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Ho parlato moltissimo con Kacchan, per tutto il giorno, e cosa straordinaria non è mai sembrato annoiato o frustrato per le mie chiacchiere infinite. Mi ha spiegato che dopo il mio segnale di vita sono passate circa diciotto ore prima che mi svegliassi.
Io invece gli ho raccontato di ogni singolo universo, di come lui stesso sia stata la forza che mi ha spinto a continuare, a non mollare e soprattutto ad uscire di lì. Dopo avergli confessato i miei sentimenti non ha più aperto bocca sulla questione, ma sembra che sia molto calmo in merito, come se fosse già consapevole del mio amore per lui.
Mi ha spiegato di aver fatto visita al villain, di averlo pestato a sangue e di aver poi ceduto al suo ricatto, cosa che mi fa strabuzzare gli occhi. Ora capisco per quale motivo non riuscivo più a comunicare con lui. Per fortuna sono uscito da lì prima che si riprendesse e scappasse in un altro paese, non mi sarei mai perdonato se per colpa mia un villain fosse fuggito, avendo la possibilità di far passare ad altre persone ciò che ho passato io.
Tuttavia rimprovero Kacchan per la violenza usata e lo vedo sbuffare e fare un gesto con la mano per minimizzare il tutto, ma gli vedo uno strano sorrisetto sul viso.
Forse si aspettava anche questo.
Ma la cosa che più di tutte mi fa stranire è che abbia ceduto al ricatto di un villain. Mai, da quando lo conosco, ha concesso a qualcuno di ricattarlo tantomeno era il tipo da assecondarne le richieste.
Quindi perché l'aveva fatto? Mi ritrovo a chiederglielo tra un borbottio e l'altro.
"Oi, che cazzo, non farmelo dire" La sua risposta enigmatica mi fa crucciare, lui alza gli occhi al cielo per la mia reazione e si alza dalla sedia. Mi viene talmente vicino che sento la sua colonia inondarmi le narici, i capelli biondi a solleticarmi il viso.
"Se lo dici a qualcuno ti faccio esplodere, ma avrei accettato qualsiasi cosa per riportarti da me" È appena un sussurro, ma mi scuote nel profondo. Lui ancora con le mani in tasca non mi sfiora nemmeno, eppure sento un calore tale che mi sembra di bruciare sotto il suo solo sguardo. Ritorna seduto, sempre scomposto e così trascorre la mia ultima giornata in ospedale.
Pov Bakugo
Non riesco a dirglielo.
Speravo che lo capisse da solo, soprattutto dopo lo strambo racconto sul multiverso, ma Deku è troppo idiota per capire le cose ovvie.
Dopo una settimana dalla sua confessione mi rendo conto di quanto mi sia rammollito, ogni volta che lo trovo al mio fianco durante una ronda o se combattiamo insieme.
Mi do dell'idiota da solo quando il mio sguardo lo segue preoccupato che possano fargli del male, o geloso quando parla con qualcuno che non sono io.
Al momento siamo a una stupida cena con le vecchie comparse della scuola, un incontro che facciamo ogni anno e a cui capelli di merda mi trascina ogni volta. Non sono un tipo socievole, ma devo ammettere almeno con me stesso che mi piace stare in loro compagnia, anche se avrei preferito passare la serata da solo col nerd.
Ogni giorno che passa, ogni sorriso che mi rivolge e soprattutto il fatto che non mi metta pressione e non mi chieda dei miei sentimenti, mi fa rendere conto di quanto lui mi capisca più di chiunque altro al mondo.
È sempre stato lui, così ovvio che non averlo capito prima mi fa sentire stupido quanto lui.
È lui che mi ha fatto diventare l'hero che sono oggi, è solo per lui che ogni giorno mi sento davvero vivo, che l'adrenalina scorre nel mio corpo e che la competizione ha un senso.
"Kacchan, tutto bene?" È seduto accanto a faccia tonda e il mezzo robot, di fronte a me. Mi guarda preoccupato e mi metterei a ridere se fossimo da soli; Ma non lo siamo.
