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Sono in questo mondo da un bel po', una realtà che sembra la mia ma che non lo è affatto. In questo universo non esistono i quirk, ma gli Alpha, i beta e gli omega. Non ho ancora ben capito in cosa consista, sta di fatto che da questo mondo non riesco a uscire da parecchio tempo, e la cosa mi spaventa. Principalmente perché il mio corpo a stento si regge in piedi, in secondo luogo perché non è mai successo di rimanere così tanto tempo nello stesso luogo.
Mi chiedo che fine abbia fatto il villain, perché abbia smesso di parlarmi e come farò a tornare alla mia realtà se lui è sparito.
Che Kacchan gli abbia fatto qualcosa?
L'Izuku di questo mondo ha scoperto da qualche giorno di essere omega, è rimasto rintanato in casa per tutto il tempo a piangere perché, anche se si aspettava questa eventualità, non era psicologicamente pronto ad affrontarla.
Da quello che ho capito gli omega sono in fondo alla scala sociale di questa realtà, considerati alla stregua di un utero ambulante, per cui capisco i sentimenti del me di questo universo. Forse il suo ristagnare nel suo dolore è la motivazione principale per il quale io sono ancora qui, bloccato in questa realtà alternativa. È probabile che ancora non abbia visto la costante di questo universo, per cui finché non la vedrò sarò destinato a rimanere bloccato.
Dopo una settimana la mamma mi viene a tirare fuori dalle coperte, io resto rintanato in un angolo a sentire la strigliata che l'Izuku di questa realtà si sta beccando da una donna che sembra tanto fragile ma che sa perdere anche le staffe.
"Izuku, sei omega, non è una tragedia, ma non puoi passare il resto della tua vita chiuso nella tua stanza a rimuginare su qualcosa che non puoi cambiare nemmeno volendo" Gli accarezza i capelli verdi, così simili ai suoi e sospira.
Oh mamma, mi manchi così tanto.
"Sono terrorizzato, non so cosa fare" Dopo una settimana di mutismo assoluto, la voce del me omega risulta arrochita, quasi graffiata. La mamma gli accarezza i capelli senza sosta, entrambi seduti sul letto, dondolando leggermente.
"Bambino mio, la mamma è qui" Lo conforta e io avrei tanto voluto sentire queste rassicurazioni quando ho scoperto di essere un senza quirk. Tiro su col naso, qualcuno bussa il campanello di casa. La mamma scende di sotto e poco dopo una testa bionda si intravede tra il corridoio e la porta della camera.
"Kacchan... che ci fai qui?" Il biondo si schiarisce la gola, poi a passo lento e sicuro si introduce in camera, chiudendo la porta.
"Sono diversi giorni che non ti presenti a scuola, siccome abitiamo vicini quella comparsa del professore mi ha chiesto di controllare se eri morto" Nonostante tutto l'omega comincia a ridere. Kacchan sbuffa e con le mani ancora piantate nelle tasche dei pantaloni si appoggia alla scrivania della sua stanza. Per un po' stanno in silenzio, il biondo guarda alcuni suppellettili appoggiati alle mensole e sorride, come se avessero scatenato in lui dei bei ricordi, poi, quasi resosi conto del corso dei suoi pensieri si scuote.
"Beh, sei vivo, io me ne vado" Si scosta dalla scrivania, ma Izuku gli piomba direttamente addosso, afferrandolo per un polso. Kacchan si cruccia, in questo universo non deve essere molto diverso dalla realtà il nostro rapporto, perché il biondo di sposta come se si fosse scottato al tocco di Izuku.
"Che cazzo fai, Merdeku, chi ti ha dato il permesso di toccarmi!" Gli occhi dell'omega si riempiono di lacrime, si sente umiliato. China il capo e indietreggia, Kacchan sta ringhiando come un cane e Izuku è completamente intimorito da lui.
"Che ti prende adesso?" Stavolta Kacchan è preoccupato, si sta rendendo conto di qualcosa.
"S-scusami, è colpa dei tuoi feromoni" Il biondo sgrana gli occhi, subito dopo apre la finestra della camera cercando di arieggiare il più possibile l'ambiente. Izuku smette di tremare di paura, ma resta a capo chino per la vergogna.
