Chapter 20.
Levi's pov.
Avevo ancora la sua mano sopra al mio petto e l'altra che si fermò ad accarezzare la mia guancia e passò all'altra sentendo che ci mise sempre della estrema delicatezza, come se avesse paura di rompermi, lo guardai ancora soffermandomi di nuovo nei suoi occhi, ora per fortuna avevano smesso di piangere ma erano ancora un po' lucidi, gli tirai indietro il piccolo ciuffo di capelli che era venuto avanti sopra la sua fronte.
Notai la sua espressione, ora era tranquilla e serena e ora che ci pensai era sempre così quando lo vedevo a scuola, anche con quei due ragazzi con cui lo vedo spesso, è sempre solare e col sorriso suo volto ma so bene infondo di me, che anche lui nasconde qualcosa che lo fa star male nei suoi momenti più nascosti, come me dopotutto, avevo imparato a gestirli col tempo ma tutt'ora mi sapeva difficile non far notare quello che provavo realmente, anche se la maggior parte della gente pensava che ero senza cuore.
Mentre lo continuai a guardare ed ero perso nei miei pensieri, vidi le sue gote colorarsi maggiormente di rosso così sorrisi lievemente e lasciai lentamente la mano e mi misi seduto nella panchina in cui ero seduto prima vedendo che si mise al mio fianco, accavallai una gamba sopra all'altra e mi girai verso la sua direzione ridacchiarono leggermente quando vidi che girò il viso dall'altra parte molto probabilmente per l'imbarazzo.
Alzai lo sguardo verso il cielo e vidi che fortunatamente aveva smesso di piovere, cadeva ogni tanto qualche piccola goccia ma ora le nuovole si erano staccate fra loro facendo intravedere un piccolo raggio di sole fra esse che pian piano fece risplendere tutto il paesaggio sotto di sé, riabbassai lo sguardo e vidi che Eren era rimasto a guardare un punto indefinito davanti a lui con le sopracciglia corrugate e gli occhi socchiusi.
"Ti ricordi di quella volta che ti sono venuto addosso la mattina del primo giorno di scuola?"
Disse girandosi verso di me guardandomi con quei bellissimi e luccicanti occhi che aveva, lo guardai sorpresoreso e confuso allo stesso tempo, non so perché proprio in quel momento gli era venuto in mente quel ricordo ma poco importava, in questi giorni ci avevo pensato anch'io a quel ricordo assieme hai tanti altri che ho passato insieme a lui.
"Si mi ricordo, nella stessa mattinata mi dicessi anche il tuo nome, ricordi?"
Dissi guardandolo, vide che si avvicinò lentamente a me appoggiando la testa sopra alla mia spalla, all'inizio rimasi rigido non essendo abituato a quel tipo di contatto oltre all'abbraccio ma poco dopo mi sciolsi e misi una mano attorno alla sua vita per sorreggerlo e tenerlo attaccato a me.
"Si e..anche se è passato molto tempo, volevo chiederti comunque scusa per esserti venuto addosso in quel modo, non so perché mi è venuto in mente adesso scusami."
Scosse la testa e abbassò lo sguardo nelle sue scarpe, lo guardai e gli ritirai di nuovo il ciuffo che gli era caduto nella fronte tirandolo indietro più e più volte avvertendo che si avvicinò più a me così apri appena il braccio per fargli più spazio e lo riappoggiai sopra alla sua schiena quando aveva trovato la sua posizione comoda.
"Tranquillo Eren, infondo già sapevo che eri uno di quei mocciosi che non guarda mai dove cammina."
Mi feci uscire con un tono sarcastico, lo vidi girarsi e guardarmi con occhi sgranati e imbarazzati e mi diede un piccolo schiaffetto nella spalla balbettando qualcosa assieme a delle scuse che non riuscì a comprendere ma non importava, trovavo adorabile quando si mangiava tutte le parole per l'imbarazzo.
"E-Ehi! Ho detto che mi dispiace d'accordo?"
Disse in fine alzandosi e prese il suo ombrello e stessa cosa feci io andando al suo fianco e iniziammo a camminare lungo le stradette del parco dove alcune erano sporche di fango e altre piene di pozzanghere, andammo in quelle senza buche o altro per evitare danni e sentì che parlò così lo guardai pronto per ascoltare ciò che aveva da dire.
"Qui è pieno di alberi..mia madre mi disse che é una tradizione, ogni anno devono piantare un albero, un'albero di qualsiasi genere per ogni bimbo venuto al mondo, è un modo di introdurre anche da noi un piccolo rito che viene tradizionalmente praticato da molte popolazioni del pianeta."
Disse infine sorridendo leggermente e alzò lo sguardo sopra all'altro grande albero sopra di noi così io feci la stessa cosa, rimasi sorpreso perché non avevo mai sentito quella 'leggenda' mi parve di averla letta su qualche libro di storia ma non avevo mai avuto modo di scoprirne più sul dettaglio e feci per dire la mia ma parlò di nuovo facendomi azzittire all'istante.
"Tua madre non te lo ha mai detto? Magari puoi dirglielo appena torni a casa."
