Capitolo 54 - Into you (Pt. 1)
La spiaggia appariva decisamente più desolata senza il riecheggiare delle risate e del crepitio del falò, ormai definitivamente spentosi quando i primi di loro avevano già cominciato ad avviarsi verso il centro abitato.
Caterina si guardò intorno, le braccia strette intorno alla vita: era passata da poco la mezzanotte quando Valerio era stato il primo ad avviarsi, zaino in spalla e un sacchetto che conteneva tutte le bottiglie di birra vuote e pronte da buttare nel primo cestino disponibile. Nemmeno cinque minuti dopo si erano avviati anche Gabriele e Alberto, che già avevano cominciato a sbadigliare per la stanchezza mentre camminavano incerti negli ultimi metri di sabbia che li separavano dalla zona del molo.
Quando ormai mancavano pochi minuti allo scoccare della prima mezz'ora del 15 agosto, anche Alessio aveva finito di raccogliere le ultime cose, la chitarra già rinfoderata nella custodia e gli occhi attenti alla figura di Pietro. Caterina si avvicinò a loro, guardandolo con occhio critico: anche se non le sembrava che avesse bevuto parecchio durante la serata, Pietro stava faticando un po' a mettersi in piedi.
-Sbaglio o è un po' ubriaco?- chiese sottovoce ad Alessio, accostandoglisi di fianco. Lo vide ridere sotto i baffi, continuando ad osservare Pietro e i suoi maldestri tentativi di fare due passi di fila senza inciampare sulle dune della sabbia.
-Abbastanza, ma dovrebbe essere in grado di camminare da solo una volta preso il ritmo- mormorò, lasciandosi scappare un lamento quando, nemmeno un secondo dopo, Pietro rischiò di cadere in avanti.
-Potresti sempre sorreggermi tu- Pietro doveva aver sentito comunque di cosa stessero parlando, ed ora che era più vicino, Caterina riusciva a vedere chiaramente l'espressione di ilarità alcolica che aveva dipinta in faccia.
Alessio sbuffò ironico:
-Come no- replicò, senza nascondere sottilmente il proprio sarcasmo – Potresti sempre farti la strada strisciando-.
Pietro gli lanciò un'occhiataccia, ma non disse nulla, limitandosi a togliersi di dosso i granelli di sabbia dagli shorts neri. Alessio si mise a tracolla la custodia della chitarra, voltandosi finalmente verso Caterina ed occhieggiandola confuso:
-Tu non vieni?-.
Si era aspettata quella domanda: la sua borsa era ancora abbandonata sulla sabbia, a pochi metri da loro ma ugualmente ignorata. Alessio doveva aver intuito che non fosse in procinto di seguirli al B&B.
Scosse il capo, anticipando già la propria risposta:
-Non ancora-.
Temette che Alessio fosse sul punto di domandarle per quale motivo si sarebbe attardata – domande alle quali Caterina non aveva idea di come poter rispondere senza sentire la pelle del proprio viso prendere visibilmente fuoco-, ma furono domande che tardarono diversi secondi per essere formulate. Si limitò ad osservarla attentamente, e in un modo o nell'altro, senza aggiungere altro, annuì e basta.
Fu Pietro, invece, a sporgersi verso di lei:
-Come mai?- le chiese curioso. Prima che Caterina potesse inventarsi qualcosa, fu Alessio a girarsi verso di lui:
-Non fare domande- lo zittì abbastanza pacatamente, posandogli una mano sulla spalla per guidarlo nella direzione del molo – Cammina e basta-
Le lanciò un'ultima occhiata – pregna di qualcosa che Caterina non seppe definire, a metà strada tra l'apprensione e la contentezza-, prima di allontanarsi trascinandosi dietro un Pietro che stava ancora cercando di protestare per la sua domanda ignorata.
Caterina rimase a guardarli scuotendo divertita la testa, e cercando di non scoppiare a ridere ascoltandoli ancora battibeccare in lontananza.
Sospirò a fondo, sentendosi già più sollevata al pensiero di non aver dovuto confidare cose per cui non era ancora pronta a parlare.
Si voltò lentamente verso Nicola, seduto a pochi metri dal mare ed isolato, lo sguardo fisso sulle onde calme e illuminate dalla luce della luna. Sembrava così perso nei suoi pensieri, in un altro mondo, così distante da dove si trovavano in quel momento.
