We Are Fire
Era una sera d'estate. Sera piuttosto fresca, pensò Patricia mentre camminava sul marciapiede. Si strinse nel suo amato giubbino di pelle rigorosamente nero e avanzò il passo: non voleva di certo farlo attendere. Arrivò davanti alla porta di casa e bussò come se ne fosse dipesa la sua vita. Dopo poco meno di un minuto, un ragazzo dai capelli biondi e spettinati aprì la porta con fronte aggrottata.
-Non puoi evitare di farti sentire tutte le volte che passi?-chiese lui mentre lei si accomodava in casa non prima di avergli lasciato un veloce bacio sulla guancia che il biondo ricambiò. Quella era la loro cosiddetta "serata cinema": in pratica sceglievano un film in tv con l'abbonamento e se lo guardavano mentre sgranocchiavano sandwich, pop-corn e sorseggiavano birra o vino-dipendeva da cosa aveva lui in dispensa- commentando, uno poggiato sull'altra, le scene del film come due migliori amici. Beh, a dirla tutta, loro erano migliori amici. Le cose erano peggiorate dopo la fine del liceo e loro avevano cominciato a discutere più del solito, così, dopo una decisione di comune accordo si erano lasciati per poi rimanere amici e fare delle piccole serate tra di loro dove bevevano e scherzavano.
-Solo vino bianco Yacker.-disse il biondo entrando in salotto con una bottiglia fresca di buon vino bianco. Si fermò un attimo ad osservarla: la trovava semplicemente bellissima con quei capelli rossi mossi e ribelli, quegli occhi con il colore più strano del mondo ma così particolare da far impazzire chiunque. Aveva una camicia bianca a maniche lunghe, la solita minigonna ma stavolta senza calze.
-Andrà bene lo stesso e ora muoviti che voglio criticare le ragazzine innamorate.- Eddie rise sconsolato e divertito e aprì il vino mentre Patricia cercava qualcosa di adatto da guardare. Dopo che lui ebbe versato il vino nei bicchieri e Patricia scelto il film, i due si sedettero nella posizione di rito e iniziarono a vedere il film. Per tutta la durata, Eddie portava sul tavolino del salotto di fronte alla TV alcuni stuzzichini da sgranocchiare mentre bevevano il vino che, senza accorgersene, stavano finendo fino all'ultima goccia.
-Amo il vino bianco Weasel.-disse mentre lui rientrava in salotto con un paio di ciotoline di fragole e panna.
-Lo so Yacker.-disse ridendo mentre ne porgeva una a Patricia. I due mangiarono con gusto il piccolo dolce lanciandosi occhiate reciproche senza dare nemmeno più ascolto al film.
-Io amo te Yacker.-disse Eddie di botto guardandola negli occhi. La testa girava, si sentiva un po' stordito e la mente leggermente annebbiata.
-Non dire scemenze Eddie, sei ubriaco.-disse Patricia mentre si massaggiava la testa. Effettivamente erano brilli tutti e due.
-E comunque ti amo anche io Weasel, ma non dirlo a nessuno ok?-disse sussurrando mentre mangiava un pezzetto di fragola abbondantemente accompagnato dalla panna. Un piccolo pezzetto di panna rimase all'angolo della bocca di Patricia ed Eddie sorrise nel vederlo.
-Ti sei sporcata Yacker, adesso rimedio io.-disse per poi avvicinarsi sempre di più a lei. Dentro di se Patricia sentiva che forse era sbagliato, ma in quel momento voleva solo lasciarlo fare. Eddie si avvicinò all'angolo della bocca sporco di panna e leccò via il piccolo batuffolo bianco assaporandolo; pochi secondi dopo, fissò le labbra di Patricia e si avvicinò teneramente e lentamente, per paura di essere rifiutato, ma lei, impaziente come sempre, prese tra le mani il viso del biondo e lo baciò con impeto. Lui sorrise sulle sue labbra e in quel momento non ebbe più dubbi. Si baciarono teneramente, come non avevano mai fatto perché separarsi era stata una scelta poco azzeccata: loro erano fatti per stare insieme. Passarono dal bacio tenero, al bacio impetuoso, perché per troppo tempo quelle labbra che si incastravano perfettamente non si erano sfiorate e non avevano avuto modo di incontrarsi. Patricia sorrideva finalmente felice e mordicchiava il carnoso labro inferiore del suo biondo preferito come a volerlo stuzzicare. I due avevano mollato sul tavolino qualsiasi cosa avessero in mano e si erano avvicinati per sfiorarsi, toccarsi, per sentire che l'altro era realmente lì accanto e che tutto quello era reale.
