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Stavolta mi sveglio su un lettino cigolante, sono in una cella. Mi guardo attorno e non vedo altro che un piccolo lavandino e un gabinetto, le sbarre strette a stento riescono a far passare le mani all'esterno. Sono stanco, il mio fisico è debilitato dai continui salti da un universo all'altro e sono preoccupato perché non sento il villain da troppo tempo. Decido di prendermi un momento per riflettere sulla situazione, visto che non posso fare molto altro chiuso qui dentro. Mi appoggio un avambraccio sugli occhi, anche la luce comincia a darmi fastidio, gli arti mi fanno così male che è difficile persino respirare; Sono al limite.

Se non trovo la soluzione o se il villain non si decide a tirarmi fuori di qui sono certo che morirò.

Vorrei solo poterti rivedere, Kacchan, anche solo un'ultima volta, anche se sarai con un me che non sono io.

Questa volta il me di questo universo giace inerme sul pavimento, la testa incavata nelle ginocchia, le nocche delle mani rotte.

Deve essere difficile vivere in questo posto, mi chiedo come ci sia potuto finire.

Una guardia carceraria apre la cella, l'Izuku di questo universo alza finalmente la testa. Ha la faccia livida, lacrime che si mescolano con il sangue rappreso che ha sul viso.

"Midoriya, la mensa" Si muove come un'automa, come se l'avesse fatto talmente tante volte da esserne assuefatto. Lo seguo prima che la guardia carceraria richiuda la cella, stando ben attento a non toccare niente e nessuno.

La mensa è un'enorme sala con tavoli lunghi e panche, un bancone con un vetro con dietro degli inservienti che servono il cibo ai detenuti su dei vassoi di plastica grigi.

Dopo aver preso la sua razione Izuku va a sedersi in un punto appartato, come se non volesse essere visto. Lo seguo, tuttavia restando in piedi. Mangia senza molta voglia il riso e una strana poltiglia verde, in completo silenzio. Un'aura di malinconia lo avvolge come una coperta, sento chiaramente che è triste per qualcosa. In lontananza vedo Kacchan prendere la sua razione di cibo, anche lui indossa la divisa carceraria, tuttavia gli calza come un guanto rispetto al resto dei detenuti.

Del resto l'arancione è il suo colore.

Accanto a lui noto una testa conosciuta e strabuzzo gli occhi; Todoroki-kun. È insolito che ci sia qualcuno che conosca oltre a Kacchan negli universi che vado a esplorare ogni volta. Li vedo sedersi lontani da Izuku, tuttavia non mi sfugge l'occhiata del biondo verso la sua direzione. Sbuffa, volta lo sguardo e comincia a mangiare.

Todoroki-kun invece si sofferma con lo sguardo più a lungo, forse sperando che quello alzi la testa per ricambiare l'occhiata. Kacchan se ne accorge e dice qualcosa che non riesco a sentire, ma che fa leggermente sorridere il ragazzo accanto a lui.

Qualcuno si avvicina al tavolo di Izuku, così mi concentro su questo individuo. È pieno di muscoli e tatuaggi, ha varie cicatrici sul volto, un sopracciglio spaccato e altri segni sulle braccia, che riesco a vedere perché ha le maniche della divisa arrotolate fino al gomito.

"Il frocio ci ha degnato della sua presenza, dopo quello che ti avevamo fatto nelle docce non pensavo avresti avuto abbastanza palle da uscire dalla tua cella" Lo dice a voce molto alta, sono certo che voglia essere ascoltato da qualcuno. Vedo Kacchan alzarsi infuriato, mentre Todoroki-kun cerca di trattenerlo per il gomito.

"Dillo a me, figlio di puttana" Gli dice il biondo, l'omone si gira nella sua direzione ma non fa nemmeno in tempo a fiatare perché il pugno di Kacchan lo prende in pieno sul volto.

A quel punto anche l'Izuku di questo universo alza la testa e li osserva. Altre lacrime gli escono dagli occhi, Todoroki-kun cerca di dividere i due che se le stanno suonando di santa ragione ma non riesce a non beccarsi qualche pugno o calcio nel frattempo.

Sento delle ossa scricchiolare ma non capisco se siano di Kacchan o dell'altro uomo. Izuku si alza dalla sua panca e si affianca al biondo, mimando solo un -basta- con le labbra. Quello lo guarda storto e continua a colpire il malcapitato che ha la faccia ricoperta di sangue e lividi. Alcuni denti saltano sotto l'assalto di Kacchan e li sputa via come caramelle.

"Froci di merda, fate schifo!" Urla, ma non dice altro perché un calcio in bocca del biondo lo fa svenire.

Izuku ha i pugni stretti sulla divisa di Kacchan, gli implora di fermarsi e alla fine quello lo fa, si volta verso di lui e lo abbraccia stretto.

"Se lo toccate ancora io vi ammazzo, avete capito comparse?" Urla a squarciagola, stringendo al petto Izuku che deve aver subito qualche tipo di violenza in quelle docce il giorno prima.

