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Capitolo 10

Nyssa’s POV

-Ho incontrato uno degli uomini di Talia. Mi ha lasciato un messaggio-.

Spalancai gli occhi e la feci entrare.
-Sara sta dormendo?- chiese ed io annuii -Bene, voglio parlarne prima con te-.

Ci sedemmo sul divano, cercando di fare il più piano possibile per non svegliarla.
-Quindi?- la incalzai.

-Mi ha detto che tua sorella la sta aspettando e che non vede l’ora di batterla una volta per tutte il che equivale in pratica all’ucciderla no?-.
Annuii, sospirando.

-Ormai avrà anche capito che pure io sono qui, sa che non la lascerei mai da sola in situazioni del genere-.
-Voglio che la porti via da Crystal City- disse Laurel.

Portarla via? No, non avrebbe mai accettato.
-Non accetterà mai, sai com’è fatta-.

-Ma rimanendo qui si farà uccidere!-.
-Mia sorella la troverebbe anche se andassimo in Antartide, quando prende di mira un bersaglio non lo molla finchè non lo uccide-.

Si alzò in piedi e iniziò a camminare per la stanza; era nervosa, si vedeva benissimo.
-Quando ho incontrato quel ragazzo che mi ha riferito il messaggio lui era esattamente nell’appartamento di fronte del palazzo accanto. Non è che vi stava spiando?-.

In effetti poteva avere senso, alcuni degli uomini di Talia erano molto bravi nello spiare le persone.

-Se è così allora… Oh santo cielo, ha visto me e Sara baciarci! Se Talia viene a sapere della nostra relazione lo userà sicuramente a suo favore!-.

-Dobbiamo stare il più attenti possibile d’ora in poi. Se scopro qualcosa te lo faccio sapere, ok?- disse guardandomi negli occhi: non avevo mai fatto caso che fossero uguali a quelli di Sara.

Annuii e lei andò verso la porta.
-Veglierò su di lei stanotte- dissi e mentre usciva mi sorrise.

Tornai in camera e mi misi a letto, sospirando.
-Pensavo avresti fatto di tutto per allontanarmi da qui- disse Sara accanto a me e girandosi a guardarmi.

-Quanto hai sentito?- chiesi.
-Quasi tutto- disse ed io la strinsi tra le mie braccia con fare protettivo.

-My little bird**- dissi e le diedi un bacio sulla testa -Ti proteggerò con la mia stessa vita se necessario-.

Lei sorrise, accoccolandosi tra le mie braccia.
-Lo so-.

****
Talia’s POV

Sorrisi quando sentii David arrivare alle mie spalle e inginocchiarsi, di solito lui aveva sempre buone notizie.

-Hai scoperto qualcosa?- chiesi voltandomi.
-Sì mia signora. Sua sorella è a Crystal City-.

La mia shaqiqa*, lo sapevo che non avrebbe mai lasciato la sua amica indifesa.
-E c’è dell’altro- disse David.

-Parla, non lasciarmi sulle spine-.
-Nyssa e Sara sono fidanzate-.
Cosa? Bene bene, le cose si stavano facendo davvero interessanti.

-Cambio di programma: voglio che me le porti entrambe vive, ucciderò Ta-er al-Sahfer davanti ai suoi occhi senza che lei possa fare nulla per fermarmi- dissi ghignando.

-Ecco… volevo chiederle… è davvero necessario ucciderla? È una bella ragazza, mi piacerebbe tenerla con me- disse David.

-Osi ribattere ad uno dei miei ordini?- chiesi avvicinandomi minacciosa.
-Era solo un’ipotesi…-.
Gli tirai uno schiaffo facendolo finire a terra.

-Niente ipotesi, i miei ordini si eseguono e basta. Una settimana in cella ti farà cambiare idea-.
Mentre delle guardie lo portavano via presi in mano la foto che ritraeva me e mia sorella.

