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Perfetto per me


Titolo: "Perfetto per me"

Genere: Storie d'amore

Autrice: 78Didy78

Un saluto a tutti... caspita, siamo già arrivati alla terza recensione di questa terza lista... vola il tempo, eh!

Ho scelto questa storia soprattutto per la copertina, perché anche se non ha una foto con elementi che indicano di cosa parla la storia, la trovo molto dolce e romantica. Questa arpa a forma di cuore al centro dà un tocco di eleganza, e poi questa frase "sii per sempre il mio La" fa venire i cuoricini sugli occhi... E poi ero molto curiosa perché l'autrice spiega che ha inserito scene molto piccanti e volevo vedere quanto sia brava in questo campo.

Ma quando ho letto la sinossi ho storto un po' il naso. A parte la punteggiatura che è meglio non guardarla, è davvero poco suggestiva. "Lisa è una brava ragazza come tante di 17 anni." Già l'età andrebbe scritta in lettere, non in numeri, ma poi questa descrizione è troppo ovvia. Non dice chi è veramente Lisa, e di certo, non invoglia alla lettura. A diciassette anni avere il cuore in pausa sembra un po' una presa per i fondelli, mi fa ricordare i meme che girano su internet dove ragazzine di tredici anni piangono disperate perché hanno il cuore spezzato... e da chi, da Topolino? In più questo "Una storia romantica e divertente", lasciamolo dire da un lettore o al massimo da una casa editrice... è sempre meglio evitare certe descrizioni soggettive.

Ho iniziato a leggere questa storia molto fiduciosa, ma quasi sin da subito mi sono sentita delusa... mentre leggevo ero lì che pensavo: Ma quanti anni ha questa qui? Vedevo la scrittura davvero molto infantile, e come spesso accade con le autrici molto giovani, tra un discorso e l'altro appare qualche parola un po' più ricercata – ma quasi del tutto estranea al contesto - come a voler dimostrare che anche loro hanno una certa cultura... Poi però ho letto la presentazione nel suo profilo e ho scoperto che questa autrice ha già una certa età ma che la storia è stata scritta quando era una ragazzina e che l'ha rispolverata per metterla su wattpad... Diciamo che ci ha tolto appena appena la polvere superficiale...

Il linguaggio è fortemente infantile, e anche il contenuto, tenendo presente solo quello del primo capitolo; si sente proprio che è scritto da una ragazzina poco avvezza a scrivere. Prima di tutto, ci sono molte virgole che non hanno motivo di esistere e altre che dovrebbero esserci ma non ci sono, specie nelle vocazioni, ma soprattutto sembra che non sappia che dopo le virgole ci vuole uno spazio. La formattazione, se così vogliamo chiamarla, è senza alcuna cura; l'autrice sembra aver scritto tutto di fila, senza mai andare a capo, ma il programma di scrittura che ha usato manda a capo da solo ogni tot, e su questa piattaforma sembra proprio scritto senza alcun criterio. Dovrebbe, per lo meno, andare a capo quando finisce ogni dialogo, e quando cambia situazione... in questo modo, invece, è solo un gran caos.

Inizia già col più classico dei cliché: Una ragazzina di diciassette anni costretta a trasferirsi per via del lavoro del padre.

Sarà che io non giudico una storia soltanto in base ai cliché, perché tutto sta nell'uso che ne facciamo e come inseriamo questi cliché all'interno della storia, ma se uniamo i cliché a una narrazione infantile... beh, ecco che la qualità del racconto diminuisce a vista d'occhio. Fortunatamente, almeno in questo caso, l'autrice ci dà un dettaglio sul lavoro del padre che soddisfa questo argomento, spiegandoci il motivo di questo trasloco, dicendoci che la famiglia della protagonista è avvezza ai traslochi in quanto, essendo il padre un militare dell'aviazione (da quello che ho capito), è costretto a spostarsi continuamente, quindi si porta dietro tutta la famiglia.

Ovviamente la protagonista è un tipo con pochi amici, e quelli che riesce a farsi li deve abbandonare dopo un tot di tempo, ma ormai ci è abituata.

