Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

15 ||«Per quello che vale..»

Rose tirò giù, imprecando sonoramente, l'orlo dell'abito nero che Dominique le avevo costretto ad indossare, arrestando i suoi passi davanti l'ufficio del professor Lumacorno.

Le temperature gelide dei sotterranei la fecero rabbrividire notevolmente, tanto da pentirsi di non aver portato con sé una sciarpa o un mantello, per ripararsi da quel freddo pungente che ghiacciava persino le ossa.

Per quando i geni di Hermione Granger gli avessero fatto comodo durante tutti quegli anni, Rose desiderava in quel momento, essere la copia spudorata di suo padre: una completa frana in pozioni e ben lontana dalle grazie del grasso professore.

Le cene al Lumaclub, infatti, erano state una costante sin dal suo primo anno, in qualità di studentessa modello e primogenita di ben due salvatori del mondo magico.

Grazie alla sua spiccata intelligenza, e forse anche al fatto di essere cresciuta in una famiglia completamente fuori di testa, Rose era riuscita a declinare molti di questi inviti, tra fondenti febbricitanti, pasticche vomitose e torrone sanguinolento, che l'avevano più volte costretta a passare il resto della serata in infermeria, tra le dolci premure di Poppy ma ben lontana da quell'ufficio.

L'idea di passare l'intera serata avvolta nel freddo dei sotterranei, tra damerini pomposi, pettegolezzi e interrogatori di pessimo gusto da parte di Lumacorno, proprio non gli andava giù, nonostante morisse dalla voglia di assaggiare il sorbetto ai lamponi che il professore era solito servire al termine della cena.

Nel silenzio del corridoio deserto, Rose si lasciò andare rassegnata all'ennesima imprecazione colorita: quella volta, la sua collera era tutta per Merlino e l'intera discendenza di maghi che ne conseguiva, nessuno escluso.

Con frustrazione tiro ancora una volta verso il basso l'orlo del vestito e strinse più forte la coda alta che teneva legate insieme le ciocche rosse e ribelli.

I grandi occhi azzurri messi in risalto da un sottile velo di ombretto scuro e le labbra piene dipinte di un rosso scarlatto, mentre con titubanza e mala voglia afferrava la maniglia della porta per poter dare inizio a quella lenta e infinita agonia.

«Fossi in te, girerei i tacchi per filarmela il più velocemente possibile.»

Angelica Nott era sbucata silenziosa dalla semioscurità del corridoio, con indosso un bellissimo abito verde bottiglia e tacchi alti che avrebbero fatto girare la testa a chiunque.

«A meno che, tu non voglia assistere alla solita sbronza del tricheco.» le labbra della Grifondoro si sollevarono in un tenue sorriso divertito, mentre mordeva il labbro inferiore indecisa sul da farsi.

Nonostante Rose fosse a conoscenza della propria bellezza e dei propri mezzi, avrebbe volentieri barattato un pizzico della propria intelligenza, per un po' di quella sicurezza che da sempre contraddistingueva la Serpeverde.

Non c'era bisogno che Angelica parlasse, né che cercasse di attirare l'attenzione: quando entrava in una stanza, era impossibile non restare affascinati e ammaliati dai suoi modi eleganti e da quegli occhi azzurri così vitrei.

«E intonare l'inno di Hogwarts per due ore di fila.» Angelica scrollò le spalle con fare disinteressato, sulle labbra l'ombra di un impercettibile sorriso.

«Mentre Avery blatera dell'ultimo viaggio nell'entroterra.» aggiunse Rose, scambiandosi una veloce occhiata complice e scoprendosi sorprese nel trovare piacevole la compagna dell'altra.

«Con McMillan che non la smette di scaccolarsi e ingozzarsi nello stesso tempo. È un talento innato il suo.» Angelica passò una mano tra le lisce ciocche corvine, poggiando rilassata una spalla al muro.

«Ho saputo che l'ultima volta è riuscito a mandare giù un bel po' di palle di drago.» al verso disgustato della Serpeverde, Rose finse un mezzo coniato di vomito.

«Almeno una quindicina. Quando ha vomito sul tavolo, McLaggen le ha contante una ad una.» un istante dopo, incapaci di trattenersi al ricordo di quel disgustoso evento, si lasciarono entrambe andare alle risate, che riecheggiarono nel corridoio deserto.

Per giorni, non si era fatto altro che parlare di quella terribile cena, mentre McMillan, ancora ricoverato in infermeria scontava una punizione lunga un mese.

«Hai di meglio da fare Weasley?» Angelica le sorrise ancora una volta, chiedendosi quand'è che fosse diventato così naturale e spontaneo sorridere alla Grifondoro.

«Ho come la sensazione che tu stia per propormi qualcosa Nott.» Rose, a braccia conserte, mosse un passo in avanti, avvicinandosi meglio per restituirle uno sguardo curioso.

«Dipende, mi toglierai dei punti prefetto Weasley?» cosa stesse accadendo restava un mistero, ma la sensazione di calore che provarono entrambe nello scrutarsi complici e con aria malandrina, le stava decisamente riparando dal freddo pungente dei sotterranei.

«Filiamocela, prima che Lumacorno decida di venirci a cercare.» e nello stesso instante in cui Rose ebbe finito di pronunciare soddisfatta quelle poche parole, la serratura scattò rumorosa.

Fu Angelica a lanciarsi in avanti, afferrandole un polso e trascinandola di fretta con sé. Corsero sparendo nell'oscurità del corridoio, con il rumore dei tacchi e delle loro risate che ancora riecheggiava nell'aria.


