Lei sta sistemando le sue cose nello zaino, poi una volta finito sbatte lo sportello e si gira lentamente. Ha un sorriso stampato sul volto. Noto solo adesso che stringe al petto il suo cellulare.

"Leggi cosa mi ha scritto Kyle" oddio mio, dovevo immaginarlo.

Mi porge il cellulare e io, con il miglior sorriso falso lo prendo e leggo il messaggio.

Mi manchi tantissimo amore mio, non vedo l'ora di vederti stasera.

Dio mio troppo zucchero mi sta venendo il diabete.

Sono felicissima per lei, ma Kyle non mi sembra un bravo ragazzo.

Si è praticamente scopato ogni essere con una vagina nel raggio di chilometri, compresa Lucy la Battona. Ho paura che la stia solo illudendo. È anche questo uno dei motivi per cui vado stasera, per sondare il territorio.

"Oh Lynn è così......" vengo interrotta da un tonfo forte proveniente da dietro di me. Mi giro di scatto. Oh mio dio. Mi tremano le gambe.

Shade.

Sì è già formata una calca di persone intorno per vedere l'accaduto. Mi faccio strada fra gli studenti e osservo spaventata la scena, non ho mai visto niente di simile

Sento una ragazza dietro di me che parlicchia con l'amica.

"Che succede?" sbotta la bionda.

"Oh niente, dei ragazzi stanno picchiando uno sfigato"

Guardo totalmente impotente la scena. Sono in 3, uno biondo e due mori. Sono tutti e tre il doppio di Shade, non so che diavolo fare. Se chiamo il preside lo andranno a cercare ma se non lo faccio finirà male, maledizione.

Quello biondo sta addosso a Shade e gli parla sottovoce ma con uno sguardo cattivo, probabilmente lo sta minacciando.

"Andiamo Will non facciamo spaventare Shade" ridacchia l'altro ragazzo, poi si avvicina a Shade e guardandolo negli occhi continua "Non è vero Hammond?"

un coro di scherni si riversa dal pubblico formatasi intorno.

Mi aspetto che Shade si arrenda e esca fuori i soldi dalla tasca, preferirei vederlo umiliato che sanguinante steso per terra.

Shade abbassa la testa. Fa per parlare e sono subito sollevata.

Ma dalle labbra del ragazzo esce un breve e sonoro:

"No"

No no no no no no no

Cazzo Shade ma ti vuoi far ammazzare.

Vedo il moro perdere la pazienza e socchiudere gli occhi. Fa per voltarsi per andarsene ma in un attimo si gira e gli tira un pugno nello stomaco.

Faccio per farmi avanti ma sento il braccio di Katy che mi mantine. La guardo in faccia e vedo che ha il respiro mozzato e le lacrime agli occhi.

Shade si accascia contro la parete dell'armadietto e emette un gemito di dolore.

Sento le persone dietro di me ridere, ma come si fa ad essere così stronzi da prendersela con una persona più debole di te.

"Alzati coglione" sbotta il biondo.

Shade si alza puntellandosi con i piedi e porge uno sguardo di sfida al biondo.

Qui si mette male.

All'improvviso il moro prende la rincorsa e tenta di tirare un pugno a Shade.

Ma con un movimento fluido lui lo schiva e gli tira un gomitata sulla schiena, facendolo sbattere contro l'armadietto.

Li guardo con la bocca aperta.

Ma dove diavolo ha imparato a combattere così Shade.

Il biondo stringe i pugni e in un attimo si scaraventa su Shade col pugno alzato.

Tenta di colpirlo alla spalla ma Shade è più veloce, e schiva senza difficoltà il pugno.

Il pugno viene indirizzato verso l'armadietto, si sente un rumore terribile.

Il biondo impreca, prendendosi la mano ferita e portandosela al petto.

Ha fatto una profonda ammaccatura nel metallo, che ormai è piegato verso l'indentro.

Shade è in piedi, e fissa le sue mani con sguardo incredulo. Non si capacita di ciò che ha fatto, nemmeno io me ne capacito, Shade è sempre stato un pecorone in tutto non è possibile che tutto a un tratto diventi un maestro di kung fu.

Non posso nemmeno tirare un respiro di sollievo che il biondo torna alla carica e tenta di colpirlo in faccia. Ma Shade blocca il pugno con una mano e, in uno scatto repentino gli torce il braccio all'indietro. Il ragazzo urla di dolore e si accascia a terra.

Shade fa un sorriso soddisfatto e tira un respiro di sollievo. Guardo le facce dei presenti, sono tutti increduli, alcuni sorridono altri scuotono la testa.

