I'm not a Princess
Titolo: I'm not a princess
Autrice: MagTheArtist
Genere: Storia d'amore
Un saluto a tutti, sono davvero felice di incignare questa lista di recensioni con questa storia.
I'm Not A Princess era in programma da leggere già da un po', quando si è proposta per venire recensita l'ho scelta al volo, dato che già volevo leggerla. Ho iniziato subito con lei perché l'autrice mi ha detto che verso fine mese la toglierà da wattpad per esigenze di casa editrice... eh sì, la pubblicherà, anche se non mi ricordo se in cartaceo o solo in e-book, quindi non volevo correre il rischio di non trovarla più.
Ho iniziato quindi a leggere con un'aspettativa abbastanza alta. Io, come è ben noto, adoro le storie d'amore romantiche e sofferte e questa ha tutta l'ara di essere una di quelle, ma, purtroppo, devo dire che sono rimasta un po' delusa. Mi dispiace ma come storia non mi è piaciuta moltissimo, o almeno, non mi è piaciuta quanto mi aspettavo.
Ma iniziamo dall'inizio, con la copertina.
Direi che mi piace abbastanza, è davvero molto bella, romantica e rosa... davvero molto rosa, cosa c'è di più romantico? Ma... cosa dovrebbe trasmettere? Se non si considera il titolo, veramente poco, se non che si parla di qualche personaggio di stirpe reale e della sua relazione col proprio titolo. Non mi sovviene altro. Unita al titolo, invece, fa capire che la protagonista è una principessa, per l'appunto, ma che o non lo è in realtà o non vuole esserlo. A questo proposito, però, mi azzardo a dire che nel suo insieme la copertina è poco attraente. Non incuriosisce come dovrebbe. Se fosse stato per me avrei aggiunto anche l'immagine di una ragazza, vestita con abiti borghesi -o anche non- che si allontana dal trono, magari con un gesto di stizza, come ad indicare che non accetta il suo ruolo di principessa. Sarebbe andata bene anche presa per metà, come se stesse uscendo volontariamente dalla copertina. A parer mio sarebbe stata un'immagine molto più caratteristica e affascinante.
Dalla sinossi si evince che la prima impressione riguardo al titolo sia quella giusta. L'unica cosa che traspare e che fa un po' storcere il naso è che la sola cosa per la quale questa principessa non desideri affatto diventare Regina sia perché è costretta a scegliere un Principe come marito. Quindi per tutto il resto va bene così?
Per il resto non c'è che dire, la sinossi spiega in modo conciso e stuzzicante ciò di cui parla la storia, regalando anche un quesito che spinge alla lettura. Piccolo trucchetto ma molto azzeccato.
Prima ancora di iniziare a leggere la storia ci viene presentato il cast. Come ogni volta che vedo questa particolarità nelle storie che recensisco, non posso esimermi nel dire che il cast all'inizio della storia non mi piace. Non lo sopporto, perché è come se l'autrice volesse costringermi a immaginare i vari personaggi per come se li è immaginati lei, e questo mi impedisce di affezionarmene in modo naturale e a immedesimarmi in loro. Certo, ognuno può dire "basta che lo salti e non li guardi", ma volente o nolente l'occhio ti ci casca. Intanto perché è il primo capitolo, e poi fosse solo una questione di curiosità una sbirciatina ce la dai. Ora, in questo caso specifico l'autrice ha voluto fare sfoggio della sua abilità come disegnatrice, e non si può che ammirare il suo talento. I suoi personaggi sono precisi, colorati ed espressivi, in uno stile simile ai manga. Però il fatto che siano dei disegni, non lo so, ma sembrano sminuire ulteriormente i personaggi della storia. Sono fermamente del parere che creare un cast non sia sbagliato, ma lo consiglio sempre alla fine, o al massimo di inserirlo gradatamente nella storia.
Ma vabbè, a parte questa parentesi, continuiamo con la recensione.
L'idea di inserire l'immagine di una ragazza che esce dalla copertina ha preso ancora più corpo nella mia mente leggendo il primo capitolo, dove si fa conoscenza con Eleonore, la protagonista di questa storia, anche perché esordisce subito con una frase irriverente, che contiene una parolaccia. Questo fa già capire che tipo di ragazza sia e quanto il titolo del libro riguardi il suo ruolo nella società, che non le si addice...