"Tra non molto rimarremo qui da soli".
Avvertì la presenza di qualcuno poco distante da sé, e non si sorprese affatto, dopo essersi girata, di accorgersi di Giulia a circa un metro da lei. Aveva lo zaino già sulle spalle, dal quale usciva un lembo dell'asciugamano che aveva usato per starci seduta tutta la sera, e sembrava decisamente in procinto di andarsene.
-Tra poco andremo anche io e Filippo- le sussurrò, passandole un braccio attorno alle spalle scoperte.
-Meno male che aveva una gran fretta di andarsene, siete gli ultimi rimasti- rise piano Caterina, occhieggiando Filippo, che era ancora intento a controllare di aver raccolto tutte le sue cose. Alla fine, pur essendo stato il primo a dire di voler tornare al B&B, era stato sul serio quello che più si era attardato su quella spiaggia.
Giulia alzò un sopracciglio:
-A parte te e Nicola- la corresse, con un velo di ambiguità nella voce.
Caterina si schiarì la voce, in imbarazzo:
-Penso vi raggiungeremo tra un po'- farfugliò – Non preoccuparti ... Non litigheremo ancora. È tutto risolto-.
Giulia le dedicò uno sguardo piuttosto prolungato, fisso, ed in totale silenzio, talmente tanto da lasciare Caterina sbigottita. Non aveva idea del perché non stesse dicendo nulla, ma il sorriso che le stava pian piano piegando le labbra le fece supporre che, in fin dei conti, le sue intuizioni dovevano essere andate ben oltre il capire che tra lei e Nicola le cose erano state chiarite.
Giulia si schiarì la gola, avvicinandosi ancora un po' a lei prima di sussurrarle:
-Se vi ritardate per quel che penso io, prendetevi tutto il tempo possibile-.
-Ti andrebbe di rimanere ancora un po' qui in spiaggia, da soli?-.
Lo sbigottimento che leggeva sul viso di Nicola era lo stesso che si sentiva addosso lei stessa. Quando gli si era avvicinata, nemmeno un minuto prima, non aveva davvero messo in conto di domandarglielo davvero.
Però era successo, ed ormai l'attesa era unicamente concentrata su ciò che Nicola le avrebbe risposto di rimando.
Nicola la guardò in silenzio ancora per un po'. Sembrava nervoso, forse tanto quanto si sentiva lei, ma riusciva comunque a darlo meno a vedere.
Si chiese, per un attimo, se non fosse stata troppo avventata: si erano appena riappacificati, e sebbene trovasse la situazione piuttosto risolta, forse a Nicola poteva sembrare davvero una proposta troppo precipitosa.
La guardò ancora per un po', prima di schiarirsi debolmente la voce:
-A te andrebbe?- le mormorò di rimando.
Caterina si morse il labbro inferiore, esitante più nel rispondere a voce che non sulla risposta in sé.
Le era venuto spontaneo chiederglielo, così spontaneo da non riuscire a farle dubitare di volerlo davvero. In fondo, dopo tutto quel che si erano detti, perché aspettare oltre e rischiare di perdere il momento?
Era diverso dalle altre volte. Stavolta era lei per prima a volerlo, a voler rimanere sola con lui, a voler condividere tutto con lui.
Era il momento giusto, e non voleva farsi prendere di nuovo dalla paura, o dal timore, o da qualsiasi altra cosa che potesse fermarla di nuovo.
Allungò una mano, la stessa con cui aveva richiamato l'attenzione di Nicola sfiorandogli la schiena e la spalla, per racchiudere una di Nicola tra le sue dita.
-Sì, ma dobbiamo volerlo entrambi- gli disse di rimando, a voce a malapena udibile.
Per un attimo le sembrò quasi che Nicola non avesse udito le sue parole. Continuava a guardarla, enigmatico, senza lasciarle segni a cui aggrapparsi per capire cosa gli stesse passando per la testa.
Doveva essere passato almeno un minuto, quando Caterina già pensava di aver corso troppo e che stavolta sarebbe stato lui a dirle di no, prima che cominciasse a far nascere un sorriso sulle sue labbra.
