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All'accademia 2

- cosa apre? - chiese l'altro curioso.
- É la chiave di un bagno segreto agli Studenti. Ieri pomeriggio ho scoperto la sua esistenza ma tra una cosa e l'altra mi sono scordato. Tra un po possiamo andarci - gli spiegò lui entusiasmo.
- Michael, ci cacceremo nei guai - disse Robert preoccupato.
- non ci ha mai fermato. Dai sarà divertente, baby - disse Michael
- non chiamarmi, baby - disse Robert rosso.
- non posso farlo. Ormai sei il mio baby - disse lui prima di dargli un bacio. - io vado -
Robert non lo avrebbe mai lasciato andare da solo, usci anche lui e Michael sorrise.
- evita quel sorrisetto - disse Robert.
- non puoi stare senza di me - disse Michael al suo orecchio. - mi ami tanto tanto. L'ho sempre saputo -
Robert gli tappò la bocca e lo portò verso una colonna per nascondersi ai passi di qualcuno.
I due erano nascosti e videro Jeff passare nel corridoio. Michael si domandò dove andasse a quest'ora e poi quando non fu più visibile, uscirono dalla colonna.
- andiamo - disse Michael prendendolo per mano.
La porta era dietro la statua di angelo, se non lo sapeva non si faceva caso ma c'era un cerchio con alcune rune scolpite. Michael prese lo stilo e le tracciò una per una e poi il cerchio si apri e c'era la serratura. Lui diede la chiave a Robert e l'altro la mise dentro e la girò.
All'improvviso si aprì un passaggio segreto e Michael recupero la chiave. Robert entrò dentro e si ritrovo avanti un bagno molto speciale con candele che illuminavano un po. C'era un tappeto rosso che portava agli scalini per la vasca da bagno e c'era una finestra dove si vedeva un bel panorama e il cielo stellato con la luce così argentata. Notò i petali di gelsomino nell'acqua, i suoi preferiti e continuò a guardare il posto sinistra c'erano degli specchi e dei mobili mentre a destra degli angioletti con le brocche in mano.
- wow! É meraviglioso - disse Robert girandosi verso di lui.
- si, sembra essere stato creato per noi due - disse lui convinto.
- e se fosse il momento giusto - disse Robert senza rendersi conto di averlo detto ad alta voce.
Michsel sorrise a quel pensiero, era veramente il posto giusto per fare l'amore e si avvicinò più a lui.
- hai ragione, é perfetto per la nostra prima volta - disse lui portando le mani alla maglietta di lui.
Lui guardava che Robert aveva un po paura ma anche il desiderio. Era normale, era la prima volta e ognuno voleva che fosse perfetta. Si spogliarono a vicenda sotto i raggi della luna, dandosi teneri baci e poi lui prese la mano di Robert e lo condusse dentro vasca.
[26/4, 23:34] alebasile86: L'acqua era calda e profumata dai gelsomini, la luna li guardava e custodiva i loro segreti, i loro baci e adesso anche la loro prima volta. Si guardavano e sapevano che era il momento perfetto per loro. Baci sulla bocca, baci sulle spalle e collo, baci sul petto e lui si sentì preso di peso e messo sul bordo sulla vasca. Era di pietra ma non era fredda e guardò Robert mettere le mani sulle sue cosce e la sua testa scendere verso il suo membro. Non se lo aspettava. Michael guardò lo specchio che rifletteva la loro immagine, sentì la bocca di Robert alla sua punta e come la succhiava e la leccava. Il suo baby si era sciolto tanto, forse era questo posto o forse si era liberato delle catene che lo tenevano prigioniero. Michael guardò lo specchio che rifletteva la loro immagine, sentì la bocca di Robert alla sua punta e come la succhiava e la leccava. Il suo baby si era sciolto tanto, forse era questo posto o forse si era liberato delle catene che lo tenevano prigioniero. Le mani andarono ai capelli neri dell'altro quando senti la bocca avvolgerlo di più e muoveva la testa prima a un ritmo lento e poi più deciso. Michael aveva gli occhi chiusi, la testa all'indietro e Robert lo guardava attentamente senza perdersi nulla per cercare di capire se stava facendo bene. Lui era cosi insicuro, non aveva mai fatto ciò e non voleva deludere le aspettative di Michael. Tipico di lui. Era sempre molto critico per come era vissuto e pretendeva il massimo da se stesso. In quel frangente non era diverso. Aveva paura di deludere Michael, di non sapergli dare quello che voleva e il suo cervello aveva ripreso a ragionare. In queste cose il cervello non aiutava per nulla, al cuore doveva fare affidamento e farsi guidare da lui.
