21. Puoi solamente venire qui?
JIMIN
Stavo camminando, fino a casa mia, in completo silenzio accanto a Hobi, rivolgendogli un'occhiata indagatrice di tanto in tanto.
La domanda su dove fosse stato realmente per quei tre giorni aleggiava tra di noi da una settimana esatta, ma, a quanto pare, non avevo ancora avuto il coraggio di farmela uscire dalla bocca.
Fino a quel giorno.
Ma solo perchè l'atmosfera era così tesa che mi sembrava di non riuscire nemmeno a respirare...
"Hobi..." esordii non appena arrivammo al vialetto di casa mia, facendolo sobbalzare.
"D-dimmi" mi rispose dopo qualche secondo, usando un tono cauto e spaventato quasi già sapesse cosa gli volessi chiedere.
"L'altra settimana eri veramente a trovare dei parenti?" gli domandai tutto d'un fiato, lasciando, finalmente, andare le parole che stavo trattenendo a fior di labbra da fin troppi giorni ogni volta che ero in sua presenza.
"Yoongi ti ha fatto assalire dai dubbi, vero?" ribattette Hobi in tono consapevole, facendo sembrare quell'interrogativo più un'affermazione.
Annuii lentamente un paio di volte, dovendo, poi, abbassare lo sguardo a causa della leggera vergogna che stavo provando. Insomma, mi ero sempre fidato ciecamente di Hobi, per qualsiasi cosa, ed ora stavo quasi facendo l'investigatore privato...
"E da quando credi a lui e non a me?" chiese dopo qualche secondo in aria risentita, incrociando le braccia al petto.
"Q-quando l'altro giorno, che, ormai, a pensarci è stato quasi un mese fa, tu mi hai chiamato dal treno, dicendomi tutte quelle cose che mi hanno fatto preoccupare, io...mi sono sentito un po' preso in giro.
E, poi, il fatto che Yoongi l'altro giorno mi abbia detto che tu a Busan non hai parenti non ha fatto altro che aumentare questa sensazione.
Quindi, per favore, dimmi dov'eri veramente" gli spiegai brevemente, usando un tono pregante per l'ultima richiesta che gli avevo fatto.
"A Busan ci ero sul serio. Solo...a vedere un amico, e non i miei nonni o qualsiasi altra persona pensavate fossi andato a trovare" si arrese dopo un po', rivelandomi quell'informazione quasi intimidito.
"Per caso è lo stesso "amico" di cui mi hai parlato anche al telefono?" gli domandai all'istante, sebbene credessi di sapere benissimo la risposta da solo.
"Sì, ma te lo ripeto: non ci sto insieme, in questo momento. Quindi evita di chiamarlo "amico" virgolettandolo con le dita. Siamo stati insieme, questo sì, però...ora non più" ribattette lui con aria leggermente arrabbiata, pentendosene subito dopo e rivolgendomi uno sguardo di scuse.
"E perchè quel giorno mi hai detto che era meglio se non sapessi nulla di lui? Perchè non l'avrei presa bene?" continuai a chiedergli, cercando di cavargli più informazioni possibili.
"Perchè è così. Se ti dicessi chi è, ora che ti ho anche rivelato che stavamo insieme, probabilmente impazziresti, urlando per un'ora intera, e, poi, mi chiederesti delle spiegazioni che io, purtroppo, non posso totalmente darti.
Perchè non ho idea di alcune cose che sono successe nemmeno io...".
"Non mi interessa, Hobi. Puoi pure metterti le cuffie per non ascoltarmi "urlare per un'ora", ma...ho bisogno della verità.
Ho bisogno che tu ti fidi abbastanza di me da dirmi la verità.
Quindi, chi è?".
Hobi aprì la bocca per rispondermi, ma, proprio sul più bello, il mio telefono squillò all'impazzata, costringendomi a rispondere nel momento in cui mi resi conto che fosse Jungkook.
"Dimmi" mormorai rapidamente, volendo ritornare alla conversazione con Hobi nonostante il fatto che Jungkook mi aveva chiamato stesse facendo fare numerosi salti di gioia alle farfalle nel mio stomaco.
