Capitolo 28
[Conosci te stesso ]
Sei sola, immersa nel buio più totale, in un silenzio pesante che sembra schiacciarti con la sua mole soffocante, ti sei rannicchiata in un angolo di quella stanza priva di luce e dominata da un gelo innaturale che fa fremere il tuo corpo fino alle tue stesse ossa, rabbrividisci come se qualcosa di sconosciuto avesse sfiorato lascivamente il tuo corpo, quello che hai sentito non ti è piaciuto.
I tuoi occhi (c/o) sono dischiusi in quelle tenebre fitte e raccapriccianti, non riesci a distingue nulla, nemmeno con le abilità facenti parti della tua natura animalesca che Jin ti ha insegnato a controllare, già, controllo, hai bisogno di esercitarlo sulla tua parte maledetta.
Speri che la cosa termini velocemente, speri di poter finalmente riabbracciare tuo marito e lasciarti tutti i tuoi problemi alle spalle ma sai bene che quello non è lo spirito adatto per affrontare una cosa del genere, ciononostante ti sfuggono tante, troppe cose che ti sarà concesso di apprendere solo con il passare delle ore, dei giorni, dei mesi e degli anni, solo tramite esperienze che segneranno il tuo animo e lasceranno cicatrici, forse sulla tua pelle oppure sul tuo cuore ancora acerbo.
Sospiri appoggiando il capo sulle ginocchia, pressi gli occhi insieme, chiudendoli forte come una bimba spaventata dalle ombre mutevoli portate dalla notte, lasci che il suono del tuo cuore agitato riempia le tue orecchie distogliendoti da quel silenzio asfissiante e segui il ritmo spezzato del tuo respiro inquieto nel tentativo di concentrarti solo su te stessa.
Nulla arriverà se rimani silenziosamente ad aspettare che gli eventi si susseguano, sono le tue stesse mani che devono scavare nel fango per portare alla luce ogni sfida, ogni segreto che hai tenuto tale persino a te medesima e sarà poi tua la decisione di come agire, lo sai.
C'è il cinquanta percento di probabilità che tu fallisca, non lo vuoi, ma può succedere e devi esserne consapevole perché sottovalutare qualcosa è lo sbaglio peggiore, solitamente è proprio sottovalutare che porta alla morte, devi rammentarlo sempre, per ogni cosa che farai (t/n).
Tremi, il gelo in cui sei immersa non è certamente confortevole, ma non importa, non in quel momento nel quale stai per affrontare una lotta conto te stessa e fai quello che è più naturale, dai una forma, un volto e delle caratteristiche a quello a cui devi fare fronte, ma ciò che visulizzi nella tua mente ti mozza il respiro.
È una lotta, feroce, violenta e sanguinosa fra due entità scure come la notte evanescenti, circondate da una pesante oppressione che non ti appartiene e tu, paralizzata e soffocata dalla paura, ti trovi nel mezzo fra quello scontro colossale fra un lupo inquietante fatto d'ombra con occhi sfolgoranti ed un'assassina fatta di nebbia scura.
Inizialmente quelle due figure, le tue due nature, non sembrano notare la tua presenza nel luogo più profondo del tuo animo, un luogo che pensi non si addica a te ma che non è altro che il riflesso di ciò che sei, di come sei e come stai.
Alle tue spalle vedi sabbia, rovine continuamente in crollo, mattoni secchi, antichi che si sgretolano mischiandosi alla sabbia vorticosa, scura che compone quello scenario spaventoso, il tutto sovrastato da un cielo denso, gocciolante di scuro, senza una sola fonte di luce se non una piccola fiamma dal calore gentile che ti calma appena.
Quando finalmente la paura allenta la presa su di te, il suono dei colpi continui, dei ranghi rabbiosi e feroci del lupo, le urla velenose ed acidule dell'assassina cessano, le due figure si avvicinano a te, ancora più minacciose di quanto lo fossero già, senza dire una parola.
Tu ti metti in posizione difensiva e comincia lo scontro fra te, la tua personalità e le due parti di te che hai sempre ignorato, in fin dei conti non hai mai davvero accettato nessuna di quelle, ne hai solo sfruttato le abilità, mai appieno, mai davvero.
Perdi, velocemente, più velocemente di quanto avresti mai potuto immaginare, dopotutto quelle due parti di te, perennemente in contrasto, nemiche per natura ti hanno attaccata insieme, non si sono guardate fra loro, si sono alleate per distruggere te ed ora sei bloccata mentre sprofondi in quella sabbia mortale che ha iniziato a bruciare la tua pelle.
L'assassina tiene le sue mani strette sul tuo collo con forza inumana e spietata freddezza mentre il lupo ha cominciato ad affondare la dentatura affilata nelle tue carni, senti come la pelle dell'addome venga dilaniata, come i muscoli vengano attraversati e gli organo sputati via dal tuo corpo, stai venendo sconfitta e non puoi davvero accettarlo.
Devi vincere, a tutti i costi, per Jin che ami tanto profondamente e per te, per una buona volta, perché quel continuò tormento, quelle voci aspre e i pensieri pungenti la smettano di feriti silenziosi, come il veleno di un serpente, così che tu possa smettere di fingere che vada tutto bene quando dentro senti tutto ciò avvenire, in un angolo di te che hai sempre ignorato, scoprendo la felicità solo grazie all'amore che tuo marito ti ha donato entrando nella tua vita incasinata.
