Prologo
Dicono che il destino abbia in serbo per tutti noi un percorso preciso.
Altri credono che la vita sia un insieme di casualità e scelte da prendere.
E se la verità fosse diversa? Se il destino ci proponesse un sentiero preciso, ma di cui siamo noi a decidere dove andare?
Alla fine, quando camminiamo lungo una via, possiamo incontrare bivi, fossati o muri che ci costringono a fare un passo indietro, o ritrovarci a camminare in tondo.
Ma tutto ciò è solo l'insieme delle nostre scelte.
Questa è una storia di due semplici ragazzi, con le loro insicurezze e passioni. Non esistono buoni o cattivi, ma persone che hanno fatto delle scelte e che dovranno continuare a farle. È una storia di tutti i giorni e di quotidianità, ma è speciale. Perché ogni vita è unica, diversa dalle altre...
E questa è quella di Yoon Soo-hyun e Kang Min-woo, amici da che avevano memoria.
Si erano incontrati il primo giorno di asilo, i due lo ricordavano bene.
All'entrata della scuola, tra tutti i bambini con una semplice polo gialla come uniforme che giocavano allegramente, solo per loro due il tempo si era fermato.
Un bambino che si nascondeva dietro le gambe della madre e teneva stretta la sua gonna, e un altro bambino che, invece, osservava la scena poco più in là.
Min-woo era un bambino molto socievole e allegro e, vedendo quel piccolo bambino gracilino, voleva diventare assolutamente suo amico.
Soo-hyun, infatti, era di corporatura esile, bassino e la sua voluminosa capigliatura nera evidenziava la sua carnagione pallida. Per la prima volta si sarebbe allontanato da sua madre per ritrovarsi circondato da sconosciuti, il che lo rendeva molto spaventato.
Era ormai arrivato il momento di separarsi, ma proprio quando la maestra provò ad avvicinarsi al bambino, Soo-hyun iniziò a stringersi a sua madre ancor più forte e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Min-woo continuava a osservare, tenendo i suoi grandi occhi curiosi fissi sull'altro bambino. Notò che nonostante i suoi occhi fossero rossi e gonfi, non emetteva alcun suono o lamentela. Semplicemente continuava a stringere la gonna della donna davanti a lui mentre il suo viso veniva rigato dalle lacrime.
Quella situazione così insolita per Min-woo, lo portò a ricordargli ciò che gli aveva detto sua madre quella stessa mattina:
«Tesoro, devi essere gentile con gli altri bambini. Ricorda: se lo sarai, ti accadranno solo cose belle.»
Min-woo, allora, raccolse tutto il suo coraggio e si avvicinò al bambino. Dopo aver frugato nelle tasche alla ricerca di una caramella, tese la mano verso di lui e con un gran sorriso disse:
«La vuoi?»
Soo-hyun, curioso, sbirciò da dietro sua madre. Vide il sorriso di Min-woo, era davvero buffo: due guance pienotte e i denti decisamente piccoli. Il bambino era ancora titubante, ma vedendo come quel bambino continuava a sorridere, si sentì dispiaciuto per lui e decise di accettare la caramella, abbandonando l'ombra della madre.
I due bambini ora si trovavano faccia a faccia. Il bambino dai capelli neri accennò a un sorriso e l'altro colse l'occasione per presentarsi.
«Io sono Kang Min-woo! Sono della classe dei pulcini. E tu chi sei?»
Il proprietario della chioma scura proveniva da una famiglia benestante che gli aveva insegnato la buona educazione fin dalla nascina, quindi si sentiva in dovere di rispondere, anche se timidamente.
«...Y-Yoon Soo-hyun...»
A quel punto, Min-woo prese Soo-hyun per mano e lo portò dagli altri bambini, lasciando meravigliate le due donne all'entrata.
La madre di Min-woo aveva ragione. Quell'atto di gentilezza, infatti, avrebbe fatto provare delle emozioni stupende a entrambi, anche se ancora nessuno dei due lo sapeva. Prima amicizia, poi separazione, frustrazione e dubbi, ma sarebbe arrivata anche la scoperta di sé stessi, il piacere e, infine, l'amore...
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