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Capitolo 28 - How do you love? (Pt. 5)

Do you love? Yeah

Can you tell me how it feels?

Is your heart running so fast it becomes still?

Is it true you breathe in butterflies?

Is it true you blow out stars?

When you love, yeah

Does your mind open?

Do you see who you are

When the walls that you build start to fall to the ground

Why do you never come down?


I riflessi della luna proiettavano strisce bianche lungo il pavimento e sui mobili in penombra, e rischiaravano una piccola parte del letto. Giulia cercò di orientarsi con quella poca luce che entrava dalla finestra, senza accendere subito l'interruttore della sua camera.

Era circa mezzanotte, e Anita e Carlo si erano già ritirati nella loro camera da almeno un'ora; anche lei e Filippo erano giunti alla conclusione che fosse giunta l'ora di andare a dormire, dopo aver passato la serata a cena con i genitori di lei e facendo una breve passeggiata per le vie semideserte di Borgovento.

Giulia si fece strada fino al comodino accanto al letto, accendendo la lampada per rischiarare almeno un po': quando si girò verso Filippo, che la seguiva in silenzio dopo aver richiuso la porta della stanza, lo vide sorridere tra sé e sé.

L'atmosfera si era notevolmente alleggerita, nel corso della serata: non avevano più parlato di Lorenzo, e pian piano Filippo si era sciolto. Sembrava aver deciso di accantonare – almeno per quel giorno- quell'argomento, e Giulia non poteva dirsi più sollevata di così.

-Come mai stai sorridendo?- gli chiese, cercando di non far trasparire la sua curiosità. Parlando della dichiarazione di Lorenzo si era spaventata, convinta di aver rovinato irrimediabilmente l'umore dell'altro: si sentiva meglio ora, mentre osservava Filippo sorridere ancor di più, decisamente d'umore migliore.

-Allora?- insisté Giulia, afferrandolo per le spalle, scrollandolo scherzosamente.

Filippo rise appena, rilassato:

-Perché pensando a Lorenzo stavo quasi per dimenticarmi di una cosa-.

Giulia aggrottò la fronte, fermandosi per pensare: Filippo non le aveva accennato nulla riguardo qualcosa che doveva dirle, nemmeno nei giorni precedenti.

Filippo non sembrò voler aggiungere nient'altro, continuando a fare il misterioso: non le non rimase altro che passare al contrattacco, avvicinandoglisi ulteriormente, di soppiatto, iniziando a fargli il solletico lungo i fianchi e l'addome.

-Dimmelo!-.

Filippo cadde ridendo sul letto, contorcendosi per i crampi che il solletico gli causava; Giulia lo seguì a ruota, finendogli addosso per non lasciargli tregua.

-Va bene, sta buona!- farfugliò lui, ormai a corto di fiato.

Giulia sorrise, soddisfatta del risultato: si lasciò ricadere sulla parte libera del letto, sedendosi in attesa che Filippo si riprendesse a sufficienza per parlare. Lo osservò piuttosto divertita mentre si rimetteva a posto la maglietta, coprendo la pelle nivea dei fianchi, respirando a fondo:

-Sembra che i miei genitori abbiano deciso di prendersi una vacanza di qualche giorno a fine mese- iniziò a spiegare, passandosi una mano tra i capelli – In realtà dovevano andare in Puglia per lavoro, ma resteranno qualche giorno in più per cavoli loro-.

Giulia annuì, ancora non del tutto certa di aver capito dove Filippo stesse andando a parare.

-E il caso vuole che partano proprio nei giorni in cui cadrà il nostro anniversario-.

Il sorriso allusivo con cui la guardò, spazzò via gli ultimi dubbi di Giulia: ora riusciva perfettamente ad intuire cosa stesse cercando di dirle.

-Cosa stai architettando?- gli chiese, ricambiando lo sguardo malizioso.

Filippo sembrava più entusiasta che mai, mentre scioglieva le riserve:

-Ho chiesto ai miei se posso ospitarti a casa da noi in quei giorni- il sorriso gli si fece sempre più largo, allegro – Hanno accettato-.

