Capitolo 16
Vengo svegliato dal rumore metallico della serratura dello sgabuzzino che viene aperta, mentre un fascio di luce mi impedisce di aprire gli occhi. Prima che possa formulare un qualsiasi pensiero la sagoma scura di una guardia sovrasta sopra di me. Mi fanno alzare e mi spingono fuori, in modo da ritrovarmi in mezzo ai corridoi dell' istituto.
" Ti dobbiamo scortare fino a destinazione, prigioniero. "
Li seguo senza protestare, mentre percorriamo i corridoi dell'ex accademia militare. Una volta che il mio cervello intorpidito si rimette in moto non posso fare a meno di notare che la loro sorveglianza è molto meno serrata rispetto al giorno prima. Non tengono le armi puntate su di me, e non vedo nemmeno l'ombra di un paio di manette. Probabilmente il preside pensa che non rappresentiamo un pericolo.
Nonostante il suo discorso di ieri sera, però, non ho capito una cosa.
Ha detto chiaramente che avrebbe potuto farci del male. Che guadagno può trarne trattandoci in modo più accondiscendente? Spera forse che ci addolciremo e spiffereremo tutto ai suoi sottoposti?
Se è così, ci ha davvero sottovalutato.
Stringo i pugni mentre la porta di legno della Sala Riunioni viene aperta con uno scricchiolio di cardini. All Might ed Eraser Head sono già arrivati, ed anche Shouto è stato condotto lì prima di me. Mi rivolge una delle sue occhiate mentre mi avvicino a lui, che dal suo canto è appoggiato su una pila di scatole. Mi giro per cercare le guardie, che si dileguano con un saluto militare.
" Un attimo... Nessuna guardia di sorveglianza? "
" Ve lo abbiamo già detto, " dice Eraser Head con un sospiro. " Non vogliamo farvi del male. "
" Questo lo abbiamo capito. Tuttavia credo che ci stiate sottovalutando. " Shouto posa le sue iridi glaciali sullo sguardo corrucciato del ribelle, che gira lentamente la sedia in direzione del ragazzo. " Durante questi cinque minuti in qui sono stato condotto qui ho ideato tre diverse strategie per uccidervi, prendere un' arma e filarmela fino all'avamposto, dove rivelerò la vostra posizione. Sarei già potuto scappare, se solo lo avessi voluto. "
" Ma senti. " Il corvino alza gli angoli della bocca in un sorriso di sfida. " E perchè mai non avresti voluto? C'è forse qualcosa, oppure qualcuno, che ti trattiene qui? "
Shouto si zittisce all'improvviso, soffocando un verso di frustrazione.
" Non fai più lo spaccone, eh? "
All Might si fa scappare un sospiro.
" Ti prego, Aizawa. Non prenderti gioco dei ragazzi. Dopotutto per loro siamo dei nemici, quindi è naturale che si comportino così. "
" Beh, visto che non lo saranno ancora per molto, ne approfitto un po', se non ti dispiace. "
In che senso, ancora per molto?
" Ma non dovevate interrogarci? " Chiedo puntando lo sguardo sul mio mentore.
" Diciamo che per ora non rientra nei compiti a noi assegnati, giovane Midoriya. "
" E quindi che cosa ci facciamo qui? "
Sono sempre più confuso. Prima ci hanno minacciano, poi hanno voluto che ci alleiassimo con loro. Che cosa si aspettano da noi, accidenti?
Mi volto verso Shouto. Magari lui ha capito almeno una parte della vicenda, ma con un cenno della testa mi fa capire di essere confuso almeno quanto me. Lascio dunque perdere e ritorno con lo sguardo ad All Might. Voglio dire qualcosa, ma nemmeno so cosa.
Fortunatamente il simbolo della Pace mi interrompe.
" Dobbiamo portarli giù, Aizawa. "
" Mi sembra rischioso. "
" E l'unico modo di convincerli. "
Dopo un minuto o due di silenzio carico di tensione, Erased Head si alza dalla sedia con un verso scocciato. Mentre il suo viso viene illuminato dalla luce del mattino, noto una cicatrice proprio sotto l'occhio destro, che con la penombra del giorno prima non ho notato.
" Credo che per una volta tu abbia ragione, simbolo della Pace. "
I due uomini ci fanno strada attraverso l'istituto, mentre alcuni gruppi di ribelli ci guardano curiosi. Alcuni, vedendo le nostre uniformi, hanno il coraggio persino di rivolgersi parolacce o gesti volgari, mentre io e Shouto siamo costretti a sopportare quelle vigliaccherie in silenzio. Per loro non siamo altro che due sporchi soldati, due nemici della loro fantomatica organizzazione. Siamo solo feccia.
