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Pillole di descrizioni

Ben ritrovati, Originiani! 
Dopo aver letto i vostri suggerimenti per i nuovi articoli, ho scelto di parlarvi delle descrizioni.

Partiamo, come sempre, dalle basi. 
A cosa servono le descrizioni? 
Semplice: a rendere fisici personaggi, luoghi e oggetti della nostra storia.

Molti scrittori, o aspiranti tali, quando sentono parlare di descrizione si annoiano o fanno spallucce (me compresa!). 
Ho notato che riuscire a dosare le descrizioni è il cruccio di molti qui su Wattpad, in quanto si tende a passare da un estremo all'altro, nel senso che le descrizioni o sono assenti o sono eccessive. 
Imparare a descrivere, volente o nolente, è fondamentale, perché solo grazie alle descrizioni possiamo portare i nostri lettori dentro le nostre storie, immergerli negli ambienti che abbiamo immaginato, fargli "vedere" i personaggi e permettergli di immedesimarsi nella storia.

Andiamo allora a vedere come possiamo usare le descrizioni nelle nostre storie nel modo corretto.

Partiamo prima da un concetto noto a tutti: qualunque cosa può essere descritta (un oggetto, un luogo, un animale, una persona, ma anche un sentimento o uno stato d'animo). Quello che non tutti sappiamo, però, è che, a seconda del punto di vista di chi osserva e del grado di partecipazione personale nella descrizione, possiamo distinguere tra descrizione oggettiva e descrizione soggettiva.

👉 La descrizione oggettiva utilizza le informazioni che ci vengono dai nostri sensi e fornisce particolari dettagliati sull'oggetto della descrizione senza aggiungere impressioni, opinioni, sentimenti personali. 
Il suo scopo è presentare la realtà così com'è, e lo fa di solito attraverso l'utilizzo di frasi brevi e termini specifici (a volte perfino scientifici) che hanno lo scopo di fornire informazioni chiare, ordinate e corrette.

👉 La descrizione soggettiva, invece, è caratterizzata dal fatto che chi comunica vuole presentare la sua personale interpretazione della realtà, dando particolare rilievo ai sentimenti, alle opinioni, alle riflessioni e alle esperienze personali. 
Per questo il linguaggio della descrizione soggettiva è ricco di aggettivi, che esprimono giudizi e valutazioni, e utilizza spesso paragoni e metafore. Le frasi sono generalmente lunghe e complesse e hanno lo scopo di creare un'atmosfera particolare che lasci trasparire i sentimenti e gli stati d'animo del narratore o che susciti emozioni e riflessioni nel lettore.

Adesso che abbiamo capito la differenza tra descrizione oggettiva e soggettiva, ci sarà utile sapere che in un testo narrativo le descrizioni sono sempre soggettive, perché trasmettono il punto di vista del narratore.

Anche quando il lettore ha l'impressione di trovarsi di fronte a una descrizione imparziale e oggettiva, la realtà che gli viene presentata è sempre filtrata attraverso gli occhi del narratore e la penna dell'autore.

Dopo questa doverosa parte teorica, vediamo adesso come possiamo in concreto scrivere delle descrizioni efficaci.

👉 Come detto poco fa, teniamo presente che le descrizioni in un testo narrativo sono soggettive;

👉 dobbiamo sempre ricordarci che le descrizioni sono parte integrante di un romanzo, o di un racconto, e vanno inserite tra i passaggi narrativi costruendo un proprio contesto statico e atemporale. 
La nostra sfida sta nel trovare l'equilibrio tra delle descrizioni evocative ed efficaci e un racconto che non perda mai il suo ritmo narrativo a causa del sovraccarico di informazioni.

Ne discute anche King, in On writing (2011: 173): "Una descrizione labile lascia nel lettore una sensazione di disorientamento e miopia. Una descrizione massiccia lo seppellisce sotto una montagna di dettagli e immagini".

👉 Ricordiamoci che il nostro compito mentre descriviamo qualcosa è quello di capire quali dettagli sono necessari inserire e quali possono essere lasciati all'immaginazione del lettore. Ma non è finita qui: dobbiamo riuscire a fare tutto ciò mantenendo il fondamentale equilibrio tra descrizioni evocative e ritmo della narrazione.

👉 Adesso ripetiamo tutti insieme: "quando si descrive rimane sempre valida la tecnica narrativa dello show, don't tell
Mai sentito? Niente panico! 
Lo show don't tell è, in sintesi, l'idea che mostrare qualcosa sia meglio che farla dire al narratore.
Per questa ragione, perciò, una descrizione risulterà tanto più efficace e dinamica quanto più si amalgamerà alla narrazione.

👉 Ricordiamoci che per non perdere il ritmo incalzante, deve prevalere la narrazione e la descrizione deve essere subordinata (ma presente, per permettere al lettore di visualizzare la scena): insomma, in questi casi l'amalgama tra le due tipologie deve essere fitto, e si devono evitare i salti netti dall'una all'altra.

👉 Infine, teniamo presente che, per loro natura, le descrizioni sono anche selettive, perché si soffermano su certe caratteristiche tralasciandone altre, e sono sempre riprese da un punto di vista.

