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Jungkook's pov
Entrai velocemente nel negozio per completare il mio incarico, ma non appena lo feci fui costretto a bloccarmi.
<Mani dietro la testa ragazzino. In ginocchio> disse freddo un uomo alto e muscoloso, puntando minacciosamente la pistola contro la commessa del negozio.
Mi dispiacque molto per quella povera ragazza, presa in ostaggio da quello che apparentemente era un coglione.
Iniziai a sudare freddo. Mi ero già trovato in situazioni simili, e mi ero sempre salvato per puro culo.
In quel momento non c'era nessuno disposto ad aiutarmi, dovevo agire da solo, da uomo quale ero. Ma quando mai.
Presi un respiro profondo, chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi.
Dovevo pensare in fretta a una soluzione, dato che non ci andavo di mezzo solo io, ma anche quella povera ragazza.
In quell'occasione ero da solo e diasarmato, non c'era nessuno che potesse salvarmi, era una questione di vita o di morte.
<Muoviti puttana, dammi tutti i soldi che ci sono nella cassa> ordinò l'uomo, di cui non seppi riconoscere nessun tratto distintivo, dato che indossava vestiti presumibilmente larghi e aveva il viso coperto da una bandana rosso sangue.
La ragazza avvicinò le mani tremanti alla cassa per premere un pulsante, che dopo essere stato schiacciato fece scattare il meccanismo per aprire la cassa, mostrando tutti i soldi al suo interno.
Cercai di infondermi coraggio da solo
"Coraggio Kook, puoi farcela!"
E lo feci.
<PRENDI QUESTO STRONZO!> urlai premendo L1 e poi R2.
Subito l'avatar estrasse una pistola leggera e con un solo colpo il rapinatore cadde a terra morto.
Non avevo però calcolato che sparando sarei finito nel torto, infatti la commessa chiamò le autorità, e in un attimo sentii le sirene.
Pensai se sparare anche a lei o meno, ma sentendo le automobili sempre più vicine decisi di uscire velocemente dal negozio.
Fuggii più in fretta che potei, correndo senza fermarmi, ma un'auto della Polizia, con un testacoda degno di Dominic Toretto, si mise davanti a me.
Ne uscì un poliziotto, che chiamò i rinforzi, aprendo il fuoco.
Cercai di difendermi, ma nulla, a quanto pare trenta uomini sono più forti di uno, e neanche il mio miglior lanciagranate poteva nulla contro gli stronzi in divisa.
"WASTED" questa era la scritta sullo schermo. Quella stessa scritta che faceva scendere tanti di quei Santi da parte di tutti i giocatori di GTA. A meno che essi non lo facessero di proposito, in quel caso allora è ok.
<Oh ma dai! Sono morto per colpa di un rapinatore del cazzo!>
Stavo giocando da ore a GTA, e proprio quando stavo per completare la missione la Polizia mi ha ucciso. Ma che vita è mai questa?!
Adesso indovinate chi è il povero coglione che dovrà ricominciare col traffico di Droga da capo? Esatto, io.
Decisi di fare una pausa, e andai in cucina per mangiare qualcosa.
Diedi un'occhiata ai messaggi che avevo ricevuto e ne vidi uno di Jimin, il mio migliore amico, nonché compagno di avventure online.
"Ci sei tra mezz'ora al solito posto?"
Il solito posto era il punto della città in cui ci incontravamo prima di iniziare a fare casino, quindi, pronto alla mia vendetta contro il videogioco, digitai una veloce risposta affermativa.
Qualche ora dopo ero nuovamente davanti alla console col mio Joystick in mano, pronto all'azione.
Indossai le cuffie e premetti il tasto 'play', deciso a completare la missione fallita poco prima.
-Hei, non si saluta?- mi riprese Jimin.
-Dio quando fai così sembri una cinquantenne in menopausa, lasciami respirare- ridacchiai, seguito a ruota dal mio amico.
Quando mi si presentò davanti il menù giocatore saltai un battito.
