Capitolo 29 - Universes (Pt. 4)
Make your fingers soft and light
Let your body be the velvet of the night
Touch my soul, you know how
Andante, andante
Go slowly with me now
(Abba - "Andante Andante")*
Si stavano baciando da ormai qualche minuto. I baci, prima leggeri e timidi, si stavano facendo sempre più passionali; erano coinvolti in un contatto intimo, sempre più diverso. Nessuno dei due riusciva a fermarsi.
E non volevano fermarsi
Giulia si staccò a corto di fiato, ansimante mentre rimaneva a pochi centimetri dal viso di Filippo. Ne osservò le gote arrossate, il respiro corto, le labbra stese in un sorriso.
Le venne da ridere, per un secondo, rendendosi conto che anche lei doveva essere nel suo stesso stato: si sentiva la pelle del viso bruciare, le labbra gonfie per i baci dati.
Quando alzò un po' di più il volto, arrivando ad incrociare gli occhi castani di Filippo che la stavano già osservando, si sentì arrossire più per l'imbarazzo che per la foga: la stava guardando in modo diverso rispetto al solito, riusciva a percepirlo pur non avendo alcuna certezza concreta.
Si sentì spaesata, per un attimo, sentendo il peso dell'inesperienza tutto sulle spalle: non sapeva bene cosa fare, quando farlo e come.
Per un attimo l'agitazione tornò a galla, facendole sentire il petto appesantito. Sapeva che Filippo doveva trovarsi nelle sue stesse condizioni, disorientato e incerto allo stesso modo, e sapeva anche che se non si fosse sentita davvero pronta lo avrebbe accettato.
Rimase a rimuginare fino a quando non sentì di nuovo le sue labbra premerle addosso, coinvolgerla in un nuovo bacio, più dolce e più lento, come se potessero prendersi tutto il tempo del mondo.
Le sembrava che il mondo avesse smesso di girare
Giulia cercò di non pensare ad altro, chiudendo gli occhi e cercando di respirare dal naso.
Si bloccò di scatto, quasi senza accorgersene, quando percepì una mano di Filippo sfiorarle appena la pelle nuda e fresca della coscia, poco più sotto dell'orlo del vestito.
Filippo la ritrasse subito, accortosi della sua reazione:
-Giulia...- la sua voce, insolitamente roca, ruppe il silenzio che regnava nel salotto. Le parve più spaventato di lei, e la cosa le sembrò talmente ironica da farla quasi scoppiare a ridere: forse, in fin dei conti, tra loro due era davvero lui il più insicuro su come comportarsi.
Prima che Giulia potesse alzare il viso e calmarlo – e calmarsi- Filippo le poggiò le mani sulle spalle, guardandola con sguardo grave:
- Scusami... - le disse piano – Se non sei pronta, o se non vuoi, possiamo aspettare e ... -.
Venne interrotto dal bacio appena accennato di Giulia. Fu un semplice sfioramento di labbra, ma bastò a persuaderlo dal continuare a parlare.
Giulia richiuse gli occhi, consapevole che non sarebbe riuscita ad esprimere a voce tutto il vortice di emozioni che si sentiva addosso in quell'istante.
In pochi secondi il bacio si fece più audace, e da esitante com'era iniziato, era diventato sempre più istintivo.
Pian piano appoggiò le mani sulle guance ispide dell'altro, accarezzandole, tenendogli il viso tra di esse. Si staccò lentamente da lui, guardandolo, ritrovandosi a sorridere: sperava di avergli fatto capire che non voleva più frenarsi e tornare indietro.
Non più
Filippo ridusse lo spazio tra loro ancora una volta, un bacio a stampo all'angolo delle labbra, prima di alzarsi lentamente dal divano e offrirle la mano.
-Seguimi-.
Giulia si sentì fremere – se più per esaltazione o agitazione non riusciva a dirlo-, mentre si alzava a sua volta, afferrando la mano di Filippo.
"Questa è una via senza ritorno".