Eleonore è viziata, ribelle e sfacciata. È la figlia del Re di uno stato che, da quanto ho capito, si trova in Europa, da varie informazioni captate qua e là, e il suo è un regno di Assolutismo Monarchico, ovvero che il Re ha pieni poteri legislativi, esecutivi e giudiziari. Almeno credo, dato che per tutta la storia non si fa cenno a un qualche partito politico.
Ma non è questo il punto. Il punto è che Eleonore è la primogenita del Re, di conseguenza è la designata per diventare Regina dopo suo padre. E qui casca l'asino, perché lei mal sopporta tutte le regole imposte dalla famiglia e dalla società, e non pensa a divenire Regina. In poche parole, non gliene può fregar de meno.
Non mi è piaciuto molto il modo in cui presenta i suoi genitori. Nel primo capitolo spiega chi è la sua famiglia e cosa vorrebbero da lei, poi quando i suoi genitori entrano in gioco li chiama "Il Re e la Regina", non dice mio padre e mia madre e questo mi ha dato l'idea che ci fosse un divario emotivo tra loro in contrasto con il discorso iniziale.
Nel primo capitolo c'è un termine che io reputo un errore. Ad un certo punto, parlando dei suoi vestiti, Eleonore dice: "Come quello che ho indosso". Credo che la coniugazione sia errata, non mi suona bene. Sarebbe meglio "Come quello che indosso", o "Come quello che ho addosso." "che ho indosso", mi suona un po' dialettale. Non trovate? Un altro errore l'ho trovato poco dopo nella frase: "Sono indecisa sul se rispondergli", credo che quel se sia di troppo, ma che sia anche un errore di distrazione.
Nel primo capitolo facciamo anche la conoscenza con Leon, il fidanzato della sorella minore Alissa. Il suddetto assume subito una connotazione negativa, perché Eleonore lo becca in giardino ad amoreggiare con una ragazza che non è sua sorella. Eleonore si arrabbia per questo, e mentre la ragazza scappa via mortificata, lui si avvicina a Eleonore con fare arrogante. Qui assistiamo a una reazione di Eleonore che riguarda l'aspetto fisico di Leon, si capisce che ci sia dell'attrazione fisica, ma nient'altro. Solo nei capitoli successivi si capisce che invece Leon è l'uomo che ama. A questo proposito, avrei preferito che si sapesse questo dettaglio prima di quell'avvenimento, perché l'effetto che avrebbe dato il primo incontro con Leon sarebbe stato più forte nel lettore. Sarebbe rimasto più impresso a livello emotivo, secondo me.
Rimanendo su questa situazione, Eleonore dice di vedere una coppia che amoreggia in giardino, e dice: "Lì c'è una coppia intenta ad amoreggiare, o almeno così sembra." Ma se poi ammette che non riusciva a staccare lo sguardo da loro, come fa a dire di non essere sicura che si baciassero o no? Questo fatto non è molto chiaro, anche perché non spiega molto bene a che distanza si trovano da lei, o se la luna, essendo di sera, li illumina o se sono all'ombra. Forse andrebbe spiegato meglio.
Ci sono altre cose che nei primi capitoli non capisco molto bene, ma sono cose che sono di poco conto per la trama, consiglierei comunque una nuova revisione... anche se, dato che il libro è prossimo alla pubblicazione, ormai è obsoleto.