Lui era lì, bellissimo come sempre, con la sua canottiera bianca, che lasciava scoperta i tatuaggi, i jeans strappati e la bandana tra i capelli biondi.
Taehyung era semplicemente divino.
-Stai di nuovo sbavando davanti al tuo fidanzato?- mi schernì Jimin, ormai abituato a tutti i miei apprezzamenti verso l'avatar.
-Jiminnie, se fosse il mio ragazzo adesso al posto di parlare con te starei usando la bocca in modo più utile-
Ed effettivamente era vero, quel ragazzo era tanto bello e attraente, e Jimin sapeva bene quanto mi facesse impazzire, tanto che mi definiva 'ossessionato'.
Era il mio personaggio preferito, e facevo di tutto per poter usare sempre e solo lui.
Mi aveva creato una sorta di dipendenza, basti pensare a quando avevo navigato su Internet per ore cercando un cheat che potesse permettermi di vederlo nudo o per lo meno in intimo, o a tutte le volte in cui caricavo le puttane solo per sentire i suoi gemiti profondi e immaginandomi che le pelli a sbattere fossero le nostre...
Dio che imbarazzo, fosse stata una persona reale mi avrebbe denunciato per stalking o molestie.
-Devi masturbarti su Kim o giochiamo?- mi chiese impaziente Jimin, ma mantenendo comunque un tono scherzoso.
-Giochiamo, giochiamo, tranquillo- lo rassicurai, vedendo lo schermo farsi scuro e il simbolo giallo che contassegnava il caricamento comparire in un angolo.
Dio solo sa che avrei fatto pur di passare la mia vita al fianco di Taehyung.
Sarei stato disposto a vivere per le strade di Chicago con l'ansia costante di essere investito per stare con lui, sarei stato pronto ad andare al poligono di tiro e imparare a sparare per lui, prendere la patente per lui, e rischiare di rompermi l'osso del collo per lui.
Ero semplicemente innamorato di Kim Taehyung, e lo desideravo ardentemente.
Le ore passavano, e così la mia voglia di giocare.
Diedi un occhio all'orario, e notai che fossero le tre e mezza, e di conseguenza che a breve sarebbe stata mattina.
-A domani Kookie- mi salutò Jimin sbadigliando prima di disconnettersi.
Spensi tutto e andai a dormire, sognando il mio bellissimo Taehyung.
***
La mattina seguente mi svegliai presto, credo fossero le otto, e mi preparai per andare a scuola.
Lavai faccia e denti e infilai la divisa scolastica, cercando invano di sistemare i capelli in modo più o meno decente.
Feci una colazione veloce, e dopo aver preso lo zaino uscii di casa.
Stavo camminando tranquillamente per la strada verso la scuola, perso nei miei pensieri, dato che sarei entrato alla seconda ora quella mattina, quando sentii le sirene della Polizia avvicinarsi.
Di solito qui a Busan non capitava mai nulla, quindi mi chiesi cosa potesse essere successo, sporgendomi oltre il marciapiede per dare un'occhiata.
La risposta mi arrivò quando vidi una Gran Torino nera e lucida, macchina coi controcazzi per chi non se ne intendesse, sfrecciare veloce nella mia direzione.
Con uno scatto mi spostai di lato, col cuore a mille, evitando per un pelo che mi venisse addosso, ma c'era qualcosa che mi aveva lasciato un po' perplesso.
Era la stesso cazzo di modello di quella di Taehyung.
Aveva gli stessi cazzo di graffi di quella di Taehyung.
Era dello stesso cazzo di colore di quella di Taehyung.
Con lo stesso cazzo di graffito di quella di Taehyung.
Aveva il cazzo di finestrino spaccato come quello di Taehyung.
Era la fottuta macchina di Taehyung.
Mi mancò il respiro per un attimo, e dovetti appoggiarmi al muro per non cadere.
Credetti di star sognando quando vidi Kim fottuto Taehyung, in tutta la sua bellezza e il suo orgoglio, venirmi incontro col fiatone e rigirandosi la pistola tra le mani guardandomi dritto negli occhi.
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