A quelle parole mi irrigidì subito smettendo a poco a poco di camminare, strinsi il manico dell'ombrello nella mia mano destra e l'altra divenne un pugno che presto strinsi anche quello sentendo le unghie fare pressione nel mio palmo, cosa gli dicevo dire? La verità? Non mi sentivo di dirgli ora tutta la storia ma magari solo una piccola parte, so che mi avrebbe compreso.
"Eren mia madre non c'è più, quindi purtroppo non potrò dirglielo anche se vorrei sai."
Dissi sorridendo amaramente e lo vidi venire vicino a me guardandomi dispiaciuto ma scossi la testa volendogli dire che non era stata colpa sua, ogni volta che qualcuno pronunciava il suo nome sentivo il cuore cadere in mille pezzi ma subito dopo ritornò al proprio posto e riprese a battere normalmente.
"Levi io- io mi dispiace..non pensavo che non c'era più anzi ho sempre pensato il contrario..davvero mi dispiace.."
Lo vidi dispiaciuto ma gli accarezzai una spalla storcendo leggermente la testa per guardarlo meglio siccome aveva lo sguardo rivolto verso il basso, gli baciai la testa inspirando il suo profumo lasciando lì il mio naso fra i suoi capelli, chiudendo gli occhi.
"Shhhh Eren stai tranquillo, non è successo niente tu non potevi sapere nulla..ora riprendiamo a camminare okay?"
Tolsi il mio viso dalla sua testa e lo guardai vedendo che annuì e mi prese a braccetto lasciandolo fare e riprendemmo a camminare, sotto i ancora deboli raggi di sole che si dovevano riprendere dalla grande pioggia che c'era stata prima, guardai dei bambini correre incontro allo scivolo e all'altalena potendo sentire la loro felicità seppur da lontano.
"Allora come vanno le lezioni? Hanji mi ha detto che te la cavi molto bene."
Dissi mentre tolsi dalla tasca del mio capotto la scatola delle sigarette sfilandone una e la rimisi dentro assieme all'accendino, inspirai il fumo dalle mie narici e misi l'ombrello sotto alla mia ascella per tenerlo e la tenni fra le dita sentendo il suo sguardo sorpreso e in disaccordo con quel mio gesto.
"Si..si mi trovo bene, all'inizio mi sentivo molto a disagio e volevo subito smettere ma pian piano questa sensazione sta andando via e sono sicuro che mi orienterò al cento per cento."
Disse e sorrise leggermente guardando anche lui i due bambini giocare infondo al parco con i propri genitori, gli accarezzai una mano dandogli il mio supporto in quel gesto e mi misi la sigaretta fra le labbra e inspirai fuori di nuovo il fumo sentendolo di nuovo parlare.
"Fra non molto avremmo l'altra lezione e..sappi che ti aspetterò, nella nostra umile dimora che è il nostro banco."
Sarcasticamente se ne uscì con quella frase che mi fece sorridere sinceramente annuendo guardandolo, non mancava molto e sinceramente mi sentivo sempre più energico nel sapere che suonerò di nuovo lo strumento che mi ha insegnato tanto dalla vita ma anche tolto molto, continuammo a camminare e vidi che ci fermammo davanti ad un grande lampione che era piegato ad arco.
"Si tranquillo ci sarò e anch'io aspetterò te, nella nostra dimora."
Mi misi a sedere nel pratino dove non era bagnati grazie al grande altro albero che c'era sopra di noi che aveva coperto quel pezzo di terra, lo tirai giù per il braccio mettendolo al mio fianco e subito si riappoggiò alla mia spalla tenendosi stretto il mio braccio fra le sue mani.
"Sai che ti fa male quella roba si?"
Mi guardò alzando lo sguardo e schiacciando la sua guancia contro il mio braccio facendolo sembrare ancora più adorabile, sospirai ed annui tirandogli indietro una ciocca di capelli dietro l'orecchio, l'unico brutto vizio che avevo tenuto dal mio passato era questo di fumare, non lo facevo molto ma spesso si e certe volte anche fin troppo ma sto cercando di smettere, prima o poi ci riuscirò.
"Hai sempre avuto te la passione per il piano forte? Cioè fin da piccolo?"
Disse guardandomi con quei suoi occhi grandi come due diamanti, feci l'ultimo tiro di sigaretta per poi spegnerla schiacciandola contro il terreno e la buttai nel cestino poco lontano da noi annuendo, tirai un grande respiro e guardai le piccole onde del lago davanti a noi muoversi.
"Si fin da piccolo, è stata mia madre a darmi questo dono, più passione, lei hai suoi tempi era una delle più famose pianiste nel nostro paese e quando la sentivo suonare ne rimanevo sempre sorpreso e dopo tante volte che avevo pigiato tasti a caso mentre ero sopra le sue gambe, decisi di prendere delle lezioni sia da lei che anche da Hanji e eccomi ad oggi, da una parte è liberatorio per me suonarlo ma allo stesso tempo molto difficile, te invece?"
Dissi e mi girai guardandolo apoggiando il mento sopra alla mia spalla per guardarlo meglio, lo vidi girarsi verso di me per poi riabbassare lo sguardo nel terreno, col dito gli feci dei cerchi immaginari nella schiena per calmarlo e sentì subito dopo i suoi muscoli rilassarsi.