Una cosa però la voglio dire. Essendo una principessa promessa al trono, Eleonore è circondata spesso da pretendenti alla sua mano, principi come lei che non vedono l'ora di impalmarla e stringere i due regni. Uno di questi, un certo William, possiede una macchina sportiva estremamente costosa, a giudicare dalla foto inserita dall'autrice si tratta niente popò di meno che di una McLaren. Eleonore riesce a strappare il consenso al suddetto principe per fare un giro con la sua macchina, e subito la vediamo sfrecciare a 140 km/h, come niente fosse. Sì, devo dire che questa situazione rende estremamente bene l'idea della sua voglia di libertà e di indipendenza, però mi chiedo: Io è un anno che ho una Golf 7 Diesel del 2016, e ancora, ogni volta che la prendo, la faccio spegnere. Ammetto che in pratica non la uso mai, ma dovrei prenderci un po' la mano prima di riuscire a guidarla senza problemi, mentre lei monta in sella per la prima volta su una McLaren e subito la porta a 140 km/h senza problemi. Come caspita ha fatto? Eppure non ha dato nessun segno che sapesse portare con disinvoltura macchine sportive di quel calibro, o che avesse una particolare passione per le auto di quel genere... è poco realistica, a dire il vero.
Queste sono impressioni che ho avuto durante la lettura, e proprio durante questi primi capitoli ho avuto come la sensazione che leggere questo libro fosse come rilassarsi in un bellissimo e comodissimo letto, caldo e profumato, allo stesso modo con cui la trama di per sé mi ha catturata, solo che, per quanto in questo letto si dorma bene, ogni tanto escono le piume dalla trapunta che pungono, e ignorarle è impossibile. Queste piume sono tutti questi errori o piccoli strafalcioni che ho trovato disseminati lungo la lettura. Non sono errori enormi, ma danno un po' fastidio.
Errori come:
"Con la punta della pianta dei piedi." Dire semplicemente "In punta di piedi" faceva schifo? (Anche se questo è un tipo di errore che analizzerò dopo).
Dato che Leon è il fidanzato della sorella, leggere che è emozionata per la sua presenza quella mattina lascia un po' stupiti dato che dovrebbe essere abituata alla sua presenza a palazzo, come infatti viene ribadito in seguito quando dice che Leon era tutti i giorni lì.
William viene definito da Eleonore un "sedicente principe", ma da quanto ho capito è un principe in tutto e per tutto, o Eleonore lo mette in dubbio per qualche motivo?
Vabbè, andiamo avanti...
Come ho detto prima, mi aspettavo che questa storia mi appassionasse di più, invece mi ha un po' delusa, soprattutto nei primi capitoli in cui ho assistito a diversi plot twist che potevano essere sfruttati in maniera più ampia ma che a parer mio invece sono stati sciupati.
Uno tra questi è proprio il fatto che Leon sia il fidanzato della sorella minore Alissa.
Precisiamo che, a prescindere da quanto ho appena detto, la loro storia d'amore è emozionante e romantica sin da subito... soprattutto perché, per forza di cose, non possono stare insieme mentre a lei vengono propinati di continuo altri pretendenti. Quando ho capito perché Leon fosse il fidanzato della sorella ho pensato: Vai, adesso la sorellina minore, egoista e invidiosa tipica delle ragazze della sua età, cercherà di tenersi stretto il ragazzo, dato che essa stessa ha confessato di esserne innamorata, mettendo ulteriormente i bastoni tra le ruote ai due e rendendo la storia subito interessante. (dite che sarebbe stato troppo scontato? Forse, ma il tutto stava nelle capacità dell'autrice) E invece no! Nel giro di uno o due capitoli Alissa fa retromarcia e, anzi, li aiuta a stare insieme. Tutto molto dolce, ma poco emozionante. A parer mio è un'occasione mancata.
Un'altra sarebbe quando Eleonore è vittima di un disperato e che per colpa sua finisce in fin di vita. Anche qui ho detto: Che bello, adesso Leon si mostrerà perdutamente innamorato, il suo amore verrà messo alla prova e si dimostrerà degno di rimanere al suo fianco... e invece no, anche qui, nel giro di un paio di capitoli Eleonore guarisce ed esce dall'ospedale. Altra occasione mancata. A dirla tutta, mi era sembrata solo un pretesto per far conoscere ai genitori di lei quale importanza avesse Leon nel cuore di Eleonore e viceversa, e basta.
Poi, finalmente arriva lui! La bestia!
No... non questa!
Da chissà dove a palazzo arriva Gordon, il nonno di Eleonore, il vecchio Re che ha abdicato per il figlio, ma che è tutto tranne che un classico nonno.