***



«E così le hai affatturate! Dovevo immaginare ci fosse la tua firma dietro tutte quelle pustole, a Poppy ci sono volute ore per rimuoverle.» Rose sorrise compiaciuta, addentato con gusto la terza fetta di crostata ai lamponi.

«Qualcuna devo averla colpita anche con un calcio o due e ora Poppy mi odia. Non mi lascia nemmeno più mettere piede in infermeria!» esclamò poi con finto dispiacere dipinto sul volto, lasciando che Angelica ridesse ancora più forte, tanto da far trasalire un piccolo elfo di passaggio, che per la sorpresa rovesciò sul pavimento un'intera caraffa di succo di zucca.

Rose estrasse rapidamente la bacchetta e con premura riparò al lieve danno. Dopo un occhiolino e un sorriso di incoraggiamento, il piccolo elfo la ringraziò sottovoce, prima di filare via alla ricerca di una nuova e fragrante crostata con cui ringraziarla.

«Smettila di ridere Nott, è stata legittima difesa la mia. Guarda che posso provarlo.» Angelica inarcò un soprassoglio scuro con comprovato scetticismo, mentre Rose sfilava con un sospiro di sollievo gli stivali dal tacco alto.

Una volta arrivate nelle cucine, aveva lasciato libera dall'elastico la folta chioma rossa, che ora ricadeva ribelle sulle sue spalle incorniciandole il volto rilassato.

Al contrario, Angelica, le aveva prontamente rubato l'elastico, legando a sua volta le ciocche corvine in una disordinata coda alta, che metteva in risalto gli zigomi pronunciati.

«Legittima difesa?» all'incredulità di Angelica, Rose annuì piccata, per nulla dispiaciuta della sua malefatta. Una delle poche, di cui andava veramente fiera.

In realtà, era ancora fermamente convinta di dover riceve fiotti di complimenti per aver affatturato Amanda Parkinson e il suo gruppo di graziose e simpatiche amiche.

«Esatto Nott, legittima difesa. Mi difendevo dalla loro idiozia.» Angelica le rifilò una mezza occhiata truce, ma il sorriso sulle sue labbra si aprì maggiormente.

«Però Weasley, credevo che la tua vita fosse tutta studio e disciplina.» l'attimo dopo Angelica si pentì di aver proferito parola, mentre guardava comparire sul volto di Rose un amara smorfia che non seppe decifrare.

Dopo quelle poche ore passate in sua compagnia, Angelica era sicura che Rose nascondesse tanto altro dietro quell'aria da sapientona battagliera, e che in pochi avessero visto ciò che era realmente.

«E' quello che tutti si aspettano, immagino sia lo stesso anche per te.» ancora una volta, l'intelligenza forbita di Rose le permise di centrare con sincerità disarmante, il più dolente dei tasti.

Si guardano a lungo, fino a quando Angelica non ebbe più alcun dubbio: Rose l'avrebbe capita, perché come lei, aveva imparato a fingere di essere qualcun'altro durante tutti quegli anni.

«Cosa te lo fa pensare?» la voce di Angelica era bassa e tesa, lo sguardo fisso sulle increspature del legno del tavolo sopra il quale erano sedute.

«Quell'aria superba non ti si addice per niente Nott.» e la sincerità che traboccava dalle parole di Rose, gli fece credere che fosse realmente così.

Che quegli anni passati sotto le rigide convinzioni della sua famiglia non avessero temprato completamente la sua indole, che fosse ancora possibile salvare ciò che restava di lei, e si sentì inspiegabilmente sollevata, nonostante fosse ancora cosciente che non sarebbe mai potuta scappare dal proprio destino.

«C'è sempre una vita d'uscita, una scelta.» i grandi occhi azzurri della Grifondoro la scrutavano con calore e dolcezza, così tanta che Angelica non si sentì più sola per la prima volta in sedici anni.

Rose portava le sue stesse cicatrici, forse ancora più profonde, e la capiva, in un modo in cui nessun altro avrebbe mai potuto.

Aveva parlato di una scelta, di una via d'uscita e tutto gli era sembrato più chiaro, meno tetro e doloroso.

Poteva scegliere, ribellarsi e lasciarsi alle spalle quella vita che non gli era mai appartenuta. Iniziare altrove, magari cambiare la rotta del suo destino già scritto.

«E tu hai già scelto?» al flebile sussurro di Angelica, Rose scosse il capo, l'ombra di un sorriso amaro sulle labbra.

«Lo farà quando avrò capito chi sono realmente.» nessuna delle due aggiunse altro e in silenzio si guardarono forse per la prima volta, consapevoli di quanto avessero in comune.

«Per quello che vale Weasley, non mi dispiace la ragazza che ho conosciuto poco fa.» le labbra di Angelica si sollevarono in un raro sorriso sincero, e per quanto assurdo, carico d'affetto per la Grifondoro.

«Nemmeno a me Nott, dovresti solo sorridere di più.» e fu allora, che sedute sui lunghi tavoli di legno delle cucine di Hogwarts, circondate da elfi indaffarati e prelibatezze si ogni tipo, si trovarono per la prima volta.

Con la consapevolezza, che forse, non si sarebbero più lasciate andare.



TADAAAAAAAA!

Eccovi come promesso, una sorpresina. Sono stata brava vero? 

Angelica e Rose sono insieme una bomba ad orologeria ed io non vedo l'ora di farla scoppiare. Spero vi siano piaciute e che la loro amicizia vi conquisti proprio come ha conquistato me.

Lasciate una stellina e tanti commenti, e vi prometto che aggiornerò prestissimo HAHAAHHA.

Vi auguri una buona giornata e vi abbraccio forte, Roxanne.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro