16
Questo è per bluebellsweetfoal, prendilo come un regalo in ritardo.
Jungkook's pov
Alle quattro e mezza esatte mi alzai dal letto, con l'intento di prepararmi, ma mi bloccai subito dopo, notando l'assenza di Taehyung al mio fianco.
Iniziai a chiedermi dove avesse passato la notte, anche perché il letto dalla sua parte era completamente intatto, segno che non vi avesse dormito.
Le cose erano due: o non aveva dormito per niente, o era stato rapito.
Voi giustamente penserete: "avrà dormito sul divano, no?", ma non c'è cosa che Taehyung odi più al mondo del divano di casa mia.
Cercai di pensare a possibili luoghi dove avrebbe potuto dormire se non lo avesse fatto a letto o in qualsiasi parte della casa, ma non me ne venne in mente nemmeno uno.
Alla fine mi diressi a grandi passi verso il bagno, lavandomi il volto e i denti, cercando di svegliarmi almeno un po'.
Mi preparai con estrema calma, vestendomi in modo comodo e pettonandomi i capelli in modo quanto meno decente.
Guardai il mio riflesso nello specchio. Sembravo uno zombie, ma sentendomi stranamente ansioso decisi di andare più che bene così.
Ma quando mai...
Scesi velocemente le scale, due gradini alla volta, cercando di non cadere malamente di faccia.
Alla fine, comunque, dovetti reggermi al corrimano per non rovinare il mio bellissimo viso, maledicendomi internamente per la mia goffaggine.
Dopo aver sceso anche l'ultimo gradino mi fermai, guardandomi intorno, ma tutto sembrava in ordine come lo era la sera prima, come se Taehyung non fosse mai passato di lì.
<Tae?> provai a richiamarlo, ma non ottenni alcun tipo di risposta.
Sentii l'ansia crescere sempre più dentro di me, perché visto il silenzio incredibile e le dimensioni ridotte della casa era impossibile che Taehyung non mi avesse sentito, di conseguenza o era uscito o era morto.
Buongiorno insomma.
Feci per andare in cucina, credendo di trovarlo addormentato sul tavolo o intento a fare a colazione, ma la porta di casa di spalancò, sbattendo violentemente contro il muro.
Taehyung era fermo sulla soglia, con gli occhi spalancati e rossi, due occhiaie da far paura, e una bottiglia rotta in mano.
Aveva del sangue-probabilmente secco-su un avambraccio e la canotta strappata in vari punti, principalmente sul petto.
Mormorò qualcosa, ma lo fece così piano che non riuscii a distinguere nemmeno una parola.
Lo guardai interrogativo, in una tacita richiesta di ripetere.
<Jungkook sei vivo cazzo!> urlò, correndomi incontro e gettandomisi addosso, facendomi finire a terra.
Gli accarezzai la schiena per tranquillizzarlo, notando che stesse tremando.
Tutta l'energia che un attimo prima mi aveva gettato sul pavimento era sparita, lasciando spazio a quella che credo fosse paura o insicurezza.
<Certo che sono qui...> gli sussurrai con fare ovvio ad un orecchio, stringendolo a me.
Nascose il volto nell'incavo del mio collo, rifiutandosi di guardarmi negli occhi.
Non capii per nulla quel comportamento, ma decisi di non fare domande, almeno per il momento.
Infilai una mano tra i suoi capelli, massaggiandogli la testa, e sentii un singhiozzo soffocato sfuggire dalle sue labbra.
Ok no che cazzo succede.
Cercò di stringermi come stavo facendo io, ma mi spostai di scatto per non essere ucciso dal vetro mezzo spaccato.
<Tae, che ne dici se ci mettiamo sul divano e mi spieghi che è successo?> gli proposi, sforzandomi di usare il tono più dolce e rassicurante possibile, imponendomi di ignorare il male al culo che la caduta mi aveva provocato, ma di rassicurare il più possibile il biondo, che sembrava sul punto di svenire da quando mi aveva visto.
Lo sentii annuire distrattamente, quindi con molta calma mi alzai e mi incamminai verso il salotto, trascinandomi Tae al seguito.
<Per prima cosa> richiamai la sia attenzione notandolo decisamente distratto <quella?> e indicai la bottiglia.
Mi guardò stranito, poi guardò nella propria mano e assunse un'espressione a dir poco sorpresa, come se avesse realizzato solo in quel momento di tenere in mano la bottiglia rotta.