Ci sono alcuni punti che tutto sommato reggono, punti che altre adolescenti probabilmente non avrebbero inserito, il che, forse, fa capire che in un certo senso l'autrice abbia speso un po' del suo ingegno per far sì che la storia non abbia buchi di trama, nonostante l'età in cui lo ha scritto... Ma poi ce ne sono tantissimi altri che fanno rimpiangiare quello che ho appena detto.

Le descrizioni fisiche non esistono, tranne il descrivere gli occhi chiari del lui di turno, e affermando che è un bellissimo ragazzo, il che non è una descrizione fisica. Di tutti gli altri personaggi non sappiamo minimamente come siano. L'unica trasgressione su questo argomento la fa con la protagonista, che essendo anche la voce narrante, parla di se stessa dicendo che ha "uno splendido corpo", il che dice tutto e niente.

Ma il succo è questo: sembrerebbe proprio che prima di pubblicarlo l'autrice non lo abbia minimamente riletto, perché se lo ha letto lo ha fatto con gli occhi chiusi.

Sin dal primo capitolo fa una descrizione sommaria della sua famiglia, descrivendo il padre molto poco incline a dare libertà alla figlia femmina, la madre materna ma troppo presa dal fratellino di sette anni, e lei ormai abituata ad essere indipendente. Però, più che leggere queste descrizioni ci piacerebbe scoprire i loro caratteri leggendo le loro azioni.

"Tutti chiedono se io sia la figlia dell'aviere..." Ma, tutti chi? Dice in pratica che è un mese che sono lì, ma non ha conosciuto quasi nessuno... chi sono tutte queste persone che chiedono se lei sia figlia dell'aviere?

"La nuova casa però mi piace davvero." Perché questo però? Secondo me stona un po' perché non aveva messo in dubbio o dimostrato poca simpatia verso qualcosa o qualcuno del nuovo posto in cui sono andati a vivere, si era limitato a descriverlo sommariamente, questo però non ha molto motivo di esistere. Poteva avere più senso se avesse messo in relazione questa nuova casa con quella precedente... per esempio.

La cosa che mi ha fatto ridere, però, è quando la mattina si prepara per andare al suo primo giorno di scuola. Si prepara e avvisa la madre che sta per uscire. "Lei apre un occhio solo e sciorina la solita raccomandazione -Mi raccomando,stai attenta-." Mi immagino la madre in piedi al centro della cucina con gli occhi chiusi che ne apre uno per raccomandare alla figlia di stare attenta e poi lo richiude...

Cioè, non è che specifica che la madre stia ancora dormendo... in realtà non specifica nemmeno che sia già in piedi, ma dato che ha un fratello più piccolo, e si presume che a sette anni anche lui debba andare a scuola, la madre sia già in piedi per provvedere alle sue necessità. O sbaglio?

Poi descrive la protagonista, Lisa, camminare a testa bassa lungo la strada e di colpo va addosso a qualcuno... che risulta essere il suo vicino di casa, (altro cliché) un ragazzo della sua età.. o almeno si pensa, perché non viene specificato quanti anni abbia. Solo che subito, mentalmente, gli dà dello stronzo per esserle venuto addosso. Ma scusa, eri tu che camminavi con gli occhi bassi senza guardare dove andavi...

Comunque è così che fa amicizia con Sam, che sin da subito sembra essere molto interessato alla ragazza.

Il primo capitolo è abbastanza lungo, e in questo primo capitolo vediamo l'intera prima giornata di Lisa. Dalle ore di scuola al ritorno a casa fino alla sua uscita con i nuovi amici e al suo addormentarsi la sera nel suo letto... tutto nel primo capitolo. Cioè, non voglio dire che ci sia una misura standard per il primo capitolo, ma l'autrice descrive davvero troppe cose in un unico capitolo, affollando la mente del lettore con personaggi e situazioni che, sì, possono anche rimanere impressi, ma le vicende che racconta sono troppo stringate. In pratica è quasi come se ne facesse lei stessa un riassunto, mettendo solo le parti più significative e tralasciando tutto il resto.

Fra tutti i personaggi presentati spiccano, ovviamente Sam, poi Milly e infine Leo. (Che non le viene presentato come Leonardo, direttamente Leo.)

Devo ammettere che tutto sommato la storia potrebbe anche essere carina da un certo punto di vista, ma gli avvenimenti avvengono troppo in fretta il ché non permette di immedesimarsi.

