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Pillole di dialoghi

Ben ritrovati, Watppadiani! 
Un altro degli errori che riscontriamo di frequente io e Sly è l'uso scorretto della punteggiatura nei dialoghi. 
Iniziamo proprio dalle basi e chiediamoci: che cos'è un dialogo? 
 
In narrativa è tutto ciò che viene pronunciato da un personaggio durante un colloquio con un altro personaggio (o più di uno).
Per scrivere i dialoghi del vostro romanzo dovete quindi riflettere sul parlato, sul linguaggio, di ogni singolo personaggio della storia.
 
Chiarito cos'è un dialogo, adesso andiamo a vedere quali sono le sue funzioni. 
 
Quando rifletti sui tuoi personaggi, prima di capire come scrivere i dialoghi, pensa alla loro funzione. Perché devo scrivere un dialogo proprio in quel modo? Quale sarà la sua funzione nella storia?
 
I dialoghi possono avere tre funzioni. 
 
1- Esporre.
 
In questo caso il dialogo serve a esporre al lettore una scena, un'immagine, una precisa situazione. In narrativa questo si può fare solo con una descrizione efficace o con il racconto del luogo (o della situazione in cui il personaggio si trova), narrato dalla viva voce del personaggio, attraverso una conversazione con un altro personaggio o usando il monologo.
 
👉 Aiutano il lettore a capire dove si sta svolgendo l'azione e quali percezioni sensoriali stanno vivendo i personaggi.
 
2- Caratterizzare
 
Oltre all'aspetto fisico e psicologico, il linguaggio è il terzo elemento che ci permette di conoscere e provare empatia per un particolare personaggio. La voce di un personaggio crea il personaggio. Quindi un buon dialogo non deve appartenere allo scrittore, ma al personaggio che ha creato.
 
👉Per caratterizzare un personaggio occorre inserire nel suo linguaggio qualche nota peculiare – dialetto, gergo, termini tecnici, se svolge una professione precisa.
Ricordiamoci che ogni dialogo scritto serve a rafforzare l'identità del personaggio stesso o la sua funzione all'interno della trama e dello svolgersi degli eventi. Ogni personaggio, quindi, necessita di una sua peculiare voce, di un suo registro linguistico per essere convincente. Attenzione, però, che se i dialoghi risultano artefatti, finti, allora tutta la storia che state narrando risulterà inverosimile. 
 
👉Un modo per rendere naturali i dialoghi con la pratica è quello di ascoltare le persone, annotando tutte quelle informazioni che potranno risultare interessanti all'interno del vostro romanzo. Queste annotazioni vi aiuteranno a fare pratica, a scrivere e riscrivere, fino a quando troverete l'equilibrio perfetto.
 
👉Se state scrivendo un romanzo storico la cosa si fa decisamente più complessa, perché non potrete interagire con persone vissute secoli fa.
Per questo, quindi, non esiste altra soluzione se non leggere fonti storiche originali, saggi di storia e romanzi di scrittori autorevoli ambientati nella stessa epoca del vostro romanzo. 

👉Infine, ci sono anche dei romanzi geniali in cui un personaggio è muto. E, come sempre, anche l'assenza di una dote fondamentale come la parola serve a caratterizzare un personaggio. Un esempio concreto lo troviamo in "Forrest Gump", nella figura di Bubba. 

 
La sua vita personale e familiare ruota tutta attorno ai gamberi, alla pesca dei gamberi, al commercio di gamberi, al cucinare gamberi.
Bubba non ci rimane impresso solo per il suo aspetto, ma anche e soprattutto per il suo eloquio fortemente dedicato a un solo argomento, trattato in tutte le sue sfumature. Bubba pulisce fucili e parla di gamberi; corre e parla di gamberi; lava i bagni e pulisce i gamberi; lucida scarpe e parla di gamberi. 

👉 Quando progettate il protagonista del vostro romanzo, l'antagonista o altri personaggi comprimari, ricordatevi sempre di renderli unici e facilmente riconoscibili dal lettore. Soltanto dopo aver messo tutto nero su bianco potrete definire come scrivere i dialoghi e come renderli naturali.

3- Azione.
 