Non riesci a liberarti, non importa quanto tu stia tentando di divincolarti, le lacrime rigano il tuo viso, non vuoi lasciarti andare perché non sai se potrai tornare indietro se lo farai, senti che se smetti di resistere scomparirai e di te resterà solo quel caos omicida che hai osservato tu stessa in quella lotta fra cacciatrice e lupo.
Purtroppo è questo che accade quando le forze si equivalgono ma queste forze sono in maggioranza numerica, è questo che succede quando credi di poter affrontare te stessa senza immergerti nel profondo, senza conoscere te stessa, perché è questo che hai fatto, è bqui che hai sbagliato.
(T/n) quante volte hai sentito dire che per poter sopraffare un nemico bisogna conoscerlo meglio di quanto si conosca sé stessi? Probabilmente molte ma tu non hai tentato di conoscere nessuna di loro due ed ora, iraconde, rabbiose verso di te, con un odio che non nutrono neppure reciprocamente stanno tentando di tutto per farti completamente sparire, in modo che di te, nulla resti.
Il tuo cuore si inasprisce, pensi che se solo fossi stata una persona come tutte le altre le cose sarebbero andate bene, lo hai sempre pensato dopotutto ma non lo hai mai ammesso, lo pensavi da prima, per questo volevi staccati da ogni cosa e provare l'ebbrezza di una vita completamente nuova, per questo hai accettato di partecipare a quel concorso, anche se non vuoi ammetterlo, sul punto di sparire sei costretta a farlo.
Poi però realizzi che, senza la tua natura animale non avresti mai conosciuto un amore tanto travolgente, importante e profondo come quello che condividi con l'uomo che tanto ami dal profondo del tuo cuore.
Sai che se non fossi stata anche tu in parte un lupo allora nulla di quei sentimenti ti sarebbe spettato e che Jin non sarebbe mai, mai stato tuo e tu non saresti mai stata sua, ora sei consapevole che se non fossi stata ciò che però sei allora, nulla di tutto ciò che di meraviglioso hai vissuto ti sarebbe stato concesso in tal modo.
A questi pensieri senti il dolore diminuire mentre quel maledetto lupo sbrana le tue viscere, forse stai davvero scomparendo, troppo per potertene rendere conto.
Non puoi muoverti, sei in balia di te stessa, però, improvvisamente ti sentì spettatrice dei atti del tuo corpo, solo ora ti rendi conto che sei fuori da quella stanza buia, mentre stai scomparendo, mentre senti quel lupo d'ombra riversare il suo odio nello strappare via la tua carne, con violenza.
Senti un odore familiare ma sei troppo concentrata sull'aggrapparti a quella luce per non scomparire per poterne distinguere il proprietario, tuttavia non è necessario, i tuoi stessi occhi non più tuoi compiono questo sforzo per te, perché lo vedi, Jin è davanti a te che sorride.
Nel vederlo il tuo desiderio di riuscire a schiacciare quelle due parti superflue di te si rinnova e combatti, di più, con più ostinazione di quanto avessi fatto precedentemente, ci metti tutta te stessa in un ultimo disperato tentativo, ma fallisci, anche loro sembrano improvvisamente farsi più forti e il dolore che ti scuote diventa insopportabile.
Urli ma non emetti suoni, o forse lo hai fatto così tanto da aver raggiunto una frequenza che non può essere udita, non lo sai con certezza, puoi fidarti solo di quello che vedi, ormai non più di quello che senti, non puoi fidarti del corpo che sembra star andando in pezzi sotto le grinfie delle due antagoniste, mentre quello reale si muove nel modo dove c'è tutto ciò che hai di prezioso, dove c'è Jin.
«No...» bisbigli sconcertata mentre la sabbia sta per ricoprire il tuo corpo, mentre i tuoi occhi (c/o) sono spalancati, doloranti, piangenti ed il tuo corpo trema sotto il dolore e lo sforzo «NO!» gridi più forte che puoi fino a sentire la gola bruciare terribilmente, senza badare a quella sabbia che è quasi scivolata nella tua bocca e ti divincoli convulsamente.
«Fermatevi, fermatevi cazzo!» urli ancora alzando il collo guardandole entrambe, ma noti come l'assassina non abbia un voto ed il lupo, mentre percepisci il tuo corpo reale sul punto di muoversi, tendendo pericolosamente i muscoli, ti osserva.
Mentre tu sei intrappolata in te stessa, combattendo la tua battaglia, il tuo corpo reale si è mosso, con uno scatto inumano mischiato alla bassa guardia di tuo marito che quindi si ritrova a terra sotto di te mentre gli stai strappando la vita.
Sai che c'è anche Michela lì, la vedi al lato del tuo campo visivo, immobile che sta impedendo a Jimin di intervenire con espressione indecifrabile, ti chiedi che diavolo le sta saltando in mente, perché non aiuta il ragazzo a fermarti, ma ti rispondi da sola, è stata lei a chiamarlo sapendo che questo sarebbe potuto accadere e ti aveva avvertita, è solo colpa tua.
Piangi disperata e solo allora sei capace di notare qualcosa, il lupo si è fermato, ha smesso di divorarti e ne scorgi l'espressione triste ma aggressiva, forse qualcosa in te è cambiato, ma cosa importa? Jin ha appena smesso di respirare.
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