10
Prima di iniziare, ringrazio bluebellsweetfoal per avermi aiutata.
Yoongi's pov
Mi misi la giacca e uscii dalla casa di Jungkook.
Rudacchiai ripensando a tutto ciò che era successo in una sola serata, e i miei pensieri finirono inevitabilmente su quel ragazzino dai capelli rosa.
Le sue labbra piene che si torturava continuamente con i denti, le sue manine delicate che per tutto il tempo passato sul divano si erano trovate sulle mie gambe, pericolosamente vicine alla mia intimità. Ripensai al suo sguardo innocente e alla sua vocetta acuta, dolce e sensuale allo stesso tempo.
Quanto cazzo fosse provocante lo sanno solo lui e la mia mano.
Presi le chiavi della macchina dalla tasca dei pantaloni, ma non appena alzai lo sguardo e feci per aprirla mi immobilizzai.
Pensai di star sognando e sbattei le palpebre un paio di volte, ma lui era sempre lì.
Jimin mi dava le spalle, aveva le mani appoggiate sulla portiera e il culo sporto in fuori, appena coperto dalla gonna, che lasciava intravedere degli slip di pizzo rosa semitrasparenti.
Aspetta ma quella è una coda?
Finsi di non averlo notato e mi avvicinai a lui, strinsi i suoi capelli in un pugno e lui chinò di poco la testa all'indietro per guardarmi negli occhi. Ghignò, probabilmente soddisfatto dalla situazione.
Si girò del tutto, appoggiando la schiena alla macchina e prese a baciarmi, un bacio da subito passionale, mentre le nostre mani vagavano lungo il corpo dell'altro.
Allacciò le gambe ai miei fianchi, cominciando a strusciarsi, e sbottonarmi la camicia, mentre io portavo una mano alla sua coda, giocandoci.
Mi morse il labbro inferiore quando spinsi il giocattolino di plastica completamente dentro di lui. Sorrisi sulle sue labbra, e sussurrai:<Tieni i morsi per dopo...> feci per abbassarmi i pantaloni, ma una voce che riconobbi come quella di Taehyung ci interruppe:<Non fatelo in giardino! Ricordo a entrambi che Yoongi ha una macchina!> e la porta si rinchiuse con un tonfo sordo.
Con una mano aprì la portiera e si stese sui sedili posteriori. Lo seguii, chiudendo la portiera e mettendomi su di lui, in mezzo alle sue gambe.
Mi spogliai di giacca e camicia, abbandonandole ai miei piedi e tornai a guardarlo. Passai distrattamente un dito sul suo labbro inferiore, guardandolo negli occhi, per poi baciarlo rudemente.
Gli tolsi la canottiera striminzita, baciandogli il petto e prendendo un suo capezzolo tra le labbra, mentre allungavo una mano per raggiungere il piccolo dildo che spuntava leggermente in mezzo alle sue natiche. Iniziai a muoverlo, godendomi i suoi gemiti e sospiri, lasciando un segno violaceo sul suo addome.
Allungò le mani, portandole tra i miei capelli e stringendo le ciocche tra le dita magre, spingendo su il suo bacino.
Mi staccai da lui, lasciando stare il dildo e lo guardai negli occhi.
Mise una mano sul mio petto, spingendomi lontano sé, fino a farmi sedere.
Si inginocchiò davanti a me, mi abbassò i pantaloni e i boxer, e prese a lasciare umidi baci nel mio interno coscia, il fiato caldo che batteva contro la mia pelle creandomi i brividi, risalendo verso la mia intimità con una lentezza straziante.
Questa volta fui io a stringere i suoi capelli, facendogli inglobare da subito tutto il mio membro e dettando il ritmo dei suoi movimenti.
Cominciò a fare su e giù velocemente, poggiando le mani sulle mie cosce scoperte e succhiando voracemente.
Passò più volte con la lingua sulla mia punta, facendomi gemere rumorosamente.
Gettai la testa indietro dal piacere, chiudendo gli occhi, perdendomi a malavoglia quella visione divina.
La macchina ormai si era riempita dei nostri ansimi e sospiri, e i vetri appannati dalla condensa.
Quando sentii di star per venire lo feci allontanare e risalire sui sedili, sdraiato a pancia in giù.
Presi le manette che erano abbandonate sul sedile anteriore e legai i suoi polsi alla portiera, ordinandogli chiaramente di sporgere il culo in alto.
Gli abbassai la gonna fino alle ginocchia, lasciando a coprirlo solo gli slip, leggermente scostati da un lato per permettere alla coda di passare.