Sorrido anche io come una scema.

All'improvviso il moro che era uscito di scene gli tira un pugno sulla schiena e lo mette al tappeto.

Cazzo.

Mi tremano le gambe.

Ho il respiro mozzato.

Il moro si avvicina al corpo disteso di Shade pronto a dargli il colpo di grazia.

Il mio cervello non controlla le mie azioni.

In un attimo mi fiondo sulla scena e senza che il ragazzo se l'aspettasse gli tiro un cazzotto in pieno viso.

Cazzo se fa male, sono costretta ad aprire e chiudere le dita della mano più volte per ritrovare la sensibilità.

Sento la rabbia fluirmi in tutto il corpo, stringo i pugni e tento di respirare normalmente ma senza risultato.

Il naso del ragazzo gronda di sangue ma lui non sembra curarsene più di tanto. Ha uno sguardo iniettato dalla rabbia. Si sta avvicinando

Oh merda.

Inditreggia Brooke.

Ascolto il suggerimento del mio cervello, e faccio tre passi indietro.

La rabbia che provavo prima è stata rimpiazzata dalla paura.

Ho paura che mi faccia del male. È umano vero?

Il ragazzo ha uno sguardo assatanato, è come se ringhiasse.

"Tu infida puttanella" sputa senza smettere di fissarmi negli occhi.

Non faccio in tempo a scansarmi che il ragazzo alza il braccio e mi colpisce in faccia.

Vengo scaraventata per terra dal colpo e sento il sapore del sangue misto alle lacrime nella mia bocca. Mi brucia la faccia, il corpo fa così male.

Il moro emette un ghigno soddisfatto e inizia a sfregarsi diabolico le mani l'una contro gli altri.

Stronzo

Cazzo si sta avvicinando.

Urla

No metterei nei guai Shade e me, ci verrebbero a cercare , c'è una specie di codice da rispettare nella scuola ma per quanto indagassi non sono mai riuscita a scoprire nulla.

Si avvicina sempre di più, sento la guancia che ancora mi pulsa quando inizio a strisciare via.

Deve sembrare abbastanza patetica ma l'istinto di sopravvivenza è più forte.

Ma dove diavolo sono i professori! Staranno nella sala insegnanti dall'altra parte della scuola diavolo.

Il moro alza il pugno.

Chiudo gli occhi.

Indurisco le gambe e prendo un respiro profondo.

Mi preparo al colpo ma non arriva nulla.

Sta per abbassare la mano.

All'improvviso una mano forte lo prende dal collo e lo scaraventa sugli armadietti. Il ragazzo oppone resistenza ma non c'è partita, il mio salvatore è più forte e veloce di lui.

Ci metto un secondo per riconoscerlo era il ragazzo con flirtava Lucy. Devo ammettere che è stranamente sexy. Anzi più che sexy ha il corpo di un modello. Non posso evitare di provare una punta di gelosia per Lucy.

"Le sai le regole amico, le ragazze non si toccano"

ha una voce roca e virile. Con un balzo mette con le spalle al muro l'aggressore e inizia a provocarlo con lo sguardo.

Il moro ha evidentemente paura di lui, perchè socchiude gli occhi e comincia a balbettare.

"Scusa Jared non sapevo che tenessi a lei, io......."

non fa in tempo a finire la frase che 'Jared' gli pianta tre pugni di fila nello stomaco finchè il ragazzo non si accascia al suolo sconfitto.

Non ho ancora visto il volto del mio salvatore.

Jared si pulisce le mani di sangue sui pantaloni e si gira lentamente. Il suo sguardo si posa sulla folla che si è radunata intorno allo spettacolo, poi si posa su di me.

Ha occhi azzurro ghiaccio e capelli alzati in un ciuffo sopra la testa. Possiede una mascelle scolpita con delle fossette che sembrano scolpite dai greci. È piuttosto alto e indossa jeans più o meno aderenti e una maglia blu a maniche corte che gli mette il risalto le braccia muscolose. Sulla maglia c'è scritto in un elegante corsivo "good girls like bad boys" non c'era una frase migliore da abbinare al momento-

Non posso evitare di non notare che i suoi occhi si intonano perfettamente con il colore della maglia.

Jared si avvicina senza staccarmi gli occhi di dosso. Ha uno sguardo magnetico.

Sento il calore sprigionarsi dal centro delle mie gambe.

Lui mi porge la mano e mi da un aiuto ad alzarmi. Ha la pelle calda,e il contatto delle nostre mani mi provoca brividi in tutto il corpo.

Non so perchè ma una volta in piedi mi stringo al suo avambraccio e mi metto dietro di lui. I suoi muscoli guizzano sotto la mia stretta.

