Capitolo 4
Louis POV's
Mi alzai da quel letto scomodissimo e andai in bagno per lavarmi.
Dopo tornai in camera per vestirmi e misi una maglietta bianca, camicia di jeans, pantaloni neri e converse.
Volevo essere più carino.
Aprii la maniglia della porta d'ingresso per uscire, ma mia madre mi bloccò...
Mamma:"Louis, non mangi?"
Io:"No, non ho fame..."
Mamma:"Okay."
Annuii e uscii di casa per andare a scuola.
Ero alla disperata ricerca di Martina.
Volevo farle capire chi sono io veramente e volevo che si facesse una buona impressione su di me, insomma volevo che mi credeva a ogni parola che dicevo.
Vidi Martina seduta ai gradini vicino al campetto.
Aveva un libro in mano e lo stava leggendo con molto piacere.
Mi posizionai davanti a lei e le presi il libro...
Martina:"Ridammelo!"
Io:"Okay, okay calma. Che libro è?"
Martina:"Il Diario di Anna Frank..."
Io:"Uh bello..."
Martina:"Scommetto che nemmeno sai chi è..."
Io:"Parli di quella ragazza che è morta di tifo nei campi di concentramento?"
Martina si girò verso di me di scatto e alzò le sopracciglia...
Martina:"Come fai a saperlo?"
Io:"Ho studiato..."
Martina:"Tu?AHAHAHAHAH ma non farmi ridere, ti prego!"
Io:"L'anno scorso sono stato bocciato perché ero troppo vivace..."
Martina:"La campanella è suonata...andiamo."
Mi alzai e a Martina le cadde il libro.
Contemporaneamente ci piegammo per prenderlo mettendo la mano sul libro e dopo la misi io sulla sua mano.
Ci guardammo le mani e dopo i nostri occhi si incrociarono.
Non sapevo se sciogliermi davanti a lei, oppure baciarla e basta.
Mi accorsi che Martina guardò le mie labbra e lentamente ci stavamo avvicinando, ma purtroppo qualcuno ci chiamò da lontano e mi diede letteralmente fastidio.
Era Cheryl...
Cheryl:"EHI VOI, LA CAMPANELLA È SUONATA!"
Ci guardammo e poi aiutai Martina ad alzarla dandole la mano.
Martina ogni giorno di più mi interessava.
Ogni giorno la vedevo così bella e iniziava a piacermi.
Io pensavo che fosse una semplice cotta, ma mi stavo perdutamente innamorando di lei.
Entrammo in classe e ci sedemmo ai nostri posti.
La professoressa non era ancora entrata e così chiamai Martina...
Io:"Martina, ci vediamo al parco stasera okay?"
Martina:"No, non voglio uscire con te."
Io:"Hai proprio la testa dura eh?"
Martina:"Sì okay? Tu mi stai antipatico."
Io:"Ma se prima ci stavamo per baciare?"
Martina:"Beh sì, ma perché eravamo troppo vicini!"
Io:"Ma cosa c'entra? ahahahah"
Martina:"Senti, non insistere okay? Io non ti voglio proprio vedere...Io ti odio!"
Io:"Intanto ti ho fatto entrare in casa e ti ho curato."
Martina:"Ma non me ne frega!È già tanto che fai qualcosa per gli altri."
Io:"Sto crepando ahahah"
Martina:"Meglio che crepi..."
Martina si girò e io continuai a ridere.
Ridevo perché non volevo piangere davanti a lei.
"Ti odio" e "mi stai antipatico" mi avevano letteralmente ferito.
E lei doveva capire che non ero il ragazzo che mi mostravo ogni giorno.
Ero pure vestito meno da bad boy quel giorno!
Entrò la professoressa di matematica e così presi il libro dallo zaino.
Lo aprii e la professoressa cominciò a dettare le equazioni...
Martina:"Cazzo, non le ho mai capite!"
Io:"Io ti posso aiutare..."
Martina:"Tu?"
Io:"Yes."
Martina:"Devo ridere?"
Io:"No."
Martina:"Allora grazie."
Io:"A patto che tu stasera esci con me!"
Martina:"Puttaniere!"
Io:"Mi dispiace, sono ancora vergine.Allora?"
Martina:"Eh va bene, ma solo perché mi devi aiutare a fare quest'equazione."
Io:"Certo."
Giuro che mi stavo arrabbiando!
Pensava che io fossi uno senza cuore anche se facevo il bullo, ma doveva capire che avevo problemi in famiglia e io lo dovevo fare per forza!
La professoressa assegnò le equazioni da fare e prima di iniziare, le chiesi se potevo aiutare Martina.
Mi sedetti vicino a Martina scambiando di posto con Cheryl e così l'aiutai.
Mise il quaderno in mezzo e le spiegai tutto il procedimento.
Martina era persa nel vuoto guardando le mie labbra, così la guardai e ridacchiai...
Io:"Devi guardare il quaderno, non me."