Sfilai quest'ultima, iniziando a lubrificarlo con la lingua, prima all'esterno e poi all'interno, facendolo gemere.
Iniziò a strusciarsi contro la pelle del sedile, cercando di alleviare il fastidio dovuto all'erezione, e non appena lo notai interruppi ogni mio e suo movimento.
Strinsi i suoi capelli in un pugno, facendogli chinare la testa all'indietro, per guardarmi negli occhi.
<Ti ho detto che puoi toccarti?> domandai retorico, vedendolo stringere gli occhi per la stretta.
<No...> mugolò in risposta.
<No cosa?> continuai, non ancora soddisfatto.
<No D-daddy...> si corresse.
<Bravo bimbo> e lasciai stare i suoi capelli.
Reinserii il dildo con la coda in lui, senza inumidirlo, facendolo gemere e muovere infastidito.
<Conta> ordinai.
Diedi un forte schiaffo sulle sue natiche, vedendo lo stampo rosso delle mie dita.
<Uno> urlò sorpreso.
Di nuovo, più forte, sentendo la sua pelle vibrare sotto il mio tocco.
<Due> continuò.
E andammo avanti così, fino all'ultima.
<D-dieci..> mormorò con voce spezzata.
La pelle chiara del suo sedere adesso era completamente arrossata su una parte, lo stampo della mia mano ben visibile.
<D-daddy...Mi fa male..> si lamentò, ondeggiando i fianchi.
Ghignai, avvicinandomi a lui, e baciandogli il retro del collo. Lo sentii rabbrividire, e tacque all'istante.
Percorsi tutto il suo corpo, dal collo ai glutei, gli tolsi la coda, e tornai a prepararlo con la lingua.
<M-mi sono già preparato D-daddy...Sono pronto...> mugugnò tra un gemito e l'altro.
Sentendo queste parole non attesi un attimo di più.
Mi posizionai dietro di lui e lo penetrai con una spinta secca, sentendomi dannatamente bene percependo le sue pareti calde attorno a me e gemendo soddisfatto.
<Oh cazzo...Si...Ahhhh.. Ahh> iniziò a gemere Jimin, ogni volta più forte.
Spinse il culo contro il mio bacino, venendomi incontro e agevolando i miei movimenti.
Era meglio di qualsiasi puttana, e sentirlo gemere grazie a me era la cosa più bella del mondo.
<D-daddy..cazzo..toccami ti prego> piagnucolò dimenandosi.
Feci come mi stava chiedendo e portai una mano tra le sue gambe, stringendo la sua erezione.
Mossi il polso a tempo con il bacino, sentendo i suoi gemiti aumentare d'intensità e il suo membro pulsare violentemente.
Ne strinsi la base, impedendogli di venire e facendolo mugolare in dissenso.
Ripresi a spingere, sempre più forte, facendolo urlare.
Cambiai direzione, colpendo quello che presumibilmente era il suo punto debole:<Sì Daddy...Oh cazzo sì..Così... Ahhhh>
Spinsi sempre più velocemente, pompando la sua erezione.
D'un tratto ebbi un'idea, quindi allungai l'altra mano per prendere il dildo che avevo precedentemente lasciato sul sedile, e lo avvicinai al didietro di Jimin.
<Adesso stringi i denti principessa> gli sussurrai lascivamente ad un orecchio, chinandomi in avanti.
<Perc-ahhhhhhhh> urlò, quando aggiunsi anche il dildo in lui, non fermandomi neanche per un attimo.
Spinsi sempre più forte, motivato dai gemiti acuti del rosa.
Feci dentro e fuori col dildo un paio di volte, e alla fine lo lasciai dov'era, portando la mano a stringere il fianco nudo di Jimin.
Gli baciai il collo, mordendolo di tanto in tanto, sentendo il suo respiro sempre più pesante e i suoi gemiti diventare più simili a urli, la voce incrinata dal piacere.
<D-dio..> gemetti, sentendomi quasi al limite.
Mossi il bacino sempre più velocemente, e con un ultimo movimento di polso Jimin venne nella mia mano, sporcandola del suo seme.
<Pulisci il casino che hai fatto> la avvicinai alla sua bocca, e sentendo la sua lingua muoversi su e giù, lenta e provocante sulle mia dita, non riuscii a trattenermi più.
Venni con un gemito roco, riversandomi dentro di lui.
Dopo aver ripreso fiato uscii da lui e mi accasciai sul sedile, ancora con il respiro pesante e la fronte madida di sudore.
Slegai i polsi di Jimin, che ripeté i miei movimenti, sfilandosi poco dopo la coda.
<Domani non camminerò neanche pregando...> constatò infine, facendomi ridacchiare.
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