Nessuno osa intervenire, così mi rendo conto che Kacchan deve avere una sua cerchia in quel luogo, che intimorisce la maggior parte di loro.

Le guardie carcerarie irrompono in pochi secondi, il suono acuto di un allarme fa alzare tutti in piedi.

"Biondo, complimenti, ti sei beccato un bell'isolamento" Kacchan sogghigna, guardando l'uomo a terra. È soddisfatto, dopotutto.

Guarda Izuku e intima a Todoroki-kun di tenerlo d'occhio.

"Ora sei al sicuro, Deku" Quello lo guarda e lo tocca con la punta delle dita, come se avesse timore di scatenare altre risse per la sua voglia di stare con Kacchan, poi le guardie lo portano via.

Al terzo giorno di isolamento del biondo, Izuku decide di parlare con Todoroki-kun. Approfitta dell'ora d'aria per fargli capire che non è più un bambino e che sta diventando un po' asfissiante essere seguito da lui anche nella doccia per paura che possa ricevere altre violenze.

Sono seduti su una lunga panca di ferro serrata al pavimento, in uno spiazzo in cemento, In lontananza alcuni detenuti stanno giocando a basket con l'unico svago del posto. Il canestro si riempie diverse volte, qualcuno grida, altri cominciano a battibeccare, del resto sono tutte teste calde qui.

Ritorno a guardare il me stesso di questo universo solo quando Todoroki-kun prende parola.

"Mi ha fatto promettere di tenerti al sicuro, sai che ti ama e vuole solo proteggerti" Izuku sorride, tuttavia la gioia non arriva fino ai suoi occhi.

"Ho paura che finirà male, ho un brutto presentimento. Gli avevo detto di aspettare, riprendere a frequentarci quando avremmo scontato la nostra pena ma..."

"Midoriya, mancano due anni e mezzo" Gli fa notare Todoroki-kun, e ancora una volta mi chiedo come diavolo ci siamo finiti in carcere, noi tre.

"Lo sai che non gliela faranno passare liscia per aver picchiato il mastino" Abbassa la testa, afflitto, e in qualche modo anche io ho la sensazione che questa storia non finirà bene.

Dopo una settimana di isolamento Kacchan torna tra gli altri detenuti. Non so come, probabilmente avrà corrotto una guardia, ma quella stessa notte entra nella nostra cella. Izuku lo stringe, lo chiama stupido; Kacchan sorride e basta.

Si stendono su quel letto striminzito e scomodo e stanno semplicemente lì, abbracciati a parlare.

"Quando usciremo di qui ti porterò da quel tipo nella nostra prefettura, come si chiamava quella comparsa?" Izuku ride, sa che il biondo non ricorda mai i nomi di nessuno.

"Parli del chiosco del signor Satou? Fa i Takoyaki più buoni di tutta la prefettura!" Kacchan lo guarda, ha gli occhi rossi acquosi, osserva Izuku come se potesse perderlo da un momento all'altro.

Il mio Kacchan non mi ha mai guardato così.

"Ti hanno fatto molto male?" Dice all'improvviso. Deve aver avuto quella domanda sulla punta della lingua per tutta la settimana perché la sputa fuori come se fosse cibo piccante.

"Sto bene, te lo giuro. Sì, ha fatto male, ma l'infermiera ha detto che non c'è niente di rotto la sotto" Arrossisce e nasconde il viso nell'incavo del collo del biondo, che tuttavia osserva il vuoto con una strana espressione rabbiosa.

Il giorno dopo siamo di nuovo nello spiazzo, seduti sulla stessa panca di sempre, tuttavia c'è una tensione nell'aria che si taglia quasi con un coltello. Kacchan è nervoso, Izuku ha la gamba che non riesce a stare ferma e perfino Todoroki-kun si mordicchia il labbro in un gesto inquieto.

Succede tutto così velocemente che a stento riesco a rendermene conto, un detenuto a passo svelto ci passa davanti, apparentemente per attraversare lo spiazzo, tuttavia qualcosa di appuntito nella sua mano si conficca nello stomaco di Kacchan, quello rantola mentre l'altro si dilegua. Izuku e Todoroki-kun sono subito al suo fianco, il me di questo universo piange e ripete -lo sapevo- ma Kacchan gli mette una mano sul viso e sorride.

"Mi sono beccato di peggio, mi farei trafiggere altre mille volte per te, lo sai"

A quel punto strabuzzo gli occhi, e mi torna in mente quando durante la battaglia contro Shigaraki Tomura si è fatto trafiggere per salvarmi.

Mi accascio a terra, la luce mi investe e guardo per l'ultima volta la scena che ho davanti, tuttavia stavolta non crollo addormentato, ma resto nel bianco più totale, inginocchiato per terra.








Note*
Ci siamo ragazzi, mancano pochi capitoli alla fine... Siete pronti? (Perché io no) 🤣

Volevo ringraziarvi per l'affetto e la costanza che state dimostrando nell'aspettare il seguito della storia senza prendermi a parolacce 🥲
Spero di soddisfare le vostre aspettative ❤️

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