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WE WILL ROCK YOU

[Ciau, sentite, questo capitolo è un po' lungo, 2800✏, quindi, per chi è svogliato ecco un riassunto: il gruppo Queen se è appena formato, ma le cosa non vanno bene per via del loro cantante esigente
, Freddie, che è convinto che manchi qualcosa, troverà quel qualcosa in due ragazze di 20 anni, Klaudia e Julia, e le accoglie nel gruppo]

«basta così!» dice Freddie, allontanandosi dal microfono e avvicinandosi al tavolino per prendere una sigaretta
«allora? Com'era?» chiede Brian con voce stanca
«te lo dico io com'era, era uno schifo» replica il cantante
John tira un sospiro di stanchezza e va a sedersi su una sedia
«è la ventesima volta che fa schifo Fred, inizio a stancarmi» si arrabbia Roger che rimane seduto dietro la batteria
«abbiamo creato questa band solo una settimana fa e già stiamo litigando» interviene John.
Freddie rimane in silenzio e si accende la sigaretta
«sentiamo...questa volta cos'è che non andava?» dice Brian stufato.
Fred si toglie la sigaretta dalla bocca, poi muove il capo per spostare una ciocca dei suoi lunghi capelli neri dalla faccia
«non lo so....manca qualcosa» risponde in tono calmo
Roger fa uno sbuffo «ancora con questa storia...e cosa manca STAVOLTA?!»
«mhhh...qualcosa, non so cosa...ma lo scoprirò»
«e quanto ci metterai?» chiede John
«io canto, non predico il futuro tesoro»
Intanto Roger si alza e va a prendersi una bottiglia di birra dal minifrigo.
«Brian dov'è l' apribottiglie?»
«non so, uno di quei cassetti»
«oh al diavolo» dice per poi aprirla con i denti.
Freddie si alza e va verso la porta
«e ora dove vai?» chiede john
«a trovare quel qualcosa che ci manca»
«divertiti» lo saluta il bassista, ma Freddie se n'era già uscito.
«bhe, ragazzi, vado anch'io»
«alla prossima john».
Rimangono solo Brian e Roger che intanto si accende anche una sigaretta
«allora che si fa?» rompe il silenzio Brian
«non lo so! Non so più che fare!»
«calma non ti arrabbiare»
«calma? CALMA? Come faccio ad avere la calma, quando sono entrato in questa band non era mica per soddisfare gli ordini di un cantante egocentrico, facendo le prove nell'appartamento del mio amico giorno e notte e sentirmi chiamare sempre darling» si sfogò il batterista usando un tono femminile per l'ultima parola
«ehi, abbiamo deciso tutti insieme di fare le prove nel mio appartamento, magari non ti piace...andiamo a prendere un po' d'aria» suggerì l'amico
Roger spense la sigaretta e la buttò nel posacenere per poi alzarsi e uscire seguito da Brian.
«allora, dove si va?» chiese il biondo spazientito bevendo l'ultimo sorso della sua birra, e buttando la bottiglia in cassonetto davanti a lui
«non saprei, andiamo a prenderci un caffè, conosco un bel posto»
Brian si avviò e Roger lo seguì anche se con un po' di malavoglia.

Alzo lo sguardo verso l'orologio per vedere che sono ancora lei sei del pomeriggio.
Non ho ancora finito di studiare, ma ormai la mia concentrazione è minima.
Proprio nel momento in cui stavo per rimettermi a leggere il nuovo capitolo assegnato vengo distratta dallo squillo del telefono.
Mi alzo e vado a rispondere
«pronto»
«pronto, Julia?»
«ah, Klaudia sei tu»
«si, allora...che fai?»
«ti direi che stavo studiando ma mentirei»
«ti va se usciamo, ci andiamo a prendere un caffè da Sinfony»
Sinfony era il loro bar preferito, Julia e Klaudia erano amiche da anni ormai, e quella caffettiera è sempre stato il loro punto d'incontro.
«s certo, ci vediamo lì?»
«si, tra dieci minuti sarò lì davanti»
«ok, allora a dopo»
Chiudo il telefono e vado a prepararmi.
Tolgo i vestiti da casa e metto un jeans a zampa di elefante, una maglia nera abbastanza scollata, mi infilo gli stivali marroni infilandoli dentro i pantaloni in modo che si vedesse solo la punta, metto la sua giacca di pelle rossa e lego i miei capelli biondi e mossi in una coda.
Non mi trucco per niente se non per un filo di mascara, sono una ragazza acqua e sapone.
Esco di casa e mi dirigo verso il bar

