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Capitolo 9 - The mistake (Pt. 3)




-Provaci-.

Passarono altri momenti di silenzio. Giulia stavolta attese con pazienza, la rabbia che si era quasi del tutto dissipata nei confronti dell'altro; lo vedeva talmente agitato che si sarebbe sentita in colpa lei stessa per averlo forzato a parlare in fretta.

-Tengo tantissimo a te- Filippo parlò così piano che a stento Giulia riuscì a udire le parole - E nei giorni passati non ti parlavo perché non sapevo come dirtelo, ed ero in piena crisi-.

Al cuore di Giulia mancò un battito. Non seppe subito come reagire a quelle parole: sentiva solo il battito accelerato da quando Filippo aveva parlato, il respiro farsi affannato. Era talmente concentrata sul viso e sugli occhi di Filippo da non rendersi nemmeno conto che aveva appena cominciato a nevicare lievemente.

Non si rese nemmeno subito conto che Filippo le si era avvicinato in meno di un secondo, fino a trovare le sue labbra.

Sentiva le labbra di Filippo perfettamente adagiate sulle sue, in un incastro dal vago sapore di cioccolato.

Giulia rimase immobile, completamente presa alla sprovvista. Filippo si fece più audace, forse interpretando i suoi gesti come un invito a continuare: leccò il contorno delle labbra di Giulia con la lingua, chiedendole il suo permesso per approfondire il bacio.

Di scatto, Giulia si staccò, gli occhi ancora sgranati e i pensieri in completa confusione. Guardò Filippo, altrettanto confuso e disorientato, un velo di paura ad adombrargli gli occhi.

-Scusami, io non ... - cercò di dire lui, ma Giulia si era già alzata, camminando ad ampie falcate verso Caterina e gli altri.

Il bacio di Filippo era stato dolce, delicato, ed anche del tutto sbagliato.

*

Giulia se ne stava nella camera da letto di Lorenzo, preparata appositamente per lei per quei giorni in cui sarebbe rimasta a casa di Caterina. Era quasi mezzanotte, ma non riusciva a prendere sonno.

Continuava a ripensare all'accaduto di quel pomeriggio: continuavano a ritornarle davanti agli occhi le immagini di Filippo che la baciava, lei che lo respingeva e che non sapeva che fare o dire. Era riuscita solo ad andare verso Caterina, che la stava già fissando sconvolta, e a dirle di chiamare Lorenzo per venirle a prendere. Non si era più voltata verso Filippo, ancora non sapeva se per la vergogna del rifiuto o per l'errore che avevano appena compiuto.

Ci aveva ripensato fino a quel momento: l'aveva rifiutato forse perché ancora non aveva capito cosa la legava a lui? Forse era troppo presto. Quel bacio sembrava aver accelerato tutto, e Giulia ancora non era del tutto sicura di sapere cosa significasse realmente per lui. Teneva a lei come amica o come qualcos'altro?

Non sapeva nemmeno cosa le sarebbe convenuto fare ora. Forse l'aveva respinto troppo malamente, forse avrebbe dovuto parlargli, ma non ne aveva la forza.

Continuò a ripensare a quel momento, a quel bacio. Era stato così dolce, così speciale. Era durato un attimo, ma quell'attimo le aveva cambiato la giornata, e probabilmente anche quelle future.

Seduta su quel letto, a Giulia sembrò di sentire di nuovo le labbra di Filippo poggiarsi ancora una volta sulle sue, delicatamente.

Provava qualcosa per lei, o stava cercando solo di farglielo credere? Filippo non le era mai sembrato il tipo da approfittarsene, eppure si conoscevano da così poco ...

Si prese la testa tra le mani: voleva solo dormire, in quel momento, ma le sembrava una cosa impossibile.

A distrarla da quei pensieri fu il leggero cigolio della porta: qualcuno stava entrando. Giulia non si curò nemmeno di guardare chi fosse, convinta che la persona in questione fosse Caterina. Rimase stupita quando però vide che ad entrare fu Lorenzo.

Giulia si mise a sedere in tutta fretta, sentendosi all'improvviso in completa soggezione.

-Scusami!- Lorenzo si bloccò di colpo, nel rendersi conto della presenza di Giulia -Mi ero scordato che per stasera e domani la stanza è tutta per te-. Le sorrise ugualmente, affabile, mentre Giulia cercava con tutte le sue forze di ricambiarlo:

-Tranquillo, nessun problema-.

Lorenzo sembrò accorgersi del suo malumore. In tre passi fu davanti al letto, sulla quale si sedette, accanto a Giulia, sorpresa per quel gesto:

-Tutto bene? Ho visto la luce ancora accesa, e pensavo ci fosse qualcosa che non andasse. E non hai nemmeno una bella cera- le disse lui, osservandola in viso.

-Va tutto bene, all'incirca- Giulia abbassò lo sguardo, incapace di guardarlo in viso - Passerà-.

Lorenzo soppesò a lungo le parole di Giulia. Poi, come si era seduto, si alzò, restandole accanto e rivolgendosi a lei con cortesia:

-Se hai bisogno, sono qui. O se preferisci rimanere da sola ... -.

L'idea di parlargli un po' la intimidiva: avevano praticamente dieci anni di differenza, ed era anche la prima volta che si ritrovavano faccia a faccia da soli. Da un lato non lo conosceva, e le sarebbe parso strano raccontare cos'era successo quel giorno a un ventiquattrenne; dall'altro lato, considerato che sicuramente Lorenzo aveva più esperienza di lei in quel genere di situazioni, forse l'avrebbe potuta consigliare meglio. E poi era il fratello di Caterina: forse si sarebbe trattenuto dal riderle in faccia solo in rispetto alla sorella.

