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CAPITOLO 17

Passarono i mesi.
Erano alla fine dell'anno scolastico.
Selina non si sentiva affatto bene: aveva nausee continuamente.
Aveva intenzione di andare in vacanza, da sola, in Sardegna.
Voleva starsene sola per un po.
Gli amici gli avrebbe rivisti il prossimo anno.

<COOOOSAAA!!???> urlarono all'unisono Maria, Nico e Lorenzo.
<Andrò in Sardegna per l'estate. Da sola. Non voglio rovinarvi le vacanze, ecco perché appunto andrò da sola. Non mi sento neanche tanto bene, perciò per il viaggio ci saranno Gaia e Chiara con me,. ritornano a casa> sorrise al pensiero.
<Ma perché non viene con noi in Grecia? Andremo in Lefkada, Meteora, Corinto...> chiese Maria.
Selina scosse la testa.
<Se proprio insistete che io non stia da sola, chiederò se potrò stare in vacanza con Chiara e Gaia sperando di non rovinare i loro momenti romantici> scherzó allora.
<Meglio non insistere con lei. È cocciuta come un mulo. Quando si mette in testa una cosa niente e nessuno potrà farle cambiare idea> borbottó Lorenzo.
Tutti sospirarono.
<Come vuoi> alzò le spalle Nico dispiaciuto.
<Non sai che ti perdi>.

***

Passò la settimana e tutti gli studenti avevano già fatto le valigie.
Maria pianse moltissimo quando si era dovuta separare da Selina.
Adesso era in porto con i due gemelli ad aspettare il traghetto che li avrebbe portati in Grecia.
Erano ad Ancona ed esso sarebbe attraccato a Patrasso, la terza città greca dopo Atene e Salonicco.
Una volta in Grecia, con la macchina sarebbero andati in un piccolo hotel a Xiropigado e sarebbero stati lì per due settimane.
Avrebbero fatto gita a Corinto, per vedere il canale, fare bungee jumping, e vedere i resti dell'antica città.

Sarebbero stati altre due settimane a Meteora per vedere i meravigliosi monasteri che si ergevano su quelle strane pareti di roccia.
E infine sarebbero andati per il tempo rimanente in Lefkada.

Salirono a bordo ed entrarono in cabina, ne avevano presa una sola per risparmiare.
Appoggiarono il loro zaino che si erano portati dietro per quella notte e il giorno dopo.
Maria si sedette sulla branda.
<Per capire Lorenzo, tu e Selina non state più insieme, vi evitate eccetera perché non ci seguirà a Napoli il prossimo anno, giusto?> domandò.
Lorenzo si girò e le lanciò un' occhiataccia, ma poi rispose:
<Si, ma non voglio parlare di questo. Andiamo sul ponte?>.
Maria non era decisa a mollare l'osso in quel modo.
<Avete notato quanto ci evitava tutti? E quando l'abbiamo lasciata non stava bene fisicamente, avete notato anche voi, vero?> continuò.
Nico annuì, e stranamente anche il fratello.
<Avrà preso qualche virus strano. Vomitava, stava male, mangiava poco niente... non lo possiamo sapere> disse Nico che scrolló le spalle.
Ci fu un momento dove ognuno stava nei propri pensieri, poi Lorenzo spezzò il silenzio.
<Adesso andiamo sul ponte?> chiese.
Gli altri due confermarono ed usciro dalla cabina.
Arrivarono sul ponte e videro che si stavano già allontanando dalla costa italiana.
<Italia, ci rivediamo ad Agosto> affermò Nico mettendo il braccio alla vita di Maria, avvicinandola.

***

Il giorno dopo Maria si svegliò di scatto per andare a vomitare.
Vomitó anche l'anima quasi.
Finito, si sciacquó la bocca.
Alzò lo sguardo per vedersi allo specchio e sussultó quando vide Nico appoggiato allo stipite del bagno con le braccia incrociate e così anche i piedi.
Si schiarì la voce.
<Nico... buongiorno> gli sorrise.
Lui le si avvicinò e la prese per i fianchi, alzandola e appoggiandola al lavabo.
Si mise in mezzo alle sue gambe e le soffió sulle labbra:
<Buongiorno anche a te, tesoro> e la bació.
Quando le chiese l'accesso con la lingua lei non esitò a concederglielo.
Quando la lingua di lui accarezzò la sua si lasciò sfuggire un gemito di apprezzamento.

Nico era solo in boxer, dormiva sempre così.