Quando arrivo Klaudia è già lì che mi aspetta
«finalmente ce l'hai fatta» mi prende ingiro
«avrei fatto prima se avessi un auto» ribatto io
«ma ovviamente, noi siamo delle poveracce» scherza lei
«comunque, devo prendere un magazine da quel negozio» aggiunge
«ok, allora io prendo i due caffè e tu vai a comprarti il tuo giornalino o come si chiama» accordo io, prima di entrare nel locale.
Vado verso la cassa, per fortuna non c'è fila
«Buongiorno cosa le porto?» chiede la «un cappuccino e un caffè lungo da portare via»
«d'accordo, sono £ 5 il suo ordine sarà pronto tra un attimo»
Una volta presi i caffè io e Klaudia andremo al parco, mi è sempre piaciuto andare al parco per leggere poi ha iniziato a venire anche lei con me. C'è un parco qui vicino molto bello quindi andiamo sempre lì con i nostri libri e una bevanda calda.
«signorina sono suoi questi?» mi chiede un commesso porgendomi due bicchieri
«si, grazie, ecco i soldi» dico mettendo le monete sul bancone e prendendo in mano i bicchieri ancora caldi.
Mi giro e vedo che Klaudia è già fuori ad aspettarmi.
Cammino velocemente verso la porta, abbasso lo sguardo per controllare che non stia facendo versare il caffè e non guardando dove metto i piedi vado a sbattere contro una persona facendo versare il caffè e il cappuccino addosso ad entrambi.
«merda!» è una voce maschile
«modera i termini» dico ironeamente controllando la macchia sulla mia maglia
«dico quello che voglio»
«bhe, vedo che non vuoi dire nulla di intelligente»
«si, ma non vedi dove cammini»
Alzo lo sguardo e lo vedo in volto
Ha dei folti capelli biondi, degli occhi grandi e blu, le sue labbra sono carnose, ha un colorito molto pallido e indossa una camicia bianca che adesso è per lo più marrone
«andavo di fretta...ed ora sto anche perdendo tempo a parlare con te...senti se vuoi te la ripago»
«no lascia stare e non andare a sbattere contro il muro la prossima volta, ti romperai il naso» dice, e se ne va
Raggiungo velocemente Klaudia fuori
«ehi» mi saluta
«che è successo?» aggiunge, cambiando tono vedendo la mia maglia
«oh, niente, sono andata a sbattere contro qualcuno che sta avendo una brutta giornata» dico alzando gli occhi al cielo
«ah, quindi come te tutti i giorni» mi prende in giro
«molto divertente, comunque oggi dovremo fare a meno del caffè»
«capirai, dai andiamo adesso»
Klaudia inizia a camminare verso il parco mentre io alzo la zip alla mio chiodo rosso in modo che copri la mia maglia macchiata.

Brian era seduto ad un tavolino fuori dal bar che aspettava l'amico che era andato a lavarsi le mani, quando lo vede uscire con la stessa espressione arrabbiata con cui ero entrato.
«e quella macchia?» chiede quasi ridendo
«una ragazza sbadata si è scontrata con me e mi ha versato del caffè addosso»
«aaaa, una ragazza» disse Brian sottolineando l'ultima parola
«si, non ne hai mai sentito parlare»
«wow, o sei veramente di mal umore o era davvero brutta»
«non sono in vena di scherzare»
«scusa, scusa»
Roger si gira e se ne va
«dove stai andando?»
«a casa tua» risponde il biondo senza girarsi
«a fare che»
«a cambiarmi, genio»
«bhe aspettami» gridò il riccio correndogli dietro