- ohhh baby, sei fantastico. Non ti fermare o non pensare - disse Michael gemendo.
Quei gemiti e incitamenti lo sbloccarono, non pensava di essere bravo ma la voce di Michael gli confermava che gli stava dando molto piacere. Era quella la spinta di cui aveva bisogno. Michael lo capiva con uno sguardo, non erano bisogno di parole tra loro e questo rendeva ancora più speciale il loro rapporto.
Il bagno segreto si riempi dei gemiti di Michael, il biondo portò le mani alle spalle e lo strinse per tenersi forte. L'altro lo stava portando ad un piacere che da solo non avrebbe potuto avere. Quella bocca era incredibile e le unghie andarono a graffiare la pelle di Robert per l'orgasmo potente. Michael non riusci ad avvertirlo che stava venendo e l'altro si ritrovò un getto caldo e forte nella bocca.
- scusami, Robert - disse Michael dispiaciuto.
L'altro disse qualcosa di incompressibile con ancora la punta sulla lingua e Michael si chino a pulirlo appena il suo membro usci dalla bocca. Robert lo guardò mentre lo leccava per pulirlo e poi lo baciò.
- non posso crederci di essere qui con te. Mi sembra un sogno - disse Michael felice.
Robert lo prese in braccio e disse: non é un sogno, Michael -
Michael sorrise e si diedere un bacio con lo sfondo della luna. Tutto il loro rapporto li aveva portati a quel punto, non poteva succedere con nessun altro e Robert senti il suo Michael che gli baciava il collo mentre le dite andavano a sfiorare il suo sedere.
Scesero verso l'entrata, Robert si appoggiò con il petto al bordo della vasca per dargli più acceso e si abbandono completamente, non pensava a nulla tranne a lui che lo preparava dolcemente, ai suoi baci e carezze al suo membro. Michael si dedicava a tutto il suo corpo, senza escludere niente e lui si girò, lo guardò e si avvinghio a lui. Le mani andarono ad accarezzare i suoi capelli mentre lo baciava e le braccia dell'altro lo avvolgevano. Le labbra di Robert lasciarono la bocca per scendere verso la giugulare e Michael gli diede maggiore accesso buttando un po là testa all'indietro. Robert succhio quella porzione di pelle come un vampiro affamato, strano pensiero per uno shadowhunters soprattutto per lui. Ma si sentiva così, affamato di Michael e voleva il suo odore per sempre addosso a sé. Michael e Robert si guardavano e sapevano che era arrivato il momento. Il moro si mise con le spalla contro il bordo, lasciò uno sguardo al biondo come per dire "sono pronto. Fammi tuo" e l'altro si avvicinò, lo baciò e poi si posizionò in mezzo per penetrarlo.
Michael affondò pian piano in lui, all'inizio fu doloroso ma aveva sentito altri dolori più insopportabili come il primo marchio, questo non era nulla e poi senti il loro legame. Ancora più unito di prima. Era come combattere in sol unisono ma questo era 1000 volte più bello che i combattimenti contro i demoni. Non pensava che un giorno lo avrebbe pensato. Robert si aggrappò a lui di nuovo, l'altro lo teneva dalle cosce e al centro della vasca incominciò a spingersi nell'altro. Era il momento che Michael aspettava da una vita, aveva sempre voluto solo Robert e far l'amore con lui adesso in quel luogo andava oltre alle sue previsioni.
Lui guardava Robert negli occhi e aveva la bocca socchiusa, le guance rosse e gemeva, buttando la testa all'indietro. Fu lui questa volta a baciare dal mento in giù. Era la loro prima volta da sogno: dolce e bollente allo stesso tempo.
Neanche nei suoi sogni era così la loro prima volta, non pensava che stare dentro di Robert era paradisiaco e poi era così stretto. sarebbe rimasto dentro di lui per sempre così da non separarsi mai da lui.
La luna guardava i due ragazzi fare l'amore, vedeva come il moro andava in alto alle spinte del biondo, vedeva i loro baci ma non udiva i loro gemiti, le mure invece erano custodi dei loro gemiti e delle loro frasi. Per Robert era doppio piacere, sentiva il suo membro sbattere contro il petto dell'altro mentre andava su e giù per le spinte e strusciava. Michael sentiva il membro dell'altro contro di sé, gli veniva voglia di toccarlo ma teneva l'altro dalle cosce.
Le spinte si fecero sempre più forti, i gemiti aumentavano e con loro anche il piacere.
