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Jungkook's pov
Entrai in cucina, trovando Yoongi e Taehyung già seduti al tavolo a parlare animatamente tra loro.
Non appena mi videro si ammutolirono, muovendosi nervosi sulle rispettive sedie. Nel frattempo arrivò anche Jimin, coi capelli scompigliati, il viso arrossato e le labbra gonfie.
Antisgamo amici!
Feci per sedermi di fronte a Tae, vicino a Yoongi, ma Jimin mi scaraventò letteralmente giù dalla sedia, prendendo posto vicino al maggiore.
Mi rialzai dolorante, e servii la pizza a tutti, ma Yoongi sembrò confuso:<Volevate offrirmi una cena..> iniziò, guardando scettico il suo piatto<non...questo> concluse, inarcando un sopracciglio e passandosi una mano tra i capelli neri.
Lo guardai abbastanza male, ma decisi di passarci su, lasciando perdere.
Il mio migliore amico spostò rumorosamente la sedia, appiccicandosi al ragazzo centro del suo interesse, che sbuffò una risata.
Mi sedetti anche io, vicino al biondo, e iniziai a tagliare la pizza.
<Allora Yoongi, che fai per vivere?> proruppe la voce civettuola di Jimin, che stava quasi in braccio al corvino per quanto gli fosse vicino.
Yoongi bevve un sorso d'acqua, e poi rispose:<Ho un locale in centro. Organizzo serate, spettacoli...roba da tutti i giorni. Devo passare il tempo quando non ho nulla da fare> alzò le spalle verso la fine.
Jimin lo guardò come fosse Dio sceso in terra e avesse pronunciato leggi sull'umanità.
<Che tipo di serate?> chiese, prima di addentare una fetta della sua Margherita.
Taehyung si girò verso di me, simulando un conato di vomito facendomi scappare una risatina.
<Boh, dipende. Magari una serata in cui viene un DJ e mette la musica, o una in cui serviamo piatti a tema..> Jimin stava per intervenire, quando Yoongi riprese<questo il più dell volte. Però ci sono ancje serate in cui la gente organizza risse o spacci, e allora sono costretto a lasciare tutto nelle mani di altri, visto che mi bastano già i miei di casini>
Jimin sembrò confuso, e per un po' stette zitto.
Sentii Tae sussurrare un "Grazie a Dio", ma, come sempre, sono piccoli dettagli.
Il mio amico dai capelli rosa però tornò all'attacco:<Suoni qualche strumento?>
Spalancai gli occhi, capendo dove voleva andare a parare.
Iniziai a scuotere il capo, come a dirgli di fermarsi, ma lui non se ne curò.
<No, ma mi piacerebbe molto imparare. Tu suoni qualcosa?>
Perché Yoongi, perché?
Allungai una gamba sotto il tavolo e gli assestai un calcio nello stinco, per farlo tacere, e camuffai il tutto bevendo un sorso d'acqua.
Acqua che sputai quando sentii il biondo vicino a me urlare:<Perché cazzo mi hai dato un calcio?!>
Lo pregai con gli occhi di perdonarmi, ma lui continuò a guardarmi male.
Tutto questo teatrino, però, serví solo a dare a Jimin l'opportunità di continuare a fare la troia.
<Io suono il flauto>
Ma porco Di-
Yoongi rischiò di strozzarsi, io fulminai Jimin con lo sguardo,lui però si finse indifferente, e Taehyung scoppiò a ridere.
E io che volevo fare un favore al mio migliore amico...
<Il flauto?> ripeté incerto il corvino, in cerca di una conferma.
<Esatto> sorrise felice il rosa, ma quel sorriso divenne ben presto malefico. <Molti lo sottovalutano ma è davvero complesso. Bisogna avere un'ottima manualità, scioltezza di polso e saperci fare anche con la bocca. Bisogna riuscire a mantenere il fiato per la durata della canzone, e non è per nulla facile sai?>
Yoongi lasciò cadere le posate.
Si alzò, e gentilmente mi chiese:<C'è un bagno in sta casa di merda?> allontanandosi dopo aver capito dove fosse.
Guardai Jimin, che ridacchiava tra sé e sé. Quando notò il mio sguardo alzò il capo, e l'unica cosa che gli dicemmo io e Tae prima di alzarci a sparecchiare fu:<Coglione>
***
Eravamo tutti e quattro sul divano, parlando del più e del meno, quando Jimin tornò a troieggiare.