Io e Klaudia arriviamo al parco e cerchiamo un posto dove sederci
«vedi Julia, li c'è una panchina»
«naaa...andiamo a sederci lì» propongo, indicando un albero
«per terra...ma sono i pantaloni buoni questi»
«non ci siederemo per terra, ma sull'albero»
La correggo e vado verso l'albero.
È una quercia, vado spesso a leggere lì quando sono sola, mi piace sedermi sui rami degli alberi e leggere circondata solo dalle foglie e isolata dal resto del mondo.
Mi arrampico facilmente e mi siedo sul ramo più robusto
«avanti sali» la incito
«che hai detto? Da qua giù si vedono solo metà delle tue gambe che penzolano»
«ho detto sali!»
«e se la maglia si impiglia in qualche ramoscello e si strappa»
«hai quella maglia da quando ti conosco...è arrivata la sua ora»
Da quando conosco Klaudia il suo stile nn è mai cambiato, ma non è un male, non è una di quelle persone che "non hanno un identità".
La prima volta che l'ho vista non mi sembrava molto simpatica, con i suoi capelli ricci e castani, i suoi grandi occhi color nocciola, le sue maglie larghe, i suoi jeans a zampa di elefante, un cinturino intorno alla vita e il suo enorme sorriso stampato in faccia mi sembrava una di quelle persone "pace e amore, salviamo la terra!". Pian piano però ho imparato a
Conoscerla e lei è al quanto una sorpresa, è simpatica, dolce, timida ma cazzuta allo stesso tempo.
Quello che mi ha colpita di più di lei è stato il suo modo di pensare, come il mio, siamo diverse rispetto agli altri, siamo quelle due che non vanno contro le idee degli altri per moda, lo facciamo per seguire le nostre idee.
Siamo quelle che un po' si isolano e un po' vengono isolate, ma va bene così, perché non abbiamo bisogno dell'apprezzamento di tutti per piacerci, stiamo bene così, con pochi (anzi pochissimi) amici ma veri, soprattutto io, Klaudia è molto più sociale di me, fa amicizia in fretta con una persona, si fa piacere, ma sono pochi quelli che lei reputa suoi amici, io al contrario...sono chiusa e soggettiva, non mi piace molto socializzare, spesso posso essere acida e il fatto che sia molto testarda non aiuta, sono la "strana" che sta in fobdo alla stanza e non parla ma ascolta, descritta così potrei sembrare solo una stronza ( e purtroppo al 90% lo sono) ma se qualcuno acquisisce la mia fiducia so essere anche simpatica, spero.
«dai, si sta bene quassù» insisto
«ok...» si convince
Nonostante le sue preoccupazioni è salita facilmente e si è seduta sul ramo di fianco al mio
«contenta?» chiede
«si sta anche scomodi» dice mettendosi più comoda ed iniziando a sfogliare il suo nuovo magazine
Non rispondo, mi concentro subito sul mio libro "la fine del mondo storto".
Apro la pagina indicata dal mio segnalibro e mi immergo nelle parole
«spent my days with a woman unkind» la mia concentrazione viene interrotta da Klaudia che inizia a canticchiare "going to California" (dei led Zeppelin)
«smoked my stuff and drank..all my wine» Mi aggiungo io, ed iniziamo a canticchiare insieme senza smettere si leggere...

«Ecco, puoi metterti questa» dice Brian porgendo una camicia azzurra a Roger, che senza neanche ringraziare si toglie la sua camicia sporca e si mette quella nuova.
«prego eh» ironizza Brian
«si si, gra-»
Roger viene interrotto dallo squillo del telefono
«pronto?» risponde il chitarrista
«ehi, sono Freddie»
«che ti serve?»
«Roger è lì con te? Non risponde al telefono»
«si, è qui con me»
«bene, venite al parco vicino casa tua, so come trovare cosa ci manca» Ordina Freddie e senza salutare chiude la chiamata
«chi era?» chiede il Biondo
«Freddie, mettiti la giacca, a quanto pare sa cosa ci manca»
I due escono di casa e si incamminano verso il parco

Quando arrivano si guardano in giro e vedono Freddie e John seduti su una panchina
«siamo qui!» urla Brian mentre gli raggiungono
«finalmente» dice John alzandosi
«allora, perché ci hai portato qui? A sentire gli uccellini? O a guardare le nuvole?» dice stufato Roger
«calma principessa, siamo qui per risolvere i nostri problemi» ribatte Fred
«vuoi dire i tuoi problemi» sussurra il biondo

«ok, qual è la nostra salvezza?» taglia corto Brian
«non lo so» risponde il cantante
«mi prendi in giro?!» si arrabbia John
«no, ho detto che siamo qui per trovare la nostra salvezza, ora state zitti, tutto quello che dovete fare e ascoltare e vedere»
«ascoltare e vedere cosa?» chiede il chitarrista
«l'ispirazione...» risponde senza esitare Freddie
«è una perdita di tempo» si lamenta Roger
«già, Fred andia- »prova ad incitarlo John ma viene interrotto
«shhhh» lo zittisce il cantante mentre si guarda in giro.
Qualcosa aveva attirato la sua attenzione, o meglio qualcuno.
Perché quel qualcuno stava semplicemente canticchiando, ma ben poco sapeva di avere un vero talento.
Freddie fece dei passi nella direzione da cui veniva la melodia e riuscì a distinguere le parole

🎼Made up my mind
to make a new start
Going to California with an aching...
...in my heart🎼

Il ragazzo continuava a cercare la fonte della canzone, ma non vedeva nessuno, a parte cani e vecchietti.
E quella non era la voce di una vecchietta, anzi, se Freddie sentiva bene sembravano due voci femminili
«lo sentite?» chiede per sicurezza, iniziava a pensare che era solo nella sua testa
«si, ma non c'è nessuno qui» risponde Roger.
Il giovane cantante si stava dannando, non riusciva a capire di chi erano quelle voci, ma doveva scoprirlo
E finalmente con la coda dell'occhio vede qualcosa, la canzone sembrava venire da un albero, dove sotto la grande chioma, si vedevano penzolare 2 paia di gambe.
Da dove poteva venire se non da lì?
Freddie iniziò a dirigersi verso l'albero seguito dagli altri 3.
Più si avvicinavano all'albero più il canto si faceva forte
«però non sono niente male...» penso ad alta voce il batterista