Michael si fermò un attimo, Robert lo guardò un po confuso e poi gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Il moro annuì e sentì l'altro lasciare le sue cosce e uscire un attimo da lui.
Robert sali sulla pietra dove c'era la finestra, si sedette con le gambe sempre aperte e l'altro lo raggiunse, lo baciò e poi lo penetrò di nuovo e nel frattempo gli toccava il membro.
Nessuno poteva vederli, la finestra affacciava sul dietro dell'Accademia e tutti dormivano tranne Jeff e Colton che uscirono da un passaggio segreto e si trovarono alle spalle dell'Accademia. Jeff prese Colton per mano e la pietra rossa che era pezzo di un portale lì portò in un luogo incantato. Michael non poteva sapere che accadeva nel cuore di Colton. Portò Robert a girarsi con un dolce sussurrò, erano alzati e Michael lo riprese di nuovo mentre lo toccava e gli baciava le spalle. Era completamente appoggiato al corpo di Michael, una mano andò alla testa del biondo e si sporse baciarlo. Le labbra di Michael si posarono sulla sua pelle e poi prese a spingere a toccarlo con più vigore tanto che Robert dovette portare le mani sulla parete. Michael non si fermava più, a lui piaceva tanto e poi era molto resistente senza neanche usare la runa. I colpi decisi che gli dava. Se prima era più dolce, adesso era più forte. Non si fermava, andava più in profondità e deciso. Robert gridava dal piacere e diceva che lo stava facendo uscire fuori di testa. Robert non ci mise molto per venire e sporco tutto il muro.
Michael venne dentro di Robert e si accasciarono contro la finestra, felici e uniti più uniti più di che mai. Ripresero il fiato e si baciarono con le dita intrecciate. Quello momento cambiava tutto. Michael ne era convinto, Robert sarebbe al suo fianco anche se le cose non erano facili da affrontare. Insieme avrebbero vinto i pregiudizi e le leggi assurde del conclave. Adesso lui e Robert stanno insieme e nessuno li avrebbe separati.
Sembrava l'inizio di una nuova era, loro due che camminavano nei corridoi dell'accademia alla luce del sole, qualche bacio a mensa e tanto altro. Immaginava la loro vita da parabatai ma innamorati. Immaginava la loro vita da coppia, non gli importava se per il conclave i parabatai non si potevano innamorare o sposare. Non avevano dato una sola ragione per il quale era proibito. Il conclave voleva solo controllarli come soldatini e basta. Lui non sarebbe mai stato il cagnolino di nessuno, avrebbe protetto i mondani e chiunque altro e non avrebbe mai disprezzato i nascosti.
Michael e Robert dormirono nello stesso letto come le notti scorsi ma questa volta erano più uniti che mai. Si svegliarono con lo sguardo dell'altro, si baciarono felici e andarono a farsi la doccia. Si prepararono e uscirono dalla stanza.
Michael non perse un attimo e prese la mano di Robert nel corridoio di giorno come nella sua immaginazione ma qualcosa era diverso.
Robert ritrasse la mano e disse: che fai, Michael?
- ti prendo la mano. Sei il mio ragazzo - disse Michael.
- Michael, non possiamo andare in giro come una coppia normale lo sai - disse Robert subito.
- perché noi non siamo una coppia normale? - chiese Michael risentito un po.
- Michael, noi siamo una coppia normale ma siamo parabatai quindi è diverso - disse Robert cercando di spiegarsi meglio. - aspettiamo un po -
- sulla questione parabatai capisco - disse Michael a quelle parole - ma non ti sei pentito vero? - Era il timore più grande di Michael. Si sentiva nella sua voce e Robert lo capi subito. - ma no. Sono sicuro della mia scelta - disse Robert con un sorriso. - sei la cosa più bella che mi sei capitato. Non dico spesso ciò che provo lo sai ma è così -
Michael si avvicinò per baciarlo ma l'altro si sposto. - scusami - disse Robert non sentendosela. - lo faremo in un altro momento - disse Michael sospirando. Non era per nulla facile. Stare accanto a lui e non baciarlo o prenderlo per mano ma sapeva il suo carattere quindi doveva aver pazienza per un po.
- ma non senti caldo? - chiese Michael guardando il collo coperto dalla sciarpa blu che gli aveva regalato. - un po ma ti ricordo che mi hai marchiato tanto - disse Robert mostrandogli i segni. - marchi d'amore - disse Michael con un sorriso.