-Restiamo qui, allora-.
Caterina si sentì avvampare, ma non ebbe la forza né di confermare né di negare nulla.
-Anche se magari sarebbe stato più comodo un letto in un ostello- continuò lei, con tono leggero – Ma capisco che qui sia piuttosto romantico-.
Caterina si girò quanto bastò per poterle lanciare un'occhiataccia:
-Dovevi proprio dirlo?-.
-Suvvia, non c'è nulla di cui vergognarsi- Giulia rise con allegria, scompigliandole un po' i capelli. Passò a malapena un secondo prima che staccasse lo sguardo da Caterina, per dirigerlo alla figura lontana di Nicola:
-Piuttosto ... Non lo raggiungi?-.
Si ritrovò a voltarsi a sua volta, osservando di nuovo Nicola: era questione di poco, ormai, prima di rimanere sola con lui. Non era ancora del tutto sicura di essere davvero pronta all'arrivo di quel momento.
-Appena tu e Filippo ve ne andrete- mormorò, mordendosi nervosamente il labbro inferiore. Fu un gesto che non dovette passare inosservato, perché Giulia non esitò a domandarle ancora:
-Agitata?-.
Caterina tornò a guardarla, lasciandosi sfuggire uno sbuffo ironico:
-Agitata? Io?- ridacchiò appena, ben consapevole di non essere stata per niente convincente. Giulia la guardò ancora con un sopracciglio alzato, e a quel punto si rese conto che continuare a fingere sarebbe stato del tutto inutile.
-Lo sono, e non so nemmeno perché- ammise in un soffio di voce.
Trovò particolarmente incredibile, quanto sarcastico, ricordare che era stata lei stessa a chiedere a Nicola di rimanere lì. Non riusciva nemmeno più a ricordare dove avesse trovato il coraggio – o la sfrontatezza- sufficiente per chiederglielo davvero, un coraggio che in quel momento le sembrava di aver smarrito.
-Non devi preoccuparti- Giulia le dette una stretta leggera con il braccio che ancora teneva intorno alle sue spalle – Cerca di stare tranquilla-.
Furono gli ultimi secondi prima di sciogliere quella specie di abbraccio. Un secondo dopo Caterina la osservò fare qualche passo nella direzione di Filippo, rivolgendosi direttamente a lui:
-Direi che è ora di incamminarci- gli disse, alzando la voce a sufficienza per riuscire a farsi sentire.
L'altro, che era finalmente riuscito a radunare tutte le sue cose nello zaino, si alzò piano dalla posizione inginocchiata in cui era rimasto fino a quel momento, restituendo a Giulia un'occhiata confusa:
-E Caterina e Nicola?- le chiese di rimando.
Giulia si girò istintivamente verso Caterina, lanciandole un mezzo sorriso:
-Ci seguiranno più tardi-.
Caterina fu grata del fatto che, al contrario di Pietro, Filippo non indagò oltre. Si limitò ad annuire, mettendosi lo zaino in spalla, e controllando un'ultima volta il telefono, un secondo prima di rimetterlo in tasca. Fu in quegli ultimi momenti che Giulia le si avvicinò di nuovo, abbastanza per poter sussurrare e non farsi sentire da lui:
-Mandami un messaggio quando rientrate- le mormorò, prima di lasciarsi sfuggire un ghigno malizioso – E non tornate al B&B in tre anziché in due, mi raccomando-.
Con un'ultima stretta alla sua spalla, si allontanò anche lei, affiancata da Filippo. Seguì i loro passi sommessi allontanarsi sempre di più, fino a quando sparirono completamente.
NOTE DELLE AUTRICI
Ci avviamo alla conclusione del mese di luglio iniziando un nuovo capitolo, e riprendendo dopo pochissimo dove ci eravamo interrotti allo scorso aggiornamento. Dal flashback abbiamo finalmente scoperto che Nicola e Caterina hanno deciso in accordo di passare ancora un po' di tempo in spiaggia, e chissà che succederà :) I loro amici stanno via via andandosene, e ormai, con la partenza di Giulia e Filippo, non rimarranno che loro ... Come finirà? Litigheranno ancora, o la pace è davvero definitiva?
A mercoledì prossimo per (forse ) scoprirlo!
Kiara & Greyjoy
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