<Dove l'hai trovata? E come l'hai rotta?> riprovai, cercando di fargli ricordare qualcosa.
<I-io non lo so...> sussurrò.
Mi passai stancamente una mano sul volto, ricordandomi che a breve tre ragazzi sarebbero piombati in casa mia, in modo poco delicato e decisamente rumoroso, per andare a salvarne un quarto.
<Vieni con me...>
Lo portai fino in bagno, per disinfettarlo e ripulirlo dal sangue.
<Cosa intendevi con "sei vivo"?> gli chiesi, mentre prendevo il cotone e l'alcool.
<Che sei qui, non sei morto> rispose tranquillo.
Ma che cazzo mi significa?
<Ovvio> lo assecondai, iniziando a tamponare il taglio sul braccio.
<Ahia... Ahi... Ah... Ahia mi fai male!> continuò a lamentarsi lui, muovendosi come se avesse degli spasmi.
No ma vi sembra normale che uno che anche solo respirando rischia la vita, si lamenti mentre disinfetta un taglio?! A me no!
Alzai gli occhi al cielo, e per la sua gioia constatai:<Fatto> e ritirai tutto.
<Fa vedere qui> gli tolsi la canottiera, vedendo che anche sul petto vi fossero dei tagli.
Lo guardai negli occhi, in cerca di una spiegazione, ma il suo sguardo mutò in uno malizioso, e un sorrisetto gli spuntò sul viso.
<Non perdi occasione per spogliarmi, eh?> mi provocò, poggiandomi le mani sui fianchi.
Ma questo è bipolare!
Arrossii, e con tutta la mia forza di volontà gli feci spostare le mani.
<Tae, ti prego st-> <Mi piace quando mi preghi..> mi sussurrò ad un orecchio, mordendone il lobo in seguito, e portò le mani dietro il mio collo, rimanendo in quella posizione a fissarmi negli occhi.
<Dai Tae, tra poco arriveranno gli altri! Fammi vedere..> insistetti, e credetti quasi di aver vinto, ma lui continuò:<Cosa vuoi vedere, eh?>
<Taehyung, porco cane, ti sei tagliato, hai spaccato una bottiglia, sei entrato in casa esultando perché fossi vivo, e non ti ricordi come sei arrivato a questo punto! Mi lasci controllare per piacere?!> sbraitai, perché per quanto cercassi di mostrarmi distaccato, sapevo bene come sarebbe andata a finire se mi fossi lasciato abbindolare.
Non che mi sarebbe dispiaciuto, eh... Ma d'altronde, ogni limite ha una pazienza!
<Ok> sbuffò, lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi.
<Grazie> mormorai in risposta, tornando a controllare graffi e tagli sul petto.
<Ma come ha fatto?> mi domandai tra me e me, tamponando con un asciugamani zuppo d'acqua calda.
<Ahia brucia~!> piagnucolò, tornando a fare il bambino.
Questa volta fui io ad alzare gli occhi al cielo, e, in seguito, a sbuffare.
<Sto cercando di fare il più piano possibile> mi giustificai.
<Ok ok scusa> borbottò lui in risposta, non abbandonando la sua espressione sofferente.
<Ecco, finito. Adesso vestiti e poi raggiungimi in salotto> lo istruii, scendendo le scale, e sedendomi sul divano.
Poco dopo il campanello suonò, segnando l'arrivo dei nostri compari.
Scattai in piedi, e andai ad aprire la porta, fingendomi felice, rilassato e riposato.
<Ciao ragazzi!> li salutai, forse con troppo entusiasmo, dato che Hoseok sobbalzò e mi guardò malissimo.
Ci riunimmo in cucina, senza parlare, semplicemente ci guardammo negli occhi a vicenda, aspettando che arrivasse anche Taehyung.
Yoongi e Hobi sembravano tranquilli, e sostanzialmente erano sempre gli stessi, ma quando la mia attenzione passò a Jimin sentii un brivido per la schiena.
Gli occhi del rosa erano puntati nei miei, insistentemente, e sillabò un "io e te dobbiamo parlare" più serio di quanto volessi.
Qualcosa mi disse che per una volta i dettagli delle sue scopate sarebbero passate in secondo piano.
Stavo per ribattere, ma Tae arrivò, annunciando la propria presenza con un sonoro:<Buongiorno stronzi!>
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