-Sto arrivando Nyssa e quando sarò lì sarai tu a soccombere-.

****
Sara’s POV

-Che significa tutto questo?!-.
La voce del padre di Nyssa rimbombò per tutta la stanza ed io e Talia smettemmo di combattere.
-Si può sapere perché hai attaccato mia figlia?!-.

-Mi ha mancato di rispetto e mi ha insultata-.
Lui si girò verso la figlia, la quale ovviamente negò ogni cosa.

-È vero padre, ho visto la scena- disse Nyssa avvicinandosi.
-Qualcuno porti Talia nei sotterranei, due giorni laggiù le serviranno da lezione e la prossima volta ci penserà due volte a mancare di rispetto a questa ragazza-.

-Cosa?! Credi a lei e non a me?! Credi ad un semplice assassino e non a tua figlia?!- urlò Talia.

-Io non credo a lei, credo all’altra mia figlia- disse lui e se ne andò tranquillamente mentre alcuni uomini conducevano Talia nei sotterranei.
Mi voltai verso Nyssa, sorridendo: -Grazie-.

Anche lei sorrise, dandomi un bacio.
-Ti proteggerò sempre, ricordatelo, habib-.

Una settimana dopo andai a trovare mio padre per cercare di fare pace con lui. La domenica non lavorava, così mi presentai a casa sua.
Suonai il campanello e lui aprì la porta.

-Hey- dissi e lui chiuse la porta -Andiamo papà! Ti stai comportando peggio di un bambino!-.
Nessuna risposta.

-Ti prego, Nyssa è importante per me. Non voglio dover scegliere tra lei e te, perché so bene che sceglierei lei e io non voglio perderti-.

Stavo iniziando a piangere, sentivo le lacrime premere nei miei occhi per uscire.

-Fa come vuoi, ora capisco perché mamma ti ha lasciato, non affronti mai le situazioni se non ti sono favorevoli!- dissi e me ne andai.

Mentre scendevo le scale sentii la porta aprirsi, ma lo ignorai e proseguii per la mia strada.

Andai in una zona periferica dove ero solita rifugiarmi quando volevo stare da sola con i miei pensieri ed allenarmi.

Una volta lì voltai verso il condominio abbandonato che usavo come rifugio e spalancai gli occhi: davanti all’ingresso c’erano almeno una decina di uomini, tutti con il tatuaggio di Talia.

-Ciao Ta-er al-Sahfer- disse l’uomo al centro che probabilmente era il capo.
-David…- dissi riconoscendolo.

****
Laurel’s POV

Correvo e correvo a più non posso verso casa di Sara.
Una volta lì, però, trovai solo Nyssa.
-Sara è uscita qualche ora fa, sarebbe dovuta essere da tuo padre-.
Accidenti!

-Speravo davvero di no, ma a quanto pare questo video non è montato- dissi mostrando un video che mi era arrivato sul cellulare:

Appesa a due catene c’era Sara, il volto sporco di sangue e terra e piegato in una smorfia di dolore.

Davanti a lui c’era l’uomo che mi aveva dato quel messaggio.

-Mi senti Nyssa Al Ghul? La tua amica, anzi dovrei dire habib, è molto resistente, ma fino a quando durerà?- disse colpendo Sara allo stomaco.

-Vieni il prima possibile al condominio in periferia, lo troverai perché lascerò delle guardie all’ingresso. Quarto piano, appartamento numero 200. Tic toc tic toc- disse e colpì di nuovo Sara, chiudendo poi il video.

-Lo conosci?- le chiesi.
-È David. Non la ucciderà, lui ha sempre avuto un debole per lei, ma dobbiamo liberarla. Ci serve un piano a prova di bomba-.

Annuii.
Avrei salvato mia sorella, non importava a che costo.

Note:
*shaqiqa = sorella (arabo)
** My little bird = mio piccolo uccellino (inglese)

Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va😊
Bye

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