CAPITOLO 8
DAMIAN
La festa sta procedendo abbastanza bene ed è diventata ancora più interessante dopo lo scherzo fatto all'autista. Non pensavo si agitasse così tanto per un po’ di buio, ma i suoi scatti d'ira mi hanno fatto cambiare idea: se non mi scansavo , un pugno nelle palle non me lo toglieva nessuno. Sono sicuro che adesso mi sta cercando come un leone che aspetta di trovare la sua preda per poterla divorare, ma non ha capito che il predatore sono io. Io caccio, io prendo ed io mangio.
Mi dirigo verso uno dei divani del salone al secondo piano, ma qualcuno mi precede rubandomi il posto.
<<Fratellone, che onore vederti qui e non in una stanza con qualche tua conquista>>James si siede sul divano, seguito da Elle che si posiziona al suo fianco, poggiando la testa sulla sua spalla.
<<Tu invece ti sei ridotto ad un cerchio molto ristretto a quanto vedo>>Faccio un cenno con il mento verso la sua ragazza, che arrossisce all'istante.
<<Almeno io me la scopo senza preservativo>>Mio fratello sorride malizioso e riceve una gomitata nel fianco da Elle, che tra poco prenderà fuoco. Mi scappa un ghigno di approvazione per mio fratello, d'altronde ha imparato dal migliore.
É sempre stato il piccolino della famiglia ed io non ho mai permesso a nessuno di toccarlo o sfiorarlo. Molte volte, a causa della sua testardaggine, mi ritrovo a picchiare qualcuno per potergli parare il culo, ma infondo va bene così. Siamo sempre stati l'uno la forza dell'altro, anche se ultimamente preferisco tenere i miei tormenti per me e non addossare tutto su di lui. È già scosso per tutto ciò che è successo e non mi va di provocargli altri pensieri per la testa.
Mi chino per prendere un bicchiere sul tavolino davanti ai miei piedi, ma un urlo mi fa voltare di scatto nella direzione opposta. Tyler, un membro della mia confraternita, sta litigando pesantemente con Jasmine, che non si è accorta dell'autista che sta provando a separarli. Non capisco perché nella sua situazione cerca sempre di cacciarsi nei guai come adesso, mentre cerca di dividere due persone che litigano. Non è proprio nella condizione di separare qualcuno.
Gli occhi di tutti sono puntati sulla scena, avranno sicuramente un scoop su cui parlare per i loro pettegolezzi. La gente cerca sempre qualcosa da sfruttare per giudicare in ogni occasione, non riuscendo a capire che una persona non è fatta solo di apparenza, ma anche di situazioni. Adesso sono tutti qui in cerchio che sparlano nell'orecchio della persona a fianco, e li vedo i sorrisetti che fanno mentre dicono qualche cattiveria sottovoce.
Ho sempre odiato chi non si fa i cazzi suoi.
Mentre sto per porre fine a tutto lo show, un tonfo zittisce tutti.
Tyler, in uno scatto violento, spintona la carrozzina di Tara che si ribalta, facendola cadere in modo brusco contro il pavimento.
Tutti i presenti sono rimasti con la bocca spalancata, James si è alzato di scatto dal divano seguito da Elle e Jasmine ha una mano che copre la bocca, segno che sia sconvolta.
Si precipita subito a terra per aiutarla, ma si allontana quando Tara si volta ed il suo viso è rosso fuoco, e non so se sia per la vergogna o per il nervoso. Ha gli occhi spenti, guarda fisso le sue gambe mentre è poggiata sui gomiti.
Non so se sia istinto o pietà, ma qualcosa mi spinge ad aiutarla.
<<Allora autista, hai perso la gara?>>Mi avvicino a lei, seduta sul pavimento.
Faccio per prenderla in braccio, ma quando il mio corpo tocca il suo, un sussulto mi fa frenare e nei suoi occhi vedo un segno di paura.
Non so cosa sia successo, ma il suo corpo inizia leggermente a tremare e lo vedo il terrore che inizia a mostrarsi un po' alla volta nel suo sguardo. L'ansia sale e il cuore batte a mille, gli occhi si spalancano e si inizia a sudare.
Sai riconoscere bene il buio quando sei il primo a viverci dentro.
