IV
Commissario Barbara "Babs" Gordon.
21/11/2029, Gotham City: Midtown, GCN, 18:45.
"Cosa può indicare in ogni direzione, ma non può raggiungere la destinazione da solo?" Edward Nygma, conosciuto come L'Enigmista. Era nella sede centrale della GCN, dove aveva rapito e legato diversi giornalisti e stava facendo una diretta.
L'Enigmista:"Allora?"
"Non lo so." Disse piangendo uno dei giornalisti a cui aveva rivolto l'indovinello.
L'Enigmista:"Il dito indice! Era chiarissimo!" Sospirando prese un coltello e tagliò il dito indice all'uomo, urlava in preda al panico mentre Nygma si avvicinava ad una donna.
L'Enigmista:"Allora... vado avanti, vado indietro, corro e mi fermo, ma non cambio mai di posto, che cosa-" Sì fermò interrotto dalle urla dell'uomo a cui aveva tagliato un dito.
Sì voltò, lo guardò, sfoderò una pistola con la quale gli sparò tre colpi secchi alla testa, tutto questo in tv nazionale.
Detective Williams:"Commissario, siamo dentro l'edificio qual è la prossima mossa?"
"Andate nella sala di registrazione, entrate al mio segnale."
Il detective Williams assieme ad una squadra di agenti era entrato nell'edificio ed io dirigevo l'operazione dall'esterno col fiato sospeso.
Questo mi ricordò tutte le volte in cui mio padre andava a lavoro ed io non sapevo se l'avrei visto tornare a casa.
Agente Ramirez:"Commissario, c'è un problema."
"Che sarebbe?"
Agente Ramirez:"Beh sembra di essere in una foresta di spine."
"Non esagerare, lo so che è dura ma ci siamo trovati in situazioni più difficili."
Agente Ramirez:"Non era un modo di dire, ci troviamo al piano superiore difronte alla porta della sala di registrazione... Ma c'è una specie di foresta di spine su tutto il piano che ci impedisce di entrare."
Ivy, era ovvio che si trattava di lei, ma come era possibile? Ho visto morire Poison Ivy davanti ai miei occhi quattro anni fa.
"Va bene. Ascolta: invece di entrare da lì, dovrebbe esserci un' altra entrata però dovrete girare attorno a tutto l'edificio per raggiungerla e dovrete essere il più veloci possibile, Edward Nygma è un soggetto pericoloso ed instabile, probabilmente ucciderà anche gli altri se non vi muovete."
Agente Ramirez:"Tranquilla, riusciremo a salvarli." Conoscevo l'agente Michael Ramirez da quasi sette anni, sua madre era americana, è morta in un "incidente" d'auto tre mesi fa, suo padre invece era un poliziotto messicano che lavorava per la GCPD, è morto in una sparatoria quando Michael aveva quindici anni e così per onorare il padre decise di seguirne le orme, è stato Dick che un giorno dopo la pattuglia lo invitò a fermarsi per cena a mangiare... cereali. Erano diventati grandi amici, fu Dick a far incontrare Cecilia a Michael, i quali dopo sei mesi si sposarono ed ora dopo tre anni Cecilia era rimasta incinta.
Erano così felici, anche io avrei voluto essere così felice con Dick, mi sarebbe piaciuto averlo ancora qui accanto a me...
L'Enigmista:" Te lo chiederò ancora volta! Vado avanti vado indietro, corro e mi fermo, ma non cambio mai di posto. Che cosa sono?!"
"Ci ucciderai tutti, non è così?"
L'Enigmista:"Rispondi all' indovinello."
"Io..."Disse la donna, era confusa e spaventata.
L'Enigmista:"Non lo sai, vero?"
"Dove vi trovate?"
Detective Williams:"Siamo arrivati alla porta sul retro."
"Perfetto, attendete il mio segnale."
L'Enigmista:"Ma che pecca-" Aveva la pistola in mano, gliela stava puntando alla testa quando ordinai alla squadra di sfondare la porta.
Riuscirono ad arrestare Edward Nygma e mettere in salvo i giornalisti sopravvissuti, chiamammo un' ambulanza, per l'uomo che Nygma aveva ucciso anche se era evidente che era troppo tardi.
