Sarah colpiva un sacco rosso con sopra appesa la foto di Megumi, non le era andato giù che per poco perdesse contro di lei.

"Potresti fare un pò più di silenzio".

Un dottore con una cresta nera e uno sguardo scocciato teneva le mani poggiate su un tavolo marrone poco lontano dalla dottoressa, con lo gli occhi fissava le foto dei pazienti.

"Io e Megumi abbiamo avuto un litigio".

Sarah smise di colpire il sacco e si avvicinò al dottore.

"Si Hector mi ha detto tutto e mi ha anche detto che ti sei già creata una storiella per spiegare perché ha un occhio nero".

Mentre parlava fissava la foto di Alex.

"Quand'è che lo fai uscire?"

Parlo fra sé e sé riferendosi a Xela, il suo sguardo si posò su Megumi e Jenny.

"Supponiamo che il direttore decida di non contare il fatto di Megumi e perciò rimanga dell'idea che è pronta a uscire, ci serve un modo per farla restare qui".

"Ci penso io".

Sarah sorrise e si scrocchiò le dita.

"Sarah il direttore ci casca una volta non due ma il risultato sarà lo stesso devi cambiare solamente l'inizio, dovrà cominciare lei e Warren dovrà essere presente"

"Riguardo a Jenny?"

"Ho parlato con Philip".

Rispose in modo schietto il dottore con la cresta.

"Sai che il ragazzo rischia la morte vero?"

"Si, ma quando ci siamo uniti in questa operazione sapevamo di correre rischi sia a livello vitale che a livello professionale".

Sarah fissò per qualche secondo il dottore.

"Però non ci hai mai detto il perché di tutto questo".

"Semplice...noi siamo superiori, queste persone non sono più persone sono feccia e devono essere trattati come tali...ora è meglio che tu vada se il direttore vede tutto questo sono guai".

Sarah salì le scale metalliche marroni e rivolse un'ultima occhiata al suo collega.

"A dopo Quentin".

"Forse non hai capito chi sono".

Max fissava William completamente appoggiato alla porta bianca.

"Io sono Napoleone Bonaparte, re di Francia e colui che deve uscire da quella porta e conquistare l'Europa".

Tuonò il ragazzo biondo.

"Tu invece resti qua".

Il dottore tedesco sentì dei passi avvicinarsi, quando aprì leggermente la porta vide il direttore alla fine del c intento a raggiungere proprio la stanza di Max.

Doveva fare qualcosa e subito.

"Ma-Napoleone presto arrivano gli inglesi esca dalla finestra".

"Ma non è troppo alto?"

Chiese il ragazzo sporgendosi.

"Si fidi".

Max alzò le spalle e iniziò a uscire, se fosse stato sé stesso in quel momento avrebbe ragionato meglio ma quando cambiava identità era più vulnerabile alle menzogne altrui.

Il direttore ormai era alla porta, William spinse il ragazzo e quando perse l'equilibrio lo afferrò per i piedi.

Warren entrò e corse subito dal dottore per aiutarlo a far rientrare Max.

"È stato lui".

Il ragazzo indicò il medico quando venne poggiato sul letto, era tornato sé stesso.

"Di che sta parlando?"

"Sarà Cesare che mi ha scambiato per Bruto o Cassio".

I due dopo lo misero chiusero la porta prima che il ragazzo potesse uscire.

"È STATO IL DOTTORE! È STATO IL DOTTORE!"

Urlò il giovane mentre batteva le mani sulla porta nel tentativo di essere ascoltato.

"Forse uno dei senatori delle idi di marzo era un dottore".

William tirò fuori la prima cosa che gli venne in mente.

"Ero venuto per dirgli che il suo ricovero era stato dimezzato per buona condotta ma forse sarò costretto ad aumentarlo".

Disse il direttore deluso mentre tornava nel suo ufficio.

William sorrideva, aveva dimostrato la sua superiorità.

Se solo avesse saputo.

CIAO A TUTTI spero che il capitolo vi sia piaciuto se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti e ci vediamo al prossimo capitolo CIAU.