<<Non mi toccare>>Mi sposta bruscamente con un braccio e mi alzo di scatto, con la mia strafottenza che si sta risvegliando. Volevo semplicemente sistemarla sulla carrozzina, ma se non mi permette di farlo può anche restare a terra e aspettare che qualcuno l'aiuti, non mi sforzo più di tanto quando il mio aiuto viene rifiutato.
É troppo raro per essere buttato.
<<Aiutala tu ad alzarsi, per me può anche restare a terra>>Faccio un cenno col capo a Jasmine che mi fissa a bocca aperta, così come tutta la gente presente nella stanza.
Tutti mi guardano tranne Tara, intenta ancora a fissarsi le gambe e non guardando cosa stia succedendo intorno a lei, quasi avvolta in un altro universo. Me ne vado con la stessa strafottenza con cui sono cresciuto, abbandonato a me stesso senza nessun aiuto.
Scendo al piano inferiore per prendere una boccata d'aria, ma un messaggio fa vibrare il mio telefono e l'aria non la percepisco più.
*Domani devi dire tutta la verità.
Il sangue inizia a bruciarmi dentro quando il mio cuore inizia a pompare troppo velocemente. E non é rabbia, ma è l'ansia. I miei incubi tornano anche quando sono sveglio e senza il buio.
L'unica cosa di cui sono certo è che nessuno toccherà la mia famiglia, la causa per cui combatto ancora e non mi arrendo a me stesso.
TARA
Sono seduta a terra, caduta dalla carrozzina.
Fisso le mie gambe come se fossero l'unica cosa esistente al mondo, ma l'ansia e gli attacchi di panico hanno già preso possesso del mio corpo.
Ho paura.
Paura perché non so se con il trauma subito la situazione possa essere peggiorata.
Paura perché non riesco ad alzarmi da sola e non voglio neanche essere aiutata.
Paura perché i ricordi sono ritornati a galla quando Damian mi ha toccata.
Il suo tocco sulla mia pelle era lava che mi ha ustionata, così come facevano i suoi schiaffi, lasciando così un segno rosso sulla pelle che prima o poi andava via, ma che lasciavano quello interno che mai potrà essere ripulito.
I ricordi passati, le parole dette, la violenza subita, saranno sempre parte di me e mi pungeranno ogni volta che li tasterò, anche con un semplice tocco.
Mi ridesto dai miei pensieri quando Jasmine mi prende sotto le braccia per potermi alzare, ma so che non ce la farà mai. Non peso moltissimo, ma alzare una persona immobile dal pavimento non è una delle imprese più facili del mondo.
Non dovevo venire a questa festa, sono stata una stupida ad essermi fatta trasportare dall'entusiasmo e dalla voglia di svagarmi un po'.
Non dovevo.
<<Ce l'abbiamo quasi fatta>>Sussurra Jasmine con il viso rosso per il troppo sforzo.
Mi maledico ancora di più per essere qui, davanti a tutta questa gente che non fa altro che fissarmi, ad aspettare che qualcuno mi rialzi da terra perché io non posso farlo. Mi sento inutile, e lo sono.
<<Ti aiuto io>>Una voce maschile mi fa voltare verso un ragazzo alto quasi quanto Damian, i capelli marroni puntati verso l'alto e gli occhi verdi come le perle.
<<Tyler hai già fatto abbastanza per stasera, cerca di toglierti dalle palle>>Jasmine sbraita contro di lui che cerca di toccarmi, ma si arresta quando la mora lo fulmina con lo sguardo.
<<Voglio solamente aiut->>Adesso basta. La rabbia prende possesso del mio corpo e perdo il controllo.
<<Basta cazzo. Aiutami a sedermi su questa cazzo di sedia e riportami a casa>>guardo Jasmine negli occhi e riesco a vedere un luccichio legato alle lacrime, ma non è lei che deve piangere.
Quella che dovrebbe farlo sono proprio io, una persona a cui la vita continua a sputare in faccia senza un freno e con un'intensità che cresce sempre di più.
Quando mi ritrovo sulla carrozzina, inizio velocemente a muovere le ruote e vado nella direzione dell'ascensore, non preoccupandomi di Jasmine che cerca di raggiungermi. Chiudo le porte cliccando sul pulsante e per un po' di tempo, sono sola. Avrei voglia di spaccare tutto ciò che mi capiti davanti agli occhi, ma devo stare calma. La debolezza non deve prendersi gioco di me, l'ha già fatto troppe volte ed ho sempre pagato le conseguenze.