Eddie spinse Patricia giù lentamente così da farle poggiare la schiena sulla seduta del divano e continuò a baciarla lasciando dei baci languidi e passionali sulla zona bocca-collo-mascella che la stavano facendo letteralmente impazzire, addirittura più dell'alcool contenuto nel vino.
-Ti voglio troppo Yacker.-disse lui nel mezzo di quella tempesta di baci.
-Anche io ti voglio Weasel.-disse lei guardandolo negli occhi. Eddie si chiese se non fossero i fumi dell'alcool a farli agire così, ma lasciò subito perdere e si concentrò sulla rossa sotto di lui: la baciò e cominciò a sbottonarle la camicia lentamente, perché sapeva che la sua Patricia non gradiva quando temporeggiava; per ogni bottone che usciva dall'asola, lasciava un bacio sul lembo di pelle che si scopriva sotto il tessuto dell'indumento. Lasciò i primi baci sul petto, fino a scendere sempre più giù sul ventre fino poco sotto l'ombelico per poi aprire completamente la camicia. Patricia si lasciò sfuggire un grugnito di soddisfazione, sollevata dal fatto che quella lenta tortura fosse finalmente finita. Si riprese dall'incanto e dopo aver afferrato i lembi inferiori della maglietta azzurra leggermente scollata del biondo, la fece scivolare via pensando che con quella indosso era sexy, ma se non ce l'aveva proprio era ancora più attraente. Si prese un po' di tempo per ammirare i muscoli scolpiti sul corpo del biondo passando poi le mani sul suo petto, fino ad intrappolargli il collo per poi spingerlo verso di sé e baciarlo. Quando si staccarono, Eddie prese la camicia dalle spalle della rossa e tentò di farla scivolare via. Lei inarcò la schiena per aiutarlo nel movimento e ciò procurò un contatto pelle contro pelle tra i due che la fece fremere sempre più impaziente ed infastidita dai modi così lenti di quel ragazzo che ne avrebbe sicuramente pagato le conseguenze. Mentre l'ultima manica dell'indumento veniva sfilata dal braccio di Patricia lentamente, lei si lasciò sfuggire qualche sospiro ed una mezza frase sommessa.
-Eddie...-bofonchiò Patricia scossa da innumerevoli brividi-Datti una mossa.-gli ordinò poi cercando di avere un tono autoritario, ma tutto quello che ottenne fu un gemito che uscì involontariamente dalla sua bocca.
Il biondo rise malizioso prima di cominciare a far scivolare le sue mani lungo il corpo provocandole la pelle d'oca sotto il suo passaggio, fino ad arrivare alla cerniera laterale della minigonna; fece scendere la zip e, sempre lentamente, la fece scivolare lungo le gambe e poi la gettò via. Se solo Patricia si fosse sentita più forte, avrebbe di sicuro messo fine a quella straziante ma piacevole tortura, invece stava lì, ferma con il battito ed il respiro accelerato con le mani tra i capelli del biondo ed intontita dai fumi dell'alcool.
-Ti stai prendendo gioco di me Eddie?-disse con una voce che tutto sembrava, tranne arrabbiata.
-No,-disse sorridendo con gli occhi che brillavano-affatto.- Lei lo guardò più storto che poté, ma non durò a lungo. Decise che doveva reagire e dopo aver deciso il suo piano, lo mise in atto. Baciò Eddie intensamente e con molta passione così da farlo distrarre abbastanza da poter allungare le mani verso il bottone di quei jeans che lui si era tenuto fin troppo tempo addosso. Sentiva il petto scolpito del biondo premere contro il suo ed il solo ostacolo era il suo reggiseno. Quando finalmente riuscì a slacciare il bottone e a tirare giù la zip, allacciò le gambe alla vita di Eddie e li fece scivolare via.