Provo a rivolgere la parola al mio amico, ma da quando Eraser lo ha colpito con quella frecciatina è diventato stranamente irrequieto, tanto da farmi quasi paura. Preferisco dunque non distrurbarlo.
Mano a mano mi accorgo che ci stiamo dirigendo sempre più in basso, verso i piani sotterranei dell'accademia. Le finestre si fanno sempre più rare e l'aria sempre più rarefatta, mentre la luce solare viene rimpiazzata da quella delle lampade a led.
Stiamo camminando su un corridoio sospeso. Il pavimento è fatto di acciaio scintillante, mentre dalle pareti di vetro si può ammirare l'operato di quelle che devono essere le basi sperimentali dei ribelli per strumenti di combattimento, armi biologiche, informatica, e altri laboratori di ricerca: tutti strettamente sorvegliati da manipoli di ragazzini armati fino ai denti che accolgono All Might e Eraser Head con un rigido saluto militare.
" Questo è il nostro dipartimento di ricerca avanzata. Qui vengono ideate e progettate tutte le nostre armi più potenti, sia quelle d'attacco in prima linea che quelle di furti informatici. Nei nostri ranghi abbiamo alcuni tra i più geniali scienziati ed inventori dilettanti del paese, tutti rigorosamente nostri ex-alunni. A questo proposito, vorrei presentarvi la nostra massima esperta di gadget ed armi da combattimento. "
Proprio in quel momento di fronte a noi appare una ragazza della mia età. Indossa un buffo paio di occhiali sopra la testa e una canottiera attillata che le mette in risalto il seno. Ha delle iridi particolari, somigliano quasi al mirino di una qualche arma.
" Lei è Mei Hatsume, ex- alunna del primo anno della classe di supporto dello U.A. "
Senza neanche presentarsi la ragazza si avvicina con uno strano sorriso a Shouto e comincia a palparlo da tutte le parti, mentre io e il mio compagno sgraniamo gli occhi dalla sorpresa.
" Dovrei avere una cosuccia apposta per te! "
In un attimo Shouto si ritrova con un grosso e pesantissimo fucile da cecchino in spalla, e per poco non cade per il troppo peso.
" Questo qui ha una gittata di cinque chilometri! E' il mio cinquantaduesimo bambino, e ne sono molto orgogliosa! "
" Mei, Mei... Non ti pare un po' presto per equipaggiarli con le tue invenzioni? E poi questo fucile mi pare un po' troppo pesante... "
" Ha ragione, professore! Vado subito a migliorarlo! "
Quella strana ragazza prende in un baleno il fucile dalla spalla di Shouto e sparisce in un attimo, correndo lungo il corridoio.
" Ma fa sempre così? " Ribatte il mio compagno mentre si rimetteva in piedi.
" Diciamo che ha un carattere un po' particolare. " Dice All Might con un sorriso. Si vede che si è affezionato agli studenti della sua scuola.
" Certo, è la persona più egocentrica che io conosca, ma in compenso non ha paura del fallimento e finora ci ha forniti tutti di ottime armi. In tutta la mia vita non ho mai visto una persona più appassionata di lei. "
" Sinceramente a me fa un po' paura... "
" Può fare questo effetto, all'inizio, ma ti assicuro che dopo un po' ci si abitua. "
Continuiamo quindi il cammino, attraversando la miriade di laboratori dell'ex- accademia. Mano a mano che procediamo si avverte una tensione crescente, che si attacca a noi come bava vischiosa.
Finalmente, alla fine del corridoio e dopo una lunga discesa lungo una ripida scala a chiocciola, arriviamo a una porta di ferro che da tutta l'impressione di essere pesantemente blindata. Eraser si avvicina alla piccola finestrella di vetro, per poi sussurrare qualcosa alla guardia dall'altro lato, che dopo una decina di secondi riesce ad aprire la porta e a farci entrare in una grande stanza quasi completamente immersa nell'oscurità più totale. Per terra scorrono come serpenti impazziti una moltitudine di cavi elettrici di varie grandezze, che sembrano confluire in un unico posto al centro della stanza. L'unica fonte di luce è un gigantesco cilindro di vetro che sembra riempito di un liquido fluo simile ad acqua. Alcune scie di bollicine partono dalla base per poi scoppiare nella sottile striscia d'aria alla fine della strana struttura, mentre la luce soffusa di decine di monitor risplende ai lati della macchina. Ma è un' altra cosa che fa sussultare dalla paura me e Shouto.
Lì dentro c'è una persona.
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