Capitolo 52 - Play the game (Pt. 1)
It's so easy
All you have to do is fall in love
Play the game
Everybody play the game of love
(Queen - "Play the game")*
Cominciava a dubitare fosse stata del tutto una grande idea quella di non aver prenotato un treno dell'alta velocità per farsi mezza Italia in un giorno così afoso.
Sebbene fosse ancora mattina presto, Giulia si sentiva già grondare di sudore, ed era perfettamente consapevole che la situazione non poteva far altro che peggiorare. La mattina di lunedì 12 agosto era iniziata con un cielo talmente limpido da sembrare di essere uscito da un quadro appena dipinto; le strade di Piano erano ancora deserte a quell'ora, lasciando addosso a Giulia la sensazione di euforia mal trattenuta che provava prima di qualcosa tanto aspettato.
In fin dei conti, dopo tutti i pomeriggi passati ad organizzare quella vacanza al meglio, cercando un giusto equilibrio tra il prezzo e la qualità per il B&B, ora non rimaneva davvero che partire ed andare a scoprire le acque del mare pugliese, sotto il sole dell'isola di San Nicola.
Il parcheggio del Virgilio – luogo scelto per la partenza, nonché unico possibile ritrovo a metà strada per tutti loro-, dove in quel momento c'era solo lei, le dava una sensazione d'angoscia per la stranezza che le faceva nel vederlo così spopolato. Non che si fosse aspettata di trovarci qualcuno, come nei mesi scolastici, ma nemmeno si era prospettata di arrivare lì per prima. Suo padre l'aveva lasciata lì con la sua valigia cinque minuti prima, ed ora non le restava altro che attendere.
Le sue speranze sembravano essere state ascoltate nel giro di poco: adocchiò in lontananza due auto che, con suo sommo sollievo, girarono proprio all'incrocio del parcheggio. Non le servì nemmeno sforzarsi per riconoscere almeno una delle due: aveva passato fin troppe serate sul sedile del passeggiero dell'auto di Filippo per non riconoscerla all'istante.
Giulia attese con più tranquillità i minuti che servirono ai nuovi arrivati per parcheggiare. Nemmeno cinque minuti più tardi dalla prima auto era sceso Alberto, in occhiali da sole e canotta leggera, in tenuta da guida per il viaggio che li attendeva per quella giornata; dalla seconda si aprirono tre portiere, rivelando Filippo, Pietro e Gabriele.
- Beh, Pippo, se temevi che saremmo arrivati in ritardo, adesso puoi startene tranquillo- Giulia udì Pietro iniziare a parlare subito, mentre tutti e quattro si stavano dirigendo verso di lei, a qualche metro di distanza – Siamo partiti da casa tua non di più di sette minuti fa, quando di solito chiunque ce ne metterebbe quindici per arrivare qui. Un record che rimarrà negli annali. Fossi in te comincerei a pensare ad una carriera in Formula 1-.
-Non siete comunque arrivati per primi- Giulia lo disse con un sorriso malizioso, non appena tutti e quattro le furono praticamente di fronte. Pietro si limitò a sbuffare rumorosamente, senza però contraddirla.
-Sei qui da tanto?- Filippo le si avvicinò per stamparle un veloce bacio sulle labbra, salutandola con un sorriso sereno.
-No, non molto- Giulia si sporse ancora verso di lui, desiderosa di un altro bacio – Ma comunque prima di voi. Anche se a quanto pare hai guidato veloce come un matto-.
-Mi state dicendo che, pur essendo quello che abita più distante, sono stato comunque tra i primi ad arrivare?- aggiunse Alberto, a tratti basito.
-Mi sembra evidente- Gabriele alzò le spalle – Mancano ancora quattro persone, no?-.
Giulia si limitò ad annuire. Il posto di Erika, lasciato vacante dopo la sua rottura con Pietro, era stato preso da Valerio. Quando lei e Caterina glielo avevano proposto, nemmeno un mese prima, erano rimaste piuttosto sorprese dal suo accettare di venire.
E poi, oltre a lui, mancavano ancora Caterina e Nicola, oltre che Alessio: praticamente metà comitiva. Dovette passare un'altra mezz'ora prima che scorgessero qualcun altro dei loro arrivare, quando alle nove della mattina mancavano ormai pochi minuti.
Valerio anticipò i rimanenti tre di poco, ma a sufficienza per non essere incoronato come il ritardatario della giornata. Erano passate le nove quando, finalmente, l'auto con la quale Nicola, Caterina ed Alessio dovevano presentarsi arrivò a piazzarsi nel parcheggio, a poca distanza dalle altre.