Lui si irrigidì per qualche secondo, poi scalciò via i pantaloni rimanendo in boxer; anche se il suo piano era stato portato a termine, Patricia rimase con le gambe allacciate al bacino di Eddie, con il respiro sospeso e gli occhi puntati nei suoi. Le mani di Eddie scivolarono lente verso la schiena di lei, fino a spingerla di nuovo verso il suo petto per sganciare il reggiseno.
Nemmeno lui seppe come, ma si ritrovarono completamente nudi sul divano con i vestiti che erano stati lanciati da qualche parte nel salotto dove alla televisione scorrevano ormai i titoli di coda.
L'alcool aveva cominciato a girare velocemente nei loro corpi e la mente era ormai annebbiata. Dopo quei minuti dove anche la biancheria era volata via, Eddie si era ritrovato ad affondare in Patricia prima lentamente e con dolcezza, poi più velocemente e con impeto.
-Dio Yacker...-aveva sospirato Eddie mentre la ragazza sotto di lui gridava il suo nome mentre raggiungevano l'apice insieme in un vortice di sensazioni ed emozioni esplose tutte in quella sera magica che i due non avrebbero mai dimenticato, nemmeno se ubriachi. I sentimenti nascosti per fin troppo tempo erano tornarti ad avvolgere i loro cuori e a farli battere l'uno per l'altra. Le loro pelli scottavano al contatto e fremevano sfiorandosi.
La cosa più dolorosa, era stata sicuramente la falsa lontananza: l'amore per loro era stato troppo spesso distante, così come i loro cuori, mentre erano sempre stati insieme e avevano sempre vissuto le loro vite come amici senza mai spingersi oltre.
Eddie si accasciò su Patricia sudato e sorridente mentre lei slacciava le sue gambe che poco prima erano state attaccate al bacino del biondo. Patricia, con la poca forza di cui disponeva, fece rotolare Eddie giù dal divano, cadendogli sopra.
-Ti amo Eddie.- disse prima di baciarlo appassionatamente mentre lui recuperava una coperta ai piedi del divano e la posizionava su di loro prima di sprofondare nel sonno.
La mattina seguente, spiegarsi cosa era successo non fu molto difficile per Patricia, dato che era nuda e praticamente accasciata su Eddie, tuttavia non riusciva a capacitarsi di essersi spinta così tanto oltre. Alzò gli occhi verso il biondo che dormiva rilassato e dovette ammettere di trovarlo davvero bello con quelle labbra leggermente schiuse e quei capelli tutti arruffati. Una fitta terribile alla testa la scosse e le fece tornare in mente tutto ciò che era successo la notte prima e non le andava molto a genio il fatto che avesse lasciato a Eddie il controllo dell'intera situazione. Il ragazzo sotto di lei si mosse leggermente e lei trattenne il fiato per non svegliarlo, ma appena vide le palpebre muoversi, chiuse di scatto gli occhi e tornò a poggiarsi sul suo petto. Qualche secondo dopo, infatti, Eddie si svegliò e al vedere Patricia addormentata sul suo petto, si coprì la faccia per l'orrore di ciò che aveva fatto a tutti e due. Non poteva crederci di essersi spinto così oltre e non poteva nemmeno credere che Patricia gli avesse lasciato il controllo. Sarà stata più brilla di me. Pensò con noncuranza mentre la spostava dal suo petto per posarla delicatamente sul tappeto accanto a lui, ma appena la mosse, i suoi occhi verdi si spalancarono e lo fissarono intensamente. Sembrava che il tempo si fosse fermato mentre i loro occhi rimanevano fissi gli uni in quelli dell'altro, fin quando lei si mosse e scese dal petto di lui. Eddie ritrovò i suoi boxer e li infilò velocemente mentre Patricia si copriva con la coperta.