Inserire un dialogo in una scena d'azione può essere un'ottima tecnica per aumentare la suspense, creare ritmo e movimentare la vicenda. Capire come scrivere i dialoghi e impostare un discorso diretto veloce può aiutarvi a rendere più realistica la scena e tenere incollato alle pagine il lettore.
 
Ora che abbiamo chiarito cos'è un dialogo e quali sono le sue funzioni vediamo come usarli all'interno della nostra storia, con l'adeguata punteggiatura. 
 
Partiamo dallo specificare che esistono tre possibili segni di punteggiatura per organizzare in maniera visiva i dialoghi:
 
1- Le caporali «...»;
2- le virgolette alte o inglesi "..."; 
3- i trattini lunghi –...–. 

 
Tra pochissimo vedremo come si usano correttamente nei dialoghi, ma prima voglio lasciarvi tre appunti, frutto degli errori più frequenti trovati nelle mie letture su Wattpad. 
 
👉È obbligatorio andare a capo quando c'è un dialogo?
 
Non è obbligatorio, ma scriverlo di seguito presuppone l'uso di virgolette o caporali e quindi visivamente e graficamente risulta pesante da vedere o da leggere.
 
Immaginatelo così: "Non vorresti uscire questa sera?". "Preferisco di no". Rispose Elena voltandosi dall'altra parte. "Sei sicura?'".
 
Ora guardate invece lo stesso dialogo rappresentato in questo modo:
 
– Non vorresti uscire questa sera?
– Preferisco di no. – Rispose Elena.
– Sei sicura?
– Sì, sono troppo sconvolta.
 
Così è più leggibile e anche molto più efficace.
Vi consiglio quindi di andare a capo a ogni battuta. 
 
👉 Sconsiglio di usare punti esclamativi nei dialoghi a meno che non stiate scrivendo un fumetto o che sia davvero necessario. In ogni caso, non abusatene e soprattutto usatene solo uno e non tre, quattro, sei. L'effetto è identico.
 
👉 I puntini di sospensione. Se ne vedono davvero troppi qui su Wattpad e sono per lo più usati a sproposito quando non si sa come chiudere il discorso. Dovrebbero invece indicare un discorso che si spegne pian piano, indicare incertezza, dubbio, inganno, paura o attesa. E, soprattutto, dovrebbero essere solo e soltanto tre
 
Se non vi siete ancora addormentati, vediamo come usare la punteggiatura nel discorso diretto. 
 
◾LE CAPORALI E LE VIRGOLETTE ALTE. 
 
Personalmente queste sono quelle che preferisco. Ritengo sia meglio usare le caporali come indicatori di dialogo, perché questo vi permette di mantenere libere le eventuali virgolette alte per segnalare citazioni all'interno del discorso diretto.
Una cosa molto importante da specificare è che le caporali non possono essere sostituite con i segni < e >, che avete a disposizione in basso a sinistra sulla tastiera del vostro pc. 
Lo sottolineo pure in grassetto, perché ogni volta che leggo una storia con il segno di maggiore e minore, usato al posto delle caporali, mi viene un tic nervoso all'occhio che mi fa sembrare leggermente psicopatica.  

Quindi come trovare le caporali nella tastiera del pc?  

Dovete accedere nella finestra dei Caratteri speciali, all'interno del vostro programma di videoscrittura.
 
Di solito le trovate sotto il menu Inserisci → Caratteri speciali.
 
A questo punto si aprirà una finestrella con tutta una serie di simboli e caratteri che non compaiono sulla normale tastiera. Qui potete trovare anche la rarissima È, che vi consiglio di usare al posto della triste E maiuscola seguita da apostrofo... inguardabile nei romanzi!
 
(E così mi evitate l'ennesimo tic nervoso, grazie.) Siete ancora qui?  

Lo so che è un discorso noioso e per alcuni scontato, ma auspico che d'ora in avanti alla mia domanda "perché non usi le caporali?" non mi si risponderà più con "non so come aggiungerle". 
 
Adesso che sapete tutti dove trovare le caporali, iniziamo con le spiegazioni più pratiche e vediamo come usare la punteggiatura nei nostri dialoghi.
 
Queste regole si applicano sia con le caporali («...») che con le virgolette alte ("...").