-Finalmente, eh- li accolse subito Pietro, quando i tre uscirono finalmente dalla macchina, tutti con l'aria piuttosto assonnata – Stavamo aspettando solo voi-.
-Ma non siamo affatto in ritardo- Nicola lo contraddisse con la sua solita flemma, per niente innervosito da quell'osservazione – Dovevamo trovarci alle nove, e le nove sono passate da cinque minuti appena. Forse siete voi ad essere arrivati troppo in anticipo-.
-Non ha tutti i torti- mormorò Valerio, in piedi accanto a Giulia.
Prima che la discussione potesse andare troppo oltre, fu Filippo a prendere la parola:
-Prima che si faccia troppo tardi, direi di lasciar perdere questo discorso e iniziare a spostare le valigie nelle auto che useremo per il viaggio- disse, con fare piuttosto pratico – E poi direi di partire, visto tutte le ore in strada che ci aspettano-.
Giulia annuì tra sé e sé: sembrava che il momento della partenza fosse giunto ad essere proprio dietro l'angolo.
*
Non c'era da sorprendersi nel poter affermare, senza alcun dubbio, che il viaggio in auto era stato estenuante. Giulia era sicura che, anche senza chiedere il parere agli altri sulla questione, tutti fossero d'accordo.
Avevano guidato per diverse ore, divisi in due auto per starci tutti – lei con Filippo, Nicola, Caterina e Valerio, tutti gli altri nell'auto di Gabriele, che si era alternato alla guida con Alberto-, fino a Termoli. Sapevano già che non avrebbero potuto prendere il traghetto per le isole Tremiti già quella sera, motivo per il quale avevano già prenotato da tempo delle stanze in un ostello economico in città per fermarsi la notte.
La mattina successiva, dopo una breve capatina nel centro storico, si erano recati al porto come da programma. Il traghetto per San Domino, dove poi avrebbero preso un altro battello per San Nicola, era arrivato in orario, e poco dopo le undici della mattina già avevano salpato in direzione delle isole.
Ora che erano finalmente arrivati al B&B dove avevano prenotato quattro stanze, due ore dopo aver preso il battello, e trascinandosi dietro le valigie nella minuscola hall, Giulia stentava a crederci. Stava sudando come non mai, affaticata per il viaggio e ancora frastornata per tutti quei cambi di posto che si erano ritrovati a fare nel giro di ventiquattr'ore.
-Questa è la chiave della nostra stanza- Filippo le si avvicinò, dopo che lui e Valerio si erano occupati del check in per le stanze. Le sventolò di fronte agli occhi una chiave piuttosto anonima, di fronte alla quale Giulia non riuscì ad avere alcuna reazione a causa della stanchezza che la pervadeva.
-Siamo su piani diversi- aggiunse Valerio, mentre distribuiva il resto delle chiavi – Due camere al pianterreno, due al secondo piano-.
-Dimmi che a noi è toccata quella al pianterreno- mormorò Giulia rivolta a Filippo, lo sguardo fiducioso. La sua speranza tramontò definitivamente quando, qualche secondo dopo, lo vide lanciarle uno sguardo di scuse.
-Che culo!- esclamò Alberto di colpo, arrovellando la chiave della stanza che avrebbe condiviso con Alessio, Pietro e Gabriele tra le mani, guardandola estasiato – Niente scale ogni santissima volta che dobbiamo uscire o entrare in camera-.
-Sarebbe stata una fatica terribile, eh?- lo rimbrottò sarcasticamente Caterina, guardandolo malamente. Giulia intuì che anche a lei e Nicola doveva essere toccata una stanza del secondo piano.
Valerio alzò le spalle, scettico:
-Beh, calcolando quanto fa caldo ... - disse pensieroso – Sarebbe decisamente meno faticoso in inverno-.
-C'è davvero qualcuno a cui piace l'inverno?- borbottò Alessio, con la maggior nonchalance possibile nonostante Valerio l'avesse appena incenerito con lo sguardo.
Giulia sospirò pesantemente, e lo fece ancor di più quando, nemmeno un minuto dopo, decisero di dividersi per raggiungere le rispettive stanze. Seguì Filippo lungo un corridoio sulla destra della hall, Caterina e Nicola subito dopo di lei; arrivarono ai piedi della prima rampa di scale, stretta e ripida.
-Non c'è un ascensore, vero?- Giulia lo domandò pur temendo la risposta.