Salirono le scale mettendoci più tempo del dovuto: bloccò Filippo un paio di volte, baciandolo sul collo e sulla nuca, rallentando inesorabilmente il loro passo e facendolo ridere per il solletico sulla pelle.
Entrarono nella sua stanza qualche minuto dopo, la penombra ormai calata e il cuore di Giulia che le batteva talmente forte in petto da mozzarle il fiato.
-Cercherò di non far nulla di sbagliato-.
Quando Filippo si girò verso di lei, sorridendole, pur essendo quasi nell'oscurità completa, a Giulia sembrò di vederlo felice e terrorizzato allo stesso tempo: aveva parlato nervosamente, ma con un velo di allegria che addolciva il disorientamento dell'inesperienza.
Gli si avvicinò, portandogli le mani sulle braccia, fino alle spalle, ed infine sul collo:
-Nemmeno io posso prometterti grande esperienza-.
Prima che Filippo potesse replicare, lo spinse gentilmente verso il letto, facendolo sedere; il suono cristallino del riso di Filippo la fece sentire meno in tensione, e per la prima volta anche lei si lasciò andare a quella risata che aveva trattenuto fino a quel momento. Non rise per il nervoso, né per sdrammatizzare la situazione: si sentiva felice, nonostante tutto.
La tensione diventa palpabile, così come l'emozione
Filippo si mise meglio seduto sul letto, allungando le braccia verso Giulia, accarezzandole la vita. La attirò a sé, facendola sedere accanto a lui prima di baciarla di nuovo, più a lungo.
Giulia boccheggiò per qualche secondo, quando le labbra di Filippo passarono a torturarle il collo, facendola gemere debolmente. A poco a poco si sentì spingere sul materasso, finendo sdraiata; Filippo si portò sopra di lei, cercando di tenersi sui gomiti per non farle pesare il corpo sopra il suo.
Giulia rabbrividì appena, quando sentì la mano destra di Filippo insinuarsi sotto l'orlo del vestito, accarezzandole la coscia e poi il fianco. Non si sentì impreparata, stavolta: portò a sua volta entrambe le mani sotto la maglietta di lui, accarezzandogli la schiena.
Lo stesso impeto che l'aveva portata a spogliarlo qualche settimana prima, a casa sua, la portò ad imitare gli stessi gesti: gli sfilò la maglia dopo qualche secondo, facendo staccare Filippo per poterla passare oltre la sua testa.
Con la stessa velocità e l'istinto a comandarla, Giulia ribaltò le posizioni: con un po' d'impaccio riuscì a farlo stendere sul materasso, e a sedersi su di lui, cavalcioni, poco più su del suo bacino. Gli accarezzò il petto niveo, i muscoli sottili: sentiva la pelle calda di lui sotto le sue mani.
Lo sentì fremere, trattenere qualche ansimo, mentre continuava a toccarlo; un gemito di piacere gli sfuggì dalla bocca.
Non gli dette tregua lo stesso: si stese su di lui, il seno premuto contro il petto già nudo ed accaldato di Filippo, la sua voglia che le premeva sul ventre.
Le mancò il respiro per qualche secondo: fino a quel momento non si era troppo soffermata a pensare cosa fare, perché l'istinto aveva agito per lei. In un certo senso sapeva che, se si fosse fermata a riflettere in quella situazione, difficilmente sarebbe riuscita a venire a patti con se stessa e non bloccarsi per l'imbarazzo.
-Tutto bene?- la voce di Filippo le giunse affannata, roca come non l'aveva mai sentita. Giulia si ritrovò ad annuire, lasciandogli un bacio sul collo:
-Sto bene-.
Stavolta fu lei a venire sorpresa: Filippo le aveva artigliato l'orlo del vestito, alzandolo fino a sfilarglielo dalla testa, facendola rimanere in intimo.
Si trovavano quasi allo stesso punto in cui si erano ritrovati l'ultima volta, ora che Filippo la stava riportando sotto di sé, facendole aderire la schiena nuda contro le lenzuola fresche.
Giulia si sentì arrossire, e si ritrovò a ringraziare mentalmente la penombra della stanza.
