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CAPITOLO 10

PASSATO (4 anni fa)

Maria era al penultimo anno di studi a un collegio di Venezia.
Aveva scelto Venezia perché le piaceva viaggiare e perché non sopportava più i suoi genitori. Non la smettevano di dirle dei suoi innumerevoli pretendenti schifosi e bla bla bla!
Questi 5 anni di "pace" se li voleva godere.
E se li stava godendo tutti! Altroché!

***

Aveva appena suonato la campanella.
Maria si riordinó le sue cose, prese lo zaino e si alzò.
Uscì dalla porta guardando l'album da disegno e senza volerlo andò a finire contro qualcosa. Anzi, qualcuno.
Gli cadde letteralmente tra le braccia quindi alzò lo sguardo per vedere chi avesse scontrato. Ed è in quel momento che vide per la prima volta quell'iridi azzurre.
Si soffermó a fissarlo ma la sua voce la fece risvegliare dal suo stato in trance:
<Ei! Fai attenzione! Oh, wow...> la prese tra le braccia e i suoi occhi si incatenarono a quelli di lei.
<Dimmi dolcezza, come ti chiami? Mi pare di averti già vista... non è vero Lorenzo?> Lorenzo era il gemello.
Lui si soffermó a guardare Maria e scosse la testa.
<Non mi ricordo... credo che mi sarei ricordato una bellezza simile!> le disse scrutandola. Le tolse una ciocca di capelli dal viso.
<Eh sì... me ne sarei proprio ricordato>.
Maria si alzò e si risistemó l'uniforme.
Si accovacció a terra per prendersi il libro che aveva in mano e gli schizzi che aveva fatto in giardino alla scorsa ricreazione.
Nico però era stato più veloce, ma si scontrarono lo stesso con il viso... con la bocca.
Fu un bacio sfuggevole e Maria prese in fretta le sue cose, si alzò di scatto, e si allontanò borbottando delle scuse.
Nico cercò di chiederle il nome ma se n'era già andata.
Nico pensó che non c'era una ragazza più misteriosa e bellissima in tutta l'accademia.
Lorenzo fischió.
<Ah-aaah! Nico hai finalmente trovato qualcosa di interessante all'accademia!> gli sorrise e al suono della campanella si dirisse verso la sua classe.