"Mi sono rotto i coglioni di stare qui!" È una palese bugia, lui lo sa. Gli spunta un sorriso ebete e mi ritrovo ad arrossire come un idiota.
Fottuto bastardo troppo carino.
Mi volto incazzato dall'altra parte, sperando che la serata passi senza farmi fare figure di merda.
Midoriya Pov.
Avevo proprio bisogno di rivedere tutti i miei amici.
Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa in questi anni, e sono grato a tutti per l'affetto che provano per me. Siamo fuori dal piccolo ristorante che ogni anno scegliamo per la nostra reunion, ci salutiamo affettuosamente prima di avviarci alle macchine. Tuttavia nessuno di loro sa che sono arrivato a piedi.
"Midoriya, come mai ti sei imbambolato?" Qualche volta mi succede ancora, come quando ero negli universi alternativi. Resto a guardare le azioni degli altri e non mi rendo conto di sembrare un completo stupido. Sono gli strascichi di tre settimane di agonia.
"Oh, scusami Todoroki-kun, ero distratto" Lo vedo scrutarmi come se stesse decidendo se sto mentendo o meno, poi mi chiede se mi serve un passaggio. Gli sorrido, grato che gli anni passati insieme abbiano tirato fuori un lato del suo carattere tanto dolce, mi ritrovo ad arrossire senza motivo.
"Col cazzo, lui viene con me" Non c'è nemmeno bisogno di girarmi per vedere lo sguardo di Kacchan, sicuramente incazzato come al solito. Gli sento anche una punta di rancore nella voce. Mi si affianca e mi guarda stranito, mi rendo conto di dover essere completamente rosso sul viso. Non sono mai riuscito a gestire bene certe situazioni, se poi si intromette anche il biondo potrei anche cominciare a balbettare come un deficiente.
"Che hai da arrossire? Non ti ha mica chiesto di sposarlo" Sembra davvero molto arrabbiato, così mi limito a congedare Todoroki-kun con la mano, dicendogli che avevo dimenticato di avere un impegno urgente con Kacchan, palese bugia visto che sono le ventitré passate. Sono certo di diventare nuovamente rosso come un pomodoro, perché non so mentire e mi si legge in faccia ogni singola emozione.
Il biondo mi tira via con un braccio prima che il nostro amico possa dire qualsiasi cosa. Quando rimaniamo soli per le strade della prefettura mi decido a parlare.
"Non è stato molto carino trattare Todoroki-kun in quel modo, non capisco che cosa ti abbia fatto di male" Si ferma, anzi, si pietrifica proprio. Deglutisco in attesa della sua prossima mossa.
"Todoroki-kun di qua, Todoroki-kun di là, mi hai proprio rotto il cazzo tu e quel bastardello a metà!" Ha la voce alterata dalla collera, tuttavia non mi scompongo perché so che litigare con Kacchan non porta mai a niente che non sia uno scontro diretto e tanti lividi.
Abbasso la testa e ricomincio a camminare, osservando le poche luci sparse per le strade; Mi rendo conto di star piangendo solo quando le vedo deformarsi e diventare acquose.
"Oi, non ignorarmi!" Mi corre dietro e mi strattona per un braccio, cerco velocemente di asciugarmi gli occhi per non sembrare un idiota ma lui è troppo scaltro per non accorgersi di questo mio gesto.
"Nerd..." Gli si rompe la voce, non so bene per quale motivo. Mi decido a guardarlo e sembra quasi dispiaciuto. Scuoto la testa come per minimizzare l'accaduto ma sento la stretta sul mio braccio intensificarsi.
"Ti piace quel bastardo?" Mi chiede d'un tratto. Strabuzzo gli occhi sia per la domanda che per il tono che ha usato, sembra così insicuro in questo momento che quasi stento a riconoscerlo.
Ma che gli salta in mente?
"Una settimana fa ho detto di amarti!" Mi esce dalla gola come un corpo estraneo, schizza fuori e si infrange contro di lui; Gli cominciano a tremare le mani. Lascia il mio polso finalmente libero, tuttavia lo vedo avvicinarsi lentamente; In questo momento somiglia molto a un predatore.
Indietreggio per riflesso, per la vecchia abitudine di lasciarlo in pace quando è incazzato, sensazione che mi ha attaccato come un virus a dodici anni e non mi ha più lasciato stare, anche se ora sarei del tutto in grado di difendermi.
Attraversiamo la strada in questo modo, come due stupidi, finché non tocco il muro di un palazzo.
"E ora dove pensi di scappare?" Mi trema tutto il corpo, ma so di non essere in pericolo, è più un calore che invade il mio basso ventre. I suoi occhi sono incollati ai miei, non sono riuscito a smettere di guardarlo nemmeno per un millesimo di secondo, tanto che le pupille mi bruciano.
Poggia il palmo aperto sulla parete alle mie spalle, accanto alla mia testa, l'altra la infila in tasca chinandosi leggermente in avanti verso il mio viso.
Mi sta provocando.
Prendo il coraggio che non ho mai avuto, lo rivivo negli occhi di tutti gli Izuku che in ogni universo hanno combattuto per il loro amore e afferro il viso spigoloso di Kacchan. Ne accarezzo i contorni, ne scruto lo sguardo. Con il pollice gli tocco il labbro inferiore e lo sento fremere, come se non gli dispiacesse il mio tocco, dopotutto. Osservo quelle labbra sottili e il cuore mi fracassa i timpani.
Mi avvicino, le mie labbra sfiorano le sue, anche io lo sto provocando adesso.
So quanto è impaziente, quanto il suo carattere sia irruento, tuttavia in questo momento resta immobile, guardandomi e basta. Lo scruto da sotto le ciglia, la punta della mia lingua gli sfiora la bocca; stavolta il fremito è di entrambi. Mi si appiccica addosso schiacciandomi contro la parete, la mano che aveva in tasca adesso mi stringe i capelli dietro la nuca, gli occhi mi sfidano a fare di più.
Così le mie labbra si appoggiano del tutto sulle sue e una pressione da parte sua mi fa capire che sta ricambiando, mi spinge ancora a continuare. Schiudo le labbra e quel gioco di provocazioni diventa qualcosa di più grande, che forse nessuno dei due riesce a capire o gestire.
Per anni mi sono chiesto che sapore potessero avere le labbra di Kacchan, se fossero state amare come le parole che mi lanciava di continuo; Mentre sento la mano che mi stringe i capelli mollare leggermente la presa ripenso a tutto quello che ho passato nell'ultimo mese, dall'angoscia di perderlo al sollievo di saperlo preoccupato per me.
Avevo sentito una mancanza soffocante, per tanti anni, facendomi bastare occhiate di sfuggita e rossori malcelati sul viso. Ma sapere che Kacchan potrebbe davvero riuscire ad amarmi, che lo fa già in ogni modo e mondo possibile, mi spinge a credere che la vera costante di tutto siamo noi, destinati a essere intrecciati come un groviglio unico. E quel testardo ha cercato tantissime volte di sciogliere questo nodo, ma non ci è mai riuscito.
E no, non ho intenzione di forzarlo, di farmi dire quello che sente, perché so quanto sia difficile per lui esternare i suoi sentimenti. Mi basta sapere che ci sono, che li prova.
Note*
Ci siamo, sono arrivate le battute finali per questa fan fiction che mi sono divertita enormemente a scrivere.
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo, più un piccolo epilogo che è un augurio per tutti voi che mi avete accompagnata in quest'avventura.
Preferisco ringraziarvi prima del finale perché non voglio rovinarvi il momento, siete stati preziosi per me, nessuno escluso.
PS. Se siete appassionati di bakudeku, nel mio profilo troverete "Fiction shot" una raccolta di One shot a tema fan fiction, dove ci sono due capitoli su di loro. Io ve l'ho detto, fate voi 👀
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