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50. Koo, è veramente bellissimo che vi amiate ancora così tanto

JIMIN (5 anni dopo)

"Finalmente siete arrivati!" esclamò Jungkook visibilmente sorpreso, rimbeccando in maniera scherzosa Tae e Yoongi, entrambi piuttosto in disordine, ancora fermi immobili sull'uscio di casa nostra.
"Scusate, non ci siamo accorti dell'ora" replicò Tae estremamente imbarazzato, passandosi una mano sulla nuca e posando alternativamente i suoi occhi da Jungkook a Yoongi.
"Chissà come mai..." mormorò Hobi dalla poltrona in fondo alla stanza con aria molto allusiva, ottenendo come reazione immediata un piccolo pugno sul braccio da parte di Youngmin, seduto sul bracciolo al suo fianco.

"Dai, entrate" disse Jungkook improvvisamente, cercando di sciogliere la tensione, e soprattutto il rossore sulle guance di Tae, che si erano venuti a creare.
Così, qualche minuto e qualche battuta di circostanza più tardi, ci ritrovammo tutti riuniti come ai tempi del liceo a parlare di quante cose fossero cambiate negli ultimi anni.

Non che non ci fossimo mai visti, chiaramente, ma tra l'Università da parte di qualcuno, il lavoro da parte di qualcun altro e dei...progetti molto importanti per ancora qualcun altro, sono state rare le occasioni in cui eravamo veramente tutti.

"Vado a prendere da bere per tutti, se non è un problema. Tae, mi aiuti?" si offrì Jungkook dopo qualche minuto, avviandosi non appena tutti diedero il loro consenso e venendo seguito a ruota, poco dopo, dal suo migliore amico.

Io, dal canto mio, mi avvicinai furtivamente alla cucina qualche istante più tardi da quando vidi scomparire il migliore amico del mio, ufficialmente, marito oltre la porta. Ovviamente non perchè non mi fidassi o cose del genere, visto che era diventato piuttosto lampante a tutti quanto Jungkook e Tae funzionassero solo come semplici amici, loro compresi.
Ed anzi, se la devo dire tutta, il rapporto che avevano ricostruito in quegli anni era uno dei più belli, e divertenti da guardare, che avessi mai visto.

Motivo per cui ero lì ad osservarli dalla porta con un sorriso spensierato dipinto in volto. Insomma...vederli ridere, prendersi in giro ed ironizzare su qualsiasi cosa avessero sotto gli occhi, dopo il periodo, quando sono stati insieme, in cui non riuscivano a trovarsi in alcun modo, era...bello.
Davvero.
Più che altro, per me era bello vedere Jungkook sorridere anche con un'altra persona che non fossi io. E, lo ripeto, la fase della gelosia era passata da un bel pezzo per poter essere infastidito da ciò.

"Ma...stai versando da bere o stai guardando Jimin nella foto che avete appesa la?" chiese improvvisamente Tae con aria divertita, dando una leggera spallata a Jungkook, che, per risposta, alzò solamente gli occhi al cielo, sebbene, comunque, si vedesse che era visibilmente arrossito.
"Koo, è veramente bellissimo che vi amiate ancora così tanto" continuò Tae subito dopo, questa volta in un tono completamente diverso rispetto a quello usato nelle parole precedenti.

"Non penso che potrei mai smettere di amarlo così tanto. Insomma, lui è la parte più bella di ogni mia giornata. Forse, è pure il motivo per cui mi sveglio la mattina. Tae...io credo, Jun e Minho o meno, che lui sia veramente la mia anima gemella. So che magari ti può suonare un po' infantile come cosa, ma...io lo sento veramente. Proprio qui" gli rispose Jungkook praticamente perso in quello che stava raccontando, mettendosi una mano sul petto al termine delle sue parole.
"Non è infantile. Lo sento anche io a pelle con Yoongi" replicò Tae in un piccolo mormorio, lasciando, poi, il suo sguardo vagare verso il pavimento.