-Che cosa faresti tu, al posto mio, se una persona ti avesse baciato e tu l'avessi respinta?-.

Lorenzo rise appena, prima di ricomporsi e sedersi di nuovo accanto a Giulia:

-Innanzitutto mi chiederei se quella persona non mi piace proprio per niente o se ha qualche speranza- alzò il volto con aria pensosa - Poi mi chiederei anche se mi sono pentito di non aver ricambiato il bacio o meno. E in base alle risposte che mi darei, agirei di conseguenza-.

Giulia lo osservò, sentendo le guance imporporarsi:

-E se non riuscissi a dare una risposta alla prima domanda?-.

-Sarebbe un bel problema, ma non per questo irrisolvibile- Lorenzo la fissò con quei suoi occhi verdi così vividi, in un modo tale che a Giulia parve di non avere alcun segreto per lui - Ma ho l'impressione che, se ti stai facendo tutte queste domande, una risposta tu già ce l'abbia-.

Giulia scostò lo sguardo, cercando di ricacciare agli angoli degli occhi le lacrime che avrebbe tanto voluto lasciar scivolare fuori.

-Sicuramente dovrai parlargli- continuò Lorenzo -Ma prima devi capire te stessa-.

-Non so perché l'ho respinto- Giulia cercò di continuare, nonostante sentisse ormai le lacrime inondarle le guance - Ma sentivo che non era ancora il momento, che era troppo presto-.

-Se ci tiene veramente, ti saprà aspettare-.

Lorenzo le passò un braccio attorno alle spalle, in un tacito gesto di consolazione.

Le lacrime continuavano a scendere, ma arrivata a quel punto a Giulia non importò nemmeno più di apparire una stupida ragazzina agli occhi di Lorenzo.

Continuò a piangere silenziosamente fino a quando non sentì la testa girare, la vista che si faceva sempre più annebbiata e la sensazione di avere un cuscino su cui tener appoggiata la testa.

*

Da una delle fessure della persiana la luce fioca del sole mattutino arrivò dritta sul viso di Giulia. Pian piano cercò di aprire gli occhi. In un primo momento non riconobbe il luogo in cui si trovava, e solo dopo alcuni minuti si ricordò di essere a casa di Caterina, nella stanza di Lorenzo. Dopo il dialogo avuto con lui la notte prima, doveva essersi addormentata molto velocemente a causa della stanchezza mentale e fisica che si sentiva ancora addosso.

Giulia cercò di mettersi a sedere sul letto, con movimenti impacciati: si sentiva come bloccata da qualcosa, che le impediva di alzarsi senza troppo impaccio.

Cercò a tastoni gli occhiali sopra la mensola bassa poco sopra il letto, e una volta inforcati rischiò quasi di rimanere soffocata per la saliva mandata giù troppo velocemente: a quanto pareva era il braccio di Lorenzo, ancora addormentato accanto a lei, ad impedirle di muoversi.

Giulia rimase a bocca aperta: non si ricordava fosse rimasto lì a dormire. Forse era restato con lei fino a quando non si era addormentata piangendo. Alla fine doveva essere rimasto lì, in uno spazio fin troppo ristretto del letto.

Decise di non indagare troppo sulla presenza di Lorenzo accanto a lei - era già una strana sensazione quella di ritrovarselo così vicino, e in una situazione simile-, coricandosi di nuovo sul materasso. Lasciò più spazio tra i loro corpi, rischiando quasi di cadere giù dal bordo.

Aspettò che Lorenzo si svegliasse, facendo finta di dormire: dovette aspettare almeno mezz'ora, prima di sentirlo muoversi e alzarsi lentamente dal letto, per poi dirigersi a passi felpati verso la porta ed infine uscire. Nello stesso istante, Giulia si rimise a sedere, e guardò l'ora della sveglia poggiata sopra mensola: le sei e trentadue minuti. Non mancavano molte ore prima di incontrare Filippo a scuola. Avrebbe cercato di evitarlo senza renderlo troppo evidente: non avrebbe ancora saputo cosa dirgli, se l'avesse incrociato quella giornata stessa. Ma avrebbe usato quei due giorni per decidere come muoversi lunedì, seguendo i consigli che Lorenzo le aveva dato la sera prima.

Doveva assolutamente chiarirsi con Filippo ... Ma prima ancora di questo, doveva assolutamente chiarirsi con se stessa.








NOTE DELLE AUTRICI

... Immaginiamo non vi aspettaste che le cose andassero esattamente in questa maniera 😂

Ecco risolto l'arcano: a tormentare Filippo era il desiderio di dichiararsi, ma Giulia ... Diciamo che non ha reagito esattamente secondo i piani 😂

Voi al posto di Giulia come avreste reagito? Vi dispiace per Filippo, friendzonato così brutalmente?

Chissà se torneranno a parlarsi... Magari lo scoprirete mercoledì prossimo!:)

Invece cosa ne pensate di Lorenzo? Ha fatto bene a comportarsi da "fratello maggiore" verso Giulia?

PS: niente errori: venerdì, per impegni delle sottoscritte, non ci sarà la consueta pubblicazione. Quindi, come detto più su ... A mercoledì!

Kiara & Greyjoy

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