Ad un certo punto, per quel voler dimostrare di sapere come ho detto all'inizio, l'autrice inserisce una sigla, DDI, che sta per disturbo dissociativo della personalità, riferendosi a Leo che appare da subito con qualche problema comportamentale. La cosa strana è come una ragazzina di diciassette anni possa esprimersi in questo modo... e poi, come fa a conoscere questo disturbo? Se avesse detto che il ragazzo in questione si comporta in modo sgarbato e contraddittorio sarebbe stato più verosimile... Ah, ma dimenticavo che si sta parlando di una storia di wattpad!

Cap 2: "come si può essere l'immagine della perfezione umana ed essere così sgorbutico allo stesso tempo?" Sarebbe scorbutico, con la c. E di errori di questo tipo ce ne sono veramente tanti...

Alla fine della prima giornata di scuola Lisa viene invitata da Milly, la sua migliore amica del momento, ad andare a casa in macchina con lei. Essendo che Milly è la sorella di Leo, il bonazzo stronzo della storia, lui le sta aspettando alla macchina, ma essendo stronzo, risponde in modo acido e la nostra Lisa, da brava ragazza qual è, gli risponde subito a tono. Solo che alla fine del suo dialogo l'autrice le mette quattro punti esclamativi. Addirittura quattro? Di punti esclamativi se ne mette uno solo, e basta!

C'è da dire che l'autrice stessa fa un uso quasi spropositato dei punti esclamativi, li inserisce quasi ad ogni esclamazione, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Per contrapposizione non usa mai i due punti, come invece dovrebbe quando, ad esempio, introduce un dialogo con: "...a un palmo dalla sua bellissima e stronzissima faccia gli dico dura – Senti un po'..." . Ed è pure irritante quando, per indicare un certo tono di voce, l'autrice fa pronunciare le parole ai personaggi con l'ultima vocale allungata. "Leoooo..." Ehm... non è propriamente un modo di fare adatto a un racconto di un certo spessore.

In questo punto, tra l'altro, si scopre che a guidare la suddetta macchina sarà proprio questo Leo. Ma quanti anni ha? Non ci è dato saperlo. Lisa non se lo chiede, non si fa domande di sorta e a noi non resta che leggere la storia in silenzio...

Durante il tragitto Milly invita Lisa a dormire da lei, ovviamente Lisa è tutta elettrizzata ma al contempo impaurita a dormire a casa di Leo... ma si lascia convincere e lo chiede ai suoi genitori. Tutto il pezzo in cui suo padre le chiede se si sente sicura di andare a dormire là e bla bla bla mi ha fatto sentire un po' a disagio. Ok che il padre è un tipo un po' all'antica e che tiene la figlia al guinzaglio, ma queste domande sembrano un po' troppo costruite.

"-Lisa – la voce di mio padre accanto a me mi riporta indietro da mio esame di coscienza – la mamma mi ha detto del tuo invito per stasera. Ti senti sicura nel rimanere lì tutta la notte? – mi chiede premuroso, facendomi sentire un'adulta per la prima volta in tutta la mia vita." MA COME FA A SENTIRSI SICURA SE IN DICIASSETTE ANNI È LA PRIMA VOLTA CHE DORME FUORI CASA? Papà, ci sei? Ce la fai? Sei connesso? In qualsiasi caso ti dirà di sì anche se non lo è.

Per tutta risposta, Lisa gli fa un discorso strappalacrime su quanto la sua amica sia una brava ragazza e su quanto abbia bisogno di mantenere l'amicizia con lei. Dopo un giorno che la conosce. Ovviamente il papino le dà il permesso.

Quando il padre la accompagna a casa dell'amica, guarda caso i due padri già si conoscono per via del lavoro. Perché ovviamente, per sapere dove doveva portarla, il padre di Lisa non le ha chiesto come si chiamasse di cognome la sua amica... no, lo scopre solo quando se lo ritrova davanti. E, ovviamente, la casa di Milly e del bel Leo è un villone che mostra quanto siano benestanti. Strano...