Quando arrivo al piano terra, trovo Jasmine che mi aspetta vicino l'ingresso, con lo sguardo fisso sul pavimento.
<<Riportami a casa>>Fredda. È questo che devo essere. Una ragazza fredda.
<<Tara, io non volev->>Alzo il braccio per fermare le sue parole e lei zittisce.
Adesso l'ultima cosa che voglio è sentire delle scuse, che non sono mai servite ad un cazzo nella vita.
Scusami se ti ho ferita.
Scusami se ti ho lasciata sola.
Scusami se me ne sono andata.
Scusami se non sono stata presente.
Scusami un cazzo.
Io non scuso nessuno, nemmeno me stessa.
Nel vialetto di casa c'è Damian che sta fumando una sigaretta, con lo sguardo fisso verso il cielo e gli occhi che si socchiudono per il fumo.
Ha una lieve ricrescita della barba spuntata sul mento e la mascella contratta che lo rende più stronzo di quello che è.
Mi lancia un'occhiata mentre sto percorrendo la discesa e per una frazione di secondo i nostri sguardi si sfidano.
Buio.
Oscurità.
Menefreghismo.
È questo che leggo nei suoi occhi, azzurri come il cielo ma allo stesso tempo neri perché circondati dal buio.
Stacco il collegamento che c'è tra noi voltandomi verso la strada e proseguendo verso l'auto che si trova dall'altro lato del marciapiede.
Jasmine mi carica in macchina senza dire una parola, ed è così che passiamo il resto del tragitto verso casa.
In assoluto silenzio.
Ed è questo che voglio adesso. Nella mia testa ci sono troppe voci che creano un casino assurdo e non so come fermarlo, altre parole peggiorerebbero soltanto la situazione.
Quando arriviamo a casa, la macchina di mia madre è posata nel garage ma la luce della sua camera è ancora accesa, sarà sicuramente rimasta sveglia ad aspettarmi.
Con lo stesso procedimento di prima, Jasmine mi posiziona sulla carrozzina e chiude la portiera alle sue spalle, camminando al mio fianco quando mi avvio verso l'ingresso.
<<Non ho bisogno di una badante, so entrare da sola in casa.>> Continuo a muovere le ruote della carrozzina con più velocità e sento Jasmine sospirare dietro di me.
Apro la porta di casa e accendo la luce appena entro, è una delle cose che devo ricordare sempre perché posso sbattere contro qualcosa e rompere tutto.
<<Allora buonanotte>>Jas continua a parlare, ma gli ho già sbattuto la porta in faccia senza replicare.
Non ce l'ho con lei, ma con me stessa.
Sono stata io a causarmi tutto questo.
Sono stata io a credere all'amore.
È stata tutta colpa mia e adesso non riesco più a vivere in questo stato, come una bambina di un anno che vuole provare a fare il primo passo.
Io il primo passo l'ho già fatto e il pavimento non ha retto.
È questo che l'amore mi ha fatto, mi ha spinta a provare emozioni e poi tutto è crollato. Lui mi ha fatta cadere.
Sono caduta.
E non posso più rialzarmi.
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Buongiorno lettoriii. Come state?
Perdonatemi per tutta questa assenza, ma questo capitolo non è uno dei migliori ed ho avuto un po' di difficoltà a scriverlo.
So che per il momento vedete molti pensieri di Tara e meno di Damian, ma sto cercando di farvi capire le sue emozioni e spero di esserci riuscita, anche un minimo.
Per quanto riguarda Damian, sto iniziando a farvelo conoscere un po' alla volta perché voglio farvi capire com'è fatto e perché ha questo carattere.
Bando alle cianceee.
Questions
Vi è piaciuto il capitolo?
Avete iniziato a capire un po' il rapporto tra James e Damian?
New entry: Tyler (lo trovate nel cast)
Perché Tara ha paura di essere toccata?
Chi è il lui?
Quanto è stronzo Damian? Lo prenderei a sberle😂😂
Avete compreso un po' il carattere di Tara o siete ancora in bilico?
Jasmine sembra volergli molto bene, ma purtroppo Tara non sa più affezionarsi alle persone.
Fatemi sapere cosa ne pensate e scusate ancora per tutto il tempo passato senza aggiornare.
Un bacio!!♥️♥️
CAMI♥️
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