👉 In presenza di punto esclamativo, interrogativo o puntini di sospensione all'interno del dialogo non bisogna mai aggiungere il punto esterno. Questi segni di punteggiatura sostituiscono sempre il punto finale che si limita a sparire. 
 
Ecco alcuni esempi:
 
Mi disse: «Vado a fare la spesa...»
 
Mi disse: «Vado a fare la spesa!»
 
Mi disse: «Vado a fare la spesa?»
 
👉 Se il dialogo è inserito in un periodo più complesso bisogna stare attenti all'uso o meno della virgola. 
 
Esempi:
 
Mi disse: «Vado a fare la spesa», e prese la borsa.
 
In questo caso, visto che all'interno delle caporali non c'è nessun simbolo di punteggiatura è necessario inserire una virgola prima della fine del periodo.
 
Mi disse: «Vado a fare la spesa?» e prese la borsa.
 
Mi disse: «Vado a fare la spesa!» e prese la borsa.
 
Mi disse: «Vado a fare la spesa...» e prese la borsa.
 
In questi altri casi, invece, poiché all'interno del dialogo c'è un segno di punteggiatura non bisogna inserire una virgola all'esterno della caporale di chiusura.
 
Ora vediamo come utilizzare in maniera efficace i trattini lunghi.
 
👉 Il dialogo si apre con un trattino. 
 
Esempio: – Vado a fare la spesa.
 
👉 E si chiude con un altro trattino solo in caso di inciso o se il testo continua. 
 
👉 Le virgole sono interne al discorso diretto anche quando non continua dopo l'inciso.
 
Esempio: – Vado a fare la spesa, – disse.
 
👉 Quando termina, il discorso diretto non viene mai segnalato da un altro trattino, come nell'esempio sopra. 
 
Esempio: – Vado a fare la spesa.
 
👉  Se dopo il dialogo il testo continua, il punto va messo dopo il trattino di chiusura. 
 
Esempio: – Vado, – disse, – a fare la spesa –. Prese la borsa e uscì.
 
Non importa se scegliete caporali, virgolette alte o trattini, l'importante è mantenere lo stesso metodo e le sue regole per tutto il romanzo. 
Le case editrici sono le prime a modificare la punteggiatura dei dialoghi di un nuovo romanzo per uniformarlo alle regole di formattazione delle loro collane. 
Vi lascio alcuni esempi di come viene utilizzata la punteggiatura in alcune CE famose. 

MONDADORI

Battuta semplice. 

 
«A____.» «Consigliere titolare Goljadkin, eccellenza.» «A_____?» «Volete forse andar fuori città?» 
 
▪Battuta semplice retta esternamente. 
 
«A_____» _____. «Tossisco un poco» rispose ancor più dolcemente il nostro eroe. 
 
▪Testo + due punti e aperte virgolette. 
 
A_____: «A____.» Sul punto di uscire chiesi a Nelly: «Ti annoi a star sola?» 
 
▪Battuta composta. 
 
«A_____» _____ «a_____.» «Ma va', va'» lo scacciava Natascia, ridendo «la gioia ti ha risvegliato la parlantina.»  

Ma anche:  

«A_____,» _____ «a____.» «Domani,» continuò il capo, «andremo a caccia di nuovo.» 
 
▪Per il dialogo nel dialogo, le caporali vengono sostituite dalle virgolette alte: 
 
«[...] volevo consolare Alessandra Semenovna. "Ecco" diceva "c'è un uomo, hai trovato un compagno, perché non l'inviti?" Son quattro giorni che mi strapazza per causa tua [...].» 
 
▪Anche il pensiero del personaggio è reso tra virgolette alte: 
 
"È lui per un incarico speciale" pensò il nostro eroe tra sé. 
 
Esempi tratti da: 
 
- Fëdor M. Dostoevskij, Il sosia, Oscar Classici Mondadori 

- Fëdor M. Dostoevskij, Umiliati e offesi, Oscar Classici Mondadori 

-William Golding, Il signore delle mosche, Oscar Classici Mondadori. 

 
SALANI 

  ▪Battuta semplice

«A_____». «Ma io no. Quindi sono io che sogno». «A_____?» «E allora qual è il problema?» 
 
