Capitolo 21
Dominique si girò verso di noi, con un sorriso inquietante stampato in viso.
Roxanne aggrottò le sopracciglia e la guardò senza capire -Perché quella faccia?-
Alice la fulminò con lo sguardo e la mulatta spalancò la bocca -Ahhh-
-Rose, è per te. Scorpius ti aspetta fuori-
Avrei dovuto procurarmi una lista delle cose da fare, e avrei dovuto scrivere a caratteri cubitali come primo punto: fare fuori Dominique Weasley.
Dannazione.
Miseriaccia.
Porca Morgana in mutande.
E adesso?
-Io vi detesto- sibilai a denti stretti, balzando giù dal letto. -Che razza di amiche siete!-
-Quelle che ti faranno da damigelle al matrimonio- urlò Alice.
Mi sbrigai a chiudermi la porta alle spalle, prima che Scorpius sentisse una delle cavolate che uscivano a raffica dalle bocche di quelle idiote.
Lo vidi, era poggiato con la schiena contro il muro, proprio accanto alla mia stanza. Probabilmente aveva sentito tutto e sempre probabilmente dovevo andare a scavarmi la fossa.
Il cuore mi martellava forte nel petto, non era da me provare sensazioni simili. Cosa stava succedendo alla parte razionale e insensibile che c'era in me?
Mi sorrise, e pensai di andare in iperventilazione.
-Ehi-
-cosa ci fai qui?-
Ma che razza di domanda è?!
Mi raggiunse -Questa mattina qualcuno mi ha infilato questo libro in tasca- allungò una mano mostrandomi il libro di testo di pozioni.
Come aveva fatto ad accorgersene sono adesso?
-Era stato rimpicciolito da un incantesimo- spiegò rispondendo alla mia domanda muta.
-Oh-
Cosa.Cazzo.Mi.Sta.Succedendo.
Dire parolacce, o anche solo pensarle, per una come me significava che stava accendendo qualcosa di davvero terribile.
Dom è morta, morta e sepolta!
Dannazione a lei.
-Ora devo andare- tagliai corto vedendolo annuire -Le ragazze hanno bisogno di aiuto per... la ceretta. Grazie mille per avermi riportato il libro-
Mi soffermai a guardare per un secondo di troppo le sue labbra, che sembravano gridare: "Baciaci Rose, Baciaci"
E lo avrei anche fatto se solo non fossero appartenute ad un serpeverde doppiogiochista, con un passato e anche un presente da Don Giovanni.
-Nessun problema, ci vediamo- agitò una mano, prima di darmi le spalle e cominciare a scendere le scale del dormitorio.
I capelli biondi scompigliati, sembrarono brillare quando lui passò davanti ad uno spiraglio di luce proveniente da una finestra aperta. Il suo corpo si muoveva con una compostezza assurda, e se non avessi avuto dei geni Granger gli sarei saltato addosso.
Ma fortunatamente io avevo un cervello.
Sospirai poggiando la schiena al muro e strinsi il libro contro il petto.
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