"Tae mi ha fatto incazzare e ha deciso di andarsene un paio di giorni dai suoi nonni perchè, a quanto pare, quello che deve sbollire è lui. Ed io sono qui, nello spogliatoio della piscina della scuola, a chiamare te che probabilmente hai altro da fare invece di allenarmi" mi rispose lui in tono arrabbiato ed infastidito, facendomi salire spontanea la domanda che gli porsi qualche secondo più tardi.
"E...quindi?".
"Puoi solamente venire qui?" mi domandò improvvisamente malinconico e disperato, causando milioni di emozioni contrastanti dentro di me.
"Sì, sì. Ora parto da casa" acconsentii dopo un po', chiudendo la chiamata e rimettendo il telefono nella tasca dei jeans.
"Questa conversazione non è ancora finita" fu l'ultima cosa che dissi a Hobi prima di riavviarmi verso il nostro liceo, rifacendo a ritroso tutta la strada che avevo appena percorso con lui al mio fianco.
*******
"Scusa...Mark, Kook è ancora dentro?" domandai con insicurezza all'unico ragazzo ancora presente in quella piscina non appena ci arrivai, rilassandomi visibilmente nel momento in cui notai la sua espressione calma e tranquilla.
"Sì, è negli spogliatoi. Non so cosa stia facendo, ma sembra piuttosto arrabbiato" mi rispose con gentilezza, finendo di mettere apposto le ultime cose dentro ad un cassetto.
"Oh" mormorai in tono leggermente spaventato, rivolgendo un timido sguardo verso il luogo dove Mark aveva detto fosse Jungkook.
"Ma, se ovviamente ti ha detto lui di venire, vai pure" aggiunse dopo un paio di secondi, facendomelo ringraziare con un cenno del capo.
"Senti...io devo chiudere l'ingresso principale della piscina, visto che sono l'unico che ha le chiavi. Voi, quando avete...finito, uscite dalla porta sul retro, quella degli spogliatoi" fu l'ultima cosa che mi disse prima di salutarmi con una mano ed andarsene non appena annuii con la testa.
Dopodichè, mi diressi verso lo spogliatoio con gambe quasi tremanti, localizzando immediatamente Jungkook, seduto di schiena su una panchina.
"Ehy" mormorai solamente, avvicinandomi a lui e sedendomici vicino.
"Io non lo capisco" disse lui solamente, girando, però, la testa nella mia direzione e facendo un flebile sorriso non appena anche io gliene rivolsi uno.
"Vuoi dirmi che è successo?" gli chiesi dopo un paio di secondi, dandogli una possibilità di scelta.
"Non lo so. Mi ha solamente chiamato, accusandomi di una cosa che non può nemmeno sapere, detto che sarebbe andato via qualche giorno e chiuso il telefono in faccia.
Sinceramente non so più nemmeno che pensare. Io...cerco di fare il possibile per farla funzionare, nonostante i miei molti dubbi al riguardo, ma mi sembra di avere davanti un muro. Di continuo.
E...non so se ho più voglia di fare altri tentativi per abbatterlo" mi rivelò sinceramente, lasciando, poi, abbassare il suo viso fino ad arrivare a guardarsi le mani, posate sulle sue gambe.
"Ho un'idea: che ne dici se, solo per stasera, dimentichi tutto questo e vieni da me a guardare un film? A mia madre non dispiacerà, fidati" gli proposi in tono felice, credendo che, almeno, così avrei potuto tirarlo un po' su di morale.
Ed un po' per conti personali, ma dettagli...
"Va bene. Anche perchè tu sei l'unico con cui vorrei stare in questo momento" acconsentì Jungkook dopo un paio di secondi, finendo di mettere tutte le cose ancora gettate disordinatamente sulla panchina nello zaino e dirigendosi verso la porta sul retro dopo che gli riferii le parole di Mark.
Iniziammo a parlare del nulla, ridendo come il nostro solito, già prima di uscire dallo spogliatoio. Ma, poi, la risata di Jungkook si bloccò all'improvviso, sostituita da un'imprecazione, nel momento in cui tentò di tirare in basso la maniglia.
"Cazzo...".
"C-che succede?" chiesi con cautela, avendo già immaginato, però, cosa stesse succedendo.
"La porta è chiusa" rispose lui in tono scocciato, lasciando, poi, andare un lamento arrabbiato.
SPAZIO AUTRICE:
Scusate per il ritardo, ma mi era arrivato Be e mi stavo godendo il momento😂.
Del resto, grazie per le 3mila letture🥺❤️.
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