Dispotico, prepotente, cinico e chi più ne ha più ne metta, è un personaggio che si odia all'istante, ma dal suo arrivo la storia ha finalmente preso una piega più marcata, iniziando a trasmettere delle emozioni più forti nel mio cuoricino un po' annoiato.
Pretendendo che anche Eleonore rimanesse fedele alle tradizioni di famiglia, e anche per aumentare il potere del loro regno verso il popolo, pretende assolutamente che Eleonore scelga e sposi uno dei pretendenti da lui selezionati, iniziando a farla rigare dritto e non permettendole di fare più come voleva, nemmeno di incontrarsi con Leon.
E da qui la storia inizia ad essere davvero interessante, perché l'amore viene messo a dura prova e il vero carattere della protagonista emerge, facendocela apprezzare molto di più.
Le ingiustizie che subisce grazie a quest'uomo, che lei stessa definisce La Bestia, fanno appassionare alla lettura, inchiodandoci ad essa finché la situazione non viene risolta. A me ha fatto questo effetto.
Anche qui, l'autrice avrebbe potuto sfruttare la scia di Gordon un po' più a lungo, ma non disperiamo, perché dopo poco tempo in cui Gordon esce di scena l'amore tra Eleonore e Leon viene ulteriormente messo alla prova... e in confronto la tirannia di Gordon non è niente!
Questa volta Eleonore non dovrà combattere contro la società o il volere che le impone il suo status sociale. (SPOILER ALERT)
Leon è vittima di un terribile incidente e perde la memoria.
Come è ovvio che sia, Eleonore ne esce devastata e, credetemi, i suoi sentimenti si sentono tutti, fino all'ultimo. La pena, l'angoscia, l'amore perduto, questa situazione fa sì che la storia d'amore tra Eleonore e Leon diventi una delle storie più tormentate ma emozionanti che si possano leggere.
Ho sperato ardentemente che tutto finisse per il verso giusto, mi sono commossa per le emozioni che l'autrice è riuscita a trasmettermi ed ho sperato fino in fondo che Eleonore ritrovasse la felicità. Bello bello bello!
E anche in questa occasione Eleonore mostrerà il suo carattere forte, facendoci apprezzare il suo personaggio ancor di più, nonostante rimanga fedele a se stessa e non dimostri di essere mai meno che ribelle e testarda. Con tutto l'amore che sente per lui inizia a far di tutto per aiutarlo a recuperare la memoria, nonostante lui non si ricordi più di lei e del sentimento che li univa.
Riuscite a pensare a qualcosa di peggiore per una ragazza di venti anni?
Grazie a questo colpo di scena posso dire che consiglio vivamente questa storia, ma solo a chi ama il genere strappalacrime e sdolcinato, altrimenti statene alla larga.
Bene, nonostante consigli questa storia non posso fare a meno di evidenziare quelli errori che ho menzionato all'inizio.
Per prima cosa vorrei parlare dei capitoli Memories, che non sono assolutamente un errore, anzi, sono un vero e proprio colpo di genio da parte dell'autrice, solo che, essendo una parte di un passato, quando poi si torna al presente si rimane un po' spiazzati, perché non si riesce a recuperare subito il filo del discorso che era stato sospeso. Senza considerare che non viene specificato ad ogni Memories quanto si va indietro nel tempo, ovvero a quando si riferisce quella sorta di ricordo, viene fatto capire lungo la narrazione ma resta comunque un fattore poco intuibile o che comunque distrae dalla narrazione in sé.
Nel CAP IV 1° Parte. Alissa affronta Eleonore per la prima volta, e le due hanno una conversazione animosa e concitata. La constatazione di Eleonore verso la sorella che fa durante questa situazione mi appare un po' fuori luogo. "È cresciuta, non è più la mia tenera sorellina minore, ma una donna, non posso continuare a pensare a lei come una bambina." Direi che in un momento simile in cui entrambe stanno discutendo animatamente e si sentono le voci alzarsi e le animosità affiorare un pensiero del genere sia forzato. Lo vedrei meglio quando la situazione si è calmata e si torna a pensare con più lucidità. Mentre si litiga certe considerazioni non si riescono a fare.