▪Battuta semplice retta esternamente. 
 
«A_____» _____. «È la zia» esclamai. «A_____!» _____. «Un telefono!» esclamò. 

▪Testo + due punti e aperte le virgolette. 
 
 A____: «A_____». Mika mi confuse ancora di più le idee dicendo: «Mi devo sbrigare [...] altrimenti non riuscirò mai a trovare la strada di casa». 
 
▪Battuta composta. 
 
 «A_____» _____, «a_____». «Tanto è tutto un sogno» disse, «e nei sogni tutto è permesso».

▪Nel caso del dialogo nel dialogo, si usano gli apici, nessun punto fuori, punto interrogativo dentro gli apici: 
 
«Ero talmente curioso che ho aperto un portello dell'astronave. 'Ehi!' ho gridato nella notte.
'C'è nessuno? O è tutto deserto e desolato?'» 
 
▪Anche per quanto riguarda il pensiero del personaggio vengono usati gli apici: 
 
'La zia Helene!' pensai io. 
 
Esempi tratti da: 
 
- Jostein Gaarder, C'è nessuno?     

NEWTON COMPTON  

▪Battuta semplice. 
 
 «A____». «Sì». «A____!». «Ai bracci! Poggia la barra!... Bracciate i pennoni!». 
 
▪Battuta semplice retta esternamente. 
 
«A____», _____. «Est-sud-est, signore», disse il timoniere, spaventato. «A_____?», _____.
«E devo calatafare le giunture, signore?», domandò ancora [...]. 
 
▪Testo + due punti e aperte le virgolette. 
 
A_____: «A_____». Il terribile sarcasmo del libro di Giobbe potrebbe di certo sgomentarmi: «Vorrà ma lui (il leviatano) fare un patto con te? [...]». 
 
▪Battuta composta. 
 
«A_____», _____, «a____». «Come salvagente potrebbe andar bene», disse Flask, «il nostro carpentiere può sistemarlo facilmente». 

Vale però la seguente precisazione tratta dalle norme della casa editrice.  

 
▪Le battute tipo "botta e risposta" prevedono un trattamento particolare, perché laddove dopo una domanda posta tra caporali si deve sempre mettere il punto (es. «Come stai?».), quando invece la risposta diretta a quella domanda segue immediatamente la domanda stessa, il punto dopo la domanda non va messo. 
 
Esempio: «L'avete mai incrociata di nuovo?» «Due volte». Ma: «Qualcuno sa che ore sono?». «Non esistono più le mezze stagioni». 
 
Perché la battuta successiva alla domanda non è una risposta, e la domanda non è in realtà rivolta a nessuno in particolare. 
 
▪Citazione all'interno di una citazione (vale anche per i dialoghi) va in questo modo: 
«Virgolette basse, e all'interno "virgolette alte"». 
 
«Ieri sera ho visto Anna, che mi ha detto "Morbido questo maglione, è nuovo?", e io le ho risposto che era vecchio, ma l'avevo lavato con Perlana!». 
 
Insomma, a meno che non abbiate già deciso di presentare il vostro inedito a una specifica CE, e in tal caso vi consiglio di osservare la punteggiatura dei dialoghi dei romanzi che pubblica e di uniformare il vostro testo, scegliete pure uno dei tre metodi senza porvi problemi.
 
Ora la parola a voi scrittori: cosa preferite usare nelle vostre storie? I trattini, le virgolette o le caporali? C'è qualche dettaglio nei vostri dialoghi che rende riconoscibile un determinato personaggio? 





Fonti

- "La punteggiatura dei dialoghi, di Pennablu" (Pennablu.it);

- "Come usare la punteggiatura nei dialoghi, di Stefania Crepaldi" (editorromanzi.it);

- "Le virgolette nei dialoghi, quali usare? di Emanuela Navone" (emanuelanavone.it);

- "Virgolette alte, basse o trattino, cosa preferisci nei dialoghi? di pennematte" (pennematte.it);

- "Questione di virgole: punteggiare rapido e accorto, di G. Luccone";

- "Punteggiatura nei dialoghi suddivisa per casa editrice" (scritturacreativa.org).

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