Cap 3: Milly e Lisa vanno a disturbare Leo nella sua stanza, quando Lisa e Milly bussano alla porta di Leo, lui risponde un po' seccato: "- Che c'è? – tuona una voce aldilà della porta..." Ecco, aldilà non vuol dire dall'altra parte, vuol dire... l'aldilà... ovvero, quello che si intende ci sia dopo la morte. Per indicare qualcosa dalla parte opposta di un oggetto o di una barriera come una porta si dice al di là.

Mentre sono nella stanza di Leo a chiacchierare, Sam, il suo vicino carino, le manda un messaggio chiedendole cosa avrebbe fatto quella sera, e lei gli scrive di essere a dormire da Milly... "Ho gli occhi di Leo puntati addosso,li sento. Quando alzo i miei vedo che si è rabbuiato, sarà geloso della sorella,immagino. Tutti i maschi lo sono di solito, ma questo sentimento attribuito a lui mi suona male." Eh sì, tesoro, è per via della sorella che si è rabbuiato... 

Poco dopo scopriamo finalmente quanti anni abbia Leo... Ben 25. Ma... non va alla stessa scuola con loro? O è un ripetente? Ah, giusto, non lo sappiamo perché l'autrice non lo spiega in nessun modo e la protagonista, ovviamente, non si fa domande... Ma poi, per quanto ingenua sia, è strano che non si sia accorta che è molto più grande di lei. Insomma, otto anni di differenza a questa età si vedono!

Insomma, ad un certo punto della serata i genitori di Leo e Milly avvertono che andranno dai vicini per una partita a carte, dei genitori di Lisa non si sa più niente, e i ragazzi rimangono soli in casa. Tutto normale. Poi vengono raggiunti dall'amico di Leo, che guarda caso fa il filo a Milly. Vanno a prendere una pizza e poi tornano a casa per guardare un film. In tutta la serata capita parecchie volte che Leo e Lisa rimangano soli nella stessa stanza, o in macchina, e l'autrice fa piombare subito i due in un'atmosfera diversa. Appena rimangono da soli subito c'è tensione nell'aria, e, ovviamente, i due sfranellano a più non posso. (Sapete cosa vuol dire sfranellare? O forse è una parola dialettale?) Sembra che non riescano a stare lontani l'uno dall'altra, ogni volta, dopo appena un giorno che si conoscono, si attaccano per sbaciucchiarsi e toccarsi come due assatanati. Tanto che, quasi alla fine del capitolo, finiscono per fare petting sul letto di lui. Dopo un giorno di conoscenza...

Ovviamente, però, Leo non è un ragazzo normale, ha la fissa che tutti possano mettere Lisa in guardia contro di lui. A questa affermazione Lisa chiede spiegazioni e lui dice:

" -Sono pericoloso, tutti lo sanno! – afferma guardandomi dritta negli occhi,e io già inizio a perdermi, ma devo resistere. -Perché? Cosa hai fatto? – insisto, cercando di non guardare le sue labbra a pochi centimetri da me che mi invocano, anche mentre lui mi sta chiaramente suggerendo che mi porteranno dritta all'inferno. Il suo corpo freme per me,il mio lo brama.. -Se te lo dico scapperai via da me, e io non voglio che accada. Ti voglio con me,non contro di me..."

E te pareva che lui non poteva essere un tipo normale che ci mette solo un po' di tempo a fidarsi? No, doveva essere uno con problemi derivati da chissà cosa, apparentemente stronzo, ma che poi si rivelerà il migliore... Mi fa sempre ricordare 50 sfumature. Siamo sicuri che l'autrice l'abbia scritto quando era ragazzina? E fa anche riflettere il fatto che sua sorella lo descrive come uno che ha sofferto in passato e che da alcuni anni si comportava in modo brusco ma da quando conosce Lisa sembra essere tornato quello di prima. Magicamente. Dopo un giorno che si conoscono!

La storia passa da momenti di alta tensione erotica a momenti di estrema infantilità e, se posso permettermi, di degrado letterario. I protagonisti ( e i personaggi, tutti,) si comportano come dodicenni arrapati, e tutto il loro comportamento rende poco credibile la storia d'amore. Nei momenti caldi sembrano trentenni che non fanno sesso da una vita e si devono sfogare, in tutti gli altri momenti sono bambini che giocano e scoppiano a ridere per assurdità e nei momenti più disparati.