"Si anch'io..ho sempre avuto la passione fin da piccolo perché anch'io sentivo mia madre suonarlo qualche volta..all'inizio la presi molto sul giocoso come ogni bambino farebbe ma all'età di sei anni guardavo di nascosto dalla cucina mia madre e mio padre suonare insieme, erano così belli..e poi per il mio 18 compleanno mi regalarono un piano e da lì inziai a prendere lezioni da mia madre e poi da Hanji."
Lo ascoltai ma potevo sentire una nota di tristezza nelle sue parole ma non feci in tempo a parlare che sentì di nuovo una goccia sopra hai miei capelli e questa volta non avevo intenzione di bagnarmi, mi ero asciugato con il leggero vento che tirava e anche Eren, per fortuna non ci eravamo bagnati molto e non volevo che lui si prendesse qualcosa per colpa mia così ci alzammo pulendomi i pantaloni dalle erbacce.
"Levi, io purtroppo devo andare..se torno tardi mia madre potrebbe uccidermi e sta riniziando pure a piovere."
Sospirò inziando a camminare velocemente così feci la stessa cosa anch'io accompagnandolo alla fermata dell'autobus guardando l'insegna e poi lui, annui aprendo l'ombrello sopra di me tirandomi indietro le ciocche ancora un po' umide dalla pioggia.
"Si vai che è meglio, ci sentiamo..quando vuoi te."
Dissi e mi allontanai un poco indietreggiando sentendo delle piccole gocce d'acqua cadere sopra l'ombrello sopra alla mia testa, vidi che cercò di raggiungermi ma lo guardai con un sopracciglio innalzato rimproverandolo con lo sguardo.
"Allora a presto Levi..e questa volta davvero, se te vorrai."
Sussurrò e si fermò e io feci lo stesso, mi girai pronto per andarmene quando sentì dei passi veloci dietro di me che mi fecero girare sentendo che mi abbracciò di nuovo, lo strinsi a me con un un braccio e con l'altra ci coprí entrambi dalla pioggia, alzai il viso e lo guardai negli occhi mettendo una mano sopra alla sua guancia.
"Levi io scusami ma non riesco ad andarmene.."
La sua voce era appena udibile solo a me e lo guardai negli occhi senza mai staccare lo sguardo incrociando di nuovo le sue iridi e ora che ero a pochi centimetri dal suo viso, potevo vederle ancora meglio, in questo momento luccicarono molto di più di prima.
Feci cadere accidentalmente lo sguardo nelle sue labbra per poi rimetterlo nei suoi occhi incerto sul cosa fare, sentivo che Paura mi sussurrava il mio passato ricordandomi delle cose che avevo fatto ma dall'altra parte, il mio cuore batteva all'impazzata, mi chiedo se lo voglio veramente, ero assalito dai dubbi, ma poi sentii in lontananza anche il suo cuore battere velocemente, era un suono magico, un suono dolce.
Vidi che stava per parlare di nuovo ma lentamente, appoggiai le mie labbra sopra le sue chiudendo gli occhi sentendo il mio cuore stare per uscire dal mio petto, questa volta lo avevo baciato io e cambiò subito dopo, mi cadde una goccia sulla punta del naso ed indistintamente aprì gli occhi ed Eren fece lo stesso asciugandosi la guancia, evidentemente gli era successo lo stesso.
Senza dire niente lui mi sorrise, ricambiai il leggero sorriso e mi avvicinai di nuovo alle sue labbra baciandolo di nuovo, accompagnandolo con una carezza, le nostre labbra si unirono nuovamente, entrambi ci sentimmo entrambi più sicuri e più consapevoli dell'altra volta.
Insinuai una mano sotto al suo giacchetto e sfiorai il fianco con le dita sentendo le cuciture della sua maglia, strinsi quel pezzo di stoffa fra esse facendolo avvicinare maggiormente a me, aprimmo gli occhi nello stesso momento, gli accarezzai la guancia con il dorso della mano.
"Levi..i-io..solo grazie.."
Mi sussurrò per abbracciami di nuovo mentre strofinò il suo naso contro la stoffa della mia maglia, il suo mento era appoggiato sopra alla mia spalla e il mio sopra alla sua nuca che baciai più volte sentendo il mio cuore non volendo cessare di battere così velocemente in quel momento, sembrasse che tra un momento all'altro sarebbe uscito fuori.
"Non ce bisogno di ringraziare.."
Sussurrai alzandogli il viso facendolo guardare dritto nei miei occhi vedendo che cercò in tutti i modi di sviare lo sguardo ma tenni il suo mento fermo fra le mie due dita che lo sorreggevano, mi guardò con quei suoi enormi occhi avvertendo la mia pupilla nera allargarsi sempre di più.
Non c'era bisogno di dire altro, quel momento rimase lì, nei nostri cuori, le nostre labbra si sono toccate rendendo questo momento speciale, era come se tutto in quegli istanti fosse dannatamente perfetto, ma infondo, sapevo che era proprio così.
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