Nicola non esitò a spezzarle anche quell'ultima speranza:
-Ovviamente no-.
Pietro sbuffò piano, trascinandosi dietro la valigia che pesava un po' troppo per i suoi gusti – si chiese se avesse davvero bisogno di tutta la roba che si era portato dietro-, fermandosi di fronte alla camera 111, quella che avrebbe condiviso con Gabriele, Alberto e Alessio per tutta la durata della vacanza. Valerio si era già fermato davanti alla sua stanza singola, a poca distanza dalla loro e letteralmente a due passi dalla hall del B&B.
-Pronti a scoprire come sarà?- fece Alberto con aspettativa. Infilò la chiave nella toppa della porta, girandola un paio di volte prima che la serratura scattasse, lasciando loro la possibilità di entrare. Gabriele allungò subito il collo verso l'interno, di certo più facilitato dato che era accanto ad Alberto, entrambi davanti a Pietro ed Alessio.
Entrarono subito, portando con sé le valigie. Prima ancora di lasciarle in un qualche angolo, e subito dopo aver richiuso la porta dietro di loro, Pietro si prese un po' di tempo per guardarsi intorno: non era una stanza molto spaziosa per quattro persone. Vi era lo spazio sufficiente solo per due letti, uno matrimoniale ed uno a castello, e due tavoli con accanto altrettante sedie di legno. Sulla parete di fondo, dipinta di un giallo piuttosto acceso, una porta finestra dava su un terrazzo molto largo e con un'ottima vista sulla spiaggia e il mare. Un'altra porta, di fronte al letto matrimoniale, doveva invece portare al bagno privato della camera.
-Possiamo affermare con ragionevole certezza che la stanza fa abbastanza schifo- commentò Pietro per primo, lasciando la valigia e andando a grandi passi verso la porta finestra – In compenso il balcone è piuttosto magnificente, ma non toglie che i materassi dei letti sembrano essere rigidi come tavole di marmo-.
-Piuttosto probabile- fece Alberto, fermo al centro della stanza – In ogni caso io mi prenderò questo letto-.
Prima che qualcuno di loro potesse dire qualcosa, Alberto salì agilmente la scaletta del letto a castello, per poi buttarsi in pochi secondi sul materasso più alto.
Pietro vide Alessio aprir bocca, ma Gabriele lo precedette di pochissimo:
-Io resterò qui sotto- annunciò candidamente, facendo pochi passi indietro e sedendosi elegantemente sul letto sotto quello di Alberto.
Alesso sbuffò a gran voce:
-Ti è andata bene per poco, davvero poco-.
Pietro si guardò intorno perplesso: mancava un unico letto, e per poco non rischiò di strozzarsi alla realizzazione improvvisa di quale fosse.
Si dette mentalmente dell'idiota per aver perso tempo a commentare la camera, piuttosto che precedere Alberto e prenotarsi uno qualsiasi dei materassi del letto a castello.
-Almeno i letti potevamo giocarceli, da bravi coinquilini!- replicò stizzito, già sapendo che quel suo tentativo non avrebbe mai funzionato. Fu quasi sul punto di prendere Gabriele di forza e spostarlo da qualche altra parte, anche di peso.
-Chi primo arriva, meglio alloggia- Alberto sorrise maliziosamente, dondolando una gamba fuori dal letto con totale nonchalance – Voi due potete fare gli sposini sul matrimoniale. Avete la nostra benedizione-.
Pietro sospirò a fondo, prima di portare i suoi occhi su Alessio. Non sembrava scocciato, almeno in apparenza, anche se non credeva di poterlo considerare del tutto entusiasta all'idea di dover condividere anche il letto durante la notte.
Fu comunque il primo tra di loro a parlare:
-Credo non ci resti altro che rassegnarci-.
Sì, si ritrovò a pensare Pietro: non rimaneva che rassegnarsi ad un inizio di vacanza piuttosto disastroso e tutt'altro che a suo vantaggio.
*il copyright della canzone appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori.
NOTE DELLE AUTRICI
"Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!"cit.
Ebbene sì, siamo finalmente giunti alla famosa vacanza che, come avrete potuto intuito anche dalla citazione di Caparezza, avrà luogo proprio in Puglia. L'avventura dei nostri protagonisti è ancora agli inizi, ma i momenti di relax, di riflessione o di comicità sono dietro l'angolo, e chissà... Magari qualche ragazza di nostra conoscenza (tipo Giulia) noterà la stretta convivenza di Pietro e Alessio.A mercoledì per la continuazione di queste avventura estive!
Kiara & Greyjoy
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