Adesso che abbiamo più chiaro cos'è una descrizione e perché è importante per noi aspiranti scrittori imparare a descrivere, vediamo quali sono gli errori più comuni in cui incappiamo quando si descrive, in modo da evitarli.

👉 Infodump nella descrizione di un personaggio.

Leggete l'esempio e vediamo se capite subito perché è sbagliato questo tipo di descrizione.

"Ettore è un ragazzo di 1.78 m, ha gli occhi azzurri sporgenti, un naso camuso, le labbra sottili. Le braccia sono lunghe e i polsi sottili. Ha le gambe storte. Indossa sempre una maglietta sopra a un paio di jeans blu scuro. Le sue orecchie sono a sventola. Si mangia le unghie. Lavora come magazziniere e ha 38 anni."

Avete capito perché non si descrive mai un personaggio come fatto sopra? Se non è chiaro ve lo dico io.
Ripetete con me: "la descrizione scritta come un lungo identikit è sempre sbagliata. La descrizione scritta a elenco pure."

(Sarò ancor più esplicita: basta liste della spesa! Basta descrizioni davanti allo specchio. Basta minuziosi resoconti su com'è vestita la protagonista, con tanto di marca delle mutande!)

Ci sono scrittori qui su Wattpad che presentano così ogni personaggio che fanno comparire nella loro storia, anche quelli che non hanno un ruolo fondamentale ai fini narrativi. Ma tutti questi dettagli a cosa servono davvero?

Una delle cose che bisogna imparare a fare nella scrittura narrativa è inserire solo le particolarità fisiche e intellettuali dei personaggi che interessano l'azione. 
In sintesi, dobbiamo sempre chiederci: "Cosa del personaggio X serve davvero alla storia che vogliamo raccontare?"

È una riflessione semplice, ma che fa una grande differenza.

👉 Infodump nella descrizione di un luogo.

Vi propongo un altro esempio e vediamo se capite perché questa volta la seguente sequenza descrittiva è errata.

"Venezia è stata fondata da un gruppo di pescatori che cercavano di scappare dalle invasioni barbariche. Il luogo più famoso di Venezia è Piazza San Marco. Al centro sorge la Basilica di San Marco, rivestita di mosaici che raccontano la storia di Venezia. Sopra la porta principale svettano i quattro cavalli bronzei che provengono dal palazzo imperiale di Costantinopoli, trasportati a Venezia nel 1204 durante la IV crociata su ordine del doge Dandolo."

Avete indovinato? 
Se ancora non è chiaro, un altro degli errori più comuni è farcire le descrizioni di dettagli inutili e poco immaginifici. 
Le descrizioni sono fondamentali per il nostro romanzo, ormai lo abbiamo capito. Attraverso di esse possiamo dare indizi importanti, emozionare, caratterizzare il nostro personaggio.

Possiamo anche interrompere un momento cruciale della storia per donare più ritmo alla narrazione. 
Ora, vi assicuro che a nessun lettore interessa tutta la storia della fondazione di Venezia, benché meno si aspetta di trovarla in un romanzo. 
È vero che per scrivere un certo tipo di testo è fondamentale documentarsi su saggi e libri tecnici, ma non è necessario riversare tutte le nozioni che abbiamo studiato nella nostra storia: sarebbe controproducente.

Adesso che abbiamo visto i due errori da evitare quando scriviamo una descrizione, vi lascio un ultimo consiglio per evitare di commettere gli errori citati sopra.

👉 Come abbiamo visto, descrivere non significa elencare, bastano pochi accenni ben dosati e utili dal punto di vista narrativo per trasportare il lettore nella storia, e per dare questi pochi accenni noi come scrittori dobbiamo avere ben chiaro nella nostra testa tutto il quadro completo. Tutto qui? Sì, tutto qui. 
Infatti, solo se abbiamo una visione d'insieme possiamo decidere quali elementi fornire al nostro lettore, quali dettagli sono importanti e quali no, quali aspetti sottolineare e su quali sorvolare. 
Il mio ultimo consiglio, quindi, è di aver ben chiara la trama e i personaggi, almeno in linea generale, perché solo così, tra le altre cose, possiamo capire quali elementi saranno utili o superflui per le nostre descrizioni.

Come sempre, concludo questo articolo rivolgendomi a voi.

👉Qual è il vostro rapporto con le descrizioni?

👉Vi vengono spontanee o vi sforzate di descrivere luoghi e personaggi nelle vostre storie?

👉Usate le schede preparatorie (scheda personaggi, scaletta, etc.) oppure scrivete quello che vi viene in mente al momento?

Alla prossima. 😊

S. ❤





Fonti 

- "Creatività e tecniche di scrittura: analisi delle pratiche di editing di un romanzo" di M. Rampazzo;

- "Dall'osservazione alla descrizione: l'importanza delle descrizioni nei testi" (libroza.com);

- "Come scrivere un romanzo: guida con consigli pratici" (scritturacreativa.org);

- "Come si descrive un luogo in modo efficace? Con esercizi di scrittura" (ioscrittore.it);

- "L'arte della descrizione: come scrivere un testo descrittivo?" (sololibri.net).

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