Non fraintendete, io amo Jimin come un fratello, un fratello con cui mi faccio le seghe e scopo, ma pur sempre un fratello. Lui sa cosa penso di lui, a volte glielo dico anche in faccia che è una troia, e lui risponde sempre sorridendo, come se fosse fiero di quell'appellativo.
<Visto che sono in cerca di lavoro, pensi che potrei aiutarti al locale?> domandò, sempre più insistente, ormai letteralmente in braccio a Yoongi, che gli cinceva i fianchi con le braccia.
<Una ballerina si è rotta una gamba e per un po' non potrà venire, potresti sostituirla. Credo che ti ci vorrà poco a imparare a ballare attorno a un palo, a meno che tu già non lo sappia fare> concluse con un ghigno il corvino, che aveva chiaramente deciso di stare al suo gioco, e dare inizio a una guerra, guardandolo negli occhi.
<Dimmi dove e quando, ti farò vedere che sono molto più bravo di quelle troie da quattro soldi> sostenne il suo sguardo il rosa.
<Oh, quindi sei una troia costosa?>lo schernì Yoongi.
I due ormai parlavano solo tra di loro, lasciandoci in disparte.
Taehyung sospirò, esasperato da quella patetica scenetta.
<Potremmo anche scopare qua che non se ne accorgerebbero..> esordii io.
<Vuoi provare?> propose lui, risalendo con la mano sulla mia coscia, andando verso l'inguine.
Per quanto l'idea mi attraesse dovetti rifiutare e scostargli la mano, schiarendomi a gran voce la gola, per interrompere la coppietta.
Tae, per quanto deluso dal mio rifiuto, prese parola:<Non vorremmo interrompervi...Anzi, sì, vogliamo interrompervi, perché dobbiamo parlare di cose serie adesso>
Ottenne l'attenzione di emtrambi, e mi sentii fiero di lui.
Cazzo neanche fossi sua madre, sto peggiorando.
<Yoongi, cosa volevi dirmi?>
Il corvino sembrò pensarci un attimo, come se ne fosse dimenticato, ma alla fine si riprese e iniziò a parlare.
<So che non ti piace, ma dobbiamo aiutare Nam. Ho parlato con Seokjin, e mi ha fatto vedere questi> tirò fuori dalla tasca dei pantaloni due fogli stropicciati, porgendoceli.
Tae spalancò gli occhi, e io lessi a voce alta, incredulo:<M-moduli per l'adozione di una bambina>
Yoongi fece cenno di sì con la testa.
<Dobbiamo farlo per loro, per la loro famiglia..> spiegò.
Taehyung sembrò pensarci su, e io dovetti trattenermi davvero tanto per non prenderlo a schiaffi e urlargli di accettare la missione.
Alla fine, però, alzò lo sguardo, adesso serio e determinato, accennando un ghigno di sfida.
<Ci vediamo domani nel tuo locale del cazzo, ne parleremo meglio>
Io sorrisi come non mai, ma non durò molto, perché Jimin prese a fissarmi, facendomi ricordare il suo assurdo piano.
<Uhm.. Tae dici che domani devo portare la console?>
Yoongi mi guardò confuso, mentre Jimin lentamente sgattaiolava in bagno con la sua borsa.
<Beh si, perché no? Anche lui dovrebbe venirne a conoscenza> rispose il biondo.
<No scusate, quale console?> si intromise il corvino, curioso.
Jimin uscì dal bagno in quel momento, strisciando silenziosamente verso l'ingresso e salutandomi con un bacio volante.
Tae lo vide, e si girò verso di me in cerca di spiegazioni, ma lo liquidai con un gesto della mano.
<Si è fatto tardi Yoongi, te lo spiegheremo domani> promisi, guidandolo verso la porta.
Lui prese la sua giacca, e dopo avermi guardato un'ultima volta, si congedò con un:<Sei strano forte... Perfetto per quella testa di cazzo> e si chiuse la porta alle spalle.
<Perchè Jimin era vestito così?> se ne uscì Tae dopo qualche minuto di silenzio, che avevamo passato sul divano, abbracciati.
<Non ci pensare... Abbiamo altro da fare..> gli ricordai, portandolo in camera da letto.
<Sto zitto> affermò, seguendomi di corsa su per le scale.
Non avevo calcolato, però, che avrei dovuto sfruttare il regalo di Jimin..
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