Il Raduno col Clan della Stella
BiancoSogno
La coda di CristalloAstrale si muoveva di fronte a BiancoSogno. Se non fosse stato per la lucentezza del suo spirito guida, non sarebbe riuscito a vederla.
CuorediDrago, accanto a lui, sembrava teso, e ZampadiCacao osservava attenta di fronte a sé.
Il neoguerriero si voltò appena: dietro di sé aveva ZannaFiammeggiante, che teneva le orecchie all'indietro, nervosa; ad affiancarla v'erano ZampaChiazzata, che scuoteva i baffi e il suo sguardo scintillava di curiosità, ZampaBianca, che si guardava attorno respirando forte, e ZampadiFango, che le lanciava occhiate irritate.
Gli altri gatti li seguivano a ruota.
BiancoSogno si chiese cosa li stesse attendendo, cosa il Clan della Stella avrebbe detto loro, cosa avrebbero dovuto fare...
"Sta' tranquillo." fece ZampaCorvina, facendo passare la punta della coda bianca di fronte ai suoi occhi.
BiancoSogno lanciò uno sguardo nervoso al nonno e cercò di calmare i battiti del suo cuore.
Una volta giunti di fronte a Pietra di Luna, i giovani si disposero in semicerchio, di modo da averla tutti di fronte.
Si sedettero. BiancoSogno posò una zampa su quella di ZannaFiammeggiante, per tranquillizzare, oltre che lei, anche sé stesso.
CristalloAstrale si voltò verso CuorediDrago, poi si alzò e si avvicinò a Pietra di Luna.
BiancoSogno la osservò allungare la testa per toccarne la superficie, e in quello stesso momento la luce della luna entrò, colpì Pietra di Luna e si espanse per tutta la caverna, accecando i presenti.
BiancoSogno aprì piano gli occhi, temendo di lacrimare per la luce troppo intensa.
Ma non provò dolore. Anzi, sentì le zampe irrigidirsi dalla sorpresa.
Lui e gli altri gatti si trovavano in una radura familiare, ma più scintillante, come se si trovassero nella Via Argentea.
Una voce profonda risuonò tra loro, e BiancoSogno riconobbe NasodiGhianda: "Q-questo è... Settealberi?"
ZannaFiammeggiante si strinse a BiancoSogno, col pelo ritto.
Il gatto macchiato si guardò intorno e si accorse che c'erano altri gatti lì con loro: i loro manti rilucevano ed erano incorporei. Affiancavano ogni prescelto.
BiancoSogno guardò ZampaCorvina, che gli sorrise di conforto.
Sette gatti si fecero avanti e si avvicinarono a CristalloAstrale, già accompagnata da un grosso gatto marrone.
Una bella chiazzata sorrise ai presenti e miagolò: "Salve, giovani prescelti. Non temete, non vi verrà fatto alcun male. Siamo qui affinché compiate il vostro destino."
Una gatta grigia scura dagli occhi blu continuò: "Stagioni fa una sciamana pronunciò una profezia mandata da noi. Si tratta della Profezia Nobile."
BiancoSogno scosse la coda. ZampaCorvina gliene aveva accennato nel sogno della notte prima.
Un gatto grigio a pelo lungo disse: "Voi siete i prescelti di questa Profezia. Siete i gatti marchiati. I vostri antenati dovrebbero avervene già parlato."
BiancoSogno si portò una mano alla sua particolare striscia nera che univa la macchia del muso a quella del cuore. 'Se proprio ciò rappresenta un "bianco sogno"...' pensò insicuro 'Mmm... Vabbè, il Clan della Stella lo sa, di certo non sbaglieranno. Almeno spero...'
Si voltò verso ZannaFiammeggiante, che stava passando la lingua sulla sua zanna diversa dalle altre, quella rossa fuoco. Il Clan del Tuono da sempre aveva pensato a una sorta di malattia dentale, ma ormai era ovvio che i denti della guerriera fossero sanissimi.
Un piccolo soriano marrone miagolò: "Siamo lieti che abbiate deciso di presentarvi tutti quanti."
Gli spiriti si voltarono, e, alle loro spalle, BiancoSogno potè vedere una gattina, corporea quanto loro: era piccola, probabilmente di sei o sette lune, aveva il pelo lungo di un bella tonalità di marrone, il ventre e la punta delle zampine color crema; i suoi occhi erano uno verde, quello destro, e uno rosso, quello sinistro, ed entrambi erano cerchiati da delle macchie grigie; invece sul fianco destro portava una macchia color rosso sangue, che a BiancoSogno ricordò un giglio, dai misteriosi tratti ondulati.
La piccola guardava tutti loro in apprensione, la codina folta le tremava e sembrava sul punto di piangere.
BiancoSogno provò un forte desiderio di leccarla e stringerla a sé.
"Andrà tutto bene." mormorò un antenato grigio dagli occhi sottili.
La gattina annuì e cercò di calmarsi, il pelo lungo la faceva sembrare una morbida pallina.
"Che carina." mormorò ZampaBianca.
