Capitolo 15
(Natura e morte)
Un dolore che mai in vita tua ti saresti mai sognata di provare ha pervaso il tuo corpo come se, ancora una volta, una violenta scarica elettrica di alto voltaggio stesse attraversando le tue mortali membra, non si tratta dello stesso dolore che ti aveva colta e allettata qualche ora fa, anzi, quello sarebbe stato preferibile a quello che ora ti divora impedendoti di cacciare atroci grida che ti si bloccano in gola.
Non riesci neppure a separare le labbra impallidite, sei a terra, non riesci a compiere il minimo movimento esclusi quelli necessari per la tua sopravvivenza, quasi si trattasse di tortura eterna, solo alle tue palpebre è concesso il moto mentre quella dolorosa arsura si insinua nella tua mente tentando con forza dirompente di piegarla e distruggerla.
Sai cosa ti sta facendo crollare lentamente a pezzi dall'interno del tuo stesso corpo, non sei un'allocca, anzi, quando è necessario sei piuttosto scaltra ed attenta, per tanto sai già cosa sta consumando la tua vita in quel momento, si tratta della morte di Jin.
Il solo ripensare a quelle immagini che hai visto ti fa stringere il cuore nel petto, tanto che sei certa che possa scoppiare da un momento all'altro e, per quanto quel dolore sia inumanamente insopportabile, lo preferiresti, ma il destino non sembra voler avere pietà verso la te sofferente che giace al suolo quasi morente.
Ti tormenti tentando di comprendere quanto ti accade, i sentimenti che ti legano a quel lupo irritante non sono mai stati tanto profondi poiché nullo era il rapporto fra voi, nulla di lui conosci sebbene egli par sapere ogni dettaglio che ti riguarda, per quanto in realtà ti sia sembrato che più volte abbia cercato di nasconderti questa verità, per qualche ragione che solo lui avrebbe potuto rivelarti.
Alla fine smetti di cercare un perché, ti rendi conto che tentare di trovare sempre delle risposte non può condurre a meta alcuna quando la logica non può spiegare certe cose ed il cuore, così come l'anima e i sentimenti che vi albergano, fra cui proprio il tanto confuso amore, sono governati da capricci e non leggi note o sperimentabili, ancora meno deducibili o confutabili.
Non esiste schema nell'ordine delle emozioni, non esiste nulla di tutto ciò che è umana convinzione utilizzare per comprendere qualcosa ed eccolo davanti a te, il mistero mai chiarito, in studio perenne da parte dell'uomo e si tratta proprio di questo, dell'amore e del funzionamento imprevedibile delle emozioni che ora imperversano in te, fluendo senza controllo come una tempesta furente.
Forse devi smettere di scappare come una cappuccetto rosso spaventata dal lupo cattivo che poi forse non è così malvagio come si crede, questo pensi mentre sei immobile nel pieno di quell'indicibile agonia di cui sei vittima ed ecco che la tua corsa simbolica improvvisamente cessa, non hai bisogno ora di capire o motivare quel batticuore allucinante scaturito dalla sola presenza di Jin, quel tuo essere scossa da miriadi di brividi elettrici all'udire della sua bassa voce suadente e vibrante, a quel tuo divenire paonazza quando il suo sguardo è su di te o quando ti è troppo vicino e sorridi malinconica, ti penti di non aver lasciato prima che quel caldo sentimento armonioso e gentile prendesse posto in te.
Una piccola lacrima, simile ad un diamante brillante, si ferma sulle tue ciglia per qualche istante per poi scivolare lungo le tue guance pallide, solca la tua pelle dolente e stanca per poi infrangersi al suolo rovinosamente, ricordandoti la fine dell'uomo che solo ora, prossima alla morte, hai accettato di amare.
Le lacrime si susseguono velocemente lungo il tuo viso, ad intervalli regolari, picchiettano la superficie lignea del parquet producendo un ticchettio ovattato.
Quelle amare gocce salate che percorrono il tuo viso non sono però dovute alla morte che senti prossima, che non sai se arriverà prima della pazzia che è già quasi completamente entrata nella porta della tua mente, con quel suo fare caotico ed indesiderato.
Tutto quel dolore, quello emotivo, è dovuto alla perdita di qualcosa di più importante di quanto tu avessi mai creduto, a qualcosa nel tuo animo che si è disintegrato e i cui frammenti scheggiati ti stanno lentamente uccidendo.
Così ora sai quanto forti siano i tuoi sentimenti per quell'uomo, un legame che trascende l'umana comprensione perché lo sai che non lo è, che non è nulla che possa avere a che vedere con gli esseri umani o con la logica.
È qualcosa di più profondo e travolgente che senza tempo danza sulle dolci sinfonie del cuore un valzer fatato capace di allietare gli animi tormentati dai loro orribili demoni, ma capace anche di distruggere la gioia più estrema e la quiete più imperturbabile.
La tua natura di lupo non più frenata né da quella da cacciatrice e neppure più dallo strozzalupo ti sussurra dolcemente un legame proprio dei lupi, capace di legarli fra loro per tutta la vita, qualcosa di simile all'unione di due anime in un corpo soltanto, pronti a condividere la vita insieme e se uno muore l'altro lo seguirà, un legame stabilito dalla natura che riporta alla natura e termina con essa, un legame indissolubile ed interminabile capace di valicare lo scorrere lento e spietato del tempo nel corso dei secoli, questo è quanto un lupo mannaro vive.