Per tutta la prima parte del libro Eleonore e Leon hanno una relazione platonica, fatta di sguardi e discorsi a doppio senso più o meno velati, spesso e volentieri assistiamo a scambi di battute tra i due, anche in presenza di altre persone, che ci fa pensare a come sia possibile che nessuno si sia mai accorto che ci fosse del tenero tra loro. Solo la Regina ad un certo punto ammette di avere un sospetto, ma finisce lì. Strano... Avevano tutti il prosciutto sugli occhi.
Nel capitolo Memories IX, quando Eleonore descrive la zia, dicendo quanto sembri una donna altolocata, bionda e distinta, poi dice: "...e gli occhi cangianti (dal verde all'azzurro)..." Perché questi due aggettivi li mette tra parentesi? Boh!
Nel capitolo GHOST, Eleonore dice di trovarsi in un angolo di una stanza metallica, ma non spiega se si trova in piedi, sdraiata, seduta o a testa in giù, e non descrive in maniera esaustiva nemmeno ciò che vede, tranne che un gruppo di uomini che si muovono a ritmo frenetico. Solo in un secondo momento si avvicina a un tavolo operatorio, che sembra appaia dal nulla. Per il resto del capitolo non ci sono particolari errori, anche perché si tratta di un capitolo interamente onirico o comunque estremamente soggettivo. Ma già dal capitolo successivo si sente la mancanza di una descrizione almeno sbrigativa del posto in cui si risveglia, perché esordisce con "Dove sono... questa non è la mia stanza." Ma non spiega che si guarda attorno, lo si può intuire ma se lo dicesse sarebbe meglio.
A dirla tutta per quasi tutto il libro ho sentito la mancanza di descrizioni dei luoghi in cui è ambientato. Cavolo, Eleonore vive in un castello meraviglioso, antico e splendente, con arazzi, rifiniture d'oro e soffitti altissimi, ma l'autrice al massimo mette delle foto qua e là ma non lascia una descrizione dettagliata di alcuni interni di questo meraviglioso castello. Al massimo descrive il giardino perché contiene un labirinto di rose che sono la passione di Eleonore. Peccato, potrebbe essere un valore aggiunto e rendere la storia ancora più reale e sentita.
Nella storia non mancano le situazioni più forti e appassionate, ovvero per un pubblico adulto.
Nel capitolo XV fanno l'amore per la prima volta e, fedele allo stile tenuto finora, il tutto è molto dolce e romantico, ma a parer mio poco coinvolgente. I due lo stanno facendo per la prima volta, mi aspetto passione che sprizza da tutti i pori e azioni dettate dall'istinto, invece ho trovato i preliminari un po' troppo sbrigativi e poco emozionanti, inoltre, durante l'amplesso vero e proprio, i due trovano modo di fare addirittura conversazione...
A prescindere da quello che si dicono questo scambio di battute raffredda ulteriormente l'atmosfera. Io avrei almeno aspettato che appagassero la loro passione prima di esprimere certi concetti. Fortuna che l'ultima frase pronunciata da Leon riesce un po' a rimettere la situazione in carreggiata.
Ho trovato molto più appassionante ed emozionante la loro seconda volta, perché hanno agito soprattutto d'istinto e le loro azioni sono dettate dalla passione, che inevitabilmente si trasmette al lettore.
Ho sentito di conoscere meglio il personaggio di Eleonore soprattutto durante il primo capitolo dal punto di vista di Leon. Anche se in quel capitolo Eleonore è ancora solo una ragazzina, ciò che dice e le descrizioni che ne fa lui le ho trovate molto più esaustive ed emozionanti di tutte le cose che Eleonore ha detto e fatto fino a quel momento. Ho trovato tutto molto più diretto. Stavo giusto per decretarlo il mio capitolo preferito finché non mi sono resa conto che, purtroppo, diventa solo un riassunto di tutto ciò che è accaduto fino a quel momento. Certo, è apprezzabile rivivere alcune scene dal punto di vista di Leon, ma altre le ho trovate solo una ripetizione. Inoltre, sempre in quel capitolo, non si capisce bene il tempo che scorre. Dopo la mattina in cui lei se ne va, c'è una pausa e la narrazione riprende con una nuova mattina in cui Leon si sveglia dopo aver dormito sul divano. Ma quanti giorni sono passati? Si potrebbe pensare che sia passato solo un giorno, ma poi dice che non si avvicina al letto perché i ricordi di lei "sono ancora freschi come fosse accaduto solo ieri". E allora quando è accaduto?
