Capitolo 14
[Fuga ]
Jimin entra nella stanza con un preoccupante sorriso in viso, i suoi occhi scuri sono ridotti a due minacciose fessure mentre quelle sue labbra bellissime sono piegate in quel modo tanto innaturale, non entra nella stanza «Mi dispiace ma non mi avvicino a quella pianta» dice lanciando un coltello tascabile a Veronica che, una volta impugnatolo saldamente, ti libera dalle corde e dai fiori di strozzalupo, quasi tutti, per evitare che una debolezza inaspettata ed improvvisa possa coglierti.
Camminate per quella base sotterranea fatta di fredda pietra, noti cadaveri dilaniati ovunque, quasi ogni centimetro che in origine era certamente grigio ora è colorato dal fresco sangue scarlatto che inonda l'ambiente con il suo odore acre e forse la cosa che ti fa più laura è che non sei particolarmente scossa a quella vista, nemmeno le tue amiche lo sono, per loro pare essere qualcosa di normale, quasi abitudinario oseresti dire data la loro inquietante tranquillità e quella fredda indifferenza dedicata ai resti maciullati e irriconoscibili di coloro che abitavano un tempo quel luogo.
Tentate di sbrigarvi il più possibile a tornare a casa, tu dentro di te bruci dalla speranza che lui sia vivo, che Jin sia in salute anche se ne dubiti fortemente, tieni una mano sul petto all'altezza del cuore mentre segui Jimin che, intanto, si è trasformato in un enorme lupo dal manto argenteo e trasporta velocemente sul suo dorso le due ragazze ormai prive di sensi.
Sei veloce, più di quanto tu lo sia mai stata, arrivate con relativa velocità a quell'edificio parzialmente fuso con l'ambiente circostante, passate per intricati sentieri boscosi disseminati di ostacoli prima di giungere sul suolo della proprietà dei Kim.
Guardi il punto nel quale dovrebbe trovarsi il corpo esanime del corvino ma a terra c'è solo sangue, molto sangue, fin troppo perché sia riuscito a sopravvivere, ti guardi attorno rendendoti conto di come quel posto assomigli ad un vero e proprio campo di battaglia.
Ti pare di essere arrivata in uno di quei sanguinosi film di guerra o videogiochi che trattano quell'argomento, ma no, si tratta della realtà e devi rendertene conto, la tua vita non tornerà mai come prima ma da un lato questo ti fa sentire meglio, avevi sempre sentito che qualcosa non andava nella realtà che vivevi ogni giorno, come se ti fossi sempre aspettata che una cosa del genere sarebbe accaduta, senza però tuttavia immaginarlo.
Camminate furtivamente, tentate di controllare che nelle vicinanze non ci siano nemici mentre svoltate l'angolo per entrare, dovete assolutamente prendervi cura delle due che ormai non sembrano pronte a riprendere conoscenza tanto presto, un po' per le ferite inflitte loro nel tentativo di raggiungerti e un po' dalla stanchezza scaturita da tale battaglia.
Sbarri gli occhi incredula quando ai tuoi piedi vedi accumulata una catasta di cadaveri smembrati, maciullati e morsi con violenza avvolti dalla strozzalupo e da delle vivaci lingue di fuoco che ne stanno divorando le carni sanguinolente, seduta sull'uscio della porta ad osservare quell'immagine c'è Michela che controlla tutto con calma.
Non una goccia di sangue è caduta sui suoi vestiti e neppure uno strappo o un graffio è presente sul suo corpo, anzi sembra quasi che nulla di quanto accaduto poco prima l'abbia toccata per come se ne sta seduta con tranquillità, agitando la sua mano in un comune saluto invitandovi ad entrare.
«Accidenti, quelle due non mi ascoltano proprio, avevo detto loro di non andare, non sanno combattere senza la mia coordinazione, sono troppo impulsive e bonarie, fortuna che le hai raggiunte tu Jimin» dice mentre il ragazzo riassume le sue sembianze umane ancora una volta, tu allora ti volti verso di lui per poterlo ringraziare, non solo per aver salvato la tua vita ma anche quella delle tue amiche ma arrossisci violentemente dandogli la schiena più in fretta che puoi, non eri pronta a vedere un uomo completamente nudo davanti a te.
Lui ridacchia dietro le tue spalle afferrando qualcosa coprendo la parte inferiore del suo corpo, almeno quanto necessario per nascondere la sua zona intima «Ah, scusa, non sono abituato a farmi vedere dalle ragazze quando mi trasformo, solo a quelle del branco con le quali mi è capitato di andare a letto » dice sfregandosi la nuca ridacchiando, lo ha detto con tale naturalezza da lasciarti perplessa.