Peculiarità finora sconosciute appaiono all'improvviso, come evocate da una forza oscura: all'improvviso scopriamo che Lisa non è più vergine... e menomale che suo padre aveva il polso di ferro, e che sa suonare la chitarra, cosa che fino a quel momento non avevamo avuto neanche un'avvisaglia, e per di più suona pure in modo impeccabile! Nemmeno da dire che la strimpella perché le piace o sa alcune canzoni di repertorio, no... subito si cimenta in una canzone di Zayn e Sia, perché il significato ha a che fare con il suo rapporto con Leo.

Tutto troppo veloce, diretto e stringato. Non c'è phatos, non c'è atmosfera... Quei pochi attimi in cui la narrazione tocca punti erotici si perde subito dopo per qualcosa che i personaggi fanno o non fanno. E ancora non lo hanno fatto...

Quando poi veramente lo fanno, e anche qui ci sarebbe da discutere, l'autrice crea tutta una situazione romantica e da cuoricini rosa, che però perde del tutto significato dal contesto stesso.

Prima di tutto il protagonista maschile dice per tutto il tempo di volersi meritare questo premio, quindi non vuole farlo con lei perché vuole che con Lisa sia tutto perfetto e magico e bla bla bla, ma già dalla prima volta che escono insieme lei finisce per praticare del sesso orale a lui, e lui le provoca piacere con le dita... Se questo non significa fare sesso io non so che cosa sia. Lei, che all'inizio si presenta come una ragazzina cresciuta quasi in una campana di vetro dal padre che essendo militare non le ha mai dato molta libertà, si dimostra non solo non più vergine, ma anche sfacciatamente aperta al sesso, stuzzicando il ragazzo in ogni modo possibile e immaginabile in quel senso. Lui, che all'inizio doveva essere quello pericoloso che ha avuto tantissime donne prima di lei e bla bla bla, riesce ogni volta a non andare fino in fondo alle sue provocazioni, manifestando un autocontrollo che un monaco tibetano levati proprio... Tutte queste situazioni sono fortemente in contraddizione con il personaggio descritto all'inizio, non che irreali. L'autrice ha voluto creare situazioni caricandole all'inverosimile di erotismo, sviluppandole fino a portare i due allo stremo per poi negarsi all'ultimo... ma alla fine si danno piacere in altri modi. Che senso ha negarsi nel modo completo se poi alla fine la soddisfazione sessuale si ha comunque? Non ha senso. Ecco perché quando poi lo fanno veramente, ovvero hanno finalmente un amplesso, l'atto, che avrebbe dovuto essere una situazione di estremo romanticismo e amore, è solo una copia sbiadita di tutto quello che hanno fatto fino a quel momento.

Le situazioni erotiche tra i due, così come i loro dialoghi in quei frangenti, sono abbastanza coinvolgenti e realistiche, (senza contare la forma con cui sono state scritte che peggio di un pugno in un occhio) ma solo se si riesce a estrapolarle dal loro contesto, altrimenti sono irreali e alquanto ridicole. Sembra proprio che l'autrice si sia concentrata solamente sulla relazione e sui dialoghi che intercorrono tra Leo e Lisa, per tutto il resto non ha dato nessunissima importanza, scrivendo la narrazione alla "tiravia" e rendendola sbrigativa... In questo modo l'intera storia perde di significato.

Sono arrivata a leggere da quando il punto di vista narrativo cambia e a parlare in prima persona è lui, poi ho smesso perché reputavo la storia solo un susseguirsi di cliché mal collegati tra loro e non riuscivo più a seguirla. Le reazioni dei personaggi sono esagerate e non vengono mostrate, apparendo ridicole e costruite.

La storia non coinvolge, e quel poco che le parti erotiche riescono a fare, viene rovinato da tutto il resto... insomma, come storia è bocciata in pieno.

Se posso permettermi un consiglio, credo che l'autrice farebbe bene a riscriverla dall'inizio ma con i tempi di narrazione corretti e creando situazioni più verosimili, mostrando i caratteri dei personaggi anziché limitarsi a descriverli a parole. Solo così forse la storia potrebbe essere soddisfacente dalla parte di un lettore, perché anche una storia banale può sembrare bella se scritta in modo sapiente, ma non è questo il caso. Mi dispiace.

Un bacio e a presto. 💋

Laura.

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