Entrai all'interno del piano superiore, di fronte alla porta della sala di registrazione della GCN per investigare.
Era circondata da piante o meglio da spine.
C'era qualcosa che non quadrava, notai che c'era una porta, si doveva trattare di uno sgabuzzino.
La aprì e da lì uscirono i corpi di due guardie della sicurezza.
Avevano ferite su tutto il corpo come se fossero stati stritolati da qualcosa di pungente e veleneso, ma la cosa che mi colpì di più erano delle rose, che sbucavano dalle loro gole dando ai loro visi un colorito verdognolo, sembrava che le rose avessero messo le radici dentro di loro e lacerandogli le interiora con le pungenti spine fossero cresciute sin ad arrivare alla bocca alla ricerca di luce.
Avevano un espressione angosciata e terrorizzata che esprimeva dolore.
"Williams, ho trovato qualcosa. Porta la scientifica alla GCN." La scientifica prese i corpi per analizzarli, avremmo dovuto aspettare almeno due giorni per ricevere i risultati.
Sapevo che chiunque avesse aiutato Nygma non si sarebbe fermato, decisi di andare al Robinson Park, quella che era stata la dimora di Poison Ivy.
Erano le nove di sera, entrai all'interno del parco, passarono circa due ore quando la trovai, una piccola serra di vetro in mezzo alla vegetazione selvaggia. Entrai aspettandomi di ritrovarmi Poison Ivy, ma non fú così.
Mi aggirai nella serra alla ricerca di prove,non trovai niente, ma proprio quando stavo per uscire dalla serra sentii qualcosa rompersi, non feci in tempo a voltarmi che fui buttata a terra dalla mia sedia rotelle, ritrovandomi ai piedi di una donna. Aveva la pelle verde, i capelli erano lunghi e anche questi verdognoli, legati in una coda che le arrivava sino alle spalle.
Era alta, aveva un fisico atletico e indossava un costume simile quello di Poison Ivy.
"Sei come lei, vero? Sei come Poison Ivy."
"Il mio nome è Thorn ed io non sono come Ivy. Io sono molto più pericolosa." Disse sorridendomi, per poi guidare con un gesto della mano le piante verso di me dandomi le spalle. Le piante si stavano intorcigliando attorno a me, ma riuscì a liberarmene con la sorpresa di "Thorn", lei si voltò verso di me stupita.
Thorn:"Hmm, è evidente che ti ho sottovalutata commissario, ma per quelli come te ho qualcosa di speciale." Si avvicinò a me, ricordo che Ivy era riuscita a procurarmi una ferita lunga cinque centimetri sull'avambraccio soltanto toccandomi, era la stessa cosa che voleva fare lei.
Cercò di toccarmi, ma riuscì a risalire sulla mia sedia a rotelle e con quella calpestai ogni pianta che trovavo e ogni volta lei si fermava come se stessi calpestando lei.
Come Ivy, ogni cosa che le sue piante sentivano anche lei la provava così decisi di usare questa sua debolezza a mio vantaggio.
Calpestai tutte le piante sul pavimento, feci cadere le piante dalla lunga e stretta scrivania bianca al centro della serra, rovesciai vasi, presi del erbicida che si trovava nascosto in un angolo e cominciai a spruzzarlo sulle piante che mi stavano attaccando.
Thorn:"NO! NO! SMETTILA! Smettila! smettila..." Disse per poi cadere sul pavimento circondata dalle poche piante sopravvissute, sembravano la stessero cullando, proteggendo.
"Qual era il vostro piano? Cosa volevate fare tu e Nygma uccidendo tutte quelle persone?" Le chiesi.
Thorn:"Vendetta. Batman è morto e con lui quell'unico barlume di luce e speranza.
Batman è morto e il Joker è rinato, Gotham sarà finalmente nostra e non ci fermeremo davanti a niente per prendercela una volta per tutte." Disse tossendo per poi svenire sul pavimento. Aprì la porta della sera, le piante portarono fuori il suo corpo, era viva ma sembrava non volersi svegliare.
Non voleva guardare quello che era successo alle sue piante, come avevo fatto io quando uccisero Dick davanti ai miei occhi e decisi di non guardare.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro