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0.7


Pov Bakugo

Questa cazzo di macchina non riuscirà mai a superare la velocità del mio quirk, ma sono costretto a usarla per colpa di quel fottuto regolamento degli eroi. Sono quaranta minuti che impreco contro gli automobilisti del cazzo, contro la radio che non si decide a mettere una canzone decente e contro l'intero universo per queste rotture di coglioni continue.

Quando arrivo al tartaro è ormai sera inoltrata. Stringo quel pezzo di carta inutile che è il permesso di Best Jeanist, dirigendomi verso l'entrata della struttura. Ci vogliono altri venti minuti prima di entrare nella sala visite e vedere quel figlio di puttana che ha attaccato Deku a delle macchine.

Entro a passo lento, lui mi osserva ma non dice una parola; è esattamente come lo ricordavo. Mi è bastato vedere quel merdoso una sola volta per non riuscire a togliermi quella faccia di cazzo dalla testa. Lo stesso cipiglio cinico, stesso sorrisetto del cazzo, come se sapesse tutte le verità del mondo. Mi siedo piano, cercando di regolarizzare il respiro perché sento i nervi a fior di pelle. So che la mia calma è solo apparente, so che alla fine manderò tutto a puttane come sempre.

"Ciao, Kacchan" Strabuzzo gli occhi alle sue parole, come fa a conoscere questo stupido nomignolo?

Non ha scambiato mezza parola con Deku, ne sono certo, altrimenti l'avrei letto nel rapporto ancora stropicciato sulla scrivania del mio ufficio.

Il bastardo sorride, consapevole di essere riuscito a prendermi in contropiede, ma io ho solo voglia di fargli esplodere la faccia. Mi muovo a disagio sulla sedia, mi concentro sulle mani che tiene in grembo, strette nelle manette, rigira i pollici che sono l'unica cosa che può muovere, perché per il resto è bloccato da fasce di stoffa che gli impediscono ogni tipo di movimento.

"Deve essere difficile sentirsi un ratto, ah?" Lo provoco perché non riesco a farne a meno, so che gli ha fatto effetto perché me lo conferma uno scatto della mascella, come se stesse stringendo i denti. Mi metto sul viso uno dei miei ghigni vittoriosi, rilassandomi sulla sedia.

"Non vuoi sapere come faccio a conoscere il tuo nome, Kacchan?" Continuo a sorridere ma ho un fastidio alla base della gola, la sento graffiare e mi viene voglia di urlare.

"Voglio sapere cosa hai fatto a Deku, non mi interessa il resto. Quindi parla e finiamola con queste stronzate" Mi meraviglio della voce calma che mi è uscita, sto diventando davvero bravo a controllare la rabbia.

"Izuku Midoriya non tornerà tanto presto" Ride. Più ride più mi rendo conto che no, col cazzo che riuscirò a tenere a bada la mia rabbia. Mi alzo di scatto, puntando lo sguardo alle telecamere agli angoli della stanza, comincio a urlare di aprire la porta che ci separa, ma nessuno mi risponde. In un impeto di pura incazzatura comincio a usare il mio quirk esplosivo per spaccare l'enorme vetro che ci separa, lo vedo spaventato e mi viene da ridere, non ha capito con chi cazzo ha a che fare.

Sento un suono metallico solo quando il vetro comincia a creparsi, il fumo dato dalle esplosioni mi entra nei polmoni. Quegli idioti dei piani alti hanno fatto scattare la serratura della porta, anche loro sanno che non è il caso di scherzare con Dynamight.

Mi fiondo nella stanza del bastardo, prima che i carcerieri cambino idea, e la prima cosa che faccio è sganciare le fasce che tengono il corpo di quel maledetto, troppo fermo per i miei gusti. Tuttavia gli tengo le manette antiquirk ai polsi, perché siamo in un carcere di massima sicurezza, pieno di bastardi che cercano solo un occasione per scappare.

Lo prendo per i capelli, la fronte al contatto con il vetro freddo della sala fa un rumore strano, ma non me ne preoccupo.

"Dimmi cosa cazzo hai fatto a Deku" Lo prendo a pugni e mi sento così bene, anche se avevo promesso a me stesso anni fa di non toccare mai più nessuno con questa cattiveria.

Non dopo quello che avevo fatto a Deku per anni.

"Aiuto! Non vedete che mi sta attaccando? Fermatelo!"

Nessuna voce si espande dall'interfono e io mi sento invogliato a proseguire. Loro sanno bene che sono l'ultima possibilità che hanno per scoprire come salvare Deku.

Lo stendo a terra, mettendomi a cavalcioni su di lui con la faccia più stronza che mi ritrovo in repertorio e carico il pugno, lui urla di fermarmi e blocco l'attacco a un millimetro dal suo viso, quando mi dice:

"Ti dirò tutto, basta!"

Prendo un respiro profondo ed esco dalla sala, calmo come se non avessi appena pestato a sangue un bastardo. Mi guardo le nocche, Deku disapproverebbe, ne sono sicuro. Ma ora lui non è qui, quindi farò a modo mio.

"Parla, non lo ripeterò ancora" Quello cerca di asciugarsi il naso, dal labbro spaccato cola un rivolo di sangue. Incrocio le braccia al petto e attendo.

"L'eroe Deku è qui solo con il corpo, ho diviso le particelle della sua anima il miliardi di pezzi e li ho sparse per il multiverso" Lo dice seriamente, tuttavia scoppio a ridere.

"Ma di che cazzo stai parlando" Mi tengo la pancia, ho le lacrime agli occhi. Mi fermo solo quando comincio a sentirmi vagamente preso per il culo. Lo guardo male e faccio per rialzarmi e tornare da lui, ma mi ferma.

"Non sto mentendo! il mio quirk è questo, riesco a dividere le anime dai corpi e mandarle dove voglio. Come farei a sapere che ti chiama Kacchan? Come potrei sapere che ora si trova di sicuro in coma? So come si sente, ci parlo attraverso la mia unicità e solo io posso risvegliarlo!" Sento il sudore nuovamente colare dai palmi, se non riesco a darmi una regolata farò esplodere tutto il carcere. Prendo un respiro, il bastardo ora non è più così divertito.

"Come fai a utilizzare il quirk se hai le manette? Quegli aggeggi bloccano le unicità" Gli faccio notare, cercando di rimettere insieme i pensieri perché l'idea che Deku non si sveglierà più non è un'eventualità che voglio prendere in considerazione.

"Disattivano l'uso dell'unicità in questo momento, ma non quello passato. Quando uso il quirk resto in contatto con le mie vittime finché non le libero o non trovano la soluzione per uscire" China la testa di lato e sorride, quasi fiero del suo operato; Si sente unico, lo stronzo.

"Solo una persona ogni miliardo possiede questo tipo di unicità, capisci cosa voglio dire? Io sono come Dio!" Sbuffo per questa puttanata assurda, devo trovare il modo di convincerlo a svegliare Deku, prima che gli faccia seriamente del male.

"Quindi che cazzo stai aspettando per svegliarlo?" Mi guarda, mi scruta e sento una brutta sensazione intorpidirmi i sensi.

"Quando l'ho colpito volevo semplicemente scappare, tuttavia adesso Izuku è la mia unica compagnia, un gran bel passatempo, a dire il vero. Sento i suoi sentimenti, i suoi conflitti, vedo come si impegna per trovare la soluzione e tornare alla sua realtà. Ma sai, caro Kacchan, la sua anima non reggerà ancora a lungo, si sta sgretolando man mano che vede un nuovo universo, una nuova realtà" Deglutisco.

Merda, questo bastardo ci tiene tutti per le palle.

"Cosa cazzo vuoi per lasciarlo andare?" Non ho mai voluto scendere a patti con questi scarti, non sono come Deku che vuole salvare anche il cane sotto casa sua dalle pulci, io sono nato per combattere questi stronzi e farli marcire in galera, per cui fare questa domanda mi costa caro.

"Un lasciapassare per l'America per gentile concessione del governo giapponese, un abbraccio e tanti saluti. Vinciamo tutti, non trovi? Tu riavrai il tuo amato Deku, io sarò libero" L'ha detto seriamente?

Dall'interfono la voce metallica del direttore della struttura ci interrompe, annunciando che la visita è conclusa.

Guardo quell'infame un'ultima volta, con la mano ancorata al pomello della porta.

"Ciao Kacchan, chissà se in questo universo avrai il coraggio di non ferirlo" Mi cruccio ed esco, ricordando qualcosa di simile che mi è stato detto in passato...

*

Dopo una giornata interminabile di ronda, quando io e Deku siamo di turno insieme, di solito finiamo distesi sul cornicione di qualche palazzo, o seduti su qualche cisterna d'acqua che ci da la vista del tramonto sulla città. è un modo per staccare da Deku e Dynamight e tornare Izuku e Katsuki.

In questo momento siamo su un palazzo diroccato, poco fuori dal centro. Deku seduto a testa china per la stanchezza, io disteso con un braccio penzoloni a osservare il tramonto di quella giornata. è tutto silenzioso, come se il tempo stesse rallentando per darci modo di smettere i panni degli eroi e tornare solo umani.

"Kacchan, chissà se in un altro universo riusciremmo a non farci del male"

"Ah? Che cazzo hai detto nerd, parla più forte"

"Niente Kacchan, il tramonto è proprio bello oggi"

"È uguale ogni fottuto giorno"

*

Volevo dirti che quel giorno ti ho sentito, che le tue parole sono arrivate forti e chiare, ma che il mio orgoglio del cazzo ha finto di non aver capito.

La verità è che la tua voce malinconica mi faceva sentire fottutamente vulnerabile.










note*

Mi scuso per la lunghezza del capitolo, ma i pov di baku sono i miei preferiti!

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