Lui gira il palmo della mano per farmi quasi scudo con sul corpo.

Be, non mi dispiacerebbe.

Ma a che diavolo penso non è il momento!

"Che non succeda più una cosa del genere. È tutto chiaro?"

dice con fare intimidatorio rivolto a nessuno in generale.

Ma qui è lui il capo? Non ci sto capendo nulla.

Si leva un coro di sospiri e gli studenti iniziano a defluire verso le uscite.

Continuo a stringere il suo avambraccio muscoloso mentre osservo la folla dissiparsi nei lunghi corridoi della scuola, i bulli scappano con la coda fra le gambe. Nel corridoio rimaniamo solo io, Jared Shade e Kathleen

Non posso fare a meno di ridere per il naso rotto del biondo. Che vigliacchi.

Jared è decisamente bellissimo, di quella bellezza che non puoi smettere di guardare nemmeno se ci provi.

La voce di Shade mi riscuote dalle mie fantasticherie, si è alzato da terra e adesso è perfettamente in piedi. Kathleen lo sta soffocando in una stretta mortale mentre gli fa domande a raffica sulle sue condizioni di salute. Con lui si è sempre comportata da mamma, quando suo padre era in riunione Kath gli portava sempre una cosa cucinata da lei affinchè non si sentisse solo.

Mi accorgo solo ora che Jared sta fissando le mie mani o meglio le mie mani ancorate al suo braccio. Sento una scarica elettrica che mi attraversa tutto il corpo, dovrei spostarmi.

"Non vedo scritto il tuo nome sopra, dovresti staccarti mi sto davvero rompendo il cazzo a stare qui" dice con tono acido.

Imbarazzata tolgo subito le mani dal suo braccio, che gran pezzo di stronzo.

Le sue parole un po mi feriscono, ma d'altronde me l'aspettavo. Alzo la testa e lo guardo dritto negli occhi prima di ribattere.

"Forse dovresti metterti gli occhiali si intonerebbero a quella gran faccia da stronzo"

Sono fiera di me stessa, gli ho dato una bella risposta a quello stronzo. Sento su di me gli sguardi stupefatti di Shade e Kay. Certo la mia coscienza mi dice di non far incazzare un tipo che ha appena picchiato a sangue due ragazzi senza il minimo sforzo, ma la mia impulsività come al solito ha avuto la meglio.

Mi aspetto che Jared controbatta ma invece scoppia in una lunga e fragorosa risata, sfoderando la sua dentatura perfetta.

Sono confusa ma che problemi ha?

"Che diavolo succede qui" ci interrompe una voce. Mi volto di scatto. La voce appartiene il professore di prima che osserva allibito la scena. Il suo sguardo si posa sull'armadietto ammaccato e sui jeans sporchi di sangue di Jared.

Merda non possono sospendermi il primo giorno.

Ho solo tirato un pugno ad un bulletto.

Shade ha un espressione strana come se stesse per soffocare, ha decisamente paura delle ripercussioni, suo padre è un tipo molto esigente in campo scolastico.

Jared invece è calmo e infila distrattamente le mani in tasca.

"Professore posso spiegare" dico facendomi avanti, mi interrompe con un gesto della mano.

"Voi due" dice facendo cenno a Shade e Jared "nel mio ufficio immediatamente"

Seguo i due che seguono il proffessore verso un ala lì vicino.

"Non succederà niente di male, hanno agito solo per autodifesa, il regolamento studentesco parla chiaro" mi dice Lynn quasi leggendomi nel pensiero.

"Lo spero" commento senza emozione. Sto ancora pensando a Jared. Dio che nervoso

Io e Katy ci incamminiamo verso l'uscita con gli zaini in spalla.

"Non ti sembra un po strano?" mi chiede, le porgo uno sguardo interrogativo

"Cosa?"

"Shade, tu lo conosci lui non sa nemmeno prepararsi la colazione figuriamoci combattere in quel modo. Poi ha ricevuto un pugno nello stomaco e sulla clavicola, ma si è rialzato subito non ti sembra strano? Con dei colpi del genere sarebbe potuto morire" fa una lunga pausa "Non è una cosa umana"

Mi fermo a riflettere, Kathleen ha fatto un ottimo ragionamento.

Non è umano mi frullano queste parole in testa, mentre continuo a camminare

Sento delle voce attutite dietro di me. Mi giro all'improvviso e vedo Jared e Shade che seguono il professore in un aula prima usata come laboratorio. La porta si richiude dietro le loro spalle. Sul legno luccica una scritta a carattere dorati:

"Ufficio Professor Durner"

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