***

Dopo quel bacio sfuggevole con quel ragazzo sconosciuto, Maria si dirisse verso il campo di combattimento.
Si cambiò l'uniforme con dei leggins neri e un topo incrociato dietro grigio modello Decathlon.
Si tolse dalla treccia che partiva dall'alto, la sua amata spada angelica, anzi, in realtà era una forcina per capelli che se l'aprivi diventava appunto una spada.
Cominciò a duellare con gli altri studenti di tutti gli anni.
Lei faceva acrobazie da non credere perché era un mezzo angelo.
Ma non si lasciavano intimidire perché ognuno aveva i propri punti di forza.
Combattè con diverse persone finché non si ritrovò a duellare con quel bellissimo ragazzo di prima.
Sospirò.
<Adesso mi segui?> gli disse schioccandosi il collo.
Lui le sorrise.
<Beh, dovevo almeno sapere il nome della bellissima ragazza misteriosa che mi era caduta tra braccia> le disse facendo un affondo.
Lei lo schivó.
<Mmh... ma davvero?> replicò lei inarcando un sopracciglio.
Attaccò, ma lui schivó l'affondo balzando indietro.
<Assolutamente. Dimmi dolcezza, qual è il tuo nome?> le domandò ancora.
<Tu invece, chi saresti? Non do a uno sconosciuto il mio nome...> gli rispose.
Lui sbuffó e attaccò.
Lei si difese mandando un fendente contro di lui; ma venne presa alla sprovvista: la tirò per un braccio facendo girare e appoggiare la sua schiena contro il suo petto.
Aveva la lama che le sfiorava il collo.
Deglutí.
Lui le bloccò la vita con un braccio muscoloso e avvicinò di più la lama.
Le sussurrò all'orecchio facendole venire i brividi:
<Mi chiamo Nico, e tu? Non fare la difficile, non voglio farti del male. Mi chiamo Nico De Rosa>.
Lei si staccò di colpo e capovolgendo la situazione: la punta della sua spada che sfiorava il pomo d'Adamo, gli disse fredda.
<Non avvicinarti De Rosa, io non voglio aver nulla a che fare con te> lo guardò con disprezzo e fece dietro front.
Lui non capí immediatamente ma poi gli si accese una lampadina:
<Sei Maria Esposito non è vero? La secondogenita> le disse.
Lei non si fermò e cominciò ad evitarlo allenandosi con tiro con l'arco, parkur e infine la lotta corpo a corpo.
Maria era appena entrata nel ring e si stava per sfidare con il donnaiolo della scuola nonché figlio del preside.
Nico salí con lei e chiese gentilmente di combattere lui contro di lei e poi Filippo avrebbe potuto fare ciò che voleva.
Lui glielo concesse annuendo e sorrise come un ebete.
Si tolse la maglia; aveva dei pettorali da urlo e dei tatuaggi.
Tutte le giovani donne che combattevano contro di lui o Filippo perdevano sempre perché esitavano per studiare meglio gli addominali.
Maria invece restò impassibile.
<Mmh... dimmi che non ti piace? Non sono un bel vedere questi?> le disse indicandosi il busto.
Lei fece una smorfia per il disgusto e replicò:
<Beh... se quelli dovrebbero incantarmi... bah! Non ci riescono. E poi, ce ne sono di meglio> disse alzando le spalle.
Lui sbuffó e si preparò all'attacco.
Aspetto che Maria attaccasse, ma non lo fece.
Stava diventando vecchio a star lì ad aspettarla perciò fece la prima mossa.
Ogni volta che la colpiva era come se provasse quello stesso dolore, era come se si sentisse in colpa per quello che le stava facendo.
Lei si difendeva, attaccava con una velocità impressionante, lo colpí anche diverse volte, ma alla fine vinse lui. La stese a terra con un pugno in faccia.
Era messa piuttosto male... era mortificato.
Cercó di sorridere mentre le porgeva una mano per alzarsi.
Lei fece una delle sue famose smorfie e prese la mano, ma solo per recuperare l'equilibrio e buttarlo a terra di peso.
Adesso era a cavalcioni sopra di lui, con le sue mani che gli bloccavano le braccia.
Sembrava fatta apposta per stare in quella posizione anche a letto e quando glielo fece presente gli tirò un pugno alla mascella.
Gli si avvicinò col viso e col dito puntato sotto il naso gli disse con tono minaccioso:
<Ripetilo e ti spacco la tua bellissima faccia> sbuffó e si alzò.
A fatica si alzò anche lui e appena apprese ciò che gli aveva detto le disse:
<Mmh... mi trovi bellissimo...>.
Si avvicinò da dietro e la strinse tra le braccia sfiorando il suo collo con le labbra.
La sentì tremare e sorrise.
Cercava di liberarsi, ma era troppo forte.
<Sssh... ferma Maria, ti chiami così non è vero?> le chiese teneramente mentre arrivava a sfiorarle dietro l'orecchio.
Lei scostò la testa di lato, ma così gli facilitó soltanto le cose.
Lei gemette.
Lui cominciò a baciarle dietro l'orecchio, la mascella, il collo...
Lei cercava invano di liberarsi.
Gemette ancora.
<Ti piace così tanto? Tanto da farti gemere?> le bisbiglió all'orecchio ironicamente.
Lei gli posò le mani sugli avambracci e cercava di abbassarli, per liberarsi.
<Lasciami... > gli disse, <Lasciami... non sono vergine, non troveresti nulla di così eccitante in me...> lo stava supplicando.
Strano.
Lui non era così: non prendeva, una ragazza per poi fare quello che stava facendo a lei adesso.
Ma quella donna gli faceva un effetto diverso... cosa gli stava succedendo?
La tranquillizzó subito:
<Hey, hey, hey, hey, calma! Tranquilla, non volevo violentarti;  ma per chi mi hai preso?!> la fece girare per guardarla in faccia, <il problema è che solitamente non mi comporto così... non so ma con te cambio>.

La studiò: aveva il labbro inferiore che sanguinava e un grosso livido poco più sotto l'occhio sinistro.
Quelle labbra... quelle dolci e morbide labbra.
La stava ancora stringendo a sé, e lei non opponevano resistenza.
I loro sguardi si spostavano dagli occhi alle labbra, dalle labbra agli occhi.
Poi Maria scosse la testa e si allontanò.
<Scusa, io...> si morse il labbro inferiore facendola sussultare per il dolore che le provocò a causa della ferite, <Io sono una Esposito mentre tu un De Rosa. Non dovremmo neanche parlarci, e invece ci siamo baciati, poi mi hai baciata di nuovo e io ho gemuto... perché sai... non ero mai stata baciata così o almeno nessuno mi aveva fatta sentire così> Nico scorse delle lacrime nei suoi occhi, le si avvicinò ma lei si ritrasse e scusandosi corse via.
Sospirò.
Credo di esserni innamorato della persona sbagliata, pensó.
Era incredibile.
Allora esisteva davvero l'amore a prima vista!
Rimase ancora un po' lì a pensare al da farsi, poi girò i tacchi e tornò al dormitorio.

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