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Capitolo 19

(Passione travolgente)

La sua gelosia ti piaceva, per quanto esagerata ma speravi che non avesse superato il limite durante quella serata che sarebbe dovuta procedere in piacevolezza dato che si trattava del suo compleanno, ma qualcosa ti suggerisce che gli eventi non andranno come desideri e ti senti quasi in colpa nel provare un brivido di elettrica eccitazione a scuoterti il corpo al pensiero, non ricordavi d'essergli tanto succube.
Persone che non hai mai visto prima ti accerchiano, sui loro volti compaiono sorrisi adulatori di una falsità fastidiosa, vedi il loro corpo mostrarsi sincero e gentile ma avverti l'odore delle menzogne, è chiaro anche dai loro movimenti che vogliono tentare di accaparrarsi il tuo favore in modo da potersi arrampicare su per la gerarchia del branco, piuttosto che impegnarsi e giungere alla vetta con le loro solo forze, le persone di questo tipo ti disgustano e non lo nascondi, lasci che la tua espressione chiarisca loro come sei.
Sei circondata da quella folla di gente fin troppo simile ad un mare tempestoso con le sue onde violente che convertono in un punto solamente, esattamente quello nel quale ti trovi tu, ferma fra tutta quella gente, chi ipocrita chi semplicemente curiosa, ferma in quel tuo abito elegante e con le gote ancora colorite di un acceso rosso a causa di quel travolgente bacio che Jin ti aveva poco prima scoccato, dinnanzi a tutti i presenti di quella sala.
Una valanga senza fine di quesiti si riversa su di te come lo scroscio violento e inarrestabile di una furiosa cascata, nella confusione un ragazzo striscia fra i presenti e finge di essere inciampato dietro di te, a causa dei vari movimenti incauti di chi tenta di raggiungerti e si aggrappa al tuo busto, fingendo un mancato equilibrio e tu tenti di aiutarlo ma egli ti sbatte contro il suo corpo.
Lo guardi stranita affilando lo sguardo, hai il terrore di essere toccata da altri che Jin a causa di quanto successo qualche settimana prima in piscina, ringhi rabbiosa spingendolo via ma, la folla di gente parlottante distratta da Namjoon che ha rotto un vaso lo spinge ancora contro di te.
«Lasciami stare » sussurri furente, senti ancora in te quella voce meschina che ti suggerisce violenta di strappare dal suo collo la testa e dal suo petto il cuore e riempirlo poi di strozza lupo, dopodiché bruciare il suo corpo tanto che non possa sopravvivere, ma quell'idiota insolente ti stringe di più a sé, ridacchia viscido come il verme che è mentre dice «Oh, ti piacciono i ragazzi forti e io lo sono, a me piacciono le ragazze difficili bambolina, soprattutto quelle degli altri » ghigna maligno mentre Jin con passo pesante giunge lì.
La sua espressione è rabbia incarnata in uomo, i suoi occhi si sono affilati e fatti tanto taglienti che temi d'esser fatta a pezzi da quello sguardo iracondo, ha la bocca serrata in una linea minacciosa, non una parola fuoriesce dalle sue labbra e il silenzio ricade in quel luogo prima festoso mentre il suo passo pesante spinge i presenti ad aprire una strada per lui, come le acque fecero con Mosè.
Il ragazzo che ti ha imprigionata, mentre tenti di staccarti da lui, stringe la presa, avvicina le sue labbra al tuo collo come se il tuo futuro marito non stesse avanzando come l'incarnazione delle pene dell'inferno pronte a distruggere ciò che è e che non potrà mai più essere.
Tu allunghi il collo quanto più lontano possibile, detesti il solo pensiero di quel suo gesto e un coniato di vomito si ferma alla base della tua gola, provi ribrezzo in questo momento con gli occhi lucidi.
«Lasciala andare » tuona quella voce bassa e minacciosa come il rombo sfavillante di un fulmine pericoloso, il suo sguardo pare dar vita a lingue infuocate, portatrici di funesta ira distruttrice ma il ragazzo che ti stringe ridacchia.
«Mh, non me la presti? Sai che nel branco si condivide Jin » dice con fare ironico mancando completamente di tatto e rispetto, sia verso di te che verso di lui, allora Jin sospira sciogliendo le spalle che si rilassando abbandonate a loro stesse, le sue labbra tornano nella loro posizione originale mentre un bagliore di cattiveria e puro istinto omicida fa brillare il suo sguardo.
Si avvicina con un sorriso, le labbra tirate all'estremo delle loro possibilità, gli occhi socchiusi in un'espressione di finta gentilezza mentre porta la mano sul tuo viso ormai sbalordito, lucidato dalle lacrime e chiede, con voce fin troppo calma e dal tono cupo «Dimmi, sei favorevole a questo? » tu lo guardi sconcertata, con una punta di rabbia nello sguardo, quasi disprezzo, volti di lato il viso e rispondi indignata «Se lo fossi non avrei tentato di liberarmene, ma no, sono il classico tipo di persona che salta di uomo in uomo » ringhi senza guardarlo, senti il cuore che ti si stringe nel petto, ora lo odi.
Lui sospira e ritrae la mano, si concentra ora sul ragazzo che è ormai sul punto di lasciarti un succhiotto sul collo, con le labbra che sfiorano la tua pelle accapponata d'orrore.
Jin allora gli tira un pugno, senti un rumore sinistro e una montagna di sangue cola giù dal naso del ragazzo stramazzato a terra gemente, questa volta il moro non sembra propenso a lasciarlo andare anche solamente per non farti assistere alla sua furia, avanza con passo lento, calpestando con le sue scarpe eleganti il pavimento ora pregno di sangue.
Ha le mani nelle tasche dei pantaloni con calma disinvolta, piega il busto in avanti portando il viso più vicino al ragazzo «Non sono una persona calma, pensa, per colpa tua ho anche litigato con la mia ragazza, come la risolviamo? Perché io non voglio che tu viva...» dice con voce pacata tornando diritto con la schiena per poi iniziare a prenderlo a calci.
Lui che faceva prima l'aggressivo e l'orgoglioso è ora a terra che implora la pietà di Jin, il quel ridacchiando di sadico piacere si ritrae guardando in direzione dei suoi amici che avanzano e trascinano via quel ragazzo quasi morente «Oh, a te penserò dopo, con tutta calma » lo senti bisbigliare ancora con quel sorriso stampato sul viso mentre afferra di violenza il tuo polso trascinandoti via da quella stanza, chiedi silente aiuto a Michela che ti guarda facendoti un cenno con la mano mentre Jimin fa segno di solidarietà nei tuoi confronti, nessuno vuole salvarti.

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