Ora sai dare persino una spiegazione a quel folle amore che infuria nel tuo cuore: si tratta del legame tessuto dal destino per voi, uniti non per scelta ma per natura, nati per completarvi e fra tutti coloro che esistono siete riusciti ad incontrarvi nonostante sia quasi impossibile, sorridi al pensiero, sebbene egli non sia più in vita sei riuscita ad incontrarlo, a provare un amore che supera ogni umana concezione.
Il tuo animo improvvisamente si calma, come se il dolce suono dell'arpa della morte stesse calando su di te, i tuoi istinti si sono pacificati proprio a causa di quel sentimento che è vivo nel tuo petto e mentre stai per gettare la spugna ti pare di udire qualcosa in lontananza, un respiro calmo, come di qualcuno di dormiente, ma sei sola in quella casa.
Ti alzi in piedi ignorando il dolore al petto che prima ti ha fatta collassare al suolo, una piccola luce di speranza ha preso a brillare in te soffocando momentaneamente la stratta della morte sul tuo corpo indebolito da quanto accaduto, fin troppo repentinamente nell'ultimo periodo, a ripensarci non sono passati che un paio di mesi da quando sei giunta sul suolo Germanico, ridacchi al pensiero perché sembra essere trascorsa una vita intera.
Ti muovi piuttosto velocemente, per quanto le tue attuali condizioni ti permettano, lungo i corridoi di quella villa fino a che il rumore di quel respiro che prima ti pareva di aver percepito ora si fa più nitido, non lasciando più spazio ai dubbi, sei certa che le tue orecchie non stiano cercando semplicemente una scappatoia alla tua condizione.
Apri la porta di quella stanza, è tutto molto scuro, non riesci a vedere bene, in più le spesse tende che celano la stanza al tocco gentile della luce lunare impediscono appunto ai raggi di farti scorgere qualcosa, ma poco dopo ti sembra di vedere come se fosse giorno, sei sorpresa ma non più troppo, la tua natura di lupo ti sta dando una grossa mano e non saresti sorpresa se quella fosse solo la prima delle cose che stanno cambiando in te.
Altre lacrime bagnano il tuo viso ma questa volta l'amarezza e la tristezza lasciando spazio alla gioia incommensurabile di vedere Jin, vivo, con il petto muscoloso che si muove in maniera regolare sotto le coperte che avvolgono il suo corpo fasciato da varie bende zuppe del suo sangue, ti porti una mano alla bocca per trattenere i singhiozzi e non disturbare il suo riposo, sta bene e non puoi credere che dopo quel volo egli stia solamente dormendo, pacificamente come un bambino stanco dopo un pomeriggio passato a giocare all'aria libera, come tu facevi in passato.
Ti avvicini piano per non destarlo, noti i capelli scuri un po' bagnati aderire alla sua ampia fronte e nel notarlo ti accigli, non fa certamente caldo in quella stanza quindi non comprendi l'origine del sudore che ricopre la sua pelle e bagna in parte i vestiti che vedi.
Poco dopo capisci, il suo sonno sembra popolato da incubi, allora mossa dal desiderio di calmarlo accarezzi con quanta più delicatezza possiedi il suo viso candido come neve, la sua espressione si rilassa velocemente e un peso si toglie dalla bocca del tuo stomaco facendo tornate il respiro a fluire nei tuoi polmoni e da essi.
Stai per ritrarre la mano e lasciarlo riposare quando la sua, grande e calda, virile mano, percorsa da vistose vene si appoggia sulla tua facendola sembrare quella di una bambina piccola, arrosisci violentemente, il tuo cuore non è pronto ad affrontarlo pienamente conscio di quanto avviene in te, di quanto sia forte l'amore che nutrì per lui.
Ma tutto perde la sua importanza, il mondo attorno a te crolla come un castello di carta e ogni cosa eccetto voi due decade quando percepisci la sua voce rauca e raschiante impastata dal sonno chiamare il tuo nome.
Bisbiglia con gli occhi dischiusi, tu ti avvicini a lui calma lasciando che le sue grandi mani forti accompagnino il tuo corpo fine e femminile sopra la sua figura, intanto si è messo dritto con la schiena ed ora ti osserva, davanti a sé, con sguardo innamorato e dolce, nel notare quanto i suoi occhi scuri ora siano luminosi, dopo averti rivista e creduta persa ti chiedi come tu abbia fatto a non renderetene conto prima.
«Sei diversa » sussurra sfiorando la pelle nuda del tuo collo, la accarezza con dolcezza con il dorso delle dita, poi afferra il tuo viso con religiosa attenzione accarezzandone la pelle «Lo hai scoperto vero?» «Perché non hai detto nulla, Jin?» ribatti chiudendo gli occhi lasciando che quel suo dolce tocco faccia scuotere il tuo corpo da numerosi e piacevoli brividi.
«Dirti cosa, che ti amo dall'istante esatto nel quale sei venuta al mondo, ancor prima che tua madre ti prendesse nelle sue braccia ti vidi e lo capii subito, ebbi con te il cosiddetto, erratamente, imprinting, ma non si tratta di questo è molto, molto di più » la sua voce è bassa, carica d'emozione e lo capisci, probabilmente deve aver sofferto molto senza poterti dire nulla per paura che tu stessi male.
«Ti prego, raccontami » chiedi e lui dopo aver sospirato acconsente, dicendo che, solo per te, avrebbe riportato alla mente un passato che avrebbe preferito non rammentare mai.
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