Capitolo 23
Martina POV'S
Mi alzai dal letto con il corpo che tremava.
Andai in cucina e presi la tazza del latte, ma improvvisamente la mia tazza cadde per terra e si ruppe.
Mia madre se ne accorse e si avvicinò a me...
Mia madre:"Ma ti rendi conto di quello che hai combinato?"
Io:"Scusa, non volevo..."
Mia madre:"Sei la solita imbranata, vergognati."
A quelle parole la guardai con un'aria minacciosa e volevo tanto puntarle il dito medio e mandarla a quel fottuto paese.
Era un giorno difficile e lei mi diceva che mi dovevo vergognare alle 7:30 del mattino?
La normalità gente, la normalità.
Corsi in camera e mi misi una felpa verde, jeans e converse bianche.
Presi lo zaino e uscii di casa correndo.
La cosa brutta era che mi ero scordata l'ombrello a casa e stavo correndo come una matta a scuola e sicuramente non potevo tornare indietro.
Sfortunatamente non vidi una fossa, inciampai sopra e caddi con le mani.
Forse mia madre aveva ragione, ero imbranata.
Mi girai intorno e dopo mi alzai pulendo la mia maglietta piena di fango.
Da lontano vidi un ragazzo con l'ombrello che stava venendo verso di me.
Non sembrava Louis; era più alto e un pò più muscoloso di lui.
Ero indecisa tra Harry e Liam.
Ma quando il suo volto si fece visibile, non era né Harry e nemmeno Liam.
Dalla paura presi lo zaino e camminai dritto con la testa bassa.
Era un bruttissimo giorno per tutti quelli che frequentavano la scuola:il giorno dei colloqui.
È il giorno più brutto della vita, dove quei ficcanaso dei professori dicono cose che tu non vorresti che i tuoi genitori sapessero, ma se poi tutto va bene, allora ti sei cacciata un grosso pensiero dalla testa.
E io avevo molta paura.
Sapevo di non aver fatto mai niente prima o dopo aver "marinato" la scuola, ma chi spiegava a mia madre il cinque in matematica, quattro in chimica e quattro e mezzo di scienze?
Non di certo io.
Corsi fino all'armadietto e vidi Louis con il suo iPod in mano e le cuffie nelle orecchie.
Mi avvicinai e sbattei la mano sull'armadietto...
Io:"Ciao Louis!"
Louis:"Oh ciao!"
Mi diede un bacio sulle labbra e poi mi toccò i fianchi...
Louis:"Oggi pomeriggio vieni ai colloqui?"
Io:"Certo, tu?"
Louis:"Ovviamente. Dai, andiamo in classe."
Mi prese la mano e andammo in classe.
Osservai il volto dei miei compagni.
Erano agitati, impauriti e per di più alcuni facevano avanti e indietro alla macchinetta per prendere l'acqua perché sentivano le loro labbra secche.
Wow, sembrava che soffrissero di qualche sindrome.
In quella classe nessuno andava bene, a malapena io (anche se avevo tre debiti), Louis, Liam e Cheryl.
Mi sedetti al mio posto e Zayn si avvicinò a me con lo zaino sulle spalle e indicava il piercing sul sopracciglio destro...
Zayn:"Ti piace?"
Io:"Sì, è carino...Vieni oggi ai colloqui?"
Zayn:"Naah, tanto so come andrò."
Io:"Okay."
Zayn:"Vado al mio posto, ciao."
Io:"Ciao..."
Non avevo mai visto Zayn così menefreghista e pieno di arie.
Il primo giorno era timido, chiuso e non parlava con nessuno e passati due mesi, era diverso.
Vestito con i soliti bermuda neri, converse bianche e maglietta blu.
Ma non lo avevo mai visto con un piercing, mai.
Arrivò la professoressa di inglese, quella vanitosa del cazzo che non vedevo l'ora che andasse in pensione quell'anno.