Martina:"Ah ehm sì scusa."
Era così dolci con quegli occhioni marroni mentre guardava le mie labbra muoversi.
Sapevo che io in un certo senso piacevo a Martina, lo capivo da come mi guardava.
E soprattutto sapevo di aver vinto io!
Martina POV's
Possibile che ero così stupida?Avevo trovato per la prima volta qualcuno che mi aiutava e io lo consideravo puttaniere? Wow, ero un genio proprio!
Eppure era un ragazzo così bello, simpatico e se faceva il bullo era perché aveva problemi in famiglia, e io invece di aiutarlo, lo bastonavo come un cane.
Chissà cosa pensava di me.
Sicuramente pensava che ero odiosa e che andava in paranoia sempre.
Finite le ore di scuola, tornai a casa e mi sedetti al tavolo.
Mangiai e poi tornai in camera.
Ero così ansiosa di uscire con Louis, mi tremavano le mani e non sapevo come calmarmi.
Da troppa ansia, andai in bagno e misi la testa sul gabinetto.
Respirai affannosamente e non riuscivo a buttare giù niente.
Potevo sembrare esagerata, ma ero una ragazza abbastanza sensibile.
Tornai in camera e mi buttai sul letto.
Avevo troppi pensieri e volevo scaricarmeli riposando.
Chiusi gli occhi e mi addormentai.
Il tempo passò così veloce che si erano già fatte le 18:30.
Aprii gli occhi lentamente e sbadigliai piano.
Accesi il telefono e...Cinque chiamate perse?! Wow!
Erano tutte chiamate effettuate da Louis e così lo richiamai...
Io:"Pronto?"
Louis:"Ma dove cazzo avevi il telefono?"
Io:"Ehm mi sono addormentata...Dove sei?"
Louis:"Sono sotto casa tua e ti sto aspettando da mezz'ora."
Io:"Okay, arrivo, non ti muovere!"
Che figura!
Solo io potevo addormentarmi quando avevo un appuntamento con il ragazzo che mi piaceva!
Andai subito in bagno a lavarmi e poi tornai in camera e mi misi un vestito a righe bianche e nere e un paio di converse nere.
Scesi per le scale e andai alla porta.
Feci prima due respiri profondi e dopo aprii la porta...
Io:"Ciao."
Louis:"Ehy!"
Io:"Scusa per il ritardo..."
Louis:"Fa niente...Dai, andiamo."
Camminammo fino al parco e dopo andammo in una yogurteria per predenderci lo yogurt.
Ci sedemmo su una panchina e mangiammo lo yogurt...
Louis:"Mi hai detto che fai palestra..."
Io:"Sì, da undici anni."
Louis:"Figo! E hai vinto medaglie?"
Io:"L'anno scorso il primo posto e tutti gli altri anni il terzo...Ero così timida!"
Louis:"E quest'anno gareggi?"
Io:"Sisi! Infatti mi sto allenando molto."
Louis:"E così si deve fare..."
Io:"Comunque ti devo dire una cosa..."
Louis:"Dimmi."
Io:"Mia madre ha detto che tua madre può lavorare da lei!"
Louis:"GRAZIE DIO!"
Louis mi abbracciò e io poggiai la mia testa sulla sua spalla.
Ci guardammo, ma io presi una certa distanza.
Nessuno dei due parlava e non sapevamo quale argomento attaccare, così iniziai io...
Io:"E tu fai sport?"
Louis:"Calcetto...Domani vuoi venirmi a vedere?"
Io:"Sono agli allenamenti..."
Louis:"A che ora sono?"
Io:"Dalle 18:00 alle 21:00..."
Louis:"Ma la partita è alle 16:00."
Io:"Ah okay allora posso."
Louis:"Ti amo."
Io:"Scusa?"
Louis:"Ehm no no niente, ho sbagliato persona!"
Io:"Cioè?"
Louis:"Sono innamorato di una ragazza..."
Io:"Va bene...mi puoi accompagnare a casa?"
Louis:"Di già?"
Io:"Sì, sono stanca."
Louis:"Okay."
Avevo il cuore a pezzi e i miei occhi stavano per lacrime.
Per fortuna mi trattenni.
Allora quella che aveva ragione ero io, lui ci prova con le femmine.
Eppure da lui non me lo aspettavo.
Mi sorrideva sempre ed era così gentile, ma si vedeva che quei sorrisi erano finti e freddi.
Sapevo di non piacere a lui, anche perché dal mio carattere freddo, io non piacevo a nessuno.
E con questo mi si abbassava l'autostima e potevo combinare qualsiasi guaio possibile e immaginabile.
Amavo Louis, ma avevo capito che non faceva per me.
-SPAZIO AUTRICE-
Buonasera! Questo è il mio quarto capitolo...Voi pensate che si chiariranno le idee? E se Louis aveva detto così solo perché si vergognava a dichiararsi? Lo scoprirete nei prossimi capitoli♥
-Marty.
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