- tu come mai non ti copri? - chiese Robert al marchio sulla gola. - perché me lo hai fatto tu e non voglio nasconderlo - disse Michael semplicemente. Michael era così, non si importava degli altri e sfoggiava quello che gli piace anche se poteva essere chiacchierato o definito strano. Avrebbe voluto avere quel coraggio ma la sua famiglia l'aveva reso chiuso di carattere.
A prima ora avevano latino, erano i primi e presero posto agli ultimi posti anche se Robert avrebbe preferito i primi da secchione che era ma Michael odiava quei posti. - dai, togliti quella sciarpa - disse Michael come un bambino. - no. Adesso fammi ripassare - disse Robert aprendo il libro. - proprio un ragazzo secchione mi sono preso - disse Michael con le mani dietro la testa e dondolandosi un po sulla sedia.
- Michael, qualcuno potrebbe sentirti - disse Robert guardandolo un attimo alla parola ragazzo. - sei paranoico lo sai - disse Michael alzando gli occhi al soffitto. - rilassati un po -
- oh che abbiamo qui. Sua altezza reale Robert Lightwood ci onora della sua presenza negli ultimi posti - disse Jason stupito e con sarcasmo. - che dobbiamo questo cambiamento? -
- perché non la finisci e ti siedi - disse Robert già esasperato e poi a Michael:- come lo sopporti? - - Perché io sono favoloso - disse Jason vantandosi. - Mickey, birbantello che cosa hai fatto stanotte? -
Jason si accorse dell'evidente marchio sulla gola e il suo sguardo era molto intrigante. - racconta al tuo caro Jason, chi te la fatto? - Robert lo sapeva che Jason o qualche ficcanaso avrebbe fatto domande per questo si era coperto e avrebbe inventato la qualunque cosa per non togliersi la sciarpa. Non amava essere nella bocca degli altri, lui era così riservato e ci teneva alla sua privacy.
- non parli. Mi ferisci così, Mickey. Io ti ho raccontato delle mie mille avventure nei minimi particolari - disse Jason ancora melodrammatico.
- sai potresti fare teatro o cinema, Jason. Sei così melodrammatico e poi non ti ho chiesto io di raccontarmele - disse Michael giustamente.
Jason lo ignorò e guardò Robert, aveva una sciarpa ad inizio settembre con quel caldo e poi guardò di nuovo Michael e il marchio. Capii subito tutto e prese Michael per un braccio e lo portò nello sgabuzzino. - che ti dice la testa? - chiese Jason contrariato. - come scusa?- chiese lui confuso. - E' Robert Lightwood! Ti stai facendo del male da solo - disse Jason prendendolo dalle spalle. - sai che lui non verrà mai allo scoperto vero? Ti spezzerà il cuore -
- Jason, calmati....-
- Cazzo, Michael. Siete parabatai. Non potete - disse Jason rimproverando.
- parla quello che non se ne frega delle leggi o regole. E' la mia vita e poi conosco Robert. Lui ha solo bisogno di tempo e per la questione dei parabatai non mi importa - disse Michael deciso a tutto. - andrò anche all'inferno ma non rinuncerò a lui per una legge del conclave -
- ti metterai nei guai, Michael. Sei un mio amico e non voglio perderti. Perché non puoi scegliere Eliza o un altro ragazzo disponibile? Lui non è l'unico a mondo,. Michael - disse Jason cercando di farlo ragionare. - per me esiste solo lui - disse Michael deciso. - ti voglio bene, Jason ma non intrometterti -
- non venire a piangere da me quando ti spezzerà il cuore - disse Jason alla sua testardaggine, uscendo dallo sgabuzzino.
Gli dispiaceva tanto aver discusso con Jason, non voleva che finiva così ma sapeva che sarebbe andato contro tutti per Robert. Sapeva che ne valeva la pena, Robert era la persona giusta e non si sarebbe tirato indietro.
le lezioni proseguirono bene finché non arrivò il momento dell'allenamento e quindi dovevano mettesi in canottiera per combattere. Robert cercò di simulare un po di tosse o altro per evitare tutto ciò ma il professore non voleva sentire storie e allora si tolse la sciarpa. L'allentamento tutti videro i segni e i graffi il collo e sulla schiena, lui era in imbarazzo e a disagio. Aveva paura delle domande che non tardarono ad arrivare.
- Wow! Lightwood, chi è stata la gattina che ti ha fatto questo? - chiese un suo compagno malizioso. - deve essere proprio bomba -
Robert non sapeva cosa dire, era tutto rosso e Michael stava per raggiungerlo quando Maryse si mise in mezzo.
- quello che uno fa nel suo privato a te non deve interessare - disse Maryse in suo soccorso.
- ora ho capito. Sei tu la gattina. Ecco perché lo difendi - disse Josh malizioso.
- e anche se fosse - disse Maryse in sfida.
Michael guardava la scena, Robert era fermò e non diceva nulla e quel Josh insisteva.
- si, sono stata io. Contento - disse Maryse per chiudere la questione, prese Robert per portarlo via. - ora lasciaci in pace -
Michael vide Robert che parlava con Maryse e adesso per tutti Robert e Maryse erano una coppia. Robert non era stato in grado di replicare a nulla, aveva lasciato che Maryse ci pensava e non sapeva cosa pensare. Era risentito, non si aspettava ciò e in più si subì Jason che gli diceva ' che ti aspettavi? Apri occhi, Michael ' e ricordò di avergli gridato di star zitto. Ora era nascosto in quel bagno in cui lui e Robert avevano fatto l'amore, fatto rinnegato da Robert e si sfogò.
Non ricordo quanto tempo era rimasto là ma tornò in stanza con gli occhi rossi, c'era Robert e gli andò incontro. - Michael, finalmente sei tornato. Ti ho cercato ma non ti trovavo - disse l'altro mentre stava per abbracciarlo. Michael sfuggi alle sue braccia, non se la sentiva per il fatto di prima e l'altro lo guardò preoccupato. - perché non hai detto nulla? Perché hai lasciato che tutti credessero che tu e Maryse avete fatto qualcosa? Perché? - chiese Michael con le lacrime agli occhi.
- Michael, mi dispiace. non sapevo cosa dire - disse Robert dispiaciuto. - ero in imbarazzo. Ero confuso.... -
- devi decidere cosa vuoi. Non puoi lasciare che gli altri parlino per te.... o forse per te è stato solo divertimento o è stata importante come per me?- chiese Michael duro e con dubbio.
- certo che è importante. Sai che lo è - disse Robert sincero. - allora che ti ha reso confuso prima? Io non capisco - disse Michael perplesso. - tu provi lo stesso per me -
- Solo con te mi sento me stesso. Fuori da qui sono come una palla impazzita. Dammi solo un po tempo - chiese Robert con degli occhi da cucciolo. - non te ne pentirai - Michael non sapeva cosa fare. Robert era così sincero e chiedeva del tempo.
Decise di dargli un'altra possibilità. Sperava che era la scelta giusto. - come potrei dire di no a questi occhi sinceri - disse lui con un sorrisino. - mi farai impazzire un giorno -
- pensavo che già eri impazzito da ieri - disse Robert pensando a ieri notte.
- una notte bellissima - disse Michael sognante.
- solo tu mi fai provare. Nessun altro potrebbe riuscirci. Nessuno ricordati questo - disse Robert asciugando le guancia con la bocca.
Robert leniva il dolore che aveva procurato con dolci baci, Michael sentiva l'amore dell'altro e anche se era difficile, non voleva rinunciarci. Si ritrovò sul letto con Robert sopra, le mani erano intrecciate e gli diede un bacio. Pian piano Michael si ritrovò sotto le coperte nudo con Robert sempre sopra, senti il suo amore in ogni bacio, carezza e sussurrò.
Quante volte aveva immaginato una cosa simile. Loro due nel suo letto a fare l'amore e adesso Robert stava realizzando un suo sogno.

Le carezze di lui gli dava in brividi, e anche i baci e lo immergersi sotto le coperte
- che fai, baby? - chiese lui curioso.
Senti il suo alito sopra il suo membro e apri le gambe per dargli maggiore accesso, senti il suo membro contro la faccia dell'altro e alzò un po la coperta. Vide come Robert lo coccolava. Era molto dolce.
Si prese cura di lui in tutti i sensi, Robert era sempre attento e baciò tutta la lunghezza con dolcezza. Baciò verso interno coscia e scese sempre più giù, le coperte furono tolse e baciò le caviglie e poi i piedi. Era tutto cosi perfetto e dolce. Poi Robert risali per baciarlo.
Come seconda volta era perfetta. Robert lo preparò accuratamente, poi fece mettere di fianco e lo penetrò dolcemente. Una lacrima scese dopo che senti Robert dentro di lui.
L'altro si allarmò.
- ti ho fatto male? - chiese Robert preoccupato.
- no, é solo perfetto e bellissimo - disse lui voltando il viso per baciarlo.
Sentiva il suo amore versato in lui. Robert baciò la sua guancia mentre dava delle dolce spinte. Ogni volta che si spingeva in lui, tante lacrime scesero giù dalla felicità e gli sussurrò " sono felice ". Anche Robert lo era. Cambiarono posizione: lui era disteso e Robert era sopra di lui, erano avvinghiati e le spinte si fecere più forti. Michael gemeva, lo incitava e lo chiamava baby.
- ohhh baby - disse lui alle spinte, aggrappandosi le possenti spalle di Robert.
- essere dentro di te é una cosa incredibile - sussurrò l'altro baciando il suo orecchio.
Vide il viso di Robert affondarsi nella sua spalla durante le spinte, senti la bocca che si occupava di varie pozioni di pelle e lo marchiava. Quei marchi erano quelli che preferiva. Poteva vivere senza rune e senza essere uno shadowhunters ma non poteva vivere senza Robert. Ringraziava il suo sangue per avergli fatto incontrate ma poteva rinunciare a tutto per una vita con lui.
Il suo destino era stare con lui, il resto era un contorno e quel momento valeva di più di battaglie o altro. senti Robert venire dentro di lui. Fu un esplosione di piacere, venne anche lui subito dopo e Robert si accasciò accanto a lui. Robert li copri, lo portò al suo letto e tenne stretto a lui. Esistevano solo loro e il resto del mondo era fuori. Robert gli accarezzava i capelli, gli dava un bacio sul collo e lui gli accarezzava il petto.
- vorrei stare per sempre qui - disse Robert dolce. - noi due e questa stanza -
- si é bello - disse lui guardandolo. - ma c'é un mondo fuori che ci aspetta. Non sarebbe bello stare abbracciati anche fuori -
- ho paura che se lo dico, si rompa tutto - disse Robert sincero.
- capisco la tua paura ma potrebbe essere diverso da come pensi - disse lui rassicurandolo.
- sarebbe bello - disse Robert con un sorriso. - vorrei davvero stare cosi da tutte le parti -
Michael gli mise una mano sul cuore.
- qualunque cosa accada, io Michael Wayland prometto di stare al tuo fianco, non in qualità di tuo parabatai ma questa volta come amore della tua vita - disse lui solennemente.
- anche Robert Lightwood prometto che qualsiasi cosa accada starò al tuo fianco, non in qualità di tuo parabatai ma questa volta come amore della tua vita - disse Robert mettendogli una mano sul suo cuore.
Oltre al giuramento di parabatai, si era aggiunto quello d'amore. Un giuramento solo loro.
Robert e Michael avevano fame ma non avevano voglia di andare a mensa così dopo una bella doccia, si recarono nelle cucine.
Speravano che c'era qualcosa di buono. Non c'era nessuno, si misero a cercare qualcosa di buono e trovarono delle fragole.
Robert si mise nel tavolo con il cestino e vide l'altro cercare qualcosa.
- che cerchi? - chiese lui curioso.
- la panna - rispose Michael.
- come quest'estate - disse Robert già con una voglia.
Michael trovò una ciotola con la panna e lo prese con un dito. Robert prese il cestino e guardò che l'altro stava assaporando la panna. Era molto sexy in un gesto così innocente.
- vuoi? - chiese Michael con un il dito sporco di panna. Robert era un po in imbarazza ma aprì la bocca per gustarsi la panna. Fece dei versi di apprezzamento e Michael non si trattene e lo baciò contro il tavolo della cucina.
Robert rispose al bacio ma un rumore lo fece sobbalzare. lui e Michael si nascosero dentro la dispensa. Aspettarono che chiunque se ne andasse e cercarono di non far rumore.
Sentirono delle voci familiari. Erano Jeff e Colton.
- finalmente soli - disse Colton con le mani intorno al collo di Jeff. - non vedevo l'ora di stare solo con te - disse Jeff spingendolo contro il muro. Michael stava vedendo tutto da un buco nel legno, vide il suo fratellino che si baciava con uno dei suoi migliori amici e per giunta loro insegnante.
Pensava che Colton stava con Lydia. Si era forse perso un passaggio. Non era che non approvava ma era così repentino quel cambiamento.
Certo baciarsi nella cucina non era il luogo più adatto se volevi tenere nascosto una storia visto i ruoli.
- sei sicuro che non venga nessuno? - chiese Colton staccandosi un attimo. - tranquillo, la cuoca ha quest'ora ha sempre un appuntamento galante - disse Jeff super informato. - non verrà nessuno -
Michael avrebbe voluto dire: eh no, Jeff. Ti sbagli, ci siamo noi. Chiunque può entrare -
I due continuarono per un bel po a baciarsi e Michael guardò tutto il tempo. Certo che anche quei due come loro non riuscivano a staccarsi dell'altro.