«Ah, non dovresti dire queste cose davanti alla ragazza sulla quale stai tanto disperatamente tentando di fare colpo, per loro è diverso, non vanno in calore come noi, riescono a vivere senza essere divorati dall'impulso di procreare, Jimin» dice un uomo alto dai capelli disordinati «Oh, me ne ero dimenticato Namjoon, scusa, anche se qualcuno fra noi non è ancora andato in calore...» borbotta l'ultima frase con un sorrisetto sadico puntando quello che, da quanto ti pare di ricordare, si chiama Jungkook.
«Tutto molto interessante ma io dovrei pensare a quelle moribonde laggiù » dice Michela trascinandole sul divano per poi medicare le loro ferite, sospira quando ha terminato mettendo a posto l'attrezzatura medica mentre tu ti guardi attorno, sono tutti lì, tutti tranne l'unica persona che davvero fremi per vedere, tutti tranne lui.
In tanto Jimin era salito al piano superiore per farsi una doccia, era davvero terribile stare nella stanza con lui per quanto puzzava e ora siete tutti seduti sul divano in silenzio mentre la castana sorseggia tranquillamente il suo tè ignorando la vostra presenza.
«Qualcuno, qualcuno può dirmi quanto accaduto qui?» chiedi sentendo un nodo all'altezza dello stomaco e un peso che ti rende difficile respirare, ti bruciano gli occhi tanto da farti male e tutti, tranne Michela, pongono sui loro volti uno sguardo fra il mortificato ed il dispiaciuto.
«Non siamo stati capaci di impedire quanto è successo, siamo stati degli sciocchi, eravamo venuti qui proprio per impedire che succedesse qualcosa a Jin o a te e le tue amiche, invece...» dice stringendo i denti Jungkook, la sua espressione mortificata fa capire quanto sia serio e determinato, un ragazzo con seri principi mortalmente distrutto da quanto accaduto, lo vedi intrappolare con forza fra le dita lunghe e maschili dei lembi del tessuto dei suoi pantaloni e ti si scioglie il cuore.
Come può il tuo antenato aver creduto che tutti loro fossero dei bastardi pronti a tradire i loro amici e fare del male alle prime persone che avessero avuto sotto mano ti chiedi, ma poi realizzi il senso dietro quelle parole. Che Jin sia davvero morto?
Sbianchi ma nessuno lo nota, o quasi, a causa del tuo candore già evidente dovuto in parte allo stress, in parte al tuo stato fisco e in altra parte a quello emotivo che erano già critici, ora sei davvero in pezzi e senti il forte bisogno di rimanere sola con i tuoi pensieri e sfiorare quelle lacrime che senti spingere ai lati del tuo sguardo (c/o), non vuoi farli preoccupare...
Jimin e Taehyung cercano di consolare il più giovane fra loro, il quale però sembra davvero giù di morale e come dar lui torto quando uno dei suoi amici ha perso la vita in un modo tanto attroce, vorresti dire qualcosa ma non ti è rimasta più nemmeno la forza per respirare.
Un sospiro distrae tutti, lo sguardo acuminato dell'unica delle tue amiche ad essere ancora cosciente porta il silenzio in quella stanza mentre serra con uno scatto violento quel libro che teneva fra le sue dita lunghe e affusolate «Jungkook smettila di fare il bambino, diventa forte e vinci le tue debolezze così da non avere mai più rimpianti, piangerti a dosso non risolverà alcun ché, dannazione e tu eri uno dei tre destinati a diventare alfa, capisco perché sei stato il primo a perdere » soffia infastidita incrociando le braccia al petto.
Poi si volta verso di te una volta ottenuto il silenzio, ti libera da tutti i rimanenti fiori di strozzalupo.
Senti un forte bruciore in seguito e un dolore acuto inizia a divampare nel tuo corpo, ti accasci a terra, il petto ti fa più male di prima, ti sembra di starti aprendo a metà, come se il tuo corpo si stesse dividendo e le tue carni liquefacendo, vorresti morire pur di far smettere quel dolore terribile ma poi la voce della ragazza richiama la tua attenzione, fra il dolore.
«Oh, non avevi qualcosa da fare? Sono certa che quelle due non ti abbiano detto tutto, vero?» dice e allora tu la osservi confusa, gli altri ti guardano mesti ma non dicono nulla, semplicemente tutti se ne vanno, escluse le due incoscienti e tu che stai venendo spezzata nella mente da quel dolore insopportabile.
Ti hanno abbandonata dopo averti salvata, perché?
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