"È terrorizzata..." sibilò invece MusodiVolpe, guardando preoccupata la micina.
Un gatto marrone spiegò: "In questo momento sta dormendo, come tutti voi. Anche se non è di fronte a Pietra di Luna, ha acconsentito a incontrarvi, e noi le abbiamo dato un aiuto."
Uno spirito dal manto pieno di cicatrici disse: "Giglio è il suo nome."
La screziata parlò di nuovo: "Vi abbiamo convocati per parlarvi della Profezia Nobile. Essa è iniziata molte stagioni fa con una gattina che ora è la bisnonna di quattro gatti qui presenti."
BiancoSogno si voltò verso AuroraBoreale, che stava dicendo: "Intendi AlbaRossa?"
"Proprio così. Io stessa, FogliadiMenta, pronunciai la Profezia di fronte a lei quando aveva poche lune. Crescendo ha compiuto il suo destino."
La gatta dagli occhi blu disse: "A quel tempo nella foresta vi era un gatto malvagio, che si lasciò abbindolare da una gatta dal cuore più maligno del suo. Ma un'altra gatta era destinata a riportare la pace, e combattè contro il sangue del suo sangue."
ZannaFiammeggiante si mosse irrequieta "Stai parlando di StellaArdente, che ha combattuto e vinto contro StelladiGhiaccio, suo fratello."
"Proprio così." fece il gatto marrone "E, intanto, AlbaRossa portava avanti il suo compito. In quel periodo, poco prima della morte dell'eroica StellaArdente, nacque un cucciolo nel Clan del Sangue. Era destinato a perdere presto i genitori, uno dei quali fu ucciso dalla gatta che aveva guidato StelladiGhiaccio nei suoi piani malvagi."
"StellaCandida..." miagolò Zampad'Ossidiana.
Il gatto dagli occhi gelidi fece: "Ella amava il suo compagno, ma amava anche il potere, e non le bastava esercitarlo solamente sul suo Clan. Io stesso ho potuto assistere alla sua crescita, ma il suo cuore è sempre stato più incline ai suoi aspetti negativi. Ho le mie colpe, e mi sono pentito, e sono felice di essermi potuto redimere. Ho cambiato idea accorgendomi della trasformazione dei miei nipoti: cuccioli meravigliosi e dolci, ma una volta iniziato l'addestramento sono cambiati. Mi sono reso conto che così era sbagliato, e ho fatto in tempo a riportarli sulla giusta strada."
Animad'Incendio drizzò le orecchie: "Parli di ArcodiRubino e SognodiSperanza, vero? Sei SguardoGlaciale?"
Lo spirito annuì, osservando lui e Zampad'Ossidiana con occhi più dolci.
Il soriano castano continuò: "StellaCandida attaccava e uccideva senza rimpianto, e sua figlia non era da meno. C'era comunque un gatto che da sempre ne era infatuato, e lei, resasene conto, pianificò di trasformarlo nel suo nuovo StelladiGhiaccio, anche se non avrebbe mai potuto amarlo come il primo."
"StellaOscura..." mormorò NasodiGhianda "Me ne ha parlato."
Il gatto a pelo lungo miagolò: "Una luna dopo la nascita di quel cucciolo prima citato, nacquero altri tre cuccioli nello stesso Clan. Una di loro era destinata, assieme al primo piccolo, a placare lo scempio che si annunciava. StellaCandida conosceva la Profezia del Fuoco Nero..."
"Mea culpa." mormorò SguardoGlaciale dispiaciuto.
FogliadiMenta aggiunse: "E io l'avevo recitata alla madre dei tre cuccioli."
Il gatto grigio riprese: "Questa si spaventò per loro, e decise di separarli per metterli al sicuro e di allontanarli dal Clan. Lei, il suo compagno e un'altra coppia che temeva per il loro cucciolo a causa di un equivoco, partirono per le montagne."
"Ma la micina della Profezia tornò." fece il gatto con le cicatrici "Venne a conoscenza della Profezia e ritrovò i suoi fratelli, e insieme partirono alla ricerca dei loro genitori. E intanto StellaCandida, con l'appoggio di StellaOscura, stava diventando sempre più forte."
"E la prescelta, PanteraNera, diventava più instabile mentalmente." mormorò il soriano guida di CuorediDrago. Abbracciò i giovani con lo sguardo e fece: "Solo LucediFuoco, suo compagno e altro Prescelto, riusciva a mantenerla sana. Una volta tornati nella foresta niente era più come prima."
"Ma avevano nuovi amici." fece StelladiFuoco, accanto a ZannaFiammeggiante "Gatti premurosi e valorosi."
"PanteraNera e i suoi fratelli affrontarono StellaOscura, entrando nel suo cuore." miagolò una femmina nera accanto a ZampaBianca "Egli amava davvero StellaCandida, e agiva solo per lei. Ma riuscì a rendersi conto che lei lo stava usando, e si ribellò."
"StellaCandida fu sconfitta da LucediFuoco." fece ZampaCorvina "Ma riuscì a fuggire, incinta dei cuccioli di StellaOscura."
"E ancora" prese parola un gatto scuro vicino alla piccola Giglio "ella non si è fermata. Seguita dai suoi gatti più fedeli, è riuscita a mettere su un gruppo di gatti davvero potenti. Non un Clan, ma sono abbastanza forti da poter sottomettere una foresta intera..."
"Cosa che peraltro hanno fatto." borbottò un gatto grigio dagli occhi gialli.
"StellaBuia e StellaGrigia dicono il vero." mormorò tristemente la bella FogliadiMenta "StellaCandida è riuscita nel suo intento."
"Ci sono altri Clan in altre foreste?" domandò sbigottito ZampaChiazzata.
ZampadiTè rizzò il pelo e balbettò: "M-ma se non ha un Clan, allora come può con pochi gatti aver fatto u-una cosa s-simile?"
"E perché deve interessare a noi?" sbuffò ZampadiFango.
Una gatta nera soffiò: "Sciocco! StellaCandida ha origine da questa foresta!"
"Quello che vi chiediamo è di partire per aiutarli." annunciò finalmente SguardoGlaciale.
BiancoSogno si irrigidì, così come tutti gli altri. Partire? Per un luogo sconosciuto? E come potevano loro, così giovani, puntare su ciò che più Clan non avevano potuto?
"StellaCandida ha giocato sporco." spiegò FogliadiMenta "Ha dalla sua tutti i gatti della Foresta Oscura, che hanno donato poteri impressionanti al suo gruppo."
"Noi siamo più onesti." fece il soriano marrone "Non potevamo donare a ognuno di voi dei poteri. Ma abbiamo scelto i gatti più impavidi, nati da gatti conosciuti dai quali ne avrebbero ereditato la forza. Si sarebbero riconosciuti dai marchi."
MusodiVolpe scuoteva la coda "Se decidessimo di andare..."
"Non potrete tornare."
"Cosa?" esclamò BiancoSogno in preda al panico "Questa è casa nostra!"
"E cosa significano poi tutti quei titoli strani?" gnaulò AuroraBoreale "Mi avete detto che sono la Stratega."
FogliadiMenta annuì, si sedette e pose elegantemente la coda tra le zampe "Dovete sapere che in quella foresta i gatti attendono da sempre l'arrivo del Sovrano: egli sarà un gatto degno di comando, che, assieme al suo Clan, giungerà per salire al trono e riunire i loro Clan in un impero. Ogni Clan avrà i suoi problemi e le sue strategie, come quelle che conoscete voi, ma dovranno attenersi anche al volere del loro imperatore. E, se si prospetteranno tempi duri per tutti o minacce esterne, se il Sovrano lo vorrà i Clan dovranno riunirsi per sopravvivere."
BiancoSogno ascoltò affascinato ma anche sconcertato. Gli sembrava così assurdo...
"Quindi è una gerarchia monarchica?" domandò ZampaFredda scuotendo la coda dall'emozione.
ZampadiTè guardò i compagni con confusione "Imperatore? Ma cos'è? Io so dei re..."
"Un imperatore comanda su più regni." spiegò la gatta argentea accanto a lui "È più potente."
"Attorno a un sovrano vi sono i suoi più fedeli servitori." continuò FogliadiMenta "I cavalieri, i guerrieri, lo stratega, il cacciatore, il consigliere, lo scudiero, e molti altri."
"E ognuno di voi ha un ruolo." disse la gatta dagli occhi blu "C'è chi ha ricevuto un sogno in cui gli si chiedeva di accettare questo ruolo, da noi deciso in base alle vostre abilità."
AuroraBoreale scosse la coda, irrequieta "Quindi io sono la Stratega."
"Io il Cacciatore!" esclamò con orgoglio ZampadiFango.
"Io il Cavaliere." fece più pacato Animad'Incendio.
NasodiGhianda tirò in fuori il petto e forzò i muscoli "Io il Guerriero."
"Io la Spia!" disse ZampaFredda "Ma che vuol dire?"
"Tutto vi verrà spiegato meglio. Non verrete lasciati soli, i vostri antenati vi guideranno."
"Un corno! Io non lascio la mia casa!" ringhiò ZannaFiammeggiante.
La gatta grigia fissò lo sguardo su di lei, gli occhi blu ardevano di severità "Ricordi il sogno che hai fatto? Ti veniva chiesta una cosa. Qual'era?"
ZannaFiammeggiante gnaulò facendo vibrare la coda: "Se accettavo di essere la Scudiera."
"E tu hai accettato?"
La gatta si ricompose, ma fletteva ancora gli artigli sguainati "Sì."
"Vi abbiamo lasciato scegliere, e avete accettato." miagolò il gatto con le cicatrici.
"Di certo non pensavamo di dover partire!" brontolò AuroraBoreale, esasperata.
BiancoSogno si guardò tra le zampe. Non aveva ricevuto alcun sogno come il loro o alcuna richiesta di titolo, almeno non per il momento. Ma almeno era ancora in tempo a rifiutare.
Però, da quel che aveva capito, ZannaFiammeggiante ormai era costretta a partire. VoloBuio non era stato chiamato in causa, e lasciare l'amica da sola già gli provocava i sensi di colpa.
Non era sua sorella davvero, ma le voleva bene come se lo fosse.
ZampaChiazzata domandò: "Ma chi è il Sovrano?"
FogliadiMenta si fece avanti "I gatti dell'altra foresta hanno una credenza data da una Profezia: essa dichiara che tre gatti bianchi chiazzati di nero combatteranno per loro stessi e per decidere le sorti della foresta. Il Sovrano, il Mago e l'Assassino."
BiancoSogno rizzò la testa di scatto, e gli si rizzò il pelo quando si accorse che tutti gli occhi erano puntati su di lui.
Abbassò le orecchie e balbettò: "C-come? U-un sovrano io? Ci deve essere un errore!"
"Non sei tu il Sovrano!" soffiò burbera CristalloAstrale "Il Sovrano è un prescelto di sangue di prescelti, e discende dalla Profezia Nobile."
BiancoSogno si voltò cauto, come tutti gli altri, verso CuorediDrago.
Il suo amico deglutì e tremò, ignorando le occhiate di tutti loro.
"Lui?" esclamò infervorato ZampadiFango "Lui?!"
"Proprio così." rispose FogliadiMenta avvicinandosi al giovane guerriero chiaro e sorridendogli amabilmente.
CuorediDrago scosse piano la testa "Perché io?"
FogliadiMenta continuò a sorridere, ma non rispose.
BiancoSogno sentiva il corpo dell'amico tremare come una foglia.
"Non voglio lasciare casa mia." mormorò CuorediDrago.
"Nemmeno io!" fece subito Zampad'Ossidiana.
MusodiVolpe miagolò: "Aspettate un attimo!" Osservò gli antenati con attenzione e scosse i baffi "Quanto lontano si trova questo posto?"
"Un po'." rispose FogliadiMenta.
BiancoSogno osservò l'espressione pensierosa della gatta-volpe. Ci stava facendo un pensierino?
NasodiGhianda strabuzzò gli occhi e le disse: "Non starai pensando di andare? Questa è casa nostra."
MusodiVolpe lo fulminò con lo sguardo "Tu non sai niente di me."
ZampaFredda guardò AuroraBoreale "Noi abbiamo accettato..."
"Lo so." ringhiò forte l'amica, con le lacrime agli occhi.
BiancoSogno osservò tutti i presenti. Nessuno sembrava deciso a voler partire. Solo MusodiVolpe ticchettava l'artiglio sul terreno, soppesando la richiesta.
Poi la piccola Giglio parlò, un miagolio timido e dolce, quasi uno squittio, ma era deciso: "Io ho deciso di lasciare la mia mamma e il mio papà."
Tutti si voltarono incuriositi a guardarla, StellaBuia sorrideva orgoglioso.
ZampadiTè le lanciò uno sguardo gentile e chiese piano: "Che ruolo hai accettato?"
Giglio scosse la coda, timida, guardando l'apprendista del Clan del Fiume "Ancora non mi è giunta la richiesta del titolo. Ma ho accettato di partire. Sto venendo da voi."
BiancoSogno e CuorediDrago si scambiarono un'occhiata di disagio. Quello piccolina aveva lasciato la sua famiglia per un viaggio pericoloso, e loro erano restii ad accettarlo.
"Da dove vieni?" chiese CuorediDrago.
Giglio si guardò tra le zampine "Da lontano..." mormorò.
CristalloAstrale la guardò impassibile, poi disse ad alta voce: "Io partirò."
"Cosa?!" esclamarono CuorediDrago e ZampaBianca all'unisono.
"E il Clan?" fece la gatta "I tuoi fratelli e i tuoi genitori?"
"Ho accettato di essere la Sciamana." fece brusca, poi si voltò verso CuorediDrago, gli si avvicinò e lo guardò dall'alto al basso, gli occhi brillanti di un luccichio che BiancoSogno non le aveva mai visto "CuorediDrago, è questo il destino che mi aspetta da prima di nascere. I miei genitori intendevano questo, anche se nemmeno loro lo conoscevano appieno, ma lo sapevano che sarebbe successo. I miei fratelli avranno un destino differente. Io sono disposta ad accettare il mio."
"Sei tu che decidi il tuo destino." sussurrò CuorediDrago all'amica.
Lei annuì "Ed è appunto così che ho deciso. Puoi fare quello che vuoi, ma ricordati che anche i tuoi genitori sapevano che uno dei loro figli sarebbe stato un Prescelto. E tu sei uno dei fondamentali. Sei il Sovrano, CuorediDrago. Riflettici."
CuorediDrago la guardò con una disperazione da indeciso, e strinse gli occhi tremando.
ZannaFiammeggiante chiese: "La Profezia parla di tre gatti bianchi macchiati di nero. BiancoSogno allora?"
La gatta dagli occhi blu si avvicinò al diretto interessato, che si sentì oppresso dal suo sguardo.
La gatta miagolò: "Lui è il Mago."
"Cosa?" fece ZampaChiazzata "Che vuol dire?"
La gatta fece, continuando a guardare BiancoSogno: "Hai dei poteri."
"S-sì." balbettò il giovane.
"Sei il figlio di due sciamani."
"Tu sei cosa?" esclamarono insieme NasodiGhianda e Zampad'Ossidiana, lui affascinato e lei indignata.
StelladiFuoco ridacchiò scuotendo la testa "Sii più cauta, MantodiLava."
BiancoSogno strabuzzò gli occhi: allora quella era MantodiLava, la mentore di CuordiTifone.
Lo guardò severa e fece: "Hai molte abilità donate dal Clan della Stella. Sei super forte, super veloce, fai balzi eccezionali, hai i sensi sviluppatissimi, puoi sentire i pensieri degli altri, puoi..."
"Whoa whoa whoa!" la interruppe il giovane guerriero "Posso fare cosa?"
ZampaChiazzata saltò su "Senti i miei pensieri!"
ZampaFredda lo spostò e saltellò "No, senti i miei! Senti! Senti!"
BiancoSogno guardò MantodiLava, che gli fece cenno di provare. Il gatto macchiato guardò dritto negli occhi dell'entusiasta apprendista, e tentò di concentrarsi a fondo.
'Mi sento un idiota.' pensò dopo un po' 'Come faccio a sentire quel che pensa? Cosa pretendono da me? Se solo guardassero da un'altra parte...' pensò poi irritato.
'Che succede? Non è capace?'
BiancoSogno drizzò le orecchie, il cuore quasi gli saltò dal petto. Era la voce di ZampaFredda? Ma lei non aveva mosso la bocca...
'Avanti, amico...' sentì dire da CuorediDrago.
Lo guardò, ma lui era rimasto zitto.
'Avanti, idiota, ho bisogno soprattutto di te per questo viaggio.'
BiancoSogno si voltò verso CristalloAstrale, che lo fissava con occhi taglienti.
BiancoSogno capì cos'era successo e fu inondato da un profondo sollievo e da una grande gioia. Sorrise imbarazzato e miagolò a CristalloAstrale: "Non sei molto gentile."
La gatta nera sogghignò soddisfatta, mentre CuorediDrago faceva le fusa.
MantodiLava annuì "Il Mago è un guerriero dai grandi poteri, colui che ha un occhio mistico, un pericoloso alleato del Sovrano, ma al quale si deve portare rispetto come quest'ultimo."
"E se io e BiancoSogno decidessimo di non partire?" domandò CuorediDrago. FogliadiMenta sospirò "Non vogliamo mettervi pressione..."
"Ma senza di voi gli altri non contano un fico secco." miagolò brusco il gatto martoriato.
BiancoSogno rabbrividì. Il destino di tanti Clan, di una foresta intera, era nelle zampe di loro due.
CuorediDrago abbassò la testa e conficcò gli artigli nel terreno, soffiando.
"Ma non c'era un terzo gatto macchiato come loro?" domandò Animad'Incendio cautamente.
ZampaChiazzata sbuffò forte, incupendosi "Chi volete che sia? Sovrano, Mago e Assassino, e quel tizio mi si è presentato come ZampaAssassina."
"Sì, è lui..." mormorò BiancoSogno "Ma immagino che voglia il posto di CuorediDrago."
"Lui conosce solo il ruolo del Sovrano." spiegò SguardoGlaciale "Nessun altro potrebbe essere il Mago, giovanotto, e certo c'era una possibilità che lui rimanesse fuori da tutto questo, perché CuorediDrago è destinato a essere il Sovrano. Ma egli inconsciamente è entrato nel ruolo dell'Assassino."
ZampaFredda soffiò "Ha tentato di uccidermi!"
"E se uno di noi così poco importante," fece ZampadiTè strusciando una zampa sull'erba stellata "che ancora non ha accettato niente, rifiutasse?"
"Sarete sostituiti." rispose subito MantodiLava.
"Valiamo così poco?" sbuffò MusodiVolpe arricciando il naso.
"E immagino che lo stesso sarebbe capitato a chi già ha accettato." ringhiò ZampadiFango trattenendo la furia.
BiancoSogno si strinse nelle spalle, sentendosi troppo superiore a loro, e non gli piaceva. Non voleva una così grossa responsabilità. Lo sguardo truce che ZampadiFango lanciò a CuorediDrago gli fece rizzare il pelo.
ZampadiFango soffiò e guardò con sfida prima la gatta nera sua guida, poi FogliadiMenta "Comunque io partirò. Anzi, lo farò anche senza questi due." e con un cenno indicò CuorediDrago e BiancoSogno, come se fossero cibo per corvi.
CuorediDrago ringhiò e ruggì: "Non ho ancora rifiutato!"
Tutti lo fissarono attoniti, soprattutto BiancoSogno. CuorediDrago voleva partire? E lui allora cosa avrebbe fatto?
CuorediDrago si voltò verso l'amico e mormorò: "Devo rifletterci su."
BiancoSogno annuì distrattamente. Intanto il suo cervello stava lasciando spazio a paure e insicurezze, aggiuntive alle normali. Non voleva lasciare la foresta, ma non voleva nemmeno che dei Clan venissero sottomessi a causa del suo rifiuto.
"Io voglio partire." ripetè CristalloAstrale.
"Pure io!" fece deciso ZampadiFango.
"Io non ho altra scelta..." miagolò NasodiGhianda tristemente.
MusodiVolpe lo guardò sospirando, poi annunciò: "Voglio partire per questo viaggio."
"Io adempirò al mio dovere." si aggiunse Animad'Incendio.
"Cosa?!" esclamò spaventata Zampad'Ossidiana "Sei impazzito?" guardò gli altri, sicuri della partenza "Siete tutti impazziti?! Questa è casa vostra! Le vostre famiglie staranno malissimo! Questa foresta e i sette Clan sono tutto ciò che conosciamo!"
"Non sei certo costretta a venire." borbottò MusodiVolpe "O sì?"
"No. Ancora non so il mio ruolo." Zampad'Ossidiana guardò implorante Animad'Incendio.
Questi fece piano: "Ho già accettato, il Clan della Stella vuole questo."
"Ma..." provò a dire lei, ma si zittì con una smorfia di dolore.
Nel silenzio, Giglio miagolò timidamente: "Io sto già venendo da voi."
Quelle parole non aiutarono certo BiancoSogno, che ormai si sentiva già con la zampa in due sentieri... Doveva solo decidere quale imboccare: quello sicuro, caldo e familiare, o quello sconosciuto, spaventoso, scuro ma... in qualche modo lucente.
Chiuse gli occhi e vide l'immagine formatasi nella sua mente: il sentiero per il viaggio risplendeva della Via Argentea come quello per la foresta. Alla fine, il Clan della Stella li avrebbe accompagnati.
Ma tutti quei gatti che amava e che erano ancora in vita? Sarebbero rimasti nella foresta. Lui si sarebbe allontanato per sempre...
Pensò a FuriadiPantera, ZannadiTigre, VoloBuio, AnimadiFiamma, AladiCorvo, TempestaGelida, StellaSpedita, SabbiadelDeserto, CuordiTifone... SognoOscuro e BiancoSiero...
'Come posso allontanarmi?' pensò.
ZampadiDuna si fece avanti "Il Clan della Stella vige anche su quella foresta?"
ZampaBianca arricciò la coda, contrariata "Perché no, scusa?"
"È una bella domanda." fece ZampaChiazzata "Mia sorella mi ha parlato di altri Clan di antenati, ma non li conosce nemmeno lei."
FogliadiMenta annuì "Tua sorella ha un grande potere. Ebbene sì, esistono altri gruppi di antenati nei cieli. Ma il Clan della Stella veglia anche sulla foresta che siete destinati a salvare."
CristalloAstrale annuì guardandola "Quanto tempo abbiamo per decidere?"
FogliadiMenta miagolò: "Vi reincontrerete di fronte a Bocca di Madre l'alba dopo il prossimo Raduno, se vorrete. Una volta riuniti vi daremo le ultime indicazioni, e partirete. Decidete bene, è una cosa importante e difficile."
"Ci sarò." assicurò subito ZampadiFango.
ZampadiCacao si mosse e per la prima volta miagolò: "Allora si tratta di mezza luna."
"Mezza luna per decidere." annuì FogliadiMenta.
I suoi occhi si illuminarono di giallo, e da essi la luce avvolse tutta Settealberi.
BiancoSogno sentì una leccata sulla testa, e le dolci fusa di ZampaCorvina gli dettero conforto prima di sentire gli occhi dolere.
Quando riaprì gli occhi fu sorpreso di non veder brillare ogni cosa.
ZampaCorvina non era più visibile, e pensò che per gli altri fosse lo stesso con i loro antenati.
ZannaFiammeggiante si alzò guardandosi intorno col pelo ritto.
BiancoSogno avrebbe voluto darle una leccata di conforto, ma in quel momento era così scosso che non riusciva a fare granché. O almeno non si rendeva molto conto dei suoi movimenti.
Quando sentì rumore di passi da parte di CuorediDrago, le sue zampe si mossero e si avviò tra lui e ZannaFiammeggiante verso l'uscita.
Non si accorse né del buio né della lunga camminata, e si riprese solo quando fu fuori, nella fresca notte.
Si fermò assieme a CuorediDrago e si guardarono in una conversazione silenziosa.
Entrambi erano spaventati, confusi e indecisi.
BiancoSogno poteva quasi sentire i pensieri dell'amico. 'Un momento...' pensò poi 'Io posso sentirli!'
Corrucciò lo sguardo e fissò gli occhi smeraldini di CuorediDrago, fin che, quando quello lo guardò preoccupato, sentì: 'Che gli prende? Ho qualcosa sul muso?'
BiancoSogno sghignazzò, e il divertimento fu così improvviso in quel momento di vuota sorpresa che lo colse al massimo, e a stento si trattenne dallo scoppiare in risate sguaiate.
CuorediDrago fece le fusa "Hai ascoltato i miei pensieri, eh?"
Stava accucciandosi per buttarlo a terra, ma NasodiGhianda fece una domanda che li riportò alla realtà, facendo ricordare loro gli ultimi sviluppi: "Allora ci ritroviamo qui tra mezza luna?"
"Ma va' al Posto delle Carogne!" soffiò adirata Zampad'Ossidiana "Io non lascio casa mia!" E senza dire altro si allontanò a corsa da Bocca di Madre.
Animad'Incendio la chiamò: "Aspetta! Zampad'Ossidiana!" Si voltò verso NasodiGhianda, poi passò lo sguardo su tutti loro e annuì umilmente prima di correre dietro alla compagna di Clan.
"Ciao, Animad'Incendio!" lo salutò ZampaFredda scuotendo una zampa. Poi si rivolse agli altri "Comunque per me va bene."
"ZampaFredda..." la richiamò AuroraBoreale a denti stretti.
"Cosa? Ormai ho accettato. E anche tu."
"Lo so!" sbraitò l'altra.
"Dai, non litigate." fece ZampaChiazzata "Abbiamo tutti bisogno di pensarci su. Se tra mezza luna saremo qui partiremo, chi non verrà sarà rimpiazzato. E potrei essere anch'io, eh."
"E se CuorediDrago e BiancoSogno non venissero?" domandò MusodiVolpe col pelo della coda più gonfio del normale.
ZannaFiammeggiante rispose subito, più allegra che dispiaciuta: "Allora non ci sarà niente da fare." Superò tutti gli altri e si voltò a guardare il fratello adottivo "Andiamo?"
BiancoSogno si sentì improvvisamente stanco, e non vide l'ora di stendersi sul suo nuovo giaciglio nella tana dei guerrieri, nel campo del suo amato Clan del Tuono.
Si avvicinò alla sorella, e ZampadiDuna, ZampadiTè e ZampaChiazzata li seguirono "Veniamo con voi." fece il primo. Guardò MusodiVolpe e chiese: "Tu invece?"
"Faccio la strada più corta."
NasodiGhianda le si avvicinò con un sorrisetto "Ti accompagno."
MusodiVolpe lo guardò male "Vaffanculo!" e si allontanò.
NasodiGhianda, comunque, le continuò a stare dietro "Lo prendo come un sì!"
ZampaChiazzata fece piano le fusa "Adoro quando fanno le preziose."
Mentre ZampadiTè e BiancoSogno ridevano come matti, ZampadiDuna si voltò a salutare i gatti del Clan del Sangue "A presto."
BiancoSogno incrociò lo sguardo di CuorediDrago. Quello strinse gli occhi e portò una zampa alla tempia, e quando BiancoSogno si fu concentrato sentì: 'Riflettiamo bene.'
I cinque gatti si avviarono verso Settealberi, dove si sarebbero separati.
ZampadiTè camminava guardandosi pensieroso le zampe "Cosa ne pensate?"
ZannaFiammeggiante ringhiò, ma non rispose.
ZampaChiazzata sospirò "Non so cosa dire. Io credo che ne parlerò con mia sorella, e poi magari con NuvolaCristallina."
"Vedremo..." mormorò ZampadiDuna "Ma hai ragione nel dire che abbiamo bisogno di rifletterci. Dopotutto abbiamo ancora un po' di albe." Il gatto bicolore affiancò BiancoSogno e lo guardò intensamente con i suoi particolari occhi arancioni "Sta a te e CuorediDrago. Il Clan della Stella vuole che partiamo, e di certo vuole farci sentire obbligati, ma è comunque una decisione da soppesare bene."
BiancoSogno afflosciò i baffi "Non per sembrare superiore, anzi, ma da me e CuorediDrago dipende tutto molto di più."
"Lo so. Ma devi pensarci comunque..."
"No invece!" saltò su ZannaFiammeggiante "È proprio questo il punto! BiancoSogno deve rifiutare, proprio perché da te, e da CuorediDrago, dipende questo: noi che possiamo rimanere qui." BiancoSogno la guardò senza capire, ma lei continuò con gli occhi accesi di furiosa speranza "Alcuni di noi hanno già accettato alla cieca il loro ruolo, ma non dovremmo partire senza voi due."
"Ma alcuni vogliono partire." disse ZampaChiazzata "MusodiVolpe, CristalloAstrale, ZampadiFango..."
"ZampadiFango è un idiota." soffiò lei.
Il gatto chiazzato fece le fusa "Non mi pare lo stesso per quei due schianti."
"Anche NasodiGhianda e Animad'Incendio hanno accettato..." fece ZampadiTè.
"Per il Clan della Stella!" ribattè lei "Io non voglio lasciare la foresta!"
"Non sei l'unica." mormorò ZampadiDuna "Ma è bene pensarci." ripetè.
I gatti continuarono in silenzio fino alla conca del Raduno.
ZampaChiazzata entrò nel suo territorio e BiancoSogno gli urlò dietro: "Sta' attento!"
ZampadiDuna si voltò verso il Mago e disse: "Porta i miei saluti a mio padre."
Così anche i due apprendisti del Clan del Fiume si allontanarono nella notte.
BiancoSogno e ZannaFiammeggiante entrarono nel loro territorio.
"Suo padre?" sibilò lei.
"SabbiadelDeserto."
Lei sbuffò, e BiancoSogno sentì una fitta al cuore. ZannaFiammeggiante trovava ZampadiDuna impuro perché i genitori appartenenti a due Clan differenti? Allora trovava impuro anche lui, figlio non solo di due gatti di diverso Clan, ma anche entrambi sciamani?
La guardò un attimo e lasciò perdere. Era troppo stanco per discutere, ma quel pensiero si aggiunse a molti altri, mescolandosi ai dubbi sul se dover accettare o no il ruolo di Mago. e
D'un tratto la gatta lo guardò implorante. "Ti prego..." miagolò "Ti prego, rifiuta." Gli occhi le si inumidirono "Io amo questo posto."
I due si osservarono per un attimo.
BiancoSogno trovò incredibile come una gatta così alta e muscolosa, dalle grosse zampe minacciose solo a vedersi, potesse in quel momento sembrare fragile come un topolino sperduto in un covo di gufi.
Prima che lui potesse rispondere lei si allontanò, procedendolo.
BiancoSogno sospirò e mormorò: "Oh, amica mia... Tu non conosci la sua parte maligna..."
Assassino
Sgusciò nella notte in mezzo agli alberi scuri.
Gli occhi azzurri guizzavano ovunque, brillanti di desiderio. Il desiderio di uccidere.
Sapeva che in quel momento i suoi predestinati nemici erano lontani e impegnati, perciò era sicuro che avrebbe trovato poche grane.
Già ne aveva fatto fuori uno, anche se era poco importante. In effetti, quello stupido micetto non gli intimava alcun timore.
Non che avesse paura degli altri gatti macchiati come lui, ma sapeva che potevano soffiargli il titolo tanto ambito. Doveva essere lui il capo. Non sapeva di cosa, ma doveva comandare. Nessuno poteva sottometterlo.
L'avrebbe fatto per la gatta a lui più importante.
In quel momento però uccidere i Prescelti macchiati e i loro genitori non era nei suoi piani. Almeno non per quella notte.
Quella notte si stava dirigendo verso il campo di uno dei sette Clan, evitando abilmente la ronda notturna.
Giunto a destinazione si riparò dietro una pianta e sbirciò. Alcuni gatti erano di guardia.
La felce in cui si era strusciato poco prima almeno nascondeva il suo odore. Certo ne portava un po' di Clan della Tenebra, ma anche di Clan della Neve, e non poteva rischiare errori.
Già il suo pelo bianco avrebbe potuto tradirlo. Aveva pensato di rotolarsi nella polvere per farlo diventare più scuro, ma ci aveva ripensato: voleva agire senza cammuffamenti visivi, e voleva che la sua vittima guardasse per bene il suo assassino. Avrebbe anche voluto che inalasse il suo odore e che lo portasse con sè nell'oltretomba, ma, per lo stesso motivo di non commettere errori, aveva dovuto rinunciare.
Al momento giusto, quando i gatti guardavano da un'altra parte, Assassino uscì dal nascondiglio e si avviò trotterellando in punta di zampe verso la tana del leader, dove entrò.
Sogghignò per la facilità con cui vi era arrivato e si voltò sentendo ruggire, preparandosi a un attacco.
Scoprì invece che quello era il russare di un grosso gatto grigio scuro.
Assassino lo guardò incuriosito e si avvicinò lentamente, fin che non gli fu sopra.
Il gattone continuò a dormire.
Assassino lo guardava, studiandone i tratti e cercando di coglierne qualcosa.
Continuò a fissarlo per un po': era così tranquillo, così beato... così in pace con sé stesso.
Assassino si accigliò e il suo muso si adombrò, gli occhi arrossati bruciavano.
Posò una zampa, già pronta con gli artigli, sulla testa del leader, e lentamente la punse.
Il gatto anziano si irrigidì e spalancò gli occhi, alzandoli sul giovane.
Prima che potesse alzarsi, Assassino gli tirò indietro la testa, mettendo in mostra il collo peloso.
StellaOscura aprì la bocca per chiamare aiuto, ma i suoi occhi incrociarono quelli azzurri di Assassino, si spalancarono e tutto quello che riuscì a emettere fu un gemito di sorpresa e terrore.
Assassino ghignò follemente, alzò l'altra zampa e sussurrò: "Per StellaCandida."
I suoi artigli passarono rapidi sul collo del leader, e uno schizzo di sangue gli macchiò il muso.
Lasciò cadere la testa di StellaOscura, morto, passò la lingua sul sangue appiccicato ai baffi e sbuffò soddisfatto.
Poi si affrettò ad andarsene.
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