🎼Someone told me there's a girl out there
With love in her eyes
And flowers...
...in her hair🎼

Freddie arrivò fin sotto l'albero e alzò lo sguardo riuscendo a vedere bene le due ragazze.
Una sfoglia un magazine, ha dei capelli castani molto ricci, indossa una larga camicia bianca con dei ricami blu, dei lunghi jeans a zampa di elefante e degli stivaletti marroni.
L'altra ha i capelli biondi raccolti in una coda, indossa una giacca di pelle rossa con la zip alzata fino al collo, anche lei ha dei jeans a zampa di elefante e degli stivali neri, sta leggendo un libro ed entrambe canticchiano una canzone.
Freddie si schiarisce la voce
«Buongiorno ladies» dice interrompendo le due
La bruna guarda giù e nota il ragazzo
«ehm, buongiorno»
«come vi chiamate?»
«io Klaudia e lei Julia» aggiunge sempre la riccia
«Julia Brown» interviene la bionda dicendo nome e cognome e poi fa per scendere, seguita da Klaudia
«piacere sono Fre...»
«di nuovo tu!» lo interrompe Roger riconoscendo la ragazza bionda
«vi conoscete?» chiede John
«vedo che hai cambiato camicia...» dice Julia con un sorrisetto
«non potevo andare in giro con la maglietta marrone!» contrattacca il batterista
«ah, è quella del caffè?» intuisce Brian
«è il tizio che sta avendo una brutta giornata!» afferra allora Klaudia, rivolgendosi a Roger
«non sto avendo una brutta giornata!» si difende l'interessato
«quindi sei sempre così scontroso?» chiede la bionda
«e tu sempre così antipatica?» ribatte il biondo
«bei capelli» si complimenta Brian con Klaudia
«anche i tuoi non sono male» ricambia
«ok, vi scambierete i nomi degli shampoo dopo, tesori quanti anni avete?» chiede Freddie
«20» rispondono insieme le due ragazze
«bene, siete dentro»
«cosa?» chiede Klaudia
«cosa?!» segue a ruota Roger usando un tono più arrabbiato
«1 siete dentro la nostra band
2 Roger fattene una ragione» spiega il ragazzo
«e chi ti ha detto che vogliamo entrare in questa band?» dice in tono provocante Julia
«ma certo che volete!» ribatte entusiasta il cantante
«ehm Fred, non ti sembra una decisione affrettata, insomma non sai niente di loro» dice a bassa voce John
«hai ragione! Ve ne intendete di musica?» chiede Freddie
«io ho studiato canto» risponde Klaudia
«e io sono una polistrumentista» afferma Julia
«mhh, che strumenti suoni?» chiede sempre il cantante
«allora... pianoforte, violino, batteria, violoncello basso, sassofono, chitarra e arpa»
«sei una banda ambulante!» esclama Brian
«ok, mi avete convinto siete perfette» conclude Freddie
«non ti abbiamo ancora detto se vogliamo entrare» ripete Julia
«tesoro, se non volevate entrare non avreste risposto alle mie domande»
"Giusto..." pensò Julia
«allora, che si fa?» chiede la riccia eccitata
«venite con noi, adesso, a fare le prove , abbiamo molto lavoro da fare...» afferma Fredie
«oh ragazzi, voi siete d'accordo...giusto?» aggiunse lui
«ehm si» disse Brian
«ok, proviamoci» accetto anche John
«certo» disse convinto Roger, sorridendo maliziosamente alla bionda e a lei non piaceva
«bene allora andiamo darlings» aggiunse il ragazzo dai capelli neri battendo le mani e incamminandosi verso l'uscita del parco
«e ci è concesso sapere il nome del gruppo?» chiede Klaudia scherzando
Freddie si ferma di colpa
«Queen...da oggi fate parte dei QUEEN» dice serio e poi continua a camminare seguito dal resto del gruppo.
«e i nomi dei componenti del gruppo?» chiede di nuovo Klaudia
«io sono John il bassista, il riccio è Brian il chitarrista, il biondo è Roger il batterista e lui è Freddie il nostro cantante» rispose il ragazzo dai capelli lunghi.
Julia velocizza il passo e raggiunge Roger
«comunque, si, sono sempre così antipatica» dice a bassa voce rispondendo alla domanda di prima
«peccato...perché sei carina» ribatte lui facendogli un sorriso come quello di un bambino.
In quel momento Julia non capiva se lui fosse simpatico o antipatico, e solo dopo si accorse di essere diventata rossa.

So che questo capitolo è lungo 2800 parole!! Si ho qualche problema, preferite i capitoli più lunghi o più corti? Fatemi sapere se la storia vi piace con una ⭐ e un commento ci vediamo al prossimo capitolo ciauuu👋

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