Non ebbe il tempo di pensare ad altro: le loro labbra si incontrarono di nuovo, con passione, lentamente.
In quel momento Giulia allacciò una mano ai jeans dell'altro, slacciandogli il bottone.
Ci mise un po' a sfilarglieli, con l'aiuto di Filippo: i jeans scivolarono lungo le sue gambe, finendo a terra insieme al resto degli abiti.
Le mani inesperte di Filippo la sfiorarono ancora, esitanti, risalendo lentamente dal bacino al gancio del reggiseno. Si era fatto un po' più audace, e Giulia si sentì presa alla sprovvista di nuovo: trattenne il fiato nel momento in cui sentì il gancetto aprirsi, con qualche difficoltà, e la stretta del reggiseno allentarsi.
Si sentì vulnerabile, almeno per i primi attimi, quasi completamente nuda davanti a lui. La penombra gli lasciava intravedere poco, e Giulia ringraziò mentalmente che non avessero acceso luci: era consapevole che le sarebbe servito ancora un po' per fare quell'ulteriore passo.
Filippo sembrò quasi intuire il suo tentennamento: ricongiunse le loro labbra, lambendo quelle di Giulia, che ricambiò il bacio quasi subito. Boccheggiò, ansimando, quando sentì le labbra di Filippo scendere sempre di più, prima sul collo, poi sui seni, sul ventre teso, poco più su dell'elastico degli slip.
Si ritrovò a chiudere gli occhi, lasciando stare i timori della sua nudità: le stava venendo facile, mentre si concentrava solamente sui baci di Filippo.
-Oh Cristo!-.
Giulia spalancò gli occhi, spaventata nel sentirlo staccarsi di colpo e parlare così agitato. Non riusciva a vederlo bene in viso, ma non le serviva per capire che ci fosse qualcosa che non andava.
-Che succede?- gli chiese, intimorita. Gli avvicinò una mano al viso, accarezzandogli la pelle accaldata della guancia.
-Ho dimenticato una cosa ... - Filippo prese fiato, sbuffando – Che ci sarebbe servita se ... -.
Prima che finisse di parlare, Giulia aveva già intuito cosa intendesse:
-Aspetta un secondo-.
Si tirò su a fatica, sentendosi addosso lo sguardo probabilmente confuso di Filippo. Non le fu semplice raggiungere la sua borsa a tentoni, orientandosi con la sola luce lunare e dei lampioni che veniva da fuori la finestra; quando riuscì a trovarla ed aprirla, non le servì rovistarvi più di tanto: ritrovò la scatola di preservativi di Caterina e Pietro in pochi secondi.
Quando tornò a letto, l'aveva già aperta – le mani che le tremavano leggermente-, tirandone fuori un piccolo involucro quadrato di plastica bianca.
-Quel che mi hanno dato Caterina e Pietro prima che tornassimo qui- spiegò, mentre Filippo si allungava per accendere la lampada sul comodino.
Giulia cercò di non fare caso all'improvvisa scomparsa della penombra in cui si era crogiolata fino a quel momento: si costrinse a non coprirsi, rimanendo con gli occhi fissi sul viso disorientato di Filippo.
-Sul serio?- domandò lui, gli occhi sgranati – Beh credo che in questo caso siano stati più previdenti di noi-.
-Molto più previdenti- confermò Giulia, trattenendo una risata nel ripensare a come Pietro aveva definito se stesso e Caterina persone pragmatiche. Prese mentalmente nota di doverli seriamente ringraziare.
Quando Filippo allungò una mano verso il preservativo, Giulia dovette fare un respiro profondo: mai come in quel momento le sembrava evidente come sarebbe andata a concludersi. Restare calma le stava sembrando praticamente impossibile, il cuore che le batteva all'impazzata e il respiro affannato.
Filippo si appoggiò con i gomiti sul materasso per riuscire a mettersi seduto accanto a lei, ancora distesa. Ora che la luce, seppur fioca, era accesa, vestito solamente dei boxer, la sua eccitazione era ancora più visibile.