Aveva sempre Robert che gli bisbigliava di smettere di guardare e che non era educato. Quello era suo fratello e il suo migliore amico quindi poteva e poi controllava per poter uscire. Dopo qualche minuto, se ne andarono e finalmente lui e Robert tornarono nella loro stanza e si misero nel letto di Michael per mangiarsi le fragole con la panna.
Robert e Michael erano mesi di fianco e si imboccavano le fragole a vicenda, il biondo le intingeva nella panna e lo passava sulle labbra. Le labbra si sporcavano di panna e Michael gliela levava a suon di baci per poi finire in quei baci passionali e infiniti.
Mentre i due si gustavano le fragole con la panna a letto, Felicity stava parlando con uno del conclave insieme a Jeff.
mi creda, una gita in città é quello che serve a questi ragazzi - disse lei cercando di convincerlo. - un po di sfago e anche vedere un vero combattimento dal vivo -
- sono d'accordo con Felicity, hanno bisogno di testare le loro capacità sul campo e anche vivere qualche ora di spensieratezza. Sono sempre dei ragazzi. Io mi occupero della loro sicurezza insieme alla mia collega - disse Jeff.
- sei uno dei shadowhunters migliori, mi fido di te ma verrà con voi un membro del conclave - disse lui come unica condizione. - 3 giorni solo -
- 3 giorni solo pochi. Almeno 5 - ribatté lei.
Così concordarono per 5 giorni e subito gli studenti furono chiamati per la comunicazione. Robert e Michael era tra gli ultimi che arrivarono, erano stati presi da altre attività e si avvicinarono agli altri.
Un funzionario del conclave si fece avanti e disse: - Abbiamo accolto la proposta dello shadowhunters Jeff e della nascosta Felicity Jonas in cui voi studenti farete un'esperienza sul campo in città mondana precisamente a Los Angeles. L'esperienza durerà 5 giorni e allogerete nell'Istituto dei Blackthorn -
Una città a Los Angeles di 5 giorni!!! Era un sogno per i due innamorati. Era una metà che desideravano andare e in più con la signorina Jonas e Jeff sarebbe stato bellissimo.
- oltre a loro due, un membro del conclave sorveglierà il tutto -
Qualche lamentela ci fu a quella aggiunta. Speravano di essere più liberi e invece che seccatura. Il conclave doveva essere ovunque.
Quello del conclave gli raccomandò le varie regole e li avvertì di preparare il necessario e di andare a dormire perché il portale era alle 6 di mattino.
A parte la cosa del membro del conclave, tutti erano felici soprattutto Robert e Michael che immaginavano già di visitare quella splendida città ma anche Corey e Colton che amavano il mare e le spiagge.
- non é fantastico, Robert? - chiese Maryse prendendolo a braccetto. - magari finiremo in stanza insieme -
- Maryse, non metteranno mai maschi e femmine insieme - disse Robert giustamente.
- hai ragione ma tranquillo, troverò un modo per venire da te - gli sussurrò Maryse all'orecchio, dandogli un bacio sulla guancia.
Michael si infastidì della confidenza che Maryse si prendeva con Robert.
Cosa che fece notare a lui quando erano in stanza.
- non mi piace come Maryse ti gira intorno - disse Michael geloso.
- lo so, non piace neanche a me tutto ciò. Mi mette in imbarazzo - disse Robert sincero.
- perché non le dici di smetterla? Se ti imbarazza, fai qualcosa - disse Michael a quelle parole.
- ma io le ho detto che non voglio distrazioni dell'Accademia. Più esplicito di così - gli rispose Robert ripensando alla scena alla torre.
- con Maryse, non puoi certo usare una scusa del genere. Ha bisogno di sentirsi dire che non può esserci nulla tra voi, che il tuo cuore é già mio o di qualcun altro se non sei pronto - disse Michael sedendosi sul letto. - devi essere deciso -
- ci provero. Te lo prometto - disse Robert sospirando.
Michael si fidava di lui, sapeva che Robert non si sarebbe tirato indietro e pensava ai quei giorni insieme.
Programmarono un po di cose da fare insieme quando
Erano a Los Angeles.
Erano sul letto e Robert scrivava una bella lista mentre Michael si divertiva a disturbarlo, a toccarlo e a fargli il solletico e tanto altro.
- OK, non scrivo più. Contento? - chiese Robert posando la penna.
- si, non voglio sprecare un solo secondo- disse michael mettendosi sopra di lui e baciandolo. - é il nostro tempo.