Si staccarono per mancanza di fiato e Maria lo squadró.
<Maria mi stai mangiando con gli occhi, non si fa...> la rimproverò con tono malizioso e facendole un sorriso provocante.
Oddio! Odiava quando faceva così, con quella voce roca poi...
<Che cosa vuoi Mary?> chiese in un sussurro.
<Baciami. Sì, voglio che mi baci> affermò lei.
Si riavvicinó a lei lentamente al suo volto e poggió le labbra sulle sue, piano, delicatamente.
Maria schiuse la bocca per farlo continuare ma non lo fece e si staccò.
<Nico... eddai, ti prego> si lamentó mettendogli le mani al collo per avvicinarlo di più a lei.
Lui ridacchió, le afferró le coscie e spinse verso di sé.
Maria allacció le gambe alla sua vita e questa volta prese lei l'iniziativa e lo bació.
Lo sentì sorridere sulle sue labbra e fu allora che spinse la lingua e ricominciò a giocare con la sua facendola gemere nuovamente.

Poi si staccò lasciandola senza fiato.
Si allontanò da lei.
E fu allora che si tolse i boxer e entrò in doccia per lavarsi.

Maria era sgomenta.
Sospirò.

Si spogliò completamente, aprì lentamente la tenda della doccia e vi entrò.

Nico era girato di spalle e Maria aveva la bellissima vista della sua schiena e delle sue spalle larghe.

Con la spugna lavò la sua schiena lentamente accarezzandola.

Nico si girò.

Si guardarono negli occhi.

Senza dire una parola, Nico le cinse la vita con forza, la fece voltare e la spinse verso la parete.

Le baciò avidamente il collo e le sue mani vagarono su tutto il suo corpo.

Con l'indice percorse la linea del suo fondoschiena e Maria tremò.

Con una mano le teneva entrambi i polsi, l'altra appoggiata al muro, Nico, senza pensarci troppo, la fece sua.

Spinse una volta e i gemiti di Maria si confusero con il scrosciare dell'acqua che bagnava i loro corpi.
Le cinse la vita con l'intero braccio e portandola contro di sé, spinse ancora.
I movimenti si fecero più serrati e Maria li accolse in un ritmo cadenzato.

***

Lorenzo si svegliò a causa di strani rumori provenienti dal bagno.
Si alzò; non guardò nemmeno se i suoi amici fossero ancora a letto.
Prese un porta pranzo di latta e aprì lentamente la porta del bagno.
I versi provenivano da dietro la tenda della doccia.
Spalancò la tenda di scatto e si ritrovò davanti una scena alquanto ripugnante e imbarazzante: Maria di spalle mentre suo fratello entrava ed usciva dentro di lei da dietro.
Quei strani versi erano gemiti.
Appena lo videro si fermarono,. Nico ancora dentro di lei sempre girata di spalle, e Maria urlò dallo spavento.
Cercó di nascondersi dietro il corpo massiccio di Nico mentre lui lo guardava con il viso contratto dal piacere, stremato e ansimante.
<Non so se Maria voglia fare sesso davanti a te fratello> scherzó ricominciando a spingere.
Maria si mordeva il labbro per non far uscire i gemiti di piacere, ma alcuni le sfuggivano.
<N-nico... aah... m-ma ti.. mmh.. pare?> disse Maria cercando di farsi capire.
<L-Lorenzo... p-per favore... lasciaci... ah... fare...>.
Lui balbettó delle scuse ed uscì dal bagno.
Nubi del cielo! che scena ripugnante... penso.
Vedere suo fratello e Maria farlo, gli faceva ricordare quando lo facevano lui e Selina.
Già... Selina...

Gli mancava, e molto. Però adesso lei era lontana, in Sardegna e non stava nemmeno benone.

Lorenzo era molto preoccupato, ma non lo dava a vedere.

Sospirò.

Aveva bisogno di riflettere, di prendere un po' d'aria.

Scrisse un bigliettino a Nico che diceva che lo avrebbero trovato al bar della nave.

***

Finito di fare sesso, Nico e Maria si lavarono con in volto dei sorrisi da ebete.

Maria doveva ancora riprendere fiato.

<È... stato...> cominciò <...strepitoso!...> finì Nico.

Si baciarono ancora e uscirono.

Si rivestirono e trovarono il biglietto da parte di Lorenzo che gli diceva che lo avrebbero trovato al bar della nave.

<Secondo me sia Selina che Lorenzo sono pazzi l'uno dell'altra>affermò Maria.

<Esatto... ma sono troppo orgogliosi per ammetterlo>Nico annuì.

<Già...>.

Maria sospirò.

Presero la chiave della cabina e uscirono per andare al bar.

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