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CAPITOLO 35

Guardò la cartina.
Sì... la casa Randazzo.
Lorenzo si avviò al cancello e suonò il campanello.
<Prego?> una voce stridula si fece sentire dal citofono.
<Mi chiamo Lorenzo De Rosa. Selina è in casa? Sono... un suo amico> mentre lo disse si torceva le mani aspettando impaziente una risposta.
<Non l'ha saputo, signore? La signorina Randazzo è stata diseredata... ma già da qualche mese, signore> rispose la voce tristemente.
Lorenzo rimase di stucco...diseredata... per quale motivo?
A quanto pare fu stato molto in silenzio perché la voce si fece risentire: <Mi scusi, c'è ancora?>.
Scosse la testa, ringraziò e si allontanò a passo svelto da quella villa.
Dovunque andrai Selina, io ti troverò.

***

<Sbrigati che sennò non troveremo nessuno posto in spiaggia!> esclamò Maria mentre correva verso la macchina con qualche borsa.
<Si... arrivo> Nico corse e buttò l'ombrellone e la borsa frigo dentro al bagaglio della macchina.
Si mise alla guida,. si mise la cintura e partí.
Dovevano andare in una spiaggia chiamata Kalamitzi.
Sapete com'è... acqua cristallina e trasparente, tanti pesci e un bellissimo fondale sabbia bianca... semplicemente stupenda.

Arrivati presero le loro cose e accorrevano per trovarsi un bel posto a riva.
Fortunatamente lo trovarono: era anche abbastanza isolato perciò niente altra gente rompi ehm...
Nico piantò l'ombrellone e Maria posizionó il telo e le borse.
Si tolse il grande pareo che indossava, le ciabatte e si mise un po di crema solare sulla pancia, sulle braccia e sulle gambe.
Poi prese uno specchietto da dentro la sua borsa e lo aprí.
Ci si mise davanti e mettendosi un po di crema sulla mano, se la spalmó sul viso abbronzato.
Nico si tolse la maglietta e andò alle sue spalle.
<Dammi, te la spalmo sulla schiena> le disse allungando la mano per prendere il tubetto.
Lei glielo passò e lui gliela spalmó per bene.
<Ecco fatto, tu me la metteresti un poca sulle spalle?> indicando le proprie spalle.
Lei sorrise e annuì.
Dopo che ebbero finito, mano nella mano au tuffarono in acqua.
Risero come matti.
Restarono in acqua per un paio d'ore parlando, scherzando...
<Ti sembrerà stupido ma ho voglia di fare un bellissimo castello di sabbia> disse d'un tratto lei.
Piano piano uscirono dall'acqua e senza nemmeno asciugarsi si sedettero sulla sabbia calda.
Cominciarono a fare una bella montagnola e con le mani formarono un parallelepipedo.
<Tu fai altre torri, magari più piccole e io vado a cercare dei sassolini o delle conchiglie per decorarle> propose Maria mentre si alzava spolverandosi un pochino.
<Ma certo... diventerà bellissimo infine> sorrise Nico.

Camminando per la spiaggia, Maria trovò diverse conchiglie strane, come il 'corno di unicorno' come lo chiamava lei (!) oppure la 'chiocciolina'.
Trovò anche molti sassolini, alcuni carini altri meno.
Tornó all'ombrellone e sorrise vedendo un Nico indaffarato a creare delle torrette meravigliose con la sabbia cercando di non distruggere nulla.
S'avvicinó e cogliendolo di sorpresa gli saltò addosso gridando:
<BUUU!!!> c'era da dire che aveva preso un infarto.. e lei era quasi morta dal ridere!
<Ahaha Nico... avresti dovuto vedere la tua faccia> diceva mentre moriva dal ridere cercando di non darlo a vedere coprendosi la bocca con la mano.
E in risposta lui sbuffava divertito.
Prima di sera riuscirono a completare il castello: aveva un grande reparto al centro dove poi c'era il cortile, a fianco di essi c'erano due torri,. una a destra e una a sinistra.
Come decorazioni avevano messo delle conchiglie e dei sassolini.

Quando ormai cominciò a fare tardi cominciarono a vestirsi e a raccogliere le loro cose.
Una volta prese si avviarono verso il loro veicolo.
Durante il breve tragitto tra la spiaggia e la casetta ove alloggiavano, Maria si era addormentata e Nico l'aveva portata fin di sopra in braccio per posarla sul letto e coprirla con un lenzuolo leggero.
Dopo prese anche le borse.
Preparò la cena: spaghetti con il sugo di pomodoro.
Una delizia.
Si era svegliata e dopo essersi fatta una doccia veloce, con solo il reggiseno e un pareo più piccolo di quello usato per andare in spiaggia, si era seduta a tavola con le gambe incrociate.
Mangiarono in silenzio, con la compagnia dei grilli e delle onde del mare.
<Non pensavo sapessi cucinare così bene...> e intanto si passava una salvietta sulla bocca per pulirla dal sugo.
Nico le sorrise.
<Era una delle cose che non sai di me, Mary> le fece l'occhiolino.
Lei rise e si alzò a fatica.
<Ehi, tutto bene?> le chiese preoccupato.
<Sono sfinita... credo che mi stenderó qui, sul divano.. ho sonno Nico> lui annuì.
La fece distendere sopra le proprie gambe e le accarezzò i soffici capelli.
<Ti amo tantissimo, Mary> ma lei, si era già addormentata.

***

Fortunatamente, Lorenzo riuscì a trovare un biglietto aereo per Napoli.
Doveva tornare a casa per rintracciare Selina.

Dopo un lungo viaggio finalmente si ritrovò all'aeroporto di Napoli.
Casa...
Prese un taxi e diede l'indirizzo.

A quanto pare si era addormentato perché l'autista lo chiamò:
<Signore è arrivato>.
Lui si rimaterializzó nel mondo reale e scosse il capo.
<Si, ehm.. mi scusi. Certo> sorrise.
Prese la valigia e pagó l'uomo.
<Tenga anche il resto>.
Salutò e si avviò verso la scalinata di casa sua.
Suonò al campanello.
<Fratello?>
<.. Renzo..>.

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