[Alfa iracondo]

Una volta raggiunta la meta, nello scorgere la folla di persone ferme nella stanza provi una strana sensazione, simile alla prima volta che hai visto Jin e quei ragazzi, è come se una voce proveniente da qualche parte nascosta nelle profondità del tuo animo ti suggerisse di essere vigile e di non avere fiducia in loro, che c'era qualcosa che non andava.
Michela ti appoggia la mano sinistra sulla spalla destra scuotendoti dai tuoi pensieri, ti mostra uno strano sorriso che non riesci a decifrare, quasi fosse solidale con te, pregno di una trattenuta malinconia e poco dopo scambia uno sguardo serio, d'intesa con le altre che non dicono nulla. Sanno bene che vuoi sapere, probabilmente tutti quelli che ti hanno parlato in quei cinque minuti se ne sono resi conto, eppure nessuno ti sta dicendo la verità e non sai il perché.
Il sommesso brusio creato dal lieve chiacchiericcio dei presenti sembra riflettere l'immagine di un mare in tempesta, con fragorose onde e il rumore del loro infrangersi, ma tutto finisce ed il silenzio investe la stanza quando fra la folla di gente Jin si fa strada con sguardo duro e la mascella contratta.
Tutti i presenti cominciano ad agitarsi, sembrano piuttosto a disagio, hai quasi la sensazione che siano spaventati, tu non lo sei, ma sai che è solo perché non sei sola, non sei certa di riuscire a sopportare di stare vicino a quell'uomo che ha solamente reso peggiore il tuo trauma.
La sua voce profonda, minacciosa e rauca risuona in quel silenzio come il fragoroso rombo di un fulmine pericoloso mentre richiama tutti quanti alla sua attenzione, si presenta come l'alfa di quel gruppo, intima a tutti di rammentare che è superiore a tutti loro in forza e ogni altro aspetto e che nessuno deve mai più sfidare la sua autorità, a meno che non voglia morire.
Poi il suo sguardo a mandorla, affilato come mille lame si punta sulla tua figura, fa un cenno con il capo e Jimin ti si avvicina con quel sorriso rassicurante sul viso che ti da un po' di calma, ciononostante quando accompagna dolcemente le tue spalle fra la folla rabbrividisci impaurita, improvvisamente ricordi il tocco di quei tre uomini e quasi scoppi a piangere ma la delicatezza nella voce dell'uomo che tenta di farti forza ti calma un minimo, il necessario per procedere.
Una volta arrivata dove dovevi essere lasci fra te e il corvino almeno un metro e mezzo di distanza, ti rifiuti di accorciare ancora la distanza che vi separa perché, tutto sommato, niente ti assicura che non voglia ancora saltarti addosso e buttarti in acqua quasi a soffocare, al ricordo ti stringi nelle spalle visibilmente a disagio, dicendoti che se slolo fossi stata più forte avresti potuto fare qualcosa e se fossi più forte ora non avresti paura.
Senti qualcosa muoversi in te, per un attimo perdi l'equilibrio ma non cadi, ti senti diversa ma non sai neppure tu in che modo, sei certa che un muto cambiamento sia scaturito, magari dal tuo desiderio, ma non sei certa di cosa questo comporterà.
Passi lo sguardo (c/o) sulla folla di persone e rabbrividisci quando ti rendi conto che qualcosa in te ti sussurra che sono tutti quanti lupi mannari e che più dei tre quarti di loro non sono che creature di scarsa importanza, più simili ad animali che esseri umani veri e propri.
Vieni distratta dalla voce di Jin che rimbomba in quel silenzio soffocante e pieno di tensione «Nessuno deve toccare (t/n) Winchester, che sarebbe quella ragazza!» un lieve mormorio si alza nella folla, riesci a carpire solo qualche breve frase, tutte su di te e sul tuo cognome, ancora una volta ti pare di essere l'unica all'oscuro di tutto quello che succede, come se un mistero per te ancora incompreso circondasse il tuo nome e solo tu non ne sappia nulla, è frustrante.
Poi improvvisamente un coniato di vomito risale il tuo addome e si ferma alla fine della tua gole, un odore acre e sgradevole passa sotto al tuo naso, rabbrividisci in preda al terrore e alla confusione, che diavolo è successo?
Ti sembra di riconoscere quell'aroma come sangue, fresco per di più, ma non stai davvero capendo, tu non hai mai avuto un olfatto tanto buono, ma improvvisamente credi di aver capito perché tutti si sono spaventati quando Jin ha fatto la sua comparsa e credi di sapere perché, fra la folla, non hai scorto i tuoi tre aggressori e questo ti rende sollevata anche se non dovrebbe, non quando sai che quell'odore viene proprio dall'uomo con il quale sei costretta a vivere, lo stesso che ti ha quasi uccisa senza ragione.
Ti si accappona la pelle, tutto il tuo corpo e la tua intera mente sembrano essere sfuggiti al tuo controllo, non che tu ne abbia mai avuto moltissimo, ma non ti riconosci nelle tue reazioni e nelle tue sensazioni, come se due istinti diverse stessero spezzando in due la tua ragione e hai paura che presto ti frantumerai come un bicchiere di vetro che si schianta violentemente contro il suolo duro e gelido.
La voce possente dell'uomo lupo fa allontanare tutti quanti da quella stanza, eccetto i suoi sei amici e le tue tre.
Egli si volta verso di te con quel suo comportamento tornato normale, una gentilezza dispiaciuta sul viso mentre avanza di qualche passo, tu indietreggiare di riflesso, uno strano odio si impossessa di te, senti le meni pruderti e un incontrollabile desiderio di tagliargli la testa e seppellirlo con lo strozza lupo per poi dare fuoco al suo cadavere, ma non capisci come sei arrivata intuitivamente a sapere come si uccide una tale creatura.
Mentre questo accade nella tua mente un'altra voce ferma il tuo corpo dicendoti di seguire quell'uomo e perdonare i suoi atti, che deve esserci una spiegazione e che deve essere davvero buona, sembra come se due persone diverse da te stiano lottando nel tuo corpo, eppure sei sempre tu.
Sei troppo confusa, la vista ti si appanna, tutto intorno a te inizia a girare mentre le tue amiche ti separano da lui, lentamente le immagini si fanno sbiadite come vecchie fotografie troppo esposte al sole fino a che non vedi più nulla, perdendo i sensi, di nuovo.