-Oddio!- Giulia soffocò a stento un urlo d'entusiasmo, mentre gli si fiondava addosso all'istante, per la seconda volta in pochi minuti, abbracciandolo stretto. Gli schioccò un bacio sulle labbra, felice come non pensava avrebbe potuto esserlo proprio in quell'ultimo periodo.

-Sapevo che la notizia ti sarebbe piaciuta- commentò Filippo, ancora sorridente, a pochi centimetri dal viso di Giulia.

-Ma Fabio?- chiese lei, d'un tratto più perplessa – Non ci sarà nemmeno lui?-.

-Non andrà in Puglia, questo è sicuro- rispose Filippo, accarezzandole i capelli, dolcemente – Ma credo uscirà spesso. Di solito al weekend è quasi sempre con la sua ragazza-.

Giulia annuì, pensierosa: era intuibile che, tra le righe, Filippo le stesse dicendo che, per quel weekend, si sarebbero trovati spesso da soli in casa. Ed era anche perfettamente consapevole che, per avere il permesso dei suoi per andare, avrebbe fatto bene a nascondere quel piccolo particolare.

Fece per parlare, ma venne preceduta di nuovo da lui:

-Ho in serbo qualche altra sorpresa, poi- le disse, con fare astuto.

Giulia alzò un sopracciglio, incuriosita:

-Del tipo?-.

-Stavolta non ti dirò nulla, e tu non riuscirai a farmi parlare- le disse, bloccandole preventivamente le mani, tenendole tra le sue – E poi non vorrai rovinarti la sorpresa così in anticipo, no?-.

-Sei almeno sicuro che questa sorpresa mi piacerà?- gli chiese maliziosa Giulia, cercando di avvicinarglisi comunque, anche se con un certo impaccio.

-Conoscendoti credo proprio di sì-.

Filippo le schioccò veloce un lungo bacio sulla pelle delicata del collo, facendo rabbrividire Giulia lungo tutta la schiena. Lasciò andare un lungo sospiro, già distratta dal suo intento di scoprire il più possibile cosa stesse organizzando il suo ragazzo.

-Allora mi fido- mormorò, portando una mano tra i ricci castani di Filippo, e spingendogli appena il capo verso di lei.

Rabbrividì ancora quando, con un gesto lesto, una mano di Filippo andò ad insinuarsi appena sotto l'orlo della sua maglietta: il contatto della sua mano, più fredda rispetto al suo corpo, le lasciò una scia di brividi lungo il percorso sulla sua pelle. Le accarezzò la schiena, con movimenti lenti, rilassanti: Giulia si lasciò andare a quel contatto, chiudendo gli occhi e cercando di rilassarsi.

Avevano già sperimentato altre volte, negli ultimi mesi, quel genere di contatti: il ricordo della sera del suo compleanno, quando si era bloccata per lo stesso gesto, sembrava lontano anni luce rispetto al presente.

In un momento d'avventatezza imitò Filippo, portando a sua volta una mano sotto la sua canotta. Arrivò a sfiorare il petto dell'altro, lentamente, con cautela.

Mentre continuava a baciarlo, Giulia sentì Filippo lasciare andare un sospiro contro le sue labbra: nella penombra della stanza le sembrò quasi di vederlo arrossire.

L'attimo dopo, stupendosi di se stessa, afferrò l'orlo della maglietta: la fece passare oltre la testa di Filippo, staccandosi da lui velocemente, facendolo rimanere a torso nudo. Non si stupì di vederlo sorpreso a sua volta: nemmeno lei aveva calcolato di spingersi fino a quel punto.

Forse per la prima volta in vita sua non si sentì affatto fuori posto, non lì con lui, mentre lo spogliava.

Non si sentì troppo in imbarazzo nemmeno quando fu lei, quella ad essere denudata: la sua maglietta andò a finire accanto all'altra, ai piedi del letto.

-Vieni qua ... - Filippo sussurrò piano, attirandola più a sé. Giulia non oppose resistenza, sorridendo e sentendosi un po' impacciata; qualche minuto dopo era sdraiata sul materasso, i pantaloncini sfilati e vestita solamente dell'intimo.