Il quaderno e la penna caddero giù dal letto, le mani di Robert andarono alla schiena dell'altro mentre ricambiava al bacio. Non riuscivano a stare lontani senza baciarsi o toccarsi. Stavano recuperando tutto il tempo perso in quei giorni. Si lasciarono andare alla passione anche quella sera e il giorno dopo, fu difficile alzarsi dal letto ma per fortuna Colton li bussò per chiamarli e così fecero una doccia veloce fatta separatamente perché Robert l'aveva chiuso fuori.
- dai, baby, fammi entrare - disse Michael supplicandolo.
- no altrimenti non usciamo più dal bagno - disse Robert deciso.
- tengo le mani apposto - disse Michael promettendo.
Alla fine Robert uscì solo quando ebbe finito e Michael lo guardò.
- sei crudele - disse lui imbronciato.
- mi ringrazierai un giorno di ciò - disse Robert prendendo lo zaino. - ora forza in doccia -
- mi fai compagnia in bagno - disse Michael con quegli occhioni.
- Michael... -
Qualcuno bussò, Robert andò a vedere chi era e quando apri, si sorprese delle visita.
- nonno??? Che ci fai qui? - chiese lui confuso.
- ho bisogno di parlarti - rispose suo nonno, il patriarca della famiglia Lightwood serio.
Michael vide Robert seguire Isidore Lightwood fuori dalla stanza, aveva visto solo qualche volta il nonno di Robert e non gli aveva mai fatto una bella impressione. Era uomo molto austero proprio com'era Andrew Lightwood, il padre di Robert. Quella famiglia era molto rigida e avevano trasmetto ciò al suo Robert.
Robert si ritrovò nello stesso bagno in cui aveva fatto l'amore con Michael, ebbe il timore che qualcuno li aveva visti e che adesso suo nonno era venuto per sgridarlo o molto altro ancora.
- Robert, quando studiavo qui venivo sempre qui sai. Era l'unica regola che ho trasgredito in vita mia - disse suo nonno molto confidenziale.
Non immaginava suo nonno trasgredire una regola. Lui così severo e preciso.
- davvero? Non l'avrei mai detto - disse Robert stupito. - è così, nipote. Vedi a volte facciamo qualcosa senza pensare che possa influire sugli altri. Io ne ho pagato le conseguenze o meglio un po tutti perché c'era un motivo perché questo luogo era proibito agli studenti o chiunque altro. Era racchiuso un'entità malvagia e io la liberai senza saperlo -- gli raccontò il nonno attentamente.
- è adesso dov'è si trova? Tu o gli altri shadowhunters l'avete catturata? - chiese Robert curioso. - no, nipote. E' scappato. Io non dissi nulla a nessuno. Avevo paura. Sono stato un codardo - disse suo nonno confessandoglielo. - non dissi niente a nessuno tranne ai tuoi bisnonni ma loro dissero di tacere e che se ne sarebbero occupati loro ma non trovarono mai quell'entità malvagia. Tuo padre seppe la storia e cercò anche lui senza risultati e adesso tocca a te, Robert. Tu forse riuscirai in quello che gli altri lightwood non sono riusciti a fare. Trova lì'entità malvagia e rinchiudila di nuovo qui -
Quello che gli mancava. Una misteriosa entità da cercare.
Robert tornò in stanza dopo quella rivelazione, Michael lo guardava un po confuso a quella sua espressione e stava per chiedergli che era successo con suo nonno. - non c'è tempo adesso- disse Robert vedendo l'ora.
- possiamo anche arrivare qualche minuto dopo. Non importa. Sei sconvolto e tu sei più importante - disse Michael fermandolo.
- Michael, non sono sconvolto - disse Robert svincolandosi da lui. - e io sono un elfo di babbo natale - disse Michael ironico. - un che? - chiese Robert all'improvviso.
- lascia stare - disse Michael alla sua domanda. - dimmi che cosa c'è. Posso aiutarti. Sono il tuo ragazzo e parabatai. Qualunque cosa succeda, io ti aiuterò -
Robert decise di parlare della missione mentre si avviarono verso il portale.
- quindi devi trovare un'entità malvagia di cui non hai informazioni. Bene, partiamo bene ma tranquillo, ci riusciremo insieme - disse Michael positivo. - sarà la nostra prima avventura insieme -
- mi piace come suona - disse Robert con un leggero sorriso. - sono riuscito a farti scomparire quella faccia scura. Sono la tua medicina contro il pessimismo e le altre cose - disse Michael allegro.
Era vero. Ogni volta Michael cambiava il suo umore. Era veramente la sua medicina. Furono gli ultimi a passare il portale, Michael prese la mano di Robert e ci entrarono insieme.

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