-Hai...ricordato?-chiese lei alzandosi in piedi con la coperta a mo di asciugamano.
-Tu?-chiese lui voltandosi nella direzione della rossa. La ragazza in questione rimase incantata ancora una volta da quel corpo così perfetto.
-Non si risponde ad una domanda con una domanda.-lo incenerì lei riprendendosi.
-Io...sì, ricordo tutto alla perfezione.-ammise lui mentre si grattava la testa.
-Anche io.-disse Patricia secca.
-Ricordi cosa ci eravamo promessi?-chiese Eddie ritornando a posare il suo sguardo sulla ragazza. Lei annuì. –Amici. Perché insieme ci facciamo male da soli. E mi sembra che stanotte è stato dimostrato.-disse e questa volta fu lei a distogliere lo sguardo. Sperò con tutto il cuore che lui l'avrebbe contraddetta.
-Hai ragione.-disse Eddie. Le speranze di Patricia caddero in pezzi: per una volta che doveva contraddirmi! Si lamentò nella sua testa.
-Hai ragione.-ripeté lui e lei stava per saltargli addosso e no, non nel senso buono.-Hai ragione perché stanotte è stato dimostrato che noi due siamo degli idioti.- la testa di Patricia scattò verso di Eddie, che aveva lo sguardo più serio che mai-Perché siamo stati troppo tempo separati, ma è la distanza a farci male!-gridò lui quasi a sé stesso. Ma Patricia si rese conto che sarebbe ricominciato tutto da capo se fossero tornati insieme e allora prese la decisione fatidica.
-Dimentichiamolo.-disse trattenendo le lacrime più che poteva- Anche tornare insieme non servirà a nulla, perciò dimentichiamolo, altrimenti ci faremo ancora più male!- gridò per poi crollare e rompere il vetro che li stava separando, dandogli le spalle par non farsi vedere. Lui era talmente distrutto, così come lei, che l'unica cosa che fece fu annuire silenziosamente per poi andare vicino alla porta dove c'erano i suoi pantaloni. Poi, però, una rabbia mista a qualcos'altro lo fece fermare di scatto e gli fece fare il contrario di ciò che aveva in mente.
-Al diavolo!-gridò prima di girarsi, di percorrere lo spazio tra lui e Patricia, di afferrarla per un braccio ed infine prima di girarla verso di sé e baciarla. Amore. Ecco cos'era quella sensazione. E lui amava troppo Patricia per lasciarla scivolare via.
-Non mi importa di quanto puoi farmi male. Non mi importa di quanto possiamo farcelo da soli. Io ti amo e questo non cambierà mai.-disse tutto d'un fiato staccandosi un momento dalle sue labbra- E non ho bisogno di essere ubriaco per dirtelo. Ti amo Patricia. Ti amo.-disse mentre una lacrima rigava la sua guancia.
-Oh Eddie!-sospirò lei con le guance ancora bagnate e gli occhi leggermente rossi prima di buttarsi sulle sue labbra per baciarlo come non aveva mai fatto. Lasciò andare la coperta per afferrare il suo viso e per baciarlo con più passione, rimanendo inevitabilmente nuda contro il suo petto. Lui faceva scivolare le sue mani su tutta la sua schiena mentre la baciava con sempre più trasporto. La sollevò e le fece allacciare le gambe alla sua vita e la portò fino in camera da letto, dove la adagiò sul materasso e scese a baciarle il collo. Lei, imponendo la sua volontà, invertì le posizioni mettendosi a cavalcioni su di lui.
-Ti amo anch'io.-disse prima di baciarlo intensamente e prima che il fuoco ricominciasse a scorrere nei loro corpi.
Fine
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, questa è una one shot che ho pubblicato anche su EFP (se vi interessa su quel sito sono SapphireLynx) e che mi piaceva condividere anche qui :)
A breve pubblicherò una storia Fabina (già pubblicata su EFP) intitolata "Five Days". Quindi, se vi piace la mia scrittura, fatemelo sapere così posso partire con il primo capitolo.
Ringrazio lilydreaming per la grafica in copertina e grazie a tutti per essere passati.
A presto,
Lince
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