Cercò di non badare all'imbarazzo che ora si sentiva addosso: sentiva lo sguardo di Filippo passare su tutto il suo corpo, e la tentazione di coprirsi era forte, ma cercò di resistervi. Si sentì meno in soggezione quando anche lui rimase solamente in boxer, dopo che lei stessa l'ebbe aiutato a togliersi i jeans che gli fasciavano le gambe snelle.

Lasciò vagare a sua volta il suo sguardo sul corpo dell'altro, seduto davanti a lei: non era la prima volta che vedeva Filippo così, la pelle chiara del petto ancora un po' acerbo, dalla pelle candida e le gambe snelle, le spalle larghe che le trasmettevano un senso di protezione.

Quando Filippo si chinò su di lei di nuovo, per baciarla, Giulia lasciò da parte tutte le paure: non si sentiva in difetto, in quel momento, non mentre Filippo la baciava e le percorreva il fianco con una mano, sempre più in basso. Fremette appena, il cuore che le batteva all'impazzata nel petto, interrompendo il bacio per prendere fiato. Fu in quel momento che notò Filippo guardarla confuso, esitante:

-Sicura che vada tutto bene?- le chiese, sussurrando. Si era bloccato immediatamente, e Giulia ebbe il timore di aver rovinato l'atmosfera di nuovo.

-Sto bene- lo rassicurò, con il fiato corto – E tu?-.

Filippo poteva sembrare sicuro di sé, a prima vista, ma era nei gesti che tradiva molta più agitazione di quel che sembrava voler trapelare: si era mosso lentamente per tutto il tempo, a tratti incerto per l'inesperienza.

-Direi benissimo- le disse, sorridendole nervosamente – Però ... -.

Deglutì, e Giulia pensò fosse davvero sul punto di tirarsi indietro. Si stupì nel pensare che, in fin dei conti, le sarebbe dispiaciuto parecchio per quell'eventualità.

-Non dobbiamo andare fino in fondo per forza- riprese Filippo, a bassa voce – Un passo alla volta, ricordi?-.

Giulia annuì, restituendogli il sorriso, mentre ripensava alla notte di Capodanno, quando avevano deciso di non darsi scadenze da quel punto di vista. Si era sentita capita e compresa, in quel momento, ed era lo stesso anche adesso, stesa su quel letto: era sicura che, se avesse voluto fermarsi in qualunque momento, Filippo non l'avrebbe costretta a fare nulla contro la sua volontà.

Lo baciò all'angolo della bocca, accarezzandogli la schiena nuda:

-Un passo alla volta-.

Liberò la tensione che l'aveva attanagliata fino a quel momento, respirando a fondo.

Sentì la mano di Filippo scostare lentamente il tessuto morbido delle mutande, facendola arrossire incredibilmente. Si trattenne a stento dall'urlare qualche imprecazione, sentendo la sua mano sotto il tessuto, su di lei. Le dita di Filippo la stavano toccando piano e delicatamente, strappandole qualche gemito soffocato, sia per il piacere che sentiva, sia per il fastidio appena accennato.

Fu un altro momento di puro istinto che la portò, di nuovo stupendola di sé, a portare a sua volta una mano sul corpo di lui, sfiorandolo con i polpastrelli, sentendosi un po' maldestra. Giulia chiuse gli occhi, fregandosene, e lasciando che un sorriso le piegasse gli angoli della bocca: sentiva il corpo di Filippo completamente a contatto con il suo, mentre si scambiavano a vicenda quelle carezze.

Si sentiva bene, come mai avrebbe pensato di poter stare. Bene con Filippo e, come mai le era capitato, con se stessa.


Boys and girls share crystal champagne kisses

Just to taste the rain

Racing cars and chasing satellites

We crash alone again

How do you love love?

How do you love love?





* il copyright del brano (Mark Owen - "How do you love?") appartiene esclusivamente al cantante e ai suoi autori.


NOTE DELLE AUTRICI

Serata particolarmente piccante a casa Pagano, anche se qualcosa ci dice che Giulia e Filippo non siano andati davvero in fondo ... Secondo voi che succederà nel prossimo capitolo? E che accadrà nei giorni del loro anniversario?

A mercoledì prossimo, con il capitolo 29!

Kiara & Greyjoy

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