Passò qualche secondo prima che le seguenti parole uscissero dalle sue labbra, rivelando, per la prima volta ad alta voce, il pensiero che viaggiava nelle menti di entrambi da anni: "Abbiamo fatto molto bene a lasciarci. Per quanto possa sembrare triste detta così".
"Non è triste. Anzi, direi sia una cosa normale" intervenni all'improvviso, non riuscendo a trattenermi, facendo voltare immediatamente le teste di entrambi nella mia direzione, lasciandoli, poi, a guardarmi per qualche istante. Jungkook un po' più sereno, mentre Tae più imbarazzato.

"Forse è meglio che torno di la" mormorò quest'ultimo all'improvviso, indicando il soggiorno con un cenno della mano ed incamminandocisi poco dopo.

"Quanto hai sentito?" mi chiese, solamente, Jungkook, lasciando, poi, aprire le sue labbra in una risata di circostanza.
"Più o meno tutto" risposi sinceramente, cercando di nascondere il sorrisetto che mi stava comparendo sul viso.
"Beh, ormai credo tu lo sappia quanto ti amo".
"Sì, ma sentirtelo dire così agli altri mi fa sempre un certo effetto".

Jungkook, dopo quella mia affermazione, decise solamente di afferrarmi per il colletto della camicia e di attirarmi a sè, facendo unire le nostre labbra in uno di quei baci che mi facevano ancora girare la testa.

"Ti do una mano a portare tutto in soggiorno?" gli domandai solo, qualche secondo dopo che le nostre labbra di staccarono, non appena mi sentii completamente ripreso dalle farfalle che avevano preso a vorticarmi nello stomaco, aiutandolo, quindi, a portare le varie bottiglie e bicchieri nella stanza accanto non appena lui annuì con la testa.

"Quindi, riassumendo: Tae e Yoongi si sono appena sposati, cosa abbastanza notabile dal loro ritardo e dai loro capelli spettinati, Hobi e Youngmin sono finalmente andati a convivere, io e Jin ci siamo presi un cane per il terzo anniversario di matrimonio e Kook e Jimin sono..." iniziò a dire Nam non appena tutti ci riposizionammo, venendo, però, interrotto da delle voci che, per me e Jungkook, erano diventate molto familiari.

"Papà, Kkami mi odia!".
"Anche a me, papà!".

Tre miseri instanti dopo quei lamenti, le due persone presenti da qualche mese nelle vite mia e di Jungkook comparvero nelle nostri visuali, imbronciati e con le braccia incrociate al petto.

"Diventati genitori" finì Nam, facendo scoppiare una risata generale nella stanza.

"Che è successo?" chiese Jungkook alzandosi dal divano ed avvicinandosi ai due piccoletti, inginocchiandosi in modo da arrivare alla loro stessa altezza, mettendo una mano sul fianco di uno dei due ed una mano su uno di quelli dell'altro.

"Jun e Minho sono proprio carini" mi sussurrò improvvisamente Yoongi nell'orecchio, facendomi distogliere lo sguardo da quelli che erano, ormai, diventati i miei figli per posarlo su di lui.
"Sono anche molto divertenti ed alla ricerca di parecchie attenzioni" gli risposi con sincerità, stringendomi, poi, tra le spalle mentre voltavo nuovamente la testa per osservarli cambiare espressione con l'avanzamento delle parole che uscivano dalla bocca di Jungkook.

Jun e Minho. Ufficialmente, nonostante numerose difficoltà, i miei figli. I nostri figli.
E, dopo tutto quello che era successo, come potevamo non dar loro quei due nomi? Come potevamo non rendere giustizia alle due persone che avevano fatto capire a Jungkook e me cosa volesse dire amare veramente qualcuno?

"Ci sa fare con i bambini. Jungkook, intendo" disse, improvvisamente Jin, facendomi notare che gli occhi di tutti fossero puntati sulla scenetta che si stava svolgendo vicino alla porta di collegamento tra il soggiorno e la cucina.

E...fu lì, guardando Jungkook che cercava di calmare quei due piccoli ragazzini fantastici solamente per il fatto che il nuovo cagnolino di Nam e Jin non li avesse degnati di mezzo sguardo, che mi resi conto che dalla vita, nonostante magari qualcuno di voi possa pensare il contrario, io non avrei mai potuto avere di meglio.

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