Anche Giulia si mise a sedere, il viso di fronte al suo. Si guardarono per qualche secondo, prima che i loro sguardi si abbassassero sull'involucro bianco che Filippo teneva ancora in mano.
Il primo a rompere quel silenzio fu proprio lui:
-Ora... Dovrei... -
Era rossissimo in viso, ed imbarazzato come non mai; Giulia non poteva dargli torto, perché si stava sentendo immersa nella stessa identica situazione.
- ... Indossarlo?-.
Filippo annuì in risposta, debolmente.
Calò di nuovo il silenzio su di loro. Era un silenzio pesante, a tratti fastidioso; Giulia gli appoggiò una mano sulla spalla, delicatamente:
-Filippo... -
Non seppe che altro dire: aveva sentito il bisogno di chiamarlo, di pronunciare il suo nome. Stavolta, lo vedeva, quasi ironicamente era davvero lui quello più spaventato: non seppe in che modo tranquillizzarlo, se non cercando di fargli capire che di lui si stava fidando, e che doveva fare lo stesso con lei.
Fece scivolare la mano fino alla sua guancia, prima di baciarlo; quando si staccarono Giulia si ridistese, le labbra tumide per tutti i baci dati nelle ultime ore. Filippo la raggiunse, continuando a baciarla lungo il collo; fu in quel momento che Giulia si ritrovò ad artigliare i suoi boxer, dopo aver maledetto mentalmente i suoi gesti impacciati che non facevano altro che dilatare i tempi. Quando dopo averli sfilati completamente Filippo si rimise a sedere, Giulia richiuse gli occhi per qualche secondo.
Quello spazio buio racchiuso dalle sue palpebre abbassate rappresentava l'unico suo rifugio per cercare la calma che le serviva per quell'ultimo passo. Cercò di respirare a fondo, regolarizzando il respiro, mentre accarezzava l'idea di fermarsi.
Sapeva che era la paura a parlare – la paura del dolore, della delusione, di qualsiasi cosa potesse andar storto-, e che non era razionale. Sentiva di volerlo: per la prima vera volta da quanto tutto era iniziato ne era davvero consapevole.
Non poteva ragionare solo attraverso i suoi timori, non quando poteva vivere qualcosa di bello con la persona che amava.
Quando avvertì Filippo adagiarsi di nuovo sopra il suo corpo, Giulia riaprì gli occhi.
Lasciò che le facesse scivolare lungo le gambe gli slip, con una lentezza che le parve quasi estenuante.
Richiuse gli occhi, quando Filippo le posò un bacio all'angolo della bocca, per poi scendere al suo orecchio sinistro.
-Sei sicura?-.
Era stata una semplice domanda, e talmente carica di così tanti significati che sentì formarsi un groppo in gola.
Fece un respiro lungo e profondo, prima di lasciarsi andare ad un sorriso. Era sincero, forse il più spontaneo di tutta la serata: paradossalmente cominciava a sentirsi più a suo agio in quel momento che non prima, durante tutti gli attimi che erano serviti per arrivare dove si trovavano ora.
Quando incrociò il sorriso di rimando Filippo, si sentì felice.
-Se lo sei tu, io lo sono-.
Non pensava avrebbe mai potuto sentire Filippo più vicino a sé come in quel momento. Non c'era spazio a separarli, più nulla che li distanziasse.
Si sentiva unita a lui fino all'ultima cellula, come due universi che si fondono in uno.
* il copyright della canzone appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori
NOTE DELLE AUTRICI
Ed eccoci arrivati alla conclusione di questo caliente capitolo... anche che il suo contenuto non era poi un gran mistero!
Giulia e Filippo, nel giorno del loro anniversario, hanno infatti seguito l'istinto e soprattutto il cuore e si sono finalmente uniti in una notte di passione. Meno male però che i loro amici sono stati più lungimiranti!
Che cosa accadrà nel prossimo capitolo? lo scoprirete solo venerdì prossimo!
Kiara & Greyjoy
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