Era vestita stile Mary Poopins però con colore verde.
Poggiò i suoi libri e il suo registro sul banco e ci guardò tutti, uno per uno.
Fece quel maledetto sorriso che vorresti ucciderla e poi aprii bocca...
La professoressa:"Ragazzi, ho portato i compiti!"
Ah ah credevi che fosse un sollievo per noi?
Ti sbagliavi cara.
E poi proprio il giorno dei colloqui li portavi?
Stronza.
Disse ad Harry di consegnare i compiti e ad un certo punto l'atmosfera si fece tesa.
Sembrava vivere in un film horror, come se fosse successo un dramma, ma io aspettai il mio compito in silenzio e in tranquillità.
Dopo arrivò e la prima cosa che feci era guardare il voto.
E finalmente il nove era scritto con la penna rossa!
Ero soddisfatta e mi girai verso Louis con il sorriso stampato sulle labbra...
Io:"Allora quanto hai preso?"
Louis:"Nove e mezzo, tu?"
Io:"Nove!"
Louis:"Brava tesoro!"
Io:"Domani vuoi venire a casa? Ci guardiamo un bel film!"
Louis:"Va bene."
Io:"Oh grazie!"
Mi girai e saltai di gioia.
Louis POV's
Sinceramente volevo proprio che il colloqui arrivasse perché volevo dimostrare a mia madre che ero migliorato di comportamento.
A meno che le professoresse erano diventate più bastarde dell'anno prima!
Ero contento di aver preso nove in mezzo in inglese perché era la mia materia preferita, dopo la matematica ovviamente.
Dopo la scuola, andai a casa, mangiai e corsi in camera.
Finalmente mi era arrivato il CD di Ed Sheeran e non vedevo l'ora di metterlo nella mia piccola radio personale e ascoltarmelo.
I need you darling
come on set the tone
if you feel you falling
won't you let me now?
Ooouh ooouh
E questa canzone era la mia perferita, il mio idolo l'ha composta, Ed Sheeran.
Dopo una mezz'oretta mia madre mi chiamò per andare ai colloqui, così staccai la radio e scesi le scale.
Uscimmo di casa e con la macchina andammo a scuola.
Arrivati, entrammo e nel corridoio vidi Martina che stava giocherellando nervosamente con i suoi pollici.
La abbracciai e le diedi un bacio sulla guancia...
Io:"Andrà tutto bene."
Martina:"Magari."
Io:"Tu sei brava a scuola."
Martina:"Ma ho tre debiti!"
Io:"Tanto quelli si recuperano sempre."
Martina:"Devo entrare..."
Io:"Buona fortuna."
Entrò nell'aula e io intanto gironsolai nel corridoio per distrarmi un pò.
Non pensai più a me stesso, ma a Martina.
Mi chiedevo che cosa le avrebbero detto e avevo paura che qualcosa andava storto.
Ma sapevo che Martina andava bene in qualsiasi campo si cimentasse, tranne in matematica, chimica e scienze, erano le materie che non le piacevano affatto!
Dopo chiamarono me e io entrai con mia madre.
Le professoresse mi guardarono male e io ricambiai facendo qualche piccola smorfia...
La professoressa di matematica:"È bravo nella mia materia, ma dà un pò fastidio."
La professoressa di italiano:"Anche con me e devo dire che ogni tanto risponde, ma è migliorato rispetto a l'anno scorso."
Mia madre:"Capisco..."
La professoressa di matematica:"Vedo che ti sei fatta una nuova amica, la signorina Smith...Stai sempre con lei!"
Volevo mandarla a quel paese.
Ma i fatti suoi no eh?
Ma vai a cagare!
Mia madre salutò le professoresse e uscimmo dalla scuola.
-SPAZIO AUTRICE-
Zalve (?) , scusate se non ho postato niente per due giorni, ma ho avuto problemi di connessione :c.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, notte♥
-Marty.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro