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CAPITOLO 25

Era passata una settimana dall'incontro e Selina si chiedeva quando Alberto le avrebbe portato delle notizie di Lorenzo.
Le mancavano anche Maria e Nico.
Adesso era nella spiaggia privata dell'albergo dove aveva prenotato.
La pancia si vedeva, non tantissimo a causa delle continue nausee ma si capiva che era incinta.
Indossava un bikini a pezzi bianco.
I capelli legati in una coda bassa.
Stava ammirando l'oceano quando una voce conosciuta destó il suo sguardo su tale perfezione.
<Selina...> la voce di Alberto.
La guardava incantato.
Selina sorrise sotto i baffi, doveva fare proprio un bel effetto agli uomini.
Gli si avvicinò al suo fianco tanto da sentire il respiro di lui sempre più affannoso e caldo sul suo collo.
Alberto deglutì.
Senza spostandosi minimamente gli disse le sue scoperte.
<Alloggia a Corinto nel motel...> fin che spiegava loro si erano spostati sulla sabbia e poi in acqua.
L'acqua la fece rabbrividire.
Alberto era davvero sexy, ma lei era innamorata di un altro e lo stava cercando per dirgli che aspettava un bambino.
<Hai freddo?> chiese Alberto azzardandosi ad avvicinarsi a lei.
Adesso era a meno di quaranta centimetri di distanza.
Lui la fissava con ardente desiderio, ma sapeva anche lui che non poteva esserci nulla tra capo e colleghi,. non poteva esserci nulla tra una donna incinta in cerca del suo amato con un altro uomo.
<Un poco, ma mi ci abituerò>.
Lui annuì e le si avvicinò ancora.
Lei posò le mani su quel petto possente.
Alzò lo sguardo.
<Non possiamo... non posso> disse.
Lui la guardò imperscrutabile.
Si abbassò per accarezzarle il viso.
<Sai una cosa, capo? Io ti bacio, poi puoi mandarmi a fanculo quanto vuoi, uh?> e si avvicinò sempre di più alla sua bocca.
Alberto si leccó le labbra.
<Uhm-uhm...> riuscì a dire solo questo.
Si avvicinava sempre di più... sempre di più...
<No> disse perentoria.
<No> ripeté.
<Non possiamo farlo. Sei qui per darmi notizie di Lorenzo>.
Lui era ancora lì : ad un passo dalla sua bocca.
Non l'ascoltó.
Appoggiò le labbra alle sue e la strinse a sé.
Fu un bacio lieve, casto, nulla di più.
<Come vuoi tu capo> e sorrise.
Lei si riscosse dal suo stato di trance.
<E-ehm...non avresti dovuto farlo> e arrossì.
Non sapeva nemmeno perché stava arrossendo.
Lui annuì continuando a sorridere.
<Dunque immagino non ti sia piaciuto... se vuoi possiamo riprovare> disse maliziosamente.
Lei alzò gli occhi al cielo e sbuffó.
<N-non sono tenuta a dirti se mi è piaciuto o meno. Io sto cercando una persona, la persona che amo e che ama me. Sono incinta dio santo!> esclamò.
Alberto ridiventó serio.
<Scusa> disse solo.
<Ti scuso, tranquillo> e si avviò verso l'ombrellone.

***

Avevano passati i giorni successivi sempre a Corinto.
Avevano finito di visitare i resti della Corinto antica, e adesso stavano dirigendosi verso il capannone per imbragature da bungee jumping.
<Non vedo l'ora!> esclamaromo i gemelli all'unisono meritandosi un'occhiataccia l'uno dall'altro per la frase detta allo stesso tempo.
Maria era sia dispiaciuta perché a causa della sua situazione non poteva farlo anche lei, ma anche felice per loro.
<Divertitevi anche per me mi raccomando> li raccomandò mentre dei signori li aiutavano a mettersi l'imbragatura.
Annuirono animatamente e si misero in fila.
Arrivò il turno di Nico, che era prima di Lorenzo.
Si voltò a guardarla e le mandò un bacio con la mano.
Lei sorrise e fece lo stesso.
Nico si buttò gridando per la felicità. Maria si sporse per vederlo.
Sorrise di più.
N

ico era un tutt'uno di "uh-uuuuh..." che potevano anche far ridere da lassù sul ponte.

Un paio di minuti dopo fu il turno di Lorenzo e Nico risalì.
Venne quasi di corsa verso di lei e l'abbracció forte.
Sorrideva come non mai.
<Ti sei divertito?> chiese lei dopo un paio di secondi districandosi dall'abbraccio per accarezzargli il viso.
Lui per tutta risposta la prese per la vita e la fece girare mentre la sollevava in alto.
<Tantissimo>.
La posò giù con dolcezza e la spinse verso se e la bació.
Finito, si inginocchió e le accarezzò la pancia.
Adesso si capiva che era incinta, dunque si vedeva.
<Mmh... come sta il mio campione?> domandò alla pancia baciando anche essa, come se sapesse che ci fosse un bel maschietto là dentro.
Maria rise e ci posó una mano.
<E chi ti dice che non sia una bellissima femminuccia?> chiese ridendo al ragazzo che continuava ad accarezzarle la pancia e baciandola.
Lui alzò la testa per incrociare il suo sguardo.
<Il mio istinto dice che sarà un maschio> rispose solo.
Sorrise.
Si rialzò e intrecció le dita con le sue.
Arrivò anche Lorenzo.
<Oddio è stato meraviglioso!!> esclamò tutto contento mentre si avvicinava alla coppia.

Dopo aver fatto bungee jumping avevano programmato di andare in spiaggia.
Durante il tragitto tra Corinto e la spiaggia di Loutraki i due fratelli raccontarono l'esperienza entusiasmante a Maria, che li ascoltava con interesse.
<... finalmente mi pervadeva la sensazione di essere libero, anche per solo per alcuni minuti. Libertà. Mi sentivo leggero, senza problemi. Credo che Peter Pan quando volasse si sentiva così> raccontò perso nei suoi pensieri Lorenzo.
Lui era alla giuda, Nico e Maria dietro.
Abbracciati.

Maria annuì leggermente.
Sapeva come ci si sentiva.
Poteva volare anche lei.
Con quelle sue splendide ali bianche.
Sorrise al pensiero e si sistemò meglio sul petto di Nico.
<Credo che tu abbia ragione fratello> mormorò lui accarezzandole i soffici capelli corvini.
Pian piano, cullata dalle possenti braccia del ragazzo, Maria si addormentò.
Beata e in pace.

***

Selina ed Alberto erano in auto.
Alberto si comportava in modo professionale adesso.
Tutto, era stato chiarito.
<Quanto dista?> spezzò il silenzio che si era creato nel veicolo.
<Molto poco Selina. Mancheranno ancora 10, 20 minuti massimo> affermò lui.
Annuì e voltò il capo verso il finestrino.
Si accarezzò la pancia.
Adesso era a quattro mesi circa, e la pancia si vedeva.
Il viaggio proseguì in silenzio.

Arrivarono al motel verso le 18.
<Vuoi che ti aspetto qui? Che ti prenoti una stanza?> chiese cortesemente Alberto appoggiandosi al cofano della macchina.
Annuì.
<Si, grazie>.

Prenotata la stanza, Selina si stese a pancia in su sul letto comodo.
Sospirò.
Si sentiva gli occhi di Alberto su di sé, lasciandole impresso quanto la desiderasse, quanto la mangiasse con gli occhi.
<Non guardarmi così...> mormorò.
Lui si scusó e il suo sguardo si spostò altrove.
Il panorama che faceva vedere la finestra.
Il mare.
<Volevo ringraziarti Alberto. Anche se già sai che mi hanno diseredata, mi hai voluta aiutare senza porti problema. Ti ringrazio, davvero> disse allora lei.
Lui si girò a guardarla.
Sorrise.
<Non ringraziarmi Selina. L'ho fatto volentieri> rispose solo.
Parlarono del più e del meno.

***

Arrivarono in spiaggia.
Loutraki era molto bella.
Acqua cristallina. Il fondale si vedeva molto chiaramente. Niente sabbia. Sassetti.
Stesero i teli e piantarono l'ombrellone.
Era una giornata con un bel venticello che faceva svolazzare i capelli e il leggero vestito di Maria.
Indossava un vestito azzurrino lungo fino alle caviglie che formava perfettamente le sue forme ora più che generose a causa della gravidanza.
Indossava un paio di sandali color argento.
Niente occhiali da sole. Niente accessori.

Si stava per spogliare quando d'un tratto Nico le si avvicinò e le "prese" la pancia.
Si inginocchió e lasciò dei teneri baci su di essa.
Sorrise.
Con le mani Maria lo teneva per gli avambracci.
<Il mio bambino. Il mio bambino> ripeteva ad ogni bacietto.
Maria rise.
<Haha Nico... mi fai solletico!> esclamò
Lui smise di baciarle la pancia e ci appoggiò la fronte.
<Non è possibile Mary, non è possibile> diceva ridendo.
Risero per un po.
Su spogliarono ed entrarono in acqua a godersi quella magnifica spiaggia.

***

Lorenzo stava disteso sul telo ad abbronzarsi.
Poi, una figura esile ma sensuale gli si mise davanti.
La guardò meglio.
<Sarah?> domandò.
Lei lo salutò e annuì.
<Lorenzo> sorrise.
<Anche tu qui?> chiese lei.
Fu lui ad annuire.
<Si. E laggiù in acqua ci sono anche mio fratello e Maria>.
Sarah si voltò a guardarli.
Sospirò.
<Sono una bellissima coppia> disse.
<Ma aspetta?! È incinta?!> esclamò sorpresa.
Lorenzo rise di gusto per la faccia che aveva la ragazza.
<Si, haaha. Circa tre mesi> confermò.
L'espressione del viso della ragazza ers impagabile.
Rise ancora di più.
Rise anche lei.
<Posso?> domandò d'improvviso Sarah indicando il telo accanto a lui.
Lorenzo annuì.
<Certo, siediti pure>.
Si stese sul telo tenendosi su coi gomiti.
Era di una bellezza... ma non come Selina.
Aspetta.
Perché adesso stava confrontandole?
Forse perché infondo sai di essere ancora innamorato di lei...
Era la sua vocina interiore a parlare.
Scosse la testa.
Si azzardó a dire, per vedere la reazione della giovane:
<Mi sei mancata>.
Lei si voltò di scatto verso di lui.
Arrossì un poco. Si mise apposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<D-davvero?> balbettó.
Lui annuì.
<E io invece? Ti sono mancato almeno un po?> chiese sorridendo malizioso.
Lei arrossì di colpo diventando simile ad un pomodoro maturo.
<S-si....si> affermò imbarazzata.
Lorenzo sorrise.
Le alzò il mento con l'indice e il medio per farlo guardare negli occhi.
Si avvicinò pian piano.
Sarah tratteneva il fiato.
<Posso baciarti? Mi sei mancata...>.
Lei annuì impercettibilmente.
Non perse tempo.
Si fiondò sulle sue labbra.
La baciò con desiderio, l'unica cosa che avrebbe voluto da lei.
Lei ricambió.
Poi si staccò.
Le sue iridi marrone chiaro lo guardarono.
<Ti desidero...> gli disse con audacia.
A lui spuntò un sorrise furbo e uno sguardo malizioso.
<E allora non aspettare. Andiamo al bagno>.
Si diressero in bagno e quando vi entrarono non aspettarono: fecero sesso.

***

Nico ammirava ogni singolo movimento di Maria.
La gravidanza la giovava.
Era radiosa.
Ogni volta che la guardava, che incrociava lo sguardo con le sue iridi verdi, sul volto gli spuntava un sorriso sornione.
Ogni volta che le squadrava il corpo perfetto, passava anche solo un piccolo momento con lei pensava a quanto fosse fortunato ad averla conosciuta e ad averla come fidanzata e come, fra pochi mesi, averla come madre di suo figlio.
Era bella, forte, coraggiosa, intelligente.
Le voleva così bene... la amav-...
Aspetta.
L'amava?
Non sapeva se l'amava.
Non aveva mai provato quel tipo di sentimento.
'amore'....
Non lo sapeva.

Adesso stava seduta sul telo a faccia in su per asciugarsi e abbronzarsi il viso.
Era bellissima.
<Perché mi guardi così?> chiese scherzosamente lei.
Non si era accorto di stare a fissarla.
Sorrise.
<Colpa mia se sei radiosa?> replicò lui.
Lei si voltò a guardarlo e sorrise.
<Ma non sono così bella, dai!> esclamò.
Lui negó scuotendo il capo.
<Credimi Maria, sei una delle donne più belle che io abbia mai visto> affermò.
Lei arrosì e si strinse nelle spalle.
<Non è vero, ma so che è inutile discutere con te> e sorrise.
Lui allora le si avvicinò e le prese il mento con il pollice e l'indice.
La guardò fisso negli occhi.
<Smettila di negarlo. Non ti rendi conto che la maggior parte degli uomini quando passi ti sbavano dietro? Non ti rendi conto degli sguardi che ti lanciano le altre donne quando sono davanti a te? Se non ti sei accorta di questo, mia cara e dolce Mary, sei ingenua tesoro> le disse.
Maria lo guardò negli occhi per un tempo che gli sembrò interminabile.
Lo bació.
Sospirò.
<Ma Lorenzo?> domandò lei.
Nico aveva intravisto il fratello e una giovane donna che si avvicinavano ai bagni.
<L'ho visto che si dirigeva ai bagni con una donna> rispose allora.
La luminosità dello sguardo della bellissima donna che aveva accanto a sé si spense.
<Ah>.
Nico la capiva: anche lui era frustrato a causa della relazione andata male del gemello e dell'amica.
Erano troppo orgogliosi.
Sospirò.
Posò una mano sopra a quella di lei.
<Vedrai che prima o poi risolveranno tutto> affermò.
Lei gli accennò un sorriso.
<Si spera>.

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