Non capisco l'espressione di Leon "spiacevolmente deluso"; che fa nel Capitolo XXVII. Esiste un modo per essere delusi piacevolmente?
Tornando all'incidente di Leon in cui perde la memoria, devo ammettere che mi è sembrato poco realistico. Gli sono cascati addosso tonnellate di terra, e inoltre aveva il casco, come mai riscontra avere un trauma cranico? Sarebbe stato più realistico se avesse riscontrato un trauma toracico. Capisco la necessità di trovare una giustificazione per la sua amnesia ma così rimane poco credibile.
Un capitolo che mi è piaciuto tanto è il XXIX, interamente dal punto di vista di Eleonore. Non tanto per ciò che accade ma perché si assiste a un cambiamento da parte di Leon senza conoscere i suoi pensieri e il suo punto di vista. Si possono capire i suoi sentimenti e i suoi pensieri solo attraverso le sue azioni, permettendoci di appassionarci alla lettura e rimanere incollati al testo fino alla fine, per vedere se le nostre supposizioni sono giuste.
La seconda parte di questa storia l'ho trovata un po' ridondante e anche, se mi permettete il termine, un po' troppo sdolcinata, soprattutto negli ultimi capitoli.
È bello notare l'amore, ma tutti questi "ti amo più della mia stessa vita / ti amo più di quanto tu possa immaginare." Alla fine stufano. Tutti questi Io ti amo tanto/no ti amo di più io, alla fine rimangono un po' stucchevoli.
Ridondante per l'elevato numero di aggettivi che utilizza per descrivere alcune azioni. Per fare un esempio: "Lo chauffer apre la portiera cosicché possa posare la pianta delle scarpe sul marciapiede e uscire dall'auto." Questo lascia anche un po' difficile immedesimarsi in Eleonore, perché è pur sempre una ragazza di appena venti anni, inoltre ribelle e sfacciata, anche se è una principessa almeno nei suoi pensieri dovrebbe esprimersi in maniera un po' meno... come dire... sofisticata. Ovviamente a parer mio.
Quando qualcuno pronuncia il nome per esteso di Eleonore, comprensivo dei suoi due secondi nomi e del cognome, non ci vogliono le virgole, perché tutti quei nomi sono di una sola persona. Altrimenti sembra che stia chiamando tre persone.
Si nota una certa differenza tra i capitoli revisionati e quelli da revisionare, soprattutto per quel che riguarda le virgole. Quelli non revisionati contengono frasi troppo lunghe, dove le virgole contribuiscono a creare periodi infiniti, con subordinate e reggenti che rendono la lettura pesante.
E siamo arrivati alla fine... Ah, la fine!
Non può mancare il giusto Happy Ending in questo tipo di storie, e posso assolutamente affermare che questo finale è il giusto coronamento di questa favola moderna, che ti fa sognare dall'inizio alla fine. Certo, a tratti mi ha fatto un pochino disperare, ma questa storia sembra scritta apposta per le anime romantiche e sensibili. All'inizio mi ha rammentato il film "Piccolo grande amore", con Raul Bova, ricordate? Dite di sì perché sennò vi picchio. Poi ho trovato analogie con la casa reale inglese, ma soprattutto perché è la più conosciuta, ma comunque si può dire che sia una favola che fa sognare come se tornassimo bambine che ascoltano la vita di una principessa.
Il finale, che in pratica si divide in tre piccoli capitoli, direi che è un piccolo capolavoro. Tira i remi in barca e aiuta a rendere giustizia all'amore tra Eleonore e Leon. C'è solo un piccolo neo che mi ha fatto sospirare nel penultimo capitolo, un errore che non ha fatto per tutto il libro e va a farlo alla fine. "Sull'uscio della porta"... No, dico, ma si può???
Baci baci a tutti. 💋
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