"Così hai scoperto il tuo secondo genere, ah? Un po' tardivo ma era palese che fossi un omega" Eppure Kacchan sembra in imbarazzo. Lo noto dalle sue pupille dilatate, dal rossore sul suo viso e dallo sguardo che cerca di tenere ovunque tranne che sull'omega.
Vedo Izuku cominciare a sudare, stringere la felpa al petto al punto da sbiancargli le nocche, Kacchan se ne accorge, si avvicina a lui.
"Cazzo, stai andando in calore?" Lo tocca e un espressione strana gli storpia il viso, non sembra disgustato, ma... interessato.
"Io non lo so, è la prima volta che io-" Kacchan spalanca la porta della sua camera e urla alla mamma di correre, Izuku comincia a fare piccoli ringhi di disappunto. Sua madre, ancora piena d'affanno, osserva suo figlio e si copre la bocca con una mano, poi guarda Kacchan.
"Gli hai scatenato il calore, Katsuki" Non lo accusa, sta solo constatando un fatto. Tuttavia il biondo si sente punto sul vivo e quando la mamma cerca di afferrare l'omega, Kacchan comincia a ringhiare in modo minaccioso; ha cambiato idea sul farlo aiutare da lei.
"Zia, ci penso io" Dice soltanto, ma nella sua voce c'è una nota d'avvertimento. La mamma uggiola, poi corre dabbasso e poco dopo la sento al telefono con qualcuno, Kacchan torna a chiudere la porta. Si volta verso l'omega e i suoi occhi sono molto più scuri del solito, di un rosso che sembra quasi nero.
Izuku indietreggia, io mi faccio ancora più piccolo contro la parete della camera, non so cosa stia per succedere ma il mio sesto senso mi dice che non è qualcosa che vorrei davvero vedere.
L'omega tocca con il retro del ginocchio il materasso, cade steso con Kacchan che lo sovrasta, i palmi ai lati del suo viso.
"Sei mio, lo sei sempre stato" La voce del biondo è arrochita e profonda, non sembra nemmeno lui a parlare.
"Kacchan, non perdere il controllo, ti prego. Tu mi odi, ricordi? Sono il nerd che odi, non puoi dire quest-" Il biondo lo mette a tacere con un bacio, Izuku si muove a disagio sotto di lui, Io penso di star andando a fuoco perché sento così caldo da sentire il sudore anche dietro le orecchie.
Mi sembra di essere un pervertito, un guardone che spia dalla finestra due amanti che si cercano con passione.
"Non sono in rut, sono ancora io, Deku" Stavolta è Izuku a strabuzzare gli occhi, confuso. Kacchan comincia a spogliarlo, gli leva la maglietta verde chiaro a mezze maniche, poi lancia la sua nera da qualche parte nella stanza, senza curarsene più di tanto.
Quando si tolgono i pantaloni a vicenda mi copro gli occhi preda del più grande imbarazzo della mia vita, tuttavia quando la stanza comincia a riempirsi di sospiri e ansiti sbircio attraverso le dita.
Kacchan sta affondando dentro l'omega con una passione che solo il dio delle esplosioni mortali può permettersi. Il me di questo mondo è schiacciato con la faccia contro il cuscino, gli occhi pieni di lacrime e rivoli di saliva che dalla sua bocca inzuppano il cuscino, le pupille rivoltate indietro, preda del piacere.
Il biondo sta ringhiando, stringe le mani sui suoi fianchi, affondando finché le falangi non spariscono nella carne del bacino dell'omega. Non riesco più a distogliere lo sguardo, sono completamente inglobato in quel rapporto famelico e passionale, perché per quanto io sia una brava persona, ho sperato molte volte che Kacchan mi facesse esattamente quello che sto guardando in questo momento, e in qualche modo sapere che i vari Izuku di questi universi siano riusciti a vincere il cuore di Kacchan mi dà una speranza che non ho mai avuto in vita mia.
Decido di mia volontà di lasciare questa stanza, camminando leggermente sbilanciato sulle gambe, perché il quirk del villain mi sta letteralmente mangiando vivo, ed esco dalla finestra per non aprire